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Autore: Lady Koyuki    22/11/2010    3 recensioni
Se la morte fosse predestinata? Se ci fosse un giorno, in un luogo preciso, in un orario preciso in cui noi dobbiamo morire? E se in quel dato momento non siamo dove dobbiamo essere?
La morte colpisce sempre inaspettatamente, chiunque.
Se non uno, colpirà un'altro.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ALONE IN THE DARK
 

 
La serata non era stata un granché. Ma in quella città erano tutte così le serate. In una piccola stradina secondaria e quasi completamente buia, tranne per qualche lampione ogni 5-10 metri, camminava qualcuno; era una ragazza.
Più che camminare, ciondolava, aveva i vestiti strappati e alcuni tagli su mani e gambe. Andava avanti senza guardare realmente dove andava, continuava per quella strada, con un susseguirsi di case che sembravano identiche, senza girarsi o voltarsi; ad un tratto si fermò, guardo in alto sussurrando qualcosa, come se pregasse, e improvvisamente, cadde all’indietro.
 
“-La vita è ingiusta Marie! Lo sai.
E’ sempre così.
Non è colpa tua! Forse troverà la pace.
Dobbiamo rassegnarci. Ma gli daremo una vita felice, è una promessa-”
 
Aprì gli occhi; aveva memoria di quel posto, dove si trovava?
Si, era camera sua. Allora aveva sognato?
Meglio così.
Fece per alzarsi, ma venne bloccata da un dolore tremendo alla testa.
- Ti sei svegliata finalmente! –
“La voce di “ – Mamma? –
Fece per voltarsi, ma si accorse di avere davanti l’assassino della sua famiglia.
 
“- Presto un angelo verrà a prenderti.
Ti porterà lontano, ma non sarà colpa sua.
E tu non devi avere paura-“
 
- Non devi avere paura –
Aveva ancora tutti i vestiti strappati. No, non aveva sognato.
Aveva ancora i capelli fradici. No, non era possibile.
Aveva ancora l’odore del sangue addosso. No, non ci credeva.
Il ragazzo davanti a lei si mosse, ma lei spaventata si allontanò.
“Perché me?”
- Perché è la tua ora – rispose verbalmente – Mi spiace per la tua famiglia, non toccava a loro. Ma erano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Tu eri la destinata, tu dovevi essere portata via, ma loro erano di mezzo, erano d’intralcio-
La ragazza spaventata cercò di fuggire verso la porta ma fu fermata da qualcosa di invisibile.
-C-chi sei?- chiese in un sospiro
-Potrei dire di essere un angelo, e in effetti  lo sono, ma al contrario degli angeli che conosci, io mieto anime. Dovevi morire tu, non loro–
La ragazza non ci credeva ancora. I suoi genitori erano morti per colpa sua.
Per colpa sua, che non era rimasta a casa.
Per colpa sua, che era uscita a divertirsi.
Per colpa sua che non aveva dato ascolto ai propri genitori.
 
- Non lo faccio con piacere, ma devi venire via con me. Perdonami per la tua famiglia, ma toccava a te. Non eri dove dovevi essere, e per questo è andata di mezzo la tua famiglia. Ora sei un anima vagante.
Sei un anima da portare dall’altra parte –
Ora comprese.
Aveva vissuto a pieno la sua vita senza saperlo, tutto grazie a sua madre che non gli aveva mai detto quello che sarebbe successo.
 
“ – Non avere paura – erano all’ospedale. Aveva avuto uno dei suoi soliti attacchi.
Voleva essere una bambina normale.
Ma non poteva.
- Non sappiamo quanto possa andare avanti ma non molto.-
Era il dottore.
-Quanto dottore? Quanto?-
-La malattia è molto estesa. Di certo non supererà i vent’anni-
 
Lentamente si alzò capendo che era la sua ora e diede la mano a quello strano ragazzo argenteo.
Nel mezzo di quella notte, si poteva scorgere la ragazza che si prestava a raggiungere la famiglia.
   
 
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