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Autore: Faust_Lee_Gahan    26/11/2010    9 recensioni
Sherlock dimentica di prendere le medicine.
Sherlock/John
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Meds

Summary: Sherlock dimentica di prendere le medicine.

Pairing: Sherlock/John

Rating: Arancione

Words: 739

Disclaimers: Sì, lo sapete. Non ho diritti su di loro. E' inutile mettere il dito nella piaga. ç_ç

Notes: Ispirata a Meds dei Placebo. <3


M e d s


I was alone

Falling free

Trying my best not to forget.

- Placebo -


Metti in ordine i tuoi pensieri. (1)

Confusione.

Grigio.

Vista appannata.

E stava anche cominciando a sudare.

Le prime furono le mani.

Ah! Fanculo!

Forse aveva esagerato...

Era solo, in caduta libera.

<< Voglio andare via. >>

Dove?

Facendo del suo meglio per non dimenticare quello che era successo.

Quello che è successo a noi.

Quello che è successo a me.

Cosa era successo?

Avevano litigato, ma perché?

L'aveva dimenticato.

Dov'era John?

Umpf.

Metti in ordine i tuoi pensieri...


Cosa è successo quando l'aveva lasciato scivolare?

Dov'era John?

Forse era andato via.

Umpf!

Era confuso da poteri forti.

L'eroina, probabilmente.

Dimenticando nomi e volti.

Meglio, chissenefrega.

I passanti mi guardavano come se potessero cancellarlo.


<< Sherlock...? >>


E il sesso, e le droghe, e le complicazioni.

Il sesso. Le droghe. Le complicazioni.

Il sesso e le droghe: le complicazioni.

John era la complicazione.


<< … Hai dimenticato di … >>


dimenticato …

Era solo, fissando il vuoto.

No, aveva fatto del suo meglio per non dimenticare.

Per non dimenticare tutti i tipi di gioia.

Tutti i tipi di gioia …

E il nostro unico impegno eroico.


Non esistono gli eroi, John. E anche se esistessero io non sarei uno di loro.”

L'aveva detto lui, no?


<< … Prendere le … >>


Cosa significava per noi.

Cosa significava per me.

Erano loro. Solo. Loro. (2)

E le conseguenze...

Dov'era John, adesso?


<< … Medicine ... >>


Dov'era John, adesso?


Metti in ordine i tuoi pensieri.

<< Le medicine. >>

Metti in ordine i tuoi pensieri!

<< Sherlock, le medicine! >>

Metti in ordine i tuoi pensieri!!

<< Hai dimenticato di prendere le medicine!! >>

Mettiinordineituoipensieri! Mettiinordineituoipensieri! Mettiinordineituoipensieri!

<< Sherlock! >>



Lo schiaffo lo raggiunse del tutto impreparato.

Spalancò gli occhi e riuscì a focalizzare la sagoma indistinta di fronte a lui.

Era John. Voleva pronunciare il suo nome, ma non ci riusciva.

Aveva ancora la bocca impastata.

E le mani sudate.

E il respiro affannoso.

E il buco nel braccio che pizzicava.

John aveva l'espressione preoccupata a morte e le mani che gli incorniciavano il viso.

<< Tieni. Bevi. >>

Gli tenne ferma la testa con una mano e con l'altra gli porse un bicchiere.

L'odore era orripilante e il colore era verde. Verde acido.

Tentò di scansarlo con aria schifata, ma John la sapeva più lunga.

Era un medico. Costringere un paziente a prendere una medicina era veramente il minimo.

Fu costretto a tappargli il naso.

Il sapore di quella cosa era disgustosa almeno quanto il suo odore.

<< Bevi. Ti aiuterà a smaltire quella roba che ti sei iniettato. >>

Non c'era pietà nel suo tono di voce. Solo preoccupazione e rabbia malcelata.

Quando finì quell'acido verdastro, gli salì il voltastomaco.

<< Mi viene da vomitare. >>

<< E' il minimo che ti meriteresti, coglione. >>

Sherlock si strofinò le mani e lo guardò.

<< Sei un coglione. >> ripeté

E lo abbracciò.

Sherlock non riusciva a stare seduto solo con le proprie forze, quindi si abbandonò completamente alle sue braccia. Appoggiò la testa sulla spalla di John, stanco come non era mai stato.

<< Sei tornato... >>

<< Dove volevi che andassi? >>

Aveva una mano tra i capelli e un braccio intorno alla schiena.

<< Perché? >> Era un sussurro disperato. << Che bisogno c'era? >>

<< Credevo te ne fossi andato... >>

Lo strinse più forte.

<< Idiota. >>

Si sentì strattonare il viso e riaprì gli occhi. Era di nuovo fra le mani di John.

<< Non vado da nessuna parte. Hai capito? Mettiti in quella fottuta testa che non vado da nessuna parte. >>

Appoggiò la fronte sulla sua.

<< Mi dici che facevo se tornavo a casa e ti trovavo morto stecchito sul letto? >>

John, John, John...

Tremava. Ansimava. Doveva aver corso.

<< Ero confuso, con gli uccelli e le api, dimenticando se intendevo davvero quello che... >>

John gli mise una mano sulla bocca.

<< Zitto. Sta'. Zitto. Goditi il silenzio. >> (3)

Con una mano sulla nuca lo spinse di nuovo sulla sua spalla.

John, John, John...

Trovò da qualche parte la forza di abbracciarlo a sua volta.

Il suo profumo era quello di tutti i giorni.

Lui era un coglione eroinomane.

John non sarebbe andato via finché riusciva a tenerlo così stretto. Ma l'avrebbe lasciato scivolare di nuovo?

E quando avrebbe scordato di nuovo di prendere le medicine?

Metti in ordine i tuoi pensieri.



Notes, again:

Spero che non vi abbia creato problemi l'impaginazione bordellosa. ^^' Essendo lo sclero di un drogato... Sulla destra e in corsivo ci sono i pezzi della bellissima canzone.

(1): “Metti in ordine i tuoi pensieri”. Campo Mentale di Marco Luciano. Spettacolo teatrale superbo.

(2): Spudorata autocitazione da Reading.

(3): Enjoy the Silence – Depeche Mode <3 Nuff said.

Fatemi sapere com'è! ^__^

  
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