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Autore: Yunie93    24/11/2010    5 recensioni
Facendosi coraggio, decise di aprirlo, ignorando il buonsenso che le consigliava di lasciar perdere e andare a dormire dato che il giorno dopo avrebbe avuto lezione: levò con cautela lo scotch, aprendo con calma le due estremità.
Dando una breve occhiata a ciò che c’era dentro, capì perfettamente perché quello scatolone era rimasto chiuso e ben nascosto: una bella spilla spiccava sopra due vecchie fotografie dei suoi tempi delle medie, circondata da vari oggetti che ormai, ne era sicura, sarebbero serviti solo a far tornare a galla vecchie memorie.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Usagi/Bunny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Bishojo Senshi Sailor Moon






Bunny posò l’ultimo scatolone a un angolo del piccolo ingresso, coprendo con un sospiro sollevato il tonfo dell’oggetto sul pavimento di legno: tirò fuori dalla sua tasca un fazzoletto e si appoggiò di spalle alla parete accanto a lei, decisa a riposarsi qualche minuto.
Quando aprì gli occhi, osservò soddisfatta il suo nuovo appartamento, perfetto ad eccezione delle scatole di cartone aperte sparse un po’ ovunque: aveva impiegato l’intero weekend a sistemare tutta la sua roba, quindi decise che avrebbe buttato tutto ciò che era inutile un altro giorno.
Stremata, si diresse in camera sua e si buttò immediatamente sul letto dopo aver acceso la luce, rimanendo immobile per un po’: una leggera vibrazione la fece ridestare qualche minuto dopo, facendole aprire un occhio che puntò verso il comodino dove il cellulare segnalava l’arrivo di un nuovo messaggio.
Alzò un braccio pigramente e prese l’apparecchio, curiosa di vedere chi le scriveva a quell’ora:

Come è andato il trasloco? Sei riuscita a mettere tutto in ordine oppure hai lasciato perdere dopo qualche minuto da brava pigrona?

