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Autore: Faust_Lee_Gahan    23/11/2010    11 recensioni
"John si stese sul suo letto, sospirando. Si preparavano brutti giorni. Ma peggiori di quelli che aveva già passato?”
Sherlock/John
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Bad Days

Summary: “John si stese sul suo letto, sospirando. Si preparavano brutti giorni. Ma peggiori di quelli che aveva già passato?”

Pairing: Sherlock/John

Rating: Pg-13

Words: 1081

Disclaimers: Non mi appartengono blabla Se mi appartenessero, altro che brutti giorni...

Notes: John che sclera lo trovo fantastico! E adoro Harry! Sempre sia lodata! *alza il pugno*



B a d D a y s


La natura umana è uno strano impasto di sentimenti.”

- Sherlock Holmes -



John si stese sul suo letto, sospirando.

Si preparavano brutti giorni. Ma peggiori di quelli che aveva già passato?


Ormai era risaputo. John aveva un problema. Un grosso problema che, per partenogenesi, gli creava una miriade di altri piccoli problemini.

Questo grosso problema, causa dei piccoli quotidiani problemini, necessitava, in quanto tale, di una grossa e radicale soluzione.

Nonostante stesse uscendo – sempre più saltuariamente, in verità – con Sarah, accadevano dei … fatti strani.

I piccoli problemini.

Un esempio?


Un paio di settimane prima stavano lavorando ad un caso, e il dottore stava studiando vari libri al riguardo. Quando quello che aveva in mano si rivelò essere completamente inutile, lo mise da parte e alzando lo sguardo riuscì ad adocchiare un testo dall'aria rassicurante.

In cima alla libreria.

Fantastico.

Inutile dire che sporgersi con il braccio in alto si rivelò una prova superflua. Alzarsi sulle punte, peggio che mai.

Provò a saltare, un po' goffamente in realtà. Da mettersi a ridere, davvero.

Appoggiarsi ad una mensola era fuori discussione.

Nacque un ringhio profondo nella sua gola.

Damn it, lui non aveva mai avuto complessi di altezza!

<< John, così finirai col litigare anche con la libreria. >>

<< Mi metterei a litigare col libro, visto che è salito così in alto! >>

Sherlock sospirò rassegnato e si mise dietro di lui.

<< E' quello rosso? >> chiese indicandolo

<< Già. >> annuì lui

Prima che potesse aggiungere altro, Sherlock si era già alzato sulle punte, il braccio sinistro alzato e la mano destra – Cristo! - quella destra stretta leggermente al fianco di John.

Avrebbe potuto passare oltre ogni centimetro di Sherlock addosso a lui – il petto sulla schiena, la gamba, perfino il piede – però, shit!, quella mano … quella mano, no!

Ok, ragioniamo.

Si stava mantenendo in equilibrio. Anche se aveva riscritto e riveduto il concetto più volte nella sua testa da quando viveva con lui, non era niente di strano.

Ma cazzo, proprio sul suo fianco si doveva mantenere in equilibrio?

<< Eccolo qua. >>

John si ritrovò il libro rosso dall'aria rassicurante sotto il naso.

<< Era piuttosto in alto, avevi ragione. >> mormorò direttamente nel suo orecchio.

Per mancanza di fiato, visto che l'aveva ragionevolmente trattenuto, si limitò ad annuire.

Sherlock si allontanò, lasciando freddo lo spazio piacevolmente occupato dalla sua mano destra, e John sperò vivamente che non si accorgesse...

Accorgesse di cosa?

Non era successo niente! Quindi, neanche un cervellone di quella risma avrebbe potuto accorgersi di qualcosa che non era mai avvenuto!

Basta crederci, John. Basta crederci.

<< Dovremmo prendere due librerie più piccole per sostituire quella. E' troppo alta. >>

La voce gli giunse lontanissima.

<< Già. >> disse atono

<< Però abbiamo troppi libri. Forse dovremmo prenderne tre. >>

<< Già. >>

<< John. >>

Si voltò verso di lui. Di cosa stava parlando?

<< Sei diventato monosillabico. >>

John si sedette al tavolo, prendendo atto della questione.

<< Già. >>

Succedeva sempre quando era imbarazzato.

Aprì il libro, sperando di poterci sprofondare dentro.


Due giorni prima prendendo il tea con un fantastico dolce che Mrs Hudson – sempre sia lodata! - aveva preparato loro.

