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Autore: vannagio    29/11/2010    5 recensioni
Che cosa saresti disposta ad accettare pur di tenerti stretto il tuo ragazzo?
[Prima classificata al "Love Canon Contest", indetto da sweetPotterina]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jessica, Mike Newton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Quando vannagio vaneggia!"



Seconda Scelta

Che cosa saresti disposta ad accettare pur di tenerti stretto il tuo ragazzo?





Che Mike Newton avesse un debole per Bella Swan, non era un mistero. Jessica lo sapeva bene e lo sapevano bene anche tutti i loro compagni di corso. Bisognava essere davvero ottusi per non accorgersene. E di Jessica si potevano dire tante cose, ma non che fosse un’ottusa.
Fin da quel maledetto diciannove gennaio del duemila e cinque - il giorno dell’arrivo di Bella Swan alla Forks High School - Mike aveva cercato goffamente di conquistare le grazie, e non solo quelle, della figlia dell’Ispettore Capo. Ogni santo giorno. Continuamente. Ripetutamente. Anche quando le sue avance venivano gentilmente respinte. Anche quando la relazione con Edward Cullen si era fatta più evidente. Anche quando la somiglianza tra la ragazza e uno zombie avrebbe fatto desistere chiunque altro dal tentare. Lui ci provava. Fiducioso e assurdamente sicuro di sé. Ottimista fino all’inverosimile.
Sì, Mike era infatuato di Bella. E allora? Potrà sembrarvi strano ma a Jessica non dava fastidio. In fin dei conti anche Jessica si era presa una cotta colossale di cui tutti a scuola erano a conoscenza. Quale ragazza non si sarebbe innamorata di Edward Cullen a prima vista? Bella Swan potrebbe testimoniare a suo favore. Di Jessica, intendo.
Sotto questo aspetto Mike e Jessica erano pari. Perciò tutto filava liscio come l’olio tra loro.


Ma non è finita qui.


Jessica sapeva anche di essere la seconda scelta di Mike Newton. Un ripiego. Un contentino. Solo una stupida avrebbe negato l’evidenza. E di Jessica si potevano dire tante cose, ma non che fosse una stupida.
Mike aveva rifiutato l’invito della Stanley ad accompagnarla al Ballo di Primavera perché lui voleva andarci con Bella, al ballo. Credevate, forse, che Jessica non lo sapesse? Poveri ingenui! Con un due di picche non preventivato e la proverbiale coda in mezzo alle gambe, Mike tornò da Jessica e lei, Jessica, decise di fare buon viso a cattivo gioco. Sapete come si dice, no? Ogni lasciata è persa, da cosa nasce cosa. E poi Jessica desiderava davvero andare al Ballo di Primavera. Avrebbe dovuto rinunciare a una simile occasione solo perché non si trovava in cima alla lista di Mike Newton?
Anche in questo caso a Jessica non importava. No, non le pesava l’idea di essere il ripiego di Mike. In fondo anche lui, Mike, era stato una seconda scelta per Jessica Stanley. Quale ragazza considererebbe Mike Newton una prima scelta dopo aver conosciuto Edward Cullen? Di nuovo, chiedete a Bella Swan se volete avere una conferma.
Perciò erano sempre pari: due a due. A lei bastava essere sicura di questo.


Che poi Mike Newton alimentasse certe fantasie su Bella, Jessica non lo escludeva. Affermare il contrario sarebbe stato come sostenere che la terra è quadrata: soltanto un’ingenua o un’ignorante avrebbe creduto a una cosa del genere. E di Jessica si potevano dire tante cose, ma non che fosse un’ingenua o un’ignorante.
Jessica era una pettegola, questo sì. Per essere una buona pettegola è necessario, innanzi tutto, che una ragazza sia un'attenta osservatrice. E lei, Jessica, osservava. Eccome se osservava! Lo vedeva, Mike, fissare Bella con occhi vacui e languidi. Lo vedeva arrossire e balbettare imbarazzato quando lei gli domandava qualcosa, destandolo dallo stato di flaccida catatonia che solitamente segue a certe pratiche intime. E, soprattutto, vedeva il cavallo dei pantaloni di Mike gonfiare in modo inequivocabile, mentre il ragazzo contemplava la figlia dell’Ispettore Swan con sguardo da pesce lesso.
Mike fantasticava su Bella. E potete anche non credermi, ma vi assicuro che neanche questo lato nascosto di Mike creava problemi a Jessica. Secondo lei era normale avere delle fantasie erotiche su persone irraggiungibili. Un po’ come sognare di fare l’amore con Rihanna o Brad Pitt, insomma. Perfino Jessica, nell’oscurità della sua stanza, sepolta sotto le coperte del suo letto, cedeva alla tentazione di darsi piacere pensando a qualcuno che non fosse Mike. Quale ragazza non si sarebbe bagnata e/o toccata immaginando di avere Edward Cullen nel proprio letto in atteggiamenti tutt’altro che casti?
Anche in questo erano pari, lei e Mike. In una relazione è importante sentirsi alla pari, dico bene?