Aggrottò le sopracciglia, contrariata, sapendo subito chi era il mittente: ma non se la prese più di tanto, d’altronde lei e Rea si erano sempre dimostrate il loro affetto in quel modo un po’ brusco.
Scoprì di aver ricevuto altri tre messaggi, tutti da parte delle sue migliori amiche che le chiedevano come era andato il suo primo finesettimana nel nuovo appartamento: rispose sorridendo dolcemente, ormai completamente sveglia.
Una volta finito, riposò il cellulare sul comodino e si guardò intorno ancora una volta: stava per mettersi definitivamente a dormire quando notò uno scatolone ben chiuso dentro il suo armadio aperto, appena visibile sotto la catasta di vestiti appesi.
Si alzò sorpresa (e anche piuttosto sollevata visto che era piccolo e le avrebbe portato via poco tempo) e lo prese in mano, tornando poi seduta sul letto, stranamente indecisa sul da farsi.
Lo studiò per un po’ chiedendosi perché lo aveva lasciato lì: stavolta sentiva che non era stato a causa della sua sbadataggine.
Facendosi coraggio, decise di aprirlo, ignorando il buonsenso che le consigliava di lasciar perdere e andare a dormire dato che il giorno dopo avrebbe avuto lezione: levò con cautela lo scotch, aprendo con calma le due estremità.
Dando una breve occhiata a ciò che c’era dentro, capì perfettamente perché quello scatolone era rimasto chiuso e ben nascosto: una bella spilla spiccava sopra due vecchie fotografie dei suoi tempi delle medie, circondata da vari oggetti che ormai, ne era sicura, sarebbero serviti solo a far tornare a galla vecchie memorie.
Guardò l’ora, più per distrarsi che per decidersi finalmente ad andare a dormire, ma non riuscì nel suo intento per molto: ormai rassegnata, iniziò a tirare fuori i vari oggetti rinchiusi nella scatola.
Prese per prima la sua vecchia spilla: quante volte sfregandola e urlando determinate parole magiche si era trasformata in Sailor Moon… Ormai però era solo un ricordo, come il Sailorofono che teneva nell’altra mano: quando la battaglia contro le forze del male era finita davvero, Luna e Artemis avevano deciso di tornare nel loro mondo, sulla Luna, portando con loro tutto il potere delle Guerriere Sailor, ormai inutile.
Posò i due oggetti sul letto e prese la prima foto, soffermandosi ad osservare quanto erano cambiate negli anni le 5 ragazze che sorridevano felici abbracciate tra di loro con le divise scolastiche ben in mostra.
Ripensò a Luna, provando una fitta di dolore: ma lei non era la sola che se ne era andata.
Terminata la leggenda delle Guerriere Sailor, erano rimaste solo le 5 che avevano iniziato per prime la lotta contro il male, mentre le altre avevano fatto ritorno nei loro pianeti di origine: senza mostri da scovare e poteri da accrescere, gli incontri tra le ex Guerriere si erano fatti sempre più rari fino a scomparire del tutto, ingoiati dagli impegni della vita di tutti i giorni.
Bunny era felice di essere tornata alla normalità, ma non poteva non guardare al passato con un sorriso malinconico: allora erano sempre costantemente in allerta, potevano perdere la vita da un momento all’altro e spesso avevano sofferto fisicamente e psicologicamente più di chiunque altro, ma erano unite. Ormai adesso invece si riuscivano a vedere solo quando capitavano nella stessa città, ognuna immersa nei suoi studi o nelle sue attività.
Rea era l’unica rimasta nello stesso luogo dove si erano conosciute, decisa più che mai a dedicare la sua vita alla cura del suo santuario: le altre erano tutte finite in posti diversi.
Marta era tornata nella sua città natale, Morea aveva finalmente trovato l’uomo giusto per lei e si erano trasferiti, Amy, entrata in una prestigiosa facoltà universitaria estera, aveva dovuto per forza andare a vivere altrove per seguire i suoi corsi, la stessa cosa che d’altro canto aveva fatto Bunny, con la piccola differenza che si era semplicemente spostata in un'altra città rimanendo però sempre nel suo paese: piccola differenza che le era bastata a perdere ogni contatto visivo con le altre, costringendola a sentirle ogni giorno per telefono.
Posò anche la foto sul letto accanto agli altri oggetti, fantasticando sulle numerose avventure vissute al fianco delle sue amiche e prendendo quasi meccanicamente la seconda foto: quando si concentrò su di essa sentì chiaramente che la malinconia velata di dolcezza dei suoi ricordi da Sailor Moon si tramutò istantaneamente in un dolore acuto.
Sorrise amaramente, schernendosi per non riuscire ancora a superare i suoi sentimenti per il ragazzo raffigurato nell’istantanea incorniciata nella sua mano.
Guardò attentamente le loro mani intrecciate, i loro visi sorridenti, vicinissimi, felici: come avevano fatto a perdere quell’amore?
Ormai sicura di non poter più fermare le memorie, ricordò come un flash la loro storia breve ma straordinaria: amanti fin dalle loro vite precedenti, Bunny e Marzio avevano cominciato con un antipatia profonda, che piano piano si era trasformata in attrazione inconsapevole e poi, con il ricordo del passato, in amore.
Sia come Serenity ed Endymion che come Sailor Moon e Milord non avevano potuto passare la vita insieme: i primi due erano addirittura morti, mentre le loro reincarnazioni erano state separate dai nemici.
Ripensando a come era finita, il dolore che Bunny sentiva nel petto si accentuò ancora di più: nonostante fossero passati anni, ricordava perfettamente quel giorno in cui, per strada e poi nel suo appartamento, Marzio le aveva annunciato crudelmente di non amarla più.
Quello fu il giorno in cui pianse di più; quello fu il giorno in cui soffrì di più.
Si erano continuati a vedere a causa di Chibiusa e delle missioni, entrambi forti all’esterno ma incredibilmente soli dentro: alla fine la verità era salita a galla, ma non c’era stato nulla da fare.
Bunny aveva scoperto che Marzio era stato traviato dal nemico che lo aveva convinto che lei sarebbe morta se fosse rimasta con lui: avevano analizzato insieme la cosa, si erano chiariti e avevano ripreso la loro storia, come se niente fosse successo.
Ma Bunny non riusciva a mentire: quando gli stava accanto non era più felice come prima ma dubbiosa, insicura.
Quando Marzio la baciava sopportava passivamente, chiedendosi se l’avrebbe abbandonata di nuovo: chiedendosi se era stato così facile per lui rinunciare a lei, e perché aveva deciso quella volta di lasciarla senza difese e soprattutto senza una parola, convincendola che non la amava più.
Aveva resistito per poco, finché non si era resa conto che avrebbe sofferto di più restando accanto ad un uomo di cui non si fidava pur amandolo sopra ogni cosa, piuttosto che senza di lui: e così, spiegandoglielo, lo aveva lasciato.
Non era stato facile all’inizio: Marzio non si era arreso come aveva invece fatto lei quando si erano trovati a parti inverse, e aveva continuato a cercare di salvare il loro rapporto; ma i suoi sforzi non servirono a nulla, e così la loro storia era definitivamente finita quando lui era partito facendo perdere ogni sua traccia.
Non che Bunny avesse cercato di restare in contatto con lui ovviamente, ma nemmeno le sue amiche sentirono più parlare di Marzio, e Milord, a eccezione dell’ultima battaglia, non apparve mai più.
La piccola lacrima che cadde sulla superficie liscia del vetro che racchiudeva la foto fece riscuotere Bunny, che si affrettò ad asciugarsi gli occhi e a rimettere al loro posto gli oggetti e lo scatolone: quando spense la luce e si infilò sotto le coperte, osservò la luna che mostrava un quarto della sua faccia attraverso la finestra della sua camera, lasciando stavolta vagare i ricordi senza fermarli.

