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Autore: weirdo    23/11/2010    2 recensioni
Una strana ragazza a cui è concesso entrare in uno strano mondo.
Non posso dire più di così!
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti avevano detto ad Angelique di non entrare in quel bosco. Era troppo pericoloso. “ Ogni tanto i bambini spariscono, le loro urla strazianti è tutto ciò che si ode, anche se a distanza di anni “. Questo è quello che la gente di Wonder dice ai turisti di passaggio. Niente è quello che sembra. Angelique era una bambina di nove anni, aveva un’intelligenza superiore alla media, ma allo stesso tempo era ingenua, molto ingenua. La sua vita era perfetta, tuttavia lei non era contenta di questo. Voleva essere svegliata dall’incubo in cui era costretta a vivere, voleva evadere. Adorava tenere un diario in cui poteva esprimere i pensieri che albergavano nella sua mente e che la tormentavano giorno dopo giorno. Così scriveva : “ Questo mio incubo lo sto passando con lacrime che lasciano ogni volta una riga sul mio viso e che neanche tento di asciugare… neanche tento di nascondere… perché sarebbe inutile dato che altre lacrime troveranno altre vie per scendere e cadere nel vuoto dal mio viso… “ Un giorno, mentre portava il suo cane Nightmare a fare una passeggiata, passò vicino a un bosco, un bosco molto strano a suo parere. Poté vedere da lontano che gli alberi avevano delle buffe forme e che il “lago d’erba” su cui questi ultimi poggiavano era costituito da foglie nere. Il cielo che sovrastava questo strano luogo le pareva sempre in tempesta, fulmini e tuoni erano all’ordine del giorno. Angelique era attratta da tutto questo e volle entrare. Una volta immersa nella natura di questo mondo vide avvicinarsi un’ombra molto piccola, era un gatto nero come la pece, elegante nella camminata e di una bellezza macabra che avrebbe attratto chiunque. Angelique sentì: “ Ti sei forse persa, tesoro? “. La bambina si voltò ma non vide nessuno. Chi aveva parlato? Poi le sorse un dubbio, fissò il gatto e, dopo pochi secondi, il dubbio divenne certezza: le parole pronunciate erano sue. “ Non dovresti essere qui, ti avviso, questo è un posto fuori da ogni regola, il macabro regna sovrano e la morte è solo il principio “. Angelique rispose all’astuto animale: “ Io qua mi sento a casa, è così che voglio passare i miei giorni “. Il gatto bofonchiò un “ contenta tu “ e poi sparì rapido com’era apparso. La bambina si guardò intorno e si accorse di non essere più nello stesso posto, si trovò infatti nel bel mezzo di un immenso e antico cimitero. Guardando meglio, notò che lì erano sepolti solo bambini. Dapprima fu scossa da un brivido di terrore, ma poi quel brivido si trasformò in un sentimento che non aveva mai provato fino a quel momento: soddisfazione. Un sentimento molto strano per una bambina di soli nove anni. Ad un certo punto Angelique sentì una voce, la voce di un uomo pareva. Tentò di capire da dove provenisse e realizzò che dietro al cimitero si trovava un piccolo tavolino e un’altrettanto piccola sedia, lì vi era seduto un giovane invece molto alto che sorseggiava una tazza di the. La bambina si avvicinò e il giovane subito dopo si voltò. La fissò a lungo tanto che Angelique riuscì a catturare ogni suo singolo particolare: occhi enormi e verdi, viso squadrato, capelli nero corvino e per quanto riguardava l’abbigliamento riuscì a distinguere con gran facilità un cilindro nero e un completo molto strano formato da una camicia viola e dei pantaloni a righe nere e bianche. Dopo un momento che ad Angelique parve interminabile, il giovane si alzò in piedi e disse: “ Il mio nome è Looder e tu, che cosa sei? “ Così lei rispose: “ Non lo so nemmeno io, se proprio sincera vuoi che sia la mia risposta. Una sola cosa ti so dire: voglio rimanere qui e mai più tornare a casa. L’ nessuno mi capisce.” Looder rispose: “ Non sai cosa stai dicendo! Questo è un posto unico al mondo, si, però è anche maledetto. Chiunque vi entrerà, uscire più non potrà.” “Tanto meglio” ripose la bambina. Il giovane disse: “ Beh, se tu restare dovrai qualcosa di me è meglio che saprai” … “ Ma tu parli sempre in rima? “ “ No… ti stavo dicendo… io non sono un normale essere umano; in effetti non vivo più da due secoli. A dire il vero neanche io so più cosa sono. Vivo, con le caratteristiche di un morto – morto, con tutte le inclinazioni di un vivo – un’anomalia sulla faccia della Terra”. Angelique rispose: “ Tu sei l’unica persona che ho incontrato finora. C’è qualcun altro?” “ Certo che c’è, ti accompagno io, seguimi. “ Arrivarono vicino a un pozzo ormai vuoto e lì si affacciarono. Lei disse: “ Che ci facciamo qui? “ Looder: “ Mettiamo fine alle tue sofferenze”. Detto questo con un calcio spinse la bambina dentro al pozzo. Mentre la guardava cadere disse: “ Qui i bambini non sopravvivono”. Concluse poi con una strofa di una poesia di Edgar Allan Poe: “ Starà la tua anima disperata e sola Fra i bui pensieri d’una grigia lapide Non una in tanta folla, verrà a spiarti In quella tua più segreta ora. “
   
 
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