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Autore: ranyare    01/12/2010    3 recensioni
-Dov’è quel coso con i capelli osceni che non s’è nemmeno degnato di avvertire che stasera sarebbe stato qui!?-
Sorrido appena, un fiocco di neve che si posa sulla punta del mio naso.
Questa voce è inconfondibile.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ben Barnes, Nuovo personaggio, Un po' tutti, William Moseley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Wicked & Humorous Tales'
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There's a Place for Us

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Per Giulia; grazie, di tutto.

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There's a place for us - Carrie Underwood

-Dov’è quel coso con i capelli osceni che non s’è nemmeno degnato di avvertire che stasera sarebbe stato qui!?-

Sorrido appena, un fiocco di neve che si posa sulla punta del mio naso.

Questa voce è inconfondibile.

-Non picchiarlo, siamo in pubblico!- sento ridacchiare Ben, alle mie spalle, e mi volto appena in tempo per essere travolto da un tornado in miniatura dai riccioluti, per una volta ordinati, capelli biondi.

Una miriade di sensazioni mi travolge, quando quei riccioli vanno ad oscurarmi la visuale, quando due braccia candide si stringono intorno al mio collo e una risata graffiante raggiunge le mie orecchie, mentre riconosco un particolare profumo un poco selvaggio che non potrei dimenticare nemmeno volendo.

-Stupido coso biondo! Potevi dirmelo!- sento brontolare nella mia spalla ma, per quanto mi stia tranquillamente insultando, l’abbraccio con cui m’è arrivata addosso è tutto, fuorché arrabbiato.

Ridacchio, passandole le braccia intorno alla vita e stringendola un poco di più contro di me.

Ray.

-Ehi, voleva essere una sorpresa, la sorpresa è riuscita.- replico, pronto, sorridendo nei suoi capelli senza lasciarla andare.

Non subito. Non dopo mesi passati lontano da una delle persone a cui tengo di più al mondo.

-Coglione.- brontola, ma si stringe a me senza protestare e sento un sorriso dipingersi sul suo volto.

-Mi sei mancata anche tu.- sussurro, e quando scuote appena la testa ho la certezza di saperla arrossita.

Dopotutto, la mia sorellina è fatta così.

-Cretino.- quanti gentili epiteti!

-Ragazzi, mi dispiace interrompere, ma siete in mezzo ai piedi!- no, non è vero che a Ben dispiace interrompere, è sempre stato incredibilmente geloso di Ray – anche di me, che proprio sono l’ultimo al mondo di cui dovrebbe esserlo.

È proprio lei che, con una risata cristallina che tanto bene si adatta alla neve che cade stasera, scioglie questo abbraccio e veleggia allegra come non mai a fianco del suo compagno.

Rivolgo un sorriso a Ben, che in smoking passa un braccio intorno alla vita esile di Ray e la trae a sé, voltandosi verso i fotografi. La sento ridere, e la guardo stringersi a lui e sorridere verso gli obiettivi, gli occhi blu illuminati dalla neve.

È bella la mia sorellina, sono belli insieme loro due.

Ed è bello, soprattutto, vederli così felici dopo tutto quello che hanno passato.

-Nevica.- una voce dolce, sognante, fa disegnare istantaneamente un sorriso ben diverso sul mio volto.

Sento dita sottili intrecciarsi alle mie, calde nonostante l’aria fredda, soffici come velluto. Porto quella piccola mano di fata alle labbra, posandovi un bacio lieve, morbido, alzando gli occhi al cielo quando sento un corpo che ben conosco premersi sulla mia schiena.

-Nevica sempre d’inverno, a Londra.- mormoro, guardando con affetto i fiocchi bianchi che cadono pigri dal cielo.

Londra, d’inverno, è sempre magnifica.

Tutto diventa bianco, il cielo è rosato come ogni notte innevata; i tetti si ricoprono pian piano di neve, l’aria diventa fredda, il respiro si condensa in volute vaporose. Il Big Ben pare appartenere ad un altro mondo, il London Eye illumina a giorno le sponde del Tamigi.

-Mi è mancata questa città.- prendo fiato, inspirando il profumo della mia città a fondo, prima di voltarmi verso Angel.

Il mio angelo è qui, accanto a me; la neve decora i suoi lunghi capelli scuri di piccoli puntini candidi, le labbra carnose sono distese in un sorriso che intravedo limpido e felice prima di tutto nei suoi occhi scuri, color cioccolato.

Indossa un morbido abito dal corpetto color panna, gemme di bronzo che si rincorrono dal seno alla vita alta della gonna, perdendosi nei ricami della gonna anch’essa bronzea, che si adagia morbidamente in volute di voìle sui suoi fianchi e sulle gambe tornite.

-Anche a me.- risponde, e con un sorriso si stringe a me, allacciando un braccio intorno alla mia vita, tanto piccola in confronto a me.

Manchiamo da Londra da molti mesi, ormai.

L’incidente di Ray è un ricordo lontano, un ricordo distante che nessuno di noi vuole riportare a galla. È passato tanto tempo da quei giorni, anche se mai abbastanza; il mio sguardo si posa un’altra volta su Ray, che avvolta in un elegante vestito blu notte, senza spalline, sorride radiosa accanto a Ben.

È passato troppo tempo, dall’ultima volta che li abbiamo visti.

Sei mesi fa, mi sono trovato davanti ad una scelta che fu più ardua di quanto possa sembrare; c’erano tante opportunità di trovare finalmente un lavoro, ma non qui in Inghilterra. In America, a Los Angeles.

Angie non si è allontanata da me; Angie è venuta con me, negli Stati Uniti, non mi ha mai lasciato. Se non…beh, se non quando per colpa di una mia stupida uscita non ho quasi rischiato di perderla.

È stato grazie a Ray, quella volta, se si è risolto tutto.

Ma è stato comunque troppo poco; ci siamo allontanati troppo a lungo, e per troppo tempo tanto io quanto Angel abbiamo sentito la mancanza di questa città e dei nostri amici.

Mi sento un po’ in colpa, a ricomparire qua dopo mesi di lontananza; mi sento in colpa per non esserci stato troppe volte, mi sento in colpa per aver lasciato da sola la mia sorellina.

E ho un po’ paura, in fondo; ho paura di capire che Ray se l’è cavata benissimo anche senza di me.

Stringo con appena un poco più di forza Angel contro di me, accostando il viso ai suoi capelli e posando un bacio fra quei morbidi crini scuri, lasciando che il loro profumo dolce e fresco m’inebri, mi tranquillizzi.

-WILLIAM!-

Sobbalzo, quando una voce di donna, allegra e squillante, risuona entusiasta alle mie spalle.

-Ma che…- mi volto, ma non faccio in tempo a vedere nulla; per la seconