Le ciel
Sdraiato
sull’erba respiri l’aria fresca.
Chiudi
gli occhi, sorridendo beato, mentre ti sembra quasi di tornare indietro
nel
tempo: lì è tutto così tranquillo,
così in pace, così simile ai tuoi ricordi.
- una
farfalla! – strilla Lucy, poco lontano, e tu apri gli occhi
scrutando il cielo.
Lo trovi
incredibilmente azzurro, nonostante le nuvole bianche mosse dal vento.
“Azzurro
come i tuoi occhi”, direbbe tua madre.
- Lucy,
sta attenta! – senti Edmund che richiama la minore, e
l’unica risposta che ottiene
è solo una risata cristallina.
- ma
dai! Che vuoi che succeda, Ed? – lo canzona lei, e riesci a
immaginarti
l’espressione divertita di tua sorella come quella seccata di
Edmund, anche se
sei ancora sdraiato e con gli occhi rivolti verso quel cielo azzurro
che
riflette il tuo buon umore.
Edmund
borbotta qualcosa d’indefinito, e sorridi mentre ti tiri su a
sedere per
guardarli.
Lucy si
guarda attorno, alla ricerca della farfalla, e la trova posata su una
margherita.
Il suo
sorriso si amplia.
- hai visto,
Ed? – sospira, inginocchiandosi per guardarla meglio
– non è stupenda? –
Edmund
annuisce frettolosamente, e tu riesci quasi a vederlo mentre alza gli
occhi al
cielo.
- non
toccarla, mi raccomando – le dice poi, e Lucy annuisce a sua
volta, continuando
a fissare estasiata le piccole ali colorate dell’insetto.
La
farfalla spicca improvvisamente il volo, e Lucy si sbilancia
all’indietro,
cadendo sui piedi di Edmund, che sbuffa esasperato.
-
inseguiamola! – è l’urlo di battaglia
della ragazzina, che Edmund è costretto a
eseguire, nella vana speranza che Lucy si stanchi della farfalla e
decida di
fare qualcosa di più calmo, come contare i petali dei fiori
o farne coroncine.
Ti
lancia uno sguardo supplicante, cui tu rispondi con un semplice
sorriso, prima
di sdraiarti di nuovo.
Inizi a
guardare le nuvole con rinnovato interesse, giocando a dedurne le
forme, quando
una farfalla passa nel tuo campo visivo e tu ti metti a sedere per
seguirla con
lo sguardo.
Infine,
Lucy ti si lancia addosso, finalmente stufa del piccolo insetto.
- Peter,
hai visto che bella farfalla? –
Annuisci,
mentre Edmund si siede con uno sospiro esasperato di fianco a te.
- aveva
le ali blu, bellissime! Come il cielo! – poi ti guarda
attentamente, prima di
concludere con un sorriso felice – come i tuoi occhi, Peter!
–
Sorridi,
per nulla imbarazzato dal complimento, visto che Lucy è
solita farne a tutti.
Edmund,
che al contrario della sorellina non è fatto per le
sdolcinatezze, fa un verso
seccato prima di lasciarsi cadere a terra.
-
qualcosa non va, Eddie?-
è il
commento innocente di Lucy, che ben sa quanto il fratello odi quel
nomignolo
che la zia gli ha affibbiato.
Si
sistema meglio sulle tue gambe, lisciandosi la gonna verde, prima di
voltarsi a
guardare Edmund.
-
non chiamarmi Eddie! –
protesta lui,
pronunciando l’ultima parola come se avesse un sapore
sgradevole.
-
come vuoi, Eddie – è
la risposta,
accompagnata da un sorriso furbo.
-
Lucy! Smettila subito! – le intima il moro, lanciandole
un’occhiata
inteneritrice.
Lucy
ride, e per farsi perdonare gli porge una margherita che lui prende con
uno
sbuffo.
Poi,
la piccola di casa Pevensie, torna a rivolgere la sua attenzione su di
te.
-
Peter, facciamo una ghirlanda di fiori? –
-
solo una, Lucy? – domandi tu, e vedi di sfuggita Edmund che
si batte una mano
sulla fronte. Ma vedi anche il suo sorriso, quindi non dici niente e
attendi la
risposta di Lucy.
-
hai, ragione. Facciamone tre: una per te, una per me e una per Edmund
–
Il
cielo che sta nei tuoi occhi si rabbuia per un lungo istante, quando
pensi che,
qualche tempo prima, Lucy avrebbe aggiunto anche quella per Susan.
Ma
sai benissimo, eccome se lo sai, che Susan non accetterebbe
più una ghirlanda
di fiori, nemmeno in nome di Narnia. Che potrebbe mai farsene, infondo?
-
ah! E una per la mamma! – esclama Lucy a quel punto,
distogliendolo dai suoi
pensieri.
-
io non voglio una ghirlanda di fiori – borbotta Edmund,
mettendosi supino. – è
da femmine –
Noti
con divertimento che Edmund dev’essere entrato in una fase di
rifiuto delle
ragazze, soprattutto da quando Susan ha iniziato a parlare di vestiti,
trucchi
e feste varie.
Lucy
storce il naso.
-
neanche se te la regalo io? - domanda
implorante, e Edmund è costretto a cedere, come sempre
d’altronde, di fronte al
famigerato sguardo da “cucciolo abbandonato in un angolo e in
cerca d’affetto”,
forse non coniato da Lucy Pevensie, ma sicuramente interpretato alla
perfezione
dalla stessa.
-
va bene – sussurra impercettibilmente, ma Lucy ha
l’udito di un pipistrello
quando vuole, e l’ha sentito benissimo.
Infatti
esulta, e parte alla ricerca dei fiori più belli.
Ti
viene da ridere, ma ti trattieni notando una velata minaccia nello
sguardo di
tuo fratello.
-
dov’è Susan?- chiedi, giusto per cambiare
argomento.
-
in casa – Edmund fa un cenno dietro di sé,
indicando la casa a due piani e con
il tetto rosso poco distante da loro. – starà
parlando con la zia di.. chessò,
feste e vestiti all’ultima moda. –
Annuisci,
guardando Lucy che raccoglie entusiasta tutti i fiori che riesce a
trovare.
Non
riesci a fare a meno di pensare che, appena qualche anno prima, Susan
avrebbe
aiutato Lucy a raccoglierli, o si sarebbe seduta di fianco a voi con un
libro
in mano.
Poi
Lucy torna da voi, le braccia piene di fiori che lascia cadere ai suoi
piedi, e
decidi che ormai è inutile pensarci e che quindi
è meglio che ti concentri sul
presente.
-
hai praticamente svuotato il prato – noti sorridendo
divertito, e le guancie di
Lucy prendono un po’ di colore quando sorride.
-
pensa a quante api stai uccidendo: senza fio.. – interviene
Edmund.
-
Edmund! –lo richiami prima che finisca la frase, mentre Lucy
fissa quasi
spaventata tutti i fiori che ha raccolto. Edmund fa una risata
soffocata.
-
ma è vero – tenta di giustificarsi, anche questo
non lo salva da uno scappellotto
scherzoso.
Poi
guardi la tua sorellina e le sorridi rassicurante:
-
non dargli retta, Lu. I fiori ricrescono.-
Lucy cerca comunque una
rassicurazione nello
sguardo di Edmund.
-
stavo scherzando, Lu – la tranquillizza e lei sorride,
iniziando a dividere i
fiori per colore.
-
alla mamma la facciamo con i fiori gialli – decreta poi e
comincia a
intrecciare tra loro i gambi.
Ogni
tanto la aiuti a sistemare qualche fiore fuori posto, e in dieci minuti
Lucy
tiene in mano una splendida coroncina di fiori gialli.
Poi
prende in mano quelli azzurri e blu, e inizia ad intrecciarli.
-
questa per chi è, Lu? – domandi e lei alza lo
sguardo su di te, sorridendo.
-
per te, Peter. –
Quando
completa la sua opera te la pone sui capelli biondi con aria solenne.
Poi
si volta verso Edmund.
-
di che colore la vuoi, Eddie? Bianca
o
rossa? –
-
bianca, e non chiamarmi Eddie -
Lucy
ride, riprendendo il suo lavoro.
Tu
guardi i fiori rimasti: alcuni sono viola, altri rossi.
Li
prendi, e inizi a intrecciarli imitando Lucy, mentre Edmund reclina il
capo a
guardare le nuvole.
Lucy
finisce prima di te, e s’allunga per mettere la corona bianca
sul capo di
Edmund che la asseconda rassegnato.
O,
almeno, è quello che lui vuole far credere: sia tu che Lucy
sapete che, in
realtà, è felice di quel regalo, solo che il suo
carattere schivo e silenzioso
non gli permette di mostrarlo.
Hai
ormai imparato a decifrare questo suo comportamento anche se,
nonostante l’impegno
che ci metti, Lucy lo capisce meglio di te.
Forse
perché hanno un legame speciale, loro due, come quello che
avevate tu e Susan. E
non ti senti escluso, ma speri solo che almeno il loro duri, che non
faccia la stessa
fine del tuo.
Quando
finisci la tua ghirlanda la guardi, e la porgi a Edmund, che ti guarda
perplesso.
Gli
fai un cenno, indicando Lucy che vi osserva in attesa, e annuisce.
Prende
la corona e, con un sorriso, la pone delicatamente sulla testa della
sorellina.
Un
sorriso vero, uno di quelli che raramente fa, non i soliti sorrisi a
metà che
propina al resto del mondo.
E
anche Lucy sorride, e lo abbraccia di slancio, facendolo cadere a
terra.
A
quel punto scoppi a ridere, mentre Edmund borbotta imbarazzato
ricambiando la
stretta di Lucy, che sembra non volersi staccare più.
-
ragazzi! Venite, è ora della merenda! – vi chiama
vostra madre dalla porta di
casa e tu ti alzi subito, incamminandoti.
Edmund
è subito dietro di te, con Lucy che gli trotterella dietro,
stringendo la
corona di fiori gialli.
-
guarda mamma! – esclama poi, correndole incontro –
ti abbiamo fatto una
ghirlanda di fiori! –
Helen
Pevensie sorride alla figlia minore, prendendo la corona dalle sue
mani.
-
è bellissima, Lucy, grazie. –
Lucy
ride, e entra in casa, dirigendosi verso la cucina, dove Susan e la zia
stanno
già versando l’aranciata nei bicchieri e la nonna
tira fuori i biscotti dalla
credenza, mentre il nonno e il papà parlano di battute di
caccia.
Poi,
Helen sorride divertita a Edmund non appena nota la corona bianca, e
lui s’imbroncia,
superandola spedito.
Prima
di entrare alzi un’ultima volta lo sguardo verso il cielo, e
sorridi.
-
allora, Peter? – ti chiede, vedendo che sei ancora
lì, imbambolato.
-
arrivo subito, mamma – le dici, entrando.
E
sai che il cielo non è rimasto fuori da casa,
perché il suo ricordo è ancora riflesso
nell’azzurro dei tuoi occhi.
~
~ ~
~ ~
~
Si, so che
non
dovrei perdermi a scrivere altro quando ho tre raccolte e una long da
continuare.
(per la
cronaca, il
capitolo di With Jill è
pronto, per
la P di Polly ci sto pensando su, This is Halloween è
finalmente giunta ad
una svolta – alèè! - e Noi
quattro e Narnia
è quasi – dico quasi
cioè non del tutto-
pronto)
No,
all’inizio non
doveva essere così questa shot: me l’ero
immaginata completamente diversa ma è
tutta colpa del mio lato-Lucy che ha preso il sopravvento.
Si, ho
scritto
usando il punto di vista di Peter, e no non sono impazzita –
credo -.
Si, so che
può non
sembrare una shot su Peter perché Edmund e Lucy sono
più che presenti, ma
sentite è la prima volta che scrivo su di lui di mia
spontanea volontà.
No, non mi
convince
come storia e nemmeno come IC dei personaggi. In più mi sono
presa qualche
licenza poetica, contando che Lucy si comporta come una bambina quando
dovrebbe
ormai essere una ragazzina. Beh, concedetemela per favore: io adoro il
lato
tenero di Lucy e riesco a esprimerlo solo così *w*
Si, gradirei
molto
ricevere un parere, anche negativo.
Au
Revòir <3
_
L a l a
P.S .
per chi non lo sapesse, « le Ciel »
è francese, e vuol dire « il
cielo ». So che ci sono effettivamente pochi
riferimenti al cielo, ma mi
piaceva come titolo