26/11/2010
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Amore Rivelato
Ecco, l'aveva fatto. Finalmente le aveva detto che l'amava.
Non poteva davvero più tenerselo dentro. Aveva il cuore che scoppiava d'amore e di emozioni.
Quell'amore per lei che aveva sentito crescere lentamente e quelle emozioni che molto spesso lo avevano trovato impreparato.
Oh, per Damon Salvatore l'amore non era certo una cosa facile. Era sempre stato una grande e incredibile sofferenza.
Aveva amato con tutta l'anima la stessa donna per più di centocinquanta anni, aveva vissuto per lei e per lei era morto; il suo amore cieco lo aveva portato a voler Katherine indietro, a volerla riportare alla luce e alle tenebre del mondo. E c'era riuscito, aveva ucciso ed aveva combattuto contro tutto, contro suo fratello, il bene e gli amici, ma c'era riuscito: aveva aperto la cripta in cui la vampira avrebbe dovuto essere. Avrebbe dovuto: lei non c'era.
Prima venne la sorpresa, l'incredulità e poi arrivò la rabbia. Ma infine giunse il dolore, come milioni di pugnalate nel cuore.
Damon morì per la seconda volta. Aveva amato ed era stato preso in giro, per decenni.
Era morto dentro, il cuore distrutto e l'anima annullata, ridotta in polvere.
Ma la speranza era lì. Elena sarebbe stata la sua speranza.
Elena era tanto uguale a Katherine, ma così diversa da destare molta incredulità. La seconda aveva dimostrato di essere una vampira malvagia e terribilmente egoista, la prima era buona, deliziosamente umana, amichevole ed aveva sempre un sorriso per tutti, lui compreso. Era sua amica, aveva imparato a conoscerlo e a fidarsi di lui, come nessuno faceva da molto tempo, o come nessuno aveva fatto mai.
Elena gli voleva bene, ma l'affetto di lui andava oltre e lui l'aveva fatto, finalmente le aveva detto che l'amava.
Non che lei non lo sapesse già, ma il vampiro sentiva davvero il bisogna di dire quello che provava, di dar voce ai suoi sentimenti. Quei sentimenti che non poteva mai esprimere liberamente e pienamente, perché l'amata era innamorata di un altro, Stefan.
Damon sapeva di non essere abbastanza umano per la ragazza, ma il fratello era così realmente migliore di lui?
Ti amo, Elena...ed è proprio perché ti amo che non posso fare l'egoista con te; per questo non puoi saperlo. Io non ti merito, ma mio fratello sì.
Dio quanto vorrei che non dovessi scordarlo...ma devi.
Le sue parole, pronunciate quella notte, gli si riproponevano nella mente in continuazione, mentre rubava silenziosamente sacche di sangue dalla banca. Mesi prima Damon non avrebbe esitato ad uccidere innocenti per avere sangue fresco. Ecco, Elena l'aveva cambiato e migliorato, in questo come in molto altro.
E mentre ascoltava il silenzio della notte dai suoi occhi di ghiaccio scesero lacrime, ancora una volta, per lei; piangeva per il dolore del sacrificio che provava, perché anche ora era lui che si sacrificava, senza che nessuno gli desse peso. Damon non aveva aspettato che Elena gli rispondesse, aveva cancellato quegli attimi improvvisamente, così come erano arrivati.
Le rivelazioni di quella sera, che difficilmente avrebbe dimenticato, avevano portato, oltre ad un po' di sfogo alle sue emozioni, ancora altra tristezza, nostalgia e senso di impotenza.
Ma comparse anche un amaro sorriso sul suo volto perfetto: per una volta credeva di aver fatto la cosa più giusta per la persona che amava e sapeva di non essere così egoista come si diceva.
I love you, Elena...
Questa è la prima "storia", flashfic o one-shot che scrivo, in assoluto. Spero vi possa piacere, scrivetemi cosa ne pensate sinceramente. (:
Saluti, Noemi.