Anime & Manga > La Corda D'oro
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Autore: KricchineLla    29/11/2010    1 recensioni
Durante il ritiro d'esercitazione Hihara e Tschura litigano tirando i due estremi del cuscino per decidere chi debba utilizzare il letto e chi il divano. Ad un certo punto il cuscino si strappa e Hihara scivola candendo su Hino... Buona lettura ^^ spero vi piaccia xD
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sentiva il suo respiro sulle labbra. Era così caldo. Le stava di sopra immobile e la fissava. Eppure lei non si sentiva a disagio. Nell'ultimo mese aveva sognato tanto quel momento.
Lui stava fermo non si scansava, fu in quel momento che tutto gli fu chiaro: provava qualcosa per lei e non era semplice amicizia ma qualcosa di più, qualcosa che non aveva mai provato... arrossì. Hino se ne accorse così capì che anche lui lo voleva.
Le venne uno strano desiderio. Era da tempo che si era accorta di provare qualcosa per lui ma sapeva bene di non poterlo fare. Era pur sempre un suo sempai, e poi tschiura era lì. Già tschiura stava lì in piedi, era rimasto anche lui un pò scosso da quella situazione. Si era accorto già da un pò delle strane occhiate che quei due si scambiavano. Uno strano sentimento nacque dentro di lui. Era geloso. Avrebbe tanto voluto far qualcosa, avrebbe tanto voluto picchiare Hihara in quel momento ma sarebbe stato comunque inutile erano più che chiari i sentimenti di entrambi, non sarebbe cambiato niente e in più lei lo avrebbe odiato. Rimase impietrito. Non c'era proprio nulla che lui potesse fare per cambiare quella situazione.
Lei cercò di reprimere quella voglia più volte ma fu inutile. Ad un certo punto tutto quello che le stava intorno si fece lontano, solo un vago ricordo, Hino si sentiva strana. Non capiva cosa le stesse succedendo, come per magia tutto era scomparso, adesso c'erano solo lei e il sempai. Allora quella sua voglia ormai irrefrenabile venne fuori...
Hino sollevò delicatamente il capo dal letto e baciò Hihara. Il ragazzo non sapeva più cosa fare, non si sarebbe mai aspettato che lo baciasse. Calò il silenzio nella stanza. Hihara si spostò lasciandola libera. Lei si alzò. Guardò tschiura ma lui distolse immediatamente lo sguardo. Aveva appena baciato Hihara davanti ai suoi occhi. Si girò verso il sempai, lo fissò per qualche secondo e poi uscì dalla camera. Chiuse delicatamente la porta. Ma appena fu fuori accellerò il passo: aveva bisogno di stare sola, doveva riflettere.
Correva nel corridoio ma con la testa da un'altra parte e lo sguardo perso nel vuoto. Fu così che si scontrò con tsukimori. Si guardarono negli occhi e lui vide subito la sua espressione sconvolta. La chiamò ma lei continuò a correre non voleva parlare con nessuno tantomeno discutere con lui.
Lui rimase alquanto perplesso ma decise di non dare troppo peso a quella ragazzina. Entrò nella sua stanza.
Anche Hino arrivò nella sua camera. Richiuse la porta delicatamente. Fuyuumi dormiva già. Si rannicchiò silenziosamente a terra appogiata alla porta. Era confusa.
Ma cosa aveva combinato? Aveva baciato Hihara-sempai e per di più davanti a Tschiura. Ma cosa le era preso? Non agiva mai di impulso pensava sempre alle conseguenze ma quella volta era stato più forte di lei. Non era riuscita a controllarsi.
E se si fosse sbagliata? E se Hihara non provava la stessa cosa per lei? Chissà adesso come si sentiva. Le era sembrato sconvolto. Ma infondo chi non lo sarebbe stato. Si conoscevano da appena un mese e lei alla prima occasione l'aveva baciato per di più davanti ad un suo compagno. Adesso cosa avrebbe dovuto fare? Come si sarebbe dovuta comportare con il sempai il giorno dopo? Era confusa, decise di andare a letto: doveva riposare perchè la cosa più importante rimaneva comunque il concorso.