A Jessica non le era mai passato per la testa di essere gelosa di Bella Swan… invidiosa, forse, ma per motivi che non avevano nulla a che fare con Mike.
Così come lei, Jessica, avrebbe trovato Edward Cullen - completamente nudo e pronto - nel suo letto soltanto nei sogni più fervidi, allo stesso modo Mike avrebbe trasformato in realtà le sue fantasie erotiche su Bella, solo a patto che a Forks venisse aperto un Sexy Shop e che cominciassero a circolare bambole gonfiabili con la faccia della suddetta.
Decisamente sciocco provare gelosia per qualcosa di impossibile, no? E di Jessica si potevano dire tante cose, ma non che fosse una sciocca. Giusto un pochino, forse, ma non così tanto.
Ancora una volta, quindi, erano pari.
E fin quando le cose fossero andate così, Jessica non avrebbe avuto alcun problema ad accettare il rovescio della medaglia dello stare con Mike. Ne era convinta.


Ebbene, miei cari lettori, purtroppo per lei l'intoppo si presentò, inaspettatamente, una sera di agosto sul sedile posteriore del Suburban di Mike Newton.


A Jessica piaceva fare l’amore con Mike. Non aveva dei termini di paragone ai quali fare riferimento - Mike era il primo ragazzo che l’avesse mai toccata in quel modo - e, pensandoci bene, il sedile posteriore non era il posto più comodo del mondo sul quale fare certe cose - «Aiha! Il ginocchio!», «Attento, quello è il mio piede!», «Non tirarmi i capelli!» - ma Jessica impazziva quando Mike si strusciava contro il suo bacino, le leccava il collo, le accarezzava i seni infilando la mano sotto la maglia e il reggiseno, le sollevava la gonna e... oh, sì! Avvertire che il corpo di Mike rispondeva così volentieri e così prontamente a quello di Jessica, intuire che era lei a far eccitare il suo ragazzo, e non una mezza albina qualsiasi, la faceva sentire potente e sicura di sé. In quei momenti non c’era Bella Swan, e neanche Edward Cullen. Erano soltanto loro due, Mike e Jessica, che si amavano e facevano l’amore come due conigli molto innamorati.
Stava pensando a tutto questo Jessica, mentre Mike si muoveva dentro di lei e Jessica, la mano destra artigliata a una spalla del ragazzo, le dita di quella sinistra intrecciate ai suoi folti capelli biondi, invitava Mike ad affondare il viso nell’incavo del suo collo.
«Mike… oh, Mike…», aveva l’abitudine si sussurrare Jessica, tra sospiri e gemiti, come aveva appreso dalle eroine dei romanzetti rosa di sua madre. E ancor più sospirava e gemeva quando sentiva la risposta di Mike…

«Bella… oh, Bella…».