Negli anni seguenti quello scatolone fu riaperto raramente, anzi, quasi mai: l’amicizia tra le cinque ragazze, seppur difficoltosa a causa della distanza, continuò tranquilla, mentre Marzio, Luna e Artemis non si fecero più vedere, nemmeno una volta.
Bunny, in un pomeriggio d’estate passato a fare shopping con le amiche finalmente tutte riunite nella città che avevano protetto da ogni genere di pericolo, giurò di aver visto il suo ex ragazzo passeggiare lungo una via della città: ma, come si decise a chiudere il mistero qualche tempo dopo, probabilmente era stato uno scherzo della luce del tramonto.
Non seppe mai qual’era la verità, ma i suoi ricordi restarono ben rinchiusi nel suo armadio, tirati fuori solo ogni tanto durante le lunghe chiacchierate con le sue amiche: ormai lo aveva accettato, tutte loro lo avevano fatto.
Il tempo di Sailor Moon e le sue Guerriere era terminato: ora dovevano solo vivere quella semplice e normale vita che gli era stata strappata anni prima dall’arrivo dei nemici della Luna…e lo avrebbero fatto, senza rimpianti.




Ormai è risaputo, mi diverto a stravolgere le storie d’amore xD
Voglio però che sia chiara una cosa: questo caso è diverso da “My New Moon”, dove riscrissi la storia di Edward e Bella dal mio punto di vista.
Lì era una critica bella e buona alla chiarissima forzatura che l’autrice aveva dato al personaggio di Bella (perché, davvero, non penso sia possibile perdonare ciò che Edward le ha fatto), questa è una semplice storia venutami in mente poco fa, mentre guardavo la puntata di Sailor Moon R in cui Marzio lascia Bunny.
Perché? Probabilmente perché Sailor Moon, ammettiamolo, spesso e volentieri, specialmente nell’amore, dà una visuale piuttosto “bambinesca” e poco realistica, il tipico amore da favola insomma: ma se non fosse così, probabilmente non sarebbe uno dei più bei anime di sempre.
Per questo ho deciso di scrivere questa storia per pura e semplice curiosità, per prendere al volo un’idea balenatami nella mente, per dare un’alternativa un po’ più realistica alla storia: ma, ripeto, non è una critica a come è fatta.
Passando a particolari più pratici, ho dovuto pensare per un po’ all’ambientazione: non mi sarebbe dispiaciuto da questa idea di Bunny che lascia Marzio creare una long fic mettendoci dentro anche qualche storia contro un nemico sconosciuto; ma sinceramente questa storia la volevo pubblicare subito, e a parte questo pensiero non ho avuto davvero ispirazione per qualcosa di più lungo e articolato, così se avessi scelto questa ipotesi la storia sarebbe finita presto a giacere tra le varie “incompiute” in attesa di una rinfrescata in una cartella del mio pc (evviva la depressione! xD). Per questo ho optato per una piccola fiction ambientata dopo tutta la storia di Sailor Moon: anche perché, lo ammetto, adoro far parlare i miei personaggi di fatti passati.
Inoltre, è piuttosto seria e malinconica, un po’ come l’atmosfera, decisamente più matura, dell’ultima serie di Sailor Moon: e poi in questo modo ho potuto spaziare un po’ sui ricordi in generale di Bunny ora che tutto è finito.
Spero vivamente che vi sia piaciuta quanto è piaciuta a me, nonostante sia un po’ contorta e priva di senso.
A presto!