Chiuse gli occhi e svuotò la mente, si addormentò...
Nella stanza di Hihara però da quel momento nessuno aveva più osato dire una parola. Quel silenzio ostile faceva paura, era agghiacciante. L'aria si era fatta irrespirabile. Si era coricato nel letto mentre il sempai aveva preso il divano. Tschiura era nervoso. Non poteva crederci. Si addormentò in fretta nella speranza che fosse tutto un brutto incubo. E poi non avrebbe sopportato ancora a lungo la presenza di Hihara, quella situazione lo irritava parecchio.
Kazuki invece non ci riusciva. Non capiva... perchè Hino-chan aveva fatto una cosa del genere? E poi perchè davanti a tschiura? Era stato imbarazzante. Anche se effettivamente non gli era dispiaciuto, anche lui desiderava baciarla già da un pò. Si girava e si rigirava nel letto ma niente era troppo agitato per dormire.
Fissava il muro. Non sapeva che pensare. Cosa sarebbe successo adesso? E tschiura come l'avrebbe presa? Rimase sveglio per qualche ora ancora ma la sua testa non faceva che moltiplicare e ingigantire tutte le sue preoccupazioni. Poi crollò infondo era stata una giornata faticosa anche per lui.

Il giorno dopo Hino cercò di evitare il sempai quanto più le era possibile. Si sentiva troppo in imbarazzo. Cercò invece più volte di avvicinarsi a Tschiura e parlargli come se niente fosse ma lui la ignorava, ogni volta che la vedeva cambiava direzione. Se durante qualche conversazione, capitava che lei gli facesse qualche domanda lui rispondeva per non dare nell'occhio ma in modo molto schivo e senza guardarla mai negli occhi.
Gli altri non seppero niente, non si accorsero di nulla. Solo Yunoki notò l'aria ostile che era improvvisamente nata fra il suo amico e tschiura.
-hey, kazuki è tutto apposto?- Hihara esitò, avrebbe tanto voluto dirglielo ma non ne aveva il coraggio. Lasciò perdere.
-si, non preoccuparti non è niente...- abbassò lo sguardo.
Yunoki non insistette. Se avesse avuto voglia di dirgli cosa era successo lo avrebbe fatto.
-allora andiamo dobbiamo esercitarci, la seconda selezione è vicina...- gli sorrise amichevolmente.
-si arrivo- Hihara si tranquillizzò un pò, era grato a Yunoki per tutto quello che faceva per lui. Cercava sempre di metterlo di buon umore. Questa volta però era troppo complicata la situazione per risolversi con un sorriso.
Hino non sapeva cosa fare non avrebbe potuto ignorarlo per sempre, anzi era sicura che lui se ne fosse già accorto. Doveva trovare una sistemazione al più presto. Hihara sembrava così giù di morale e lei non se lo sarebbe mai perdonata. Già se l'esecuzione del sempai fosse andata male per colpa sua si sarebbe odiata per sempre cosi come se fosse successo per Tschiura.
Non riuscì ad esercitarsi per tutto il giorno, i suoi sentimenti erano in contrasto con il violino il chè rendeva i suoni terribilmente... reali. Esatto non sapeva suonare, e data la confusione dentro di lei, la magia del violino non aveva alcun effetto. Dal violino quel giorno non usciva nessun suono solo il tremendo stridolio dell'archetto che strisciava sulle corde.
Anche ad Hihara l'esercitazione non andava come avrebbe desiderato, non ne aveva alcuna voglia, i suoi pensieri erano rivolti a lei più di quanto non lo fossero gli altri giorni: doveva sapere perchè, voleva una spiegazione al suo comportamento.
Solitamente si sfogava suonando, ma quel giorno era tutto inutile. Anzi stava iniziando ad odiare il suono allegro della sua tromba, non si adattava per niente a quella giornata così sbagliata. Richiuse il suo stumento nella custodia e rimase lì in silenzio a meditare.
Gli vennero in mente altre mille domande... perchè lo evitava? È vero lo aveva baciato, ma adesso che motivo c'era di stargli lontano? Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Si era pentita di quel bacio? O semplicemente era imbarazzata? Non riusciva proprio a darsi una risposta...
Hino lasciò perdere, non c'era proprio niente da fare doveva prima chiarire la situazione. Ripose delicatamente il violino nello scatolo e si avviò verso la cucina. Aprì il frigo e prese la bottiglia dell'acqua. Bevve. Era tutto tranquillo, gli altri erano tutti in giro per la villa ad esercitarsi e lei che era l'unica che realmente ne aveva bisogno era sempre lì a perdere tempo.
Si appoggiò al mobile, con la testa rivolta verso l'alto. Rimase così per qualche minuto...
Appena abbassò dinuovo lo sguardo con sua grande sorpresa si ritrovo Hihara davanti. Subito un senso di inquietudine l'assalì, cosa avrebbe dovuto fare? Cercò di ignorarlo e si avviò verso la porta.
Lui la squadrò dalla testa ai piedi. Come era bella. I suoi lunghi capelli rossi così delicati e con un così buon profumo. Il suo fisico snello e il suo viso dolce. I suoi occhi sempre tristi ma che emanavano una strana luce. La ammirava come fosse qualcosa di sublime e assaporava ogni suo piccolo particolare... però non parlava, non gli chiedeva niente.
In realtà avrebbe tanto voluto farlo, aveva così tante domande da farle, ma non disse nulla. Si limitò a osservarla, se avesse voluto gli avrebbe spiegato lei il motivo di quel bacio.
Hino si sentiva maledettamente in colpa. Si fermò sull'uscio della porta. Lo odiava quando faceva in quel modo, perchè non reagiva? Avrebbe dovuto arrabiarsi, chiedergli delle spiegazioni invece lui aspettava, pazientava finchè lei non si fosse sentita pronta a parlargli. Ma forse era proprio questa la vendetta peggiore, lasciarla marcire fra i suoi sensi di colpa, lasciare che la sua anima fosse divorata dai rimorsi.
Si girò a guardarlo ma non gli si avvicinò. Doveva dire delle cose e niente doveva farle cambiare idea.
-senti Hihara, è meglio se dimentichiamo cosa è successo ieri...- si interruppe in attesa di una reazione da parte del sempai. Ma hihara non si mosse rimase impassibile. Sentì il cuore frantumarsi in mille pezzi ma si sa quando il cuore si spezza lo fa silenziosamente. Un nodo gli si strinse in gola e non le rispose.
-mi dispiace non avrei dovuto farlo lo so, ma non fare così, ti prego non essere arrabiato.- abbassò lo sguardo fino a terra.
Hihara la guardò, cercò di schiarirsi la voce non voleva che lei capisse che il suo cuore stava piangendo.
-io non sono arrabiato, non mi è dispiaciuto il tuo bacio. Bè di sicuro meno di quanto è dispiaciuto a te- la sua espressione era tristissima. Non era da lui. Hino sgrano gli occhi non era arrabiato per il bacio anzi gli aveva fatto piacere. La sua impressione allora non era sbagliata. Hihara provava davvero qualcosa per lei.
-no senti. Non è come pensi, non mi sono pentita di averti baciato, semplicemente credo non sia la cosa giusta da fare.- hihara la guardò stranito possibile che non capisse?
-È lo stesso perchè in ogni caso sarebbe stato meglio non averlo fatto, dico bene?-
- be si forse si...- rimase un pò perplessa il sempai aveva ragione era proprio la stessa cosa-si è vero quello che dici ma quello che io volevo dirti e che provo davvero qualcosa per te, i miei sentimenti sono reali- continuò.
- ma allora che motivo c'è di ignorarmi? Non capisco...- - ecco vedi ho paura che una relazione fra di noi possa distruggere l'armonia del gruppo, tschiura non mi parla più e io non voglio...- si fissarono negli occhi, era sincera...
- bè io credo che capiranno...- le si avvicinò lentamente, e le prese la mano.
Lei però non ne era per niente convinta eppure non sapeva più che dire. Cominciava a perdere il controllo. Si era ripromessa di stargli lontano ma non le era stato possibile.
Cominciò a piangere. Hihara non sapeva che fare, gli sorrise. Lei esitò ma poi si buttò fra le sue braccia. Lui la strise... rimasero in quella posizione per qualche minuto...
- mi dispiace ma non posso...- si allontanò di scatto da lui e corse via piangendo.
Hihara rimase lì, non capiva perchè dovesse complicarsi la vita. Lui amava lei e lei amava lui cosa c'era di sbagliato? Bè per quanto ci pensasse si rese conto che non avrebbe potuto fare niente per convincerla gli restava soltanto da sperare che lo capisse da sola e che cambiasse idea.
Hino entrò con furia nella stanza e richiuse la porta. Si distese sul letto e strinse a sè il cuscino. Era in quel modo che doveva andare, era meglio farsene una ragione. Le rimaneva soltanto da parlare con tschiura. Chissà se avesse capito. Quella stessa sera dopo cena Hino lo chiamò :
-senti tschiura mi dispiace per ieri...- era imbarazzante parlare con lui di quelle cose ma doveva spiegargli.
- di cosa ti scusi sei libera di fare quello che vuoi- fece per andarsene.
- no aspetta... non avrei dovuto baciarlo lì ma è stato più forte di me- i suoi occhi si fecero lucidi ripensando alla discussione con il sempai.
- non devi giustificarti ti ho già detto che non fa niente-
- allora perchè non mi hai parlato per tutto il giorno? Ti prego non fare così mi fa male...-
-...- non rispose.
-non voglio che tu mi spieghi nulla, vorrei soltanto che tutto tornasse normale- abbassò lo sguardo, se non l'avesse mai fatto adesso non si troverebbe in quella situazione.
- d'accordo- gli sorrise, era geloso si ma per lei poteva sopportarlo anzi gli sarebbe stato più difficile resistere senza parlargli.
Hino si tranquillizzò, il suo sguardo si fece sereno. Era tutto risolto adesso poteva esercitarsi. Almeno era quello che pensava. Ma questa volta la sua sensazione era sbagliata. Nemmeno il giorno dopo riuscì ad emettere un suono puro, come quello della sua esibizione. C'era ancora qualcosa che non andava e anche se non voleva ammeterlo sapeva benissimo qual era il problema. Si sentiva ancora male per la discussione avuta con Hihara. Aveva paura ma in cuor suo si stava davvero convincendo che la loro relazione fosse possibile. In fondo Tschiura aveva capito, magari l'avrebbero fatto anche gli altri. Magari il sempai aveva ragione.
Nel pomeriggio andò da Hihara, aspettò dietro la porta della camera insonorizzata dove il sempai si stava esercitando finchè non ebbe finito.
- Hihara senti...- il ragazzo si immobilizzò all'udire quella voce. Si accese dentro di lui una piccola luce di speranza.
- non dire nulla Hino, non ce n'è bisogno. Ho capito - la guardò negli occhi e capì che questa volta era lui che non si era sbagliato, aveva davvero cambiato idea. Le si avvicinò e le accarezzò il viso. Le sorrise e la baciò. Gli occhi di lei si fecero lucidi, era tranquilla. Con Hihara al suo fianco si sentiva al sicuro. Adesso si sentiva davvero bene. Ora tutte le sue paure erano svanite.
L'ultimo giorno di esercitazione andò bene ad entrambi e sembrò loro anche molto più divertente del solito. Si conoscevano da poco meno di un mese ma fra di loro era nato un forte sentimento e nulla avrebbe potuto distuggerlo.
  
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