Inizialmente Jessica non ci fece caso. Dopo alcuni istanti, come se le sue sinapsi avessero impiegato un tempo interminabile per trasferire l’informazione ai neuroni, si rese conto che le parole di Mike suonavano troppo sbagliate. Aprì gli occhi di scatto e si irrigidì. Smise di sospirare e di gemere, lasciò andare la spalla e i capelli di Mike, sciolse l’abbraccio delle sue gambe dalla vita del ragazzo. Si trasformò in un pezzo di legno e rispose meccanicamente ai baci di Mike.
Passarono alcuni minuti infiniti, prima che il ragazzo si accorgesse della passività di Jessica e del suo sguardo perso nel vuoto.
«Che ti prende?», chiese con voce roca ma apparentemente preoccupata. Probabilmente temeva di non concludere la serata come aveva programmato. Jessica si limitò a scuotere la testa, poggiò le mani sul petto di Mike e spinse per invitarlo ad alzarsi. Docile come un bambino e leggermente sorpreso, il ragazzo si mise a sedere sul sedile, seguendo quasi ossessivamente i gesti meticolosi con cui la ragazza rindossava le mutandine e abbassava la gonna. «È… per quello che ho detto poco fa?», domandò impacciato. Quindi non era stato un lapsus o un errore, il suo. Era stata una frase intenzionale, voluta. Questa volta Jessica non si prese nemmeno il disturbo di fare un cenno con la testa per rispondere a Mike. Spalancò la portiera e saltò fuori dal Suburban senza alcun commento.
«Scusa… mi dispiace», farfugliò lui. Ma Jessica non voleva sentirsi dire “scusa” o “mi dispiace”. Jessica voleva qualcosa di più: sentirsi amata, desiderata, coccolata, - e perché no? - presa per quello che era, per la persona che era, cioè Jessica. Mentre si allontanava dal Suburban, irrazionalmente desiderò con tutta se stessa che Mike le corresse dietro, che la fermasse e le impedisse di andarsene, che la baciasse con passione e le facesse capire quanto lei si stesse sbagliando, quanto desiderasse fare l’amore con lei - con Jessica e basta - e che no, non gli importava nulla di Bella Swan.
Ovviamente Mike non fece nulla di tutto questo.
Sapere che Mike pensava a Bella mentre facevano l’amore era quanto di più umiliante e degradante le fosse mai capitato in vita sua. Jessica si accorse che questo le dava molto fastidio. Un grandissimo, un immenso fastidio. Come un boccone troppo amaro per essere ingoiato. Perché Jessica, anche se aveva una cotta per Edward Cullen, anche se Mike era una seconda scelta, anche se in privato si toccava fantasticando su un altro, non aveva mai pensato a qualcuno che non fosse Mike mentre facevano l’amore. Perché lei si concedeva a Mike nel modo più totale e sincero di cui era capace.
Non erano più alla pari, adesso. Jessica non poteva accettarlo, no. Solo una completa idiota sarebbe arrivata a tanto pur di tenersi stretto il proprio ragazzo. E si potevano dire tante cose di Jessica, ma non che fosse una completa idiota.


Quella stessa sera, distesa nel suo letto, mentre un Edward Cullen di fantasia le riempiva il viso di baci per consolarla, Jessica decise che non sarebbe stata mai più la seconda scelta di nessuno. Che forse non avrebbe mai avuto un tipo come Edward Cullen al suo fianco, ma che sicuramente trovare un ragazzo migliore di Mike Newton non sarebbe stato così difficile.
“Sì, proprio così…”, si disse convinta, mentre un Brad Pitt immaginario le sbottonava la camicia del pigiama, “…per questa notte non sarò la seconda scelta di nessuno!”.
“E domani?”
, domandò Brad, sussurrandole a un orecchio.
Jessica chiuse gli occhi e sospirò rassegnata.
«Non ne ho idea».
Evidentemente si era sbagliata.
Oltre che un po’ sciocca, Jessica era anche tanto - ma tanto! - idiota.







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Nota autore:
Se vi state chiedendo da dove sia saltata fuori questa one-shot, beh, posso solo rispondervi che non è ho la più pallida idea. Avevo voglia di scrivere qualcosa e ho cominciato a buttare giù qualche riga, tanto per divertirmi. Stranamente, sebbene la parte iniziale sia un po’ ironica, alla fine mi sono lasciata andare al pessimismo più nero e quello che doveva essere qualcosa di allegro si è trasformato invece in un pezzo davvero amaro.
In Twilight l’immagine della donna-zerbino/superficiale è una costante degradante. Jessica Stanley ne è un chiaro esempio (come pure Bella Swan ma non mi dilungherò su di lei): è così ossessionata dall’avere un ragazzo che accetta di stare insieme a un tipo che è chiaramente innamorato di un'altra e che la considera come un ripiego. Purtroppo anche nella realtà ci sono casi del genere, forse non così evidenti, ma ci sono. Jessica cerca di ‘ribellarsi’, ma il pezzo finale lascia intendere che probabilmente non riuscirà a mantenere la promessa che ha fatto a se stessa.
Il cattivo umore ha un po’ contaminato questa shot. Prendetela come viene e se ne avete voglia, fatemi sapere che cosa ne pensate: mi farebbe molto piacere. Risponderò alle recensioni attraverso la funzione ‘rispondi’ introdotta da Erika.
Grazie in anticipo a chi leggerà ed eventualmente commenterà questa one-shot.
A presto, vannagio.