Nel frattempo, John stava raccontando aneddoti legati all'ambulatorio doveva lavorava.

<< Ieri mi si presenta questo vecchietto con un tubetto di analgesici in mano e tutto serio mi dice... Che c'è? Perché ridi già? Non è finita! >>

Sherlock stava tentando, senza neanche troppi sforzi, di trattenere una risata. Una genuina, vera, inconfondibile risata.

L'effetto era spettacolare.

<< No, è che... Mpf! Aspetta. >>

Si alzò e, prima che John potesse capirci qualcosa, gli aveva già preso il volto fra le mani e lo guardava attentamente come per esaminarlo.

John sentì la propria bocca aprirsi, ma non ne uscì alcun suono.

Lo vide leccarsi appena il pollice – Ippocrate! - e passarlo prima sulla punta del naso e poi sul labbro superiore.

Era durato un attimo, ma era sembrato un'eternità.

<< Avevi dello zucchero a velo. Sembravi un cocainomane. >>

Riprendere a respirare non gli era mai sembrato così difficile.


Questa notte... Questa notte non poteva andare peggio.*

Stava tentando di prendere sonno, imponendosi di gettare al vento quegli spiacevoli episodi, generati senza dubbio dalla suggestione momentanea, in cui si mescolavano gli sguardi ammiccanti di chiunque li incontrasse – I'm not his date... - e luoghi comuni – I'm not his date! - , e dimenticare.

Ma come fai a dimenticare qualcuno se ce l'hai sempre davanti? *

Si girò su un fianco e chiuse gli occhi. Rimase beatamente così fino a quando sentì le molle del letto cigolare. Spalancò gli occhi e si voltò.

Sherlock si stava tranquillamente infilando nel suo letto, senza neanche una spiegazione.

<< Che diamine stai facendo? >>

<< Tutti i letti sono occupati. Scansati. >> *

Che risposta era?

<< Da chi o cosa sarebbero occupati sia il tuo letto che il divano? >> ribatté John tentando di recuperare un po' di spazio vitale rubatogli da Sherlock << E dove pretendi che mi metta? >> aggiunse

Perché una piazza e mezzo non era abbastanza per un comune mortale e un gigante sensitivo.

<< Il divano e il letto sono occupati rispettivamente da cianfrusaglie d'indagine e cianfrusaglie sperimentali. >>

Si sistemò meglio, ovvero per metà addosso a John. Sembrava quasi indignato.

<< Non posso dire di essere stupito. >> disse poi lui voltandosi rassegnato dall'altra parte, mentre il suo grosso problema – era alto quasi un metro e novanta, perdiana! - trovava la sua collocazione storica (1) ed emetteva un verso d'approvazione.

Stava comodo, lui, evidentemente.

A John tornò in mente il consiglio di Harry, in merito alla soluzione del problema di cui sopra.

<< Scopatelo, cazzo! >>

Harry aveva sempre una parola buona per tutti.

<< John. >> mormorò Sherlock da qualche parte nel buio direttamente nel suo orecchio.

Ma allora è vizio!

<< Si? >>

<< Solo a titolo informativo, quand'è che hai intenzione di seguire il consiglio di tua sorella? >>

John sgranò gli occhi.

Doveva aspettarselo, in fondo.

Sherlock sapeva sempre tutto. Prima o poi.

Evabbeh.

<< Sta' zitto. Dormi. >> (2)

Lo sentì sorridere contro la sua spalla.

<< Peccato... >> sussurrò cingendogli la vita col braccio e schiacciando il viso nell'incavo del suo collo.

John sospirò pesantemente dal naso. Prese la mano di Sherlock sul suo stomaco e sorrise.

<< La notte è ancora lunga... >>

Promemoria per il futuro: seguire sempre i consigli di Harry. Avrebbero portato a giorni migliori.

Forse.



(*): Scrubs. Sempre e comunque. <3

(1): Lo diceva sempre la mia prof al ginnasio, Silvana D'Angelo, una gran donna. =w=

(2): “Shut up. Sleep” Una grandiosa citazione di entangled_now , la donna delle S/J per eccellenza <3

Notes, again:

Oh insomma volevo dedicarla a tutte le ragassòle che hanno letto e soprattutto commentato le altre S/J finora (Madame Butterfly; LaTuM; Lily Castiel Winchester; elyxyz): siete stupende!

  
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