Yunie93



EDIT 28/11/19
Dato che tutte le recensioni bene o male mi hanno fatto notare varie imprecisioni, oltre che rispondere (come è giusto visto che si sono interessate alla storia) alle ragazze che hanno fatto varie domande, spiegherò in generale anche qui i dubbi che ho riscontrato essere più pressanti, ovvero: perchè le Sailor, Artemis e Luna tornano nei loro pianeti pur essendo nell'anime delle lande desolate? E Chibiusa?
Inizio facendo notare una cosa molto importante: tra gli avvertimenti c'è il What if?, che non indica solamente una scelta differente di uno o più personaggi, ma anche un qualsiasi stravolgimento della storia (e non confondetevi con l'Alternative Universe, per vari versi uguale ma che di fondo indica un contesto completamente diverso da quello espresso dall'Anime/Film/Libro).
Non ci sono spiegazioni particolari alla vostra domanda: "Ma Chibiusa, Artemis, Luna e le altre Sailor?"
Semplicemente non erano importanti per la storia, quindi l'ho eliminate, preferendo dare uno spiegazione sommaria alla loro assenza piuttosto che non nominarle affatto: anzi, la cosa è stata decisamente produttiva dato che l'atmosfera che volevo creare era proprio quella di tristezza e senso di abbandono.
Insomma, se ho scritto che le Sailor, Luna e Artemis se ne sono tornati nei loro luoghi d'origine è perchè in questa storia non sono lande desolate e inospitali, e per quanto riguarda Chibiusa poteva benissimo rimanere con Bunny e poi tornare anche lei alla sua epoca dato che è chiaramente scritto che questa separazione avviene alla fine di tutto, quando ormai le Guerriere Sailor non sono più necessarie.
Spero che ora sia tutto più chiaro, e mi scuso perchè probabilmente mi sono concentrata troppo sulla relazione tra Bunny e Marzio anche nelle "spiegazioni" finali: solitamente però quando non specifico qualcosa è perchè non voglio farlo, non per dimenticanza: o voglio lasciare il tutto all'immaginazione dei lettori oppure semplicemente ritengo non necessario specificare tutto quanto, o ancora penso che la mia idea in merito sia facilmente comprensibile da ciò che è scritto (come in questo caso).
Per le ragazze che hanno commentato: non vi preoccupate, i vostri commenti non mi hanno infastidita, anzi: vi ringrazio, perchè se non è chiaro ciò che è scritto è giusto che io lo spieghi.
Per terminare dico che, anche se mi ha fatto molti piacere che mi abbiate chiesto un seguito, non credo proprio che ci sarà: questa è una di quelle storie che scrivi di getto, colpita da un'ispirazione improvvisa. è perfetta per te così com'è, e sei talmente concentrata sul tema principale che non ne vedi ulteriori sviluppi se non quelli che vengono scrivendo: per me questa storia è tutto ciò, e rimarrà (almeno per ora, ma penso per sempre) così com'è.
   
 
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