DIVINITA' SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI
“Per meeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee !! “
Un urlo sovrumano distrusse la pace che regnava nell’ olimpo. Neanche un attimo dopo il povero Ermes fu lanciato fuori dalla stanza con tanta foga che nemmeno i suoi sandali alati riuscirono ad attutire l’ urto .
“ Zeus caro, quanta foga, perché inveisci in questo modo??? “ Era apparve sul portone con in imbraccio un Ermes ancora dolorante e con la faccia schiacciata stile carlino.
“ Chi osa infastidirmi ??? !!! E poi sono io il capo della baracca qui !! Se voglio insultarmi posso farlo come e dove voglio e … “ Zeus si voltò a guardare chi gli avesse posto tale domanda “Era cara ! Mia adorata, luce dei miei occhi… Perché qui così presto?” La voce del re degli dei cambiò improvvisamente ed assunse un tono mellifluo nel rivolgersi alla moglie.
“ Non sono forse libera di tornare a casa come e quando voglio??? E poi cosa ti ha fatto il povero Ermes da essere ridotto così??? “
“ Ma nooo, niente mia cara, un semplice errore … mi aveva solo chiesto di essere lanciato più in alto possibile e … “ Il volto di Zeus si tinse di un rosso purpureo
“ Ma cosa stai dicendo !!!! Era, splendida Era, tuo marito mi ha lanciato perché … “ si intromise Ermes
“ Perché ? “ gli fece eco Era incuriosita, Zeus fulminò letteralmente il povero Ermes che si ritrovò tutto affumicato tra le braccia della signora degli dei.
“ Perché avevo mandato quell’ idiota a prendere un regalo per te mia cara e lui ha sbagliato come suo solito !! “ il dio si riprese in corner
Ermes li fissava con aria ebete.
“ Un regalo?? Per me?? Dove dove ??? “ Chiese la dea incuriosita
“ Ecco, è proprio questo il problema, quell’ idiota di Ermes ha dimenticato di ritirarlo “
Ermes che si era appena ripreso, irato urlò : “ Eraaaaaaa !!! Non è vero ! Quell’ idiota di tuo marito ne ha messa incinta un’altra !!! “
Tutto ciò che si sentì poi fu un urlo da minotauro ed un botto. Ermes era di nuovo finito contro il muro !
Persino dal piano di sotto si sentì un urlo agghiacciante tanto che la spada di Marte, intesa in senso molto metaforico e molto poco filosofico , si ritirò così da lasciare la povera e stordita Afrodite a secco proprio sul più bello !
“ Ecco di nuovo !!! Non c’è un minuto per stare un po’ soli tra noi ! Quei due stanno sempre a litigare prima Zeus va con una ninfa o una mortale qualunque e poi Era lo scopre ed urla come una matta ! E noi veniamo interrotti proprio quando il gioco diventa divertente !! “
“ Già che rabbia “ bofonchiò il dio arrabbiatissimo sia con Era e quell’ idiota di Zeus sia con la sua ormai non più infallibile spada.
“ Ares, caro, non è che andresti di sopra a controllare cosa succede … “ Afrodite si era girata a fissare il dio al suo fianco con due occhioni che avrebbero smosso anche una statua ed Ares, rimbecillito a dovere dal suo sguardo seducente si limitò a sorridere ed annuire con sguardo decisamente ebete prima di alzarsi dal letto e dirigersi verso la porta. NUDO.
“Ehm Ares caro, ?? “
“ Siiiii “ disse lui in tono speranzoso nella speranza che la dea avesse cambiato idea
“ Sei nudo !!! “ L’ uomo si girò di scatto verso le sue nudità e imbarazzato si diresse verso la sua veste purpurea per poi indossarla al volo.
Si diresse su per le scale che lo avrebbero portato all’ attico ( esattamente la cima del monte Olimpo ) dove vivevano sua madre e suo padre .
Giunto nel corridoio vi trovò anche Apollo con i bigodini in testa e la maschera di bellezza in faccia. I due si guardarono un momento indecisi se ignorarsi o meno ma poi, uniti dal comune male, decisero di allearsi .
“ Non se ne può più ! Quel cretino di nostro padre mette in cinta chiunque e poi fa arrabbiare tua madre e si mettono ad urlare !!! Io ero nel pieno di un rilassamento completo e cosa sento??? Un urlo animalesco che mi fa sobbalzare accumulando altro stress per la mia povera pelle sensibile !!!!! “
Che Apollo fosse un po’ gay Ares l’ aveva sempre silenziosamente sospettato benché avesse molte donne, o meglio si vantasse di averne, ma vederlo così con i bigodini e la faccia impiastricciata di verde andò a supportare maggiormente la sua tesi. Molto cauto si avvicinò al fratellastro e disse :
“ Entriamo Apollo, mettiamo pace tra quei due e torniamo a fare quello che stavamo facendo ! “
“ D’accordo !” Rispose entusiasta l’ altro “ Ti copro le spalle ! “
“ Noooooo !! “ Urlò Ares, che resosi conto della tapina figura fatta cercò di arrampicarsi sugli specchi
“ Noo mio caro Apollo, vai tu avanti, che sei più bello e addolcirai con la tua voce suadente la situazione, io che sono più forte ti seguirò per proteggerti ! “
“ Si… in effetti sono molto bello e potrebbe aiutare, e poi le tue braccia possenti potrebbero difendermi … si si si ! “
‘Sempre più omo’ pensò Ares
I due dei iniziarono con l’ affacciarsi per spiare bene la situazione all’ interno della casa.
Il clima era bollente, le urla di Era raggiungevano decibel mai toccati e Zeus si sprecava in scuse che non stavano né in Olimpo né in terra , in più il povero Ermes, tra i sue fuochi , veniva sballottolato ed usato come antistress ed era così dolorante da non lamentarsi neanche più !
Apollo decise quindi per un entrata spettacolare entrando nella stanza con le parole :
“ SONO QUIIIIIII PAPIIIII… ERUCCIA ADORATA DOVE SIETE?? CUCU’ C’E’ NESSUNO??? “
FEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEW…BONK ! Un tonfo sordo dopo un lungo fischio.
Ermes era stato lanciato su Apollo!!