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Autore: littleAUSTEN    24/11/2010    13 recensioni
Ave a Cesare. Ebbene sì, amici, Cesare è qui. Cesare, ossia io.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DE BELLO CESARE: IL BELLO CESARE. Ave a Cesare. Ebbene sì, amici, Cesare è qui. Cesare, ossia io. Non perdo minuti preziosi del mio tempo spiegandovi chi sono: è impossibile che non lo sappiate. Poeta, scrittore, guerriero. Comandante. Bell’uomo, aggiungerei senza indugi. Perché lo sono, ragazzi miei. Lo sono. Cesare non racconta bugie: al massimo, se proprio deve, occulta dettagli. Potete chiederlo a Cleo. Bella donna, Cleopatra. Affascinante. Il mio problema, però, è che non so gestire i rapporti a distanza. Divertente, eh, spedirsi cartoline e regalini. Ma dover intraprendere un viaggio tendenzialmente mortale e lungo settimane ogni volta che la volevo vedere non era molto esaltante e fattibile. Anche se Cesare può fare tutto. Lui è onnipotente. Se Cesare vuole qualcosa, la ottiene. Voleva Roma. L’ha avuta. Voleva la Gallia e l’ha ottenuta. Voleva una ciambella, e se l’è fatta comprare. Cesare non conosce il significato della parola no. Cesare non è potente, è la potenza fatta a persona. È più forte di Giove, ma non è blasfemo. Ama gli Dei, ma li sfida. È uno storico che scrive diari delle sue battaglie che poi vengono pubblicati. Sono meglio di Anna Frank, gente. Contro i Galli non ho vinto: ho stravinto. Era scontato, in fondo. Chi è Vercingetorige in confronto a Cesare? Nessuno, ovviamente. Il problema dei Galli è che sono retrogradi. Cesare è troppo avanti nei confronti di qualsiasi nemico, ma i Galli sono particolarmente stupidi. Arrivava Cesare con le sue truppe, e i villaggi bruciavano. Senza combattere: Cesare ha lo sguardo che incendia. Perfino i druidi si sono inchinati di fronte a me. Belle personcine, i druidi. Tra tutti i Galli, sono decisamente i più stupidi, nonostante ciò che si dice. Assomigliano un po’ a mago Merlino. La cosa che mi da’ più fastidio di loro è la barba: lunghissima, incolta, e molte volte abitata da insetti di vario genere. La cosa che desideravo di più al mondo era tagliargliela. Una a una. Molti miei generali mi proposero di portare come dono di guerra dei rasoi, ma non fu necessario: Cesare ha lo sguardo tagliente. Governai la Gallia per molto tempo, e non solo quella. Avrei governato il mondo, se solo me lo avessero permesso. Purtroppo però sono morto, e questo non è stato possibile: ah, tu quoque Brutus, figlio mio! ... Sono molto orgoglioso del mio bambino, però. È stato molto astuto. Tendermi un’imboscata in Senato con i suoi amichetti... che bravo! Tutto suo padre! Se non fossi morto, gli avrei aumentato la paghetta. Ah, per la cronaca: non sono morto. Cesare non muore: si eclissa. Abbandona la scena. Insomma, in conclusione, sappiate solo che io sono stato l’uomo migliore che sia mai comparso sulla faccia della Terra. Atletico, intelligente, sapiente. Filosofo. Guerriero. Modesto, soprattutto modesto. Detto questo, vi saluto, amici del Cesare Fan Club: il dado è tratto, e Cesare ha fame. POST SCRIPTUM: quello che avete appena letto è un racconto storico. Riferimenti, allusioni o citazioni riguardo fatti, persone e in particolare politici tuttora esistenti, è assolutamente volontario.
  
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