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Prima classificata al "Love Canon Contest", indetto da sweePotterina.
Ecco il giudizio della giudice:



Stile e forma: 10/10
Molto bello il tuo stile, mi è piaciuto davvero tanto. Se dovessi cercare una parola per definirlo, sarebbe assolutamente coinvolgente. Si armonizza perfettamente con la storia e i sentimenti di Jessica.
La narrazione esterna credo sia il fiore all’occhiello di questa storia, perché avvicina incredibilmente il lettore al protagonista, vivendo con lei quel momento di rivelazione che la porterà a capire quanto in realtà sia caduta in errore.

Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
I personaggi sono IC, c’è poco da dire. Brava come sei stata a riprendere i momenti più salienti dell’evolversi del rapporto tra Mike e Jessica, da quando è arrivata Bella a Forks, che ho creduto per un attimo di leggere uno spin-off della stessa Meyer.
Mike è il classico belloccio della scuola, che si trova “innamorato” dell’unica ragazza che non se lo fila di striscio: caparbio, un po’ ingenuo e poco sensibile ai sentimenti altrui, specie a quelli di Jessica.
Mentre Jessica, beh, è lei. Assolutamente. Talmente testarda e convinta delle proprie possibilità, da farsi delle elucubrazioni mentali pazzesche per auto convincersi che il suo rapporto con Mike, la sua ostinazione, è “normale”, giusta. Autogiustifica la propria voglia di ignorare i campanelli di allarme nei comportamenti di Mike con il suo insignificante interesse per Edward, e peggio, giustifica le scarse attenzioni di Mike mettendosi al suo livello. Insomma, un caso cronico senza speranze che peggiora quando, nonostante la verità alla fine sia venuta a galla, lei continui a voler cadere in quell’errore.
L’unica nota stonata che ho trovato riguarda il fatto che affermi che Jessica è solo invidiosa di Bella, quando ne è effettivamente gelosa. E suppongo che, se ci fosse stato un dubbio in merito, in questo caso, dopo quello che è successo con Mike nella macchina, questo sarebbe decisamente sparito.

Originalità della trama: 3/5
L’unica pecca di questa storia, devo proprio dirlo, è l’originalità. In un altro contesto, non me ne sarebbe importato nulla, ma qui è un requisito di cui tener conto. Questa non è la prima storia che parla del ripiego di Mike su Jessica e che lei accetti consapevolmente di esserlo. La rivalità di quest’ultima con Bella poi è un argomento abbastanza usato.
Tuttavia hai saputo recuperare con la tua fantasia, il tuo stile e le tue capacità dialettiche, diversa da tutte le altre che ho letto fin’ora, in qualche modo speciale a mio dire, perché riesci a parlare in maniera innovativa e per nulla banale di una situazione comune, senza cadere in piagnistei e lamenti di vittimismo. Infatti, il semplice fatto che non hai dato un immagine di Jessica debole, che piange e si dispera e progetta vendetta contro Bella e Mike, ti ha fatto riacquistare velocemente i punti persi.
Diciamo che è il modo in cui hai analizzato questo aspetto del loro rapporto ad essere originale!

Utilizzo dei prompt: 5/5
Punteggio pieno, ovviamente. La storia è incentrata sull’errore di Jessica, sull’evoluzione delle sue convinzioni, sui suoi calcoli mentali che alla fine la portano a un risultato diverso da quello previsto. Hai utilizzato brillantemente il prompt, bravissima.

Gradimento personale: 4.5/5
Insomma, che dire? Mi è piaciuta moltissimo questa storia, così tanto che mi preoccupa, perché sono una fan dei lieto fine.
È vero che noi donne dovremmo essere un po’ più forti e coraggiose di fronte le prepotenze e le indifferenze degli uomini, soprattutto quelli che ci piacciono… ma è anche vero che quando noi ci innamoriamo certe scelte, come dimenticare o abbandonare un amore seppur non ricambiato, sono molto difficili… a volte impossibili.
Come Jessica, preferiamo essere loro, in un modo o nell’altro, giusto o ingiusto, pur di averli accanto.
Tuttavia, devo ammettere che dentro di me, in queste situazioni, si risveglia un forte femminismo: alla fine, mi sarebbe piaciuto vedere Jessica seguire fino in fondo la sua decisione di voltare pagina, cancellando il suo passato di ragazza zerbino, e dimostrando di avere un briciolo di amor proprio. Credo nella forza delle donne, anche se so che purtroppo esistono ragazze che preferiscono essere l’eterna seconda.
Complimenti, complimenti davvero!

Rispetto delle regole: 5/5

Punti bonus: 0/1


Totale: 37/41




   
 
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