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Autore: Maryella    29/11/2010    5 recensioni
[Spoiler 2x06]
"Festa della Vigilia a casa mia. Porta chi vuoi con te :) B"
Una Kurt/Blaine ispirata dalla canzone "Baby it's cold outside"
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Baby, it's cold outside*


Sono le 20.30 (lo ammetto, sono un po' in ritardo, ma non si mette alla perfezione) e io sono davanti ad una bellissima villetta, con mio padre parcheggiato in fondo al vialetto coperto di neve. E' in macchina e non mi scolla gli occhi di dosso: vuole dare una sbirciatina al padrone di casa. Non ci abbiamo messo molto ad arrivare: incredibilmente, la casa di Blaine non è molto lontana dalla mia...

Io, fermo davanti alla porta, mi guardo intorno.

La via è quella giusta, il numero pure. Dall'interno provengono voci, risate, musica. Dalle finestre con le tende tirate si vedono luci e movimento.

Fisso terrorizzato il campanello. Oddio, è terrificante... Ok, non mi morderà mica, ce la posso fare. Allungo una mano guantata e e con tutto il coraggio che ho premo quel bottoncino. Aspetto col fiato sospeso, poi sento girare il chiavistello. La porta si apre e mi torvo davanti un Blaine con un sorriso a 32 denti.

E'... fantastico: un maglione che ispira molto Natale, di un caldo bordeaux, dei jeans scuri che mi fanno tornare in mente la prima canzone che gli ho sentito cantare, i capelli scompigliati, quei fantastici, luminosissimi occhi.

Sei arrivato!” Niente rimproveri sul fatto che sono in ritardo.

Già... Ho portato questo come ringraziamento” dico sorridendo, mentre gli porgo una bottiglia di sidro frizzante.

Ma non hai portato nessuno?” chiede notando che sono solo.

Ehmm... storia lunga. Comunque sì, sono solo, mi dispiace.”

Ma dai, non ti preoccupare!”

Un paio di secondi e Blaine sposta gli occhi sul vialetto e nota la macchina.

E' tuo padre?” “Sì” dico voltandomi anch'io verso la strada.

Se vuole entrare...” “No, meglio di no” gli sorrido. Non riesco a farne a meno.

Sento il finestrino che si abbassa e poi la voce di papà: “Bè, vedo che sei in buone mani, figliolo, quindi vado. Divertitevi!”

Ok, ciao papà!” rispondo, mentre Blaine dice: “Grazie signor Hummel!”

Ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Non appena la macchina scompare oltre la curva sento di nuovo la sua voce: “Entriamo, fa freddo qui... Credo che poco nevicherà di nuovo.”

Mi mette una mano sulla schiena e mi spinge delicatamente oltre la soglia. Quel contatto, breve e lievissimo, mi lascia senza parole, in balìa dei brividi.

Mi riprendo solo quando il padrone di casa mi dice: “Se vuoi appendere la giacca...”

Ancora leggermente sconvolto mi sfilo il giubbotto, un po' troppo leggero per la verità, e lo appendo ad un gancio. Mentre mi libero di guanti, cappello, sciarpa e mi giro verso la parete per metterli a posto me ne esco con la banalissima “Che bella casa!”; c'è un attimo di silenzio di troppo e quando mi volto verso Blaine noto che mi fissa. Quando se ne accorge mi guarda negli occhi e risponde con un semplice “Grazie”.

Almeno” penso con un sorriso “non passo inosservato!”

Ci avevo messo quasi 40 minuti per decidere cosa mettere e per pensare, alla fine, che, sì, quei pantaloni rossi e quel maglione grigio scuro mi stavano davvero bene.

Passa ancora qualche lunghissimo secondo e quando ce ne rendiamo conto è lui il primo a parlare: “Bè, che la festa cominci! Vieni, ti presento gli altri!”

Il salotto in cui si svolge la festa è magnifico: un grande albero di Natale domina la stanza, illuminata da un lampadario di cristallo dall'aria costosissima e dal fuoco che scoppietta nel grande camino. Davanti ad esso ci sono una decina di ragazzi e e qualche ragazza, seduti sul tappeto, sui cuscini, sul divano: alcuni sono concentrati su un gioco di società, altri sulle carte, altri ancora parlano. Uno è in un angolo e ci dà le spalle mentre traffica con qualcosa che si rivela essere un magnifico juke-box.

Devo avere gli occhi fuori dalle orbite, lo so.

Blaine mi guarda e sorride: “Allora, che te ne pare?”

Wow, è tutto bellissimo!”

Grazie! E ora le presentazioni!”

Mi sento una trottola quando ci sediamo per la cena: non ci saranno più di venti persone, ma tutti quei nomi e quei volti in un colpo solo mi hanno scombussolato.

Sono a destra del capotavola, al posto d'onore, e non appena vedo Blaine uscire dalla cucina con un tacchino fumante in mano scoppio a ridere insieme agli altri: ha un cappello da chef in testa e un grembiule con la scritta “KISS THE COOK”.

Un vero spettacolo!

Si mette al suo posto e comincia ad affettare, mentre le risate, i fischi d'approvazione e i commenti tipo “Wow Blaine!” “Bel completino!!” non accennano a diminuire.

La cena è favolosa, non smettiamo un attimo di parlare e di ridere. Quando ci accorgiamo che ha ricominciato a nevicare, non impieghiamo più di cinque secondi a vestirci per andare a giocare a palle di neve. Mentre siamo fuori alcuni degli invitati si avvicinano a Blaine per dirgli che stanno andando via: i ragazzi se vanno schiamazzando, le coppie strette strette per combattere il freddo.

Sono le undici quando rientriamo e ci piazziamo davanti al camino, le mani tese verso le fiamme per scaldarci. Siamo rimasti solo io e Blaine, nella grande casa in cui si sente solo lo scoppiettio del fuoco e la musica del juke-box in sottofondo. Sento il cellulare che squilla e mentre rispondo mi alzo in piedi: è mio papà e di sicuro è qua fuori. Riesco solo a pensare con tristezza che questa splendida serata è finita.

Sì, papà?”

Ciao Kurt, come va?”

Tutto bene, perché?”

Mentre cammino mi avvicino alla porta d'ingresso.

Non posso venirti a prendere per ora... Devo accompagnare Carole a casa e prima devo togliere un po' di neve dal vialetto... Potrebbe volerci un po'... ” dice lui.

Mi appoggio allo stipite e, dopo averci pensato un momento, rispondo: “Posso tornare a casa a piedi fra un po'... Hai visto anche tu che non sono poi così lontano”

C'è un attimo di silenzio dall'altra parte, poi mi padre replica: “Ok, ma torna solo quando la neve si calma un po'”

Ok, a dopo papà”

Stacco il telefono con un sorriso e torno in salotto.

Qualche problema?” chiede Blaine.

C'è ancora un po' di tempo” riesco a pensare.

No, non ti preoccupare” rispondo sedendomi accanto a lui sul divano, davanti al fuoco scoppiettante.

Parliamo ancora tanto, ma tutti e due lasciamo perdere l'argomento scuola: io non voglio parlare della mia, e non voglio sentire com'è stare in una scuola che non sia incredibilmente simile al set di un film dell'orrore.

Parliamo di noi, di cosa ci piace, di cosa odiamo.

Parliamo dei nostri sogni, di quello che vorremmo fare.

Mi sento così bene, con Blaine vicino a me, a guardarci e a sorridere che non me ne vorrei mai andare. Quando però lancio un'occhiata all'orologio l'unica cosa che mi esce dalle labbra è un sospiro sconsolato: sono le 23.30... magari dovrei andare.

Cosa c'è?”

Devo andare... si è fatto tardi...” dico tristemente.

Non ho ancora finito di parlare che dal juke-box comincia a diffondersi le note di una canzone che conosco molto bene. Anche Blaine la riconosce: ci guardiamo e sorridiamo.

Bè, è perfetta, no?” afferma mentre “Baby it's cold outside” riempie l'aria del salotto.

I really can't stay” “But, baby, it's cold outside”
“I've got to go away” “Ah, baby, it's cold outside”
“This evening has been” “Been hoping that you'd drop in”
“So very nice” “I'll hold your hands, they're just like ice”

Già, ma io devo andare... Sul serio!” dico con un mezzo sorriso.

Ma fa troppo freddo lì fuori” replica seriamente, gli occhi puntati nei miei.

Sento le parole della canzone così lontane, ovattate...

Io sono in una bolla.. Noi siamo in una bolla...

Mi sono divertito moltissimo stasera... E' stata una Vigilia stupenda”

Non ho aspettato altri che te... Ho continuato a sperare fino alla fine che saresti passato” dice prendendomi le mani e continuando con un sorrisetto: “Anche tu hai le mani ghiacciate”

Abbasso gli occhi per guardare le nostre dita intrecciate e mi manca il fiato: “Ci credo... Abbiamo giocato nella neve prima, ricordi?”

My mother will start to worry” “Beautiful, what's your hurry”
“And father will be pacing the floor” “Listen to the fireplace roar”
“So really I'd better scurry” “Beautiful, please don't hurry

Sento una fitta mentre la canzone va avanti, e penso a mia mamma, a quanto mi manca, ogni giorno.

E penso anche che di sicuro mio padre sarà in ansia, e magari avrà anche contagiato Carole che probabilmente proverà a rassicurarlo.

Blaine deve avere notato il fatto che mi sono incupito e catturando di nuovo il mio sguardo chiede in un sussurro: “C'è qualcosa che non va?”

Lo guardo intensamente... So di potermi fidare, lo sento, ma sento anche che è ancora presto. Apro bocca per parlare, ma lui alza una mano per zittirmi: “No, non servono spiegazioni... Se è una storia lunga, me la racconterai quando ci sarà più tempo” conclude sfiorandomi la guancia e sorridendo.

Muovo le labbra in un muto grazie e alzo la mano per stringerla ancora alla sua. Il calore che irradia è indescrivibilmente bello e piacevole.

Hey, ma c'è ancora il tuo sidro... Ne vuoi un po'?”

Sì grazie” rispondo, per poi pentirmi del fatto che deve staccarsi da me. Incrocio le braccia e fisso le fiamme e le scintille che salgono verso l'alto, imbambolato.

Ecco tieni” dice porgendomi un bicchiere di vetro pieno di liquido ambrato.

Grazie” mi riscuoto. Prendo il bicchiere e le nostre dita si sfiorano di nuovo, e di nuovo sento i brividi giù per la schiena.

I wish I knew how... to break the spell...”

Assaggiamo il sidro: è buonissimo, ma dobbiamo andarci piano ed evitare che ci vada alla testa. Quasi non mi accorgo della canzone che va avanti e del fatto che Blaine la sta canticchiando.

Mind if I move a little closer?” sussurra, mettendomi una mano sul fianco e stringendomi un po' a sé. Riesco solo a scuotere la testa prima di ritrovarmi a ballare lentamente con lui. C'è una vocina nella mia testa che continua a dirmi “no, no, no, è tardi, devi andare!”: vorrei ignorarla del tutto, ma è ancora lì.

Davvero, devo andare...” la convinzione scarseggia.

Sicuramente non adesso, fuori c'è una mezza bufera!” ribatte compiaciuto. Con una mezza piroetta mi permette di vedere la grande finestra, fuori dalla quale cadono e turbinano tantissimi fiocchi di neve.

Gosh, your lips look so delicious

A sentire queste parole mi giro di nuovo verso Blaine, non sapendo se sta semplicemente cantando o se lo pensa davvero. Quando vedo il suo viso che si avvicina al mio riesco solo a pensare che forse la seconda opzione è quella giusta. Chiudo gli occhi e quando le nostre labbra si sfiorano sento una scarica elettrica. La mia testa è leggerissima e l'unica cosa che riesco a fare è aggrapparmi al suo maglione. Quando ci stacchiamo (fin troppo presto per i miei gusti) io sono senza fiato, ma scoppio a ridere mentre lui canticchia: “Ooh your lips are delicious

Ma davvero?” chiedo ridendo.

Sì davvero...” risponde appoggiando la fronte alla mia. “Avrei dovuto farlo quel giorno” continua con un tono serio.

No, è meglio così. Almeno non dovrò chiedermi se l'hai fatto per tirarmi su di morale o perché lo volevi veramente”

Ora l'ho fatto solo per tenerti ancora qui con me” dice con un sorriso furbo per risollevare il morale. Balliamo ancora un po', stretti l'uno all'altro, illuminati dalle fiamme, incuranti del mondo.

E' veramente tardi Blaine, devo incamminarmi...”

Incamminarti? Vuoi tornare a casa a piedi?” mi interrompe sconvolto.

Sì, non abito poi molto lontano da qui”

Non posso farti uscire con questo tempo! Congelerai!” il tono è carico di preoccupazione.

Ma mio padre non può venire a prendermi... quindi l'unica alternativa è andare a casa a piedi. Non ti preoccupare” dico avvolgendo le braccia attorno al suo collo e reclamando un altro bacio.

Non ti preoccupare?” ripete “E se ti ammalassi? Non potremmo vederci per un sacco di tempo! O peggio, se...”

Shhh!” lo zittisco ridendo “Non ti libererai tanto facilmente di me! Una nevicata non mi metterà di certo fuori combattimento”

I nostri respiri si mescolano, il bacio si fa più profondo. E' qualcosa di così magnifico che vorrei durasse all'infinito.

There's bound to be talk tomorrow...At least there will plenty implied”

Guardo Blaine negli occhi mentre queste parole mi entrano nel cervello e nel cuore, e l'unica cosa giusta da fare mi sembra canticchiare: “Oooh, but it's cold outside”.

Già, lo penso anch'io” mi dice sorridendo, prima di baciarmi di nuovo.



Siamo accoccolati sul divano con i bicchieri di sidro in mano quando la mia suoneria rompe il silenzio. Guardo lo schermo, l'orologio che mi avverte che manca un quarto d'ora a mezzanotte e poi avvicino il cellulare all'orecchio.

Papà?”

Sì, Kurt. Sono qua fuori. Ho accompagnato Carole e non volevo che tornassi a casa a piedi così sono passato a prenderti. Sei pronto?”

Sì, il tempo di prendere le mie cose ed esco” dico riattaccando.

Blaine avvicina il viso al mio: “Stavo per dirti di andare... Sai si è fatto davvero tardi” commenta pensieroso.

Ah, ma davvero?” chiedo.

Sì” mormora prima dell'ennesimo bacio. Ora non ho per niente voglia di andare via.

Dai, padrone di casa, accompagnami alla porta” dico ridendo mentre gli tendo la mano per farlo alzare da quel comodissimo divano.

Tutto quello che vuoi” sussurra schioccandomi un bacio sulla fronte e andando nell'atrio. Quando lo raggiungo lui mi porge le mie cose. Mi vesto in silenzio, mentre ci guardiamo sorridendo in silenzio. E' incredibile il fatto che non posso proprio farne a meno: non posso non guardare quegli occhi incredibilmente belli, non posso non donargli ogni sorriso di cui sono capace.

"Siamo proprio alla fine” è l'unico pensiero che mi attraversa la mente mentre Blaine mi aiuta a mettere il cappotto e ne approfitta per stringermi in un abbraccio.

Bè, grazie di tutto” dico in un soffio.

Sento il suo respiro caldo fra i capelli nonostante il cappello.

E di cosa? E' stato un piacere”; il tono è serio e sincero, ma ha anche una sfumatura divertita.

Sarà meglio andare, mio padre sta aspettando”

Già... Buonanotte” mormora sciogliendo l'abbraccio.

Buonanotte” dico io. Apro un po' la porta e mi sporgo per dargli un bacio sulla guancia, per poi uscire e correre verso la macchina.

Una volta salito vedo Blaine ancora sulla soglia, che mi saluta. Mentre ricambio sento gli occhi di mio padre su di me.

E' stata una bella serata?”

Sì molto bella.” rispondo “E la tua? Com'è andata?”

Tutto bene” dice partendo.

Scocca un'occhiata veloce all'orologio per poi continuare con un: “Buon Natale figliolo”

Buon Natale papà” gli auguro con calore, pensando con un sorrisetto “Sarà davvero un Buon Natale”.



Ecco qui!! Trovando spazio fra un esame e l'altro

sono riuscita ad aggiornare ^^

Non ho molto da dire, se non ringraziare

SavetheFrog e kura4ever per i commenti:

alla prima posso parlare ogni giorno in giro per casa,

alla seconda dico solo “Grazie mille! La tua è stata la mia prima vera recensione 

(senza offesa SaveTheFrog) e mi ha fatto un immenso piacere!

Spero che anche questo capitolo ti piaccia :)

Questa sarebbe la fine, ma se la Divina Ispirazione vorrà aiutarmi

ancora potrei aggiungere un capitolo bonus ^^

Fatemi sapere cosa ne pensate, e, se necessario, bacchettatemi! XD

Ora stacco, credo di avervi assillato abbastanza!

Besos, Maryella

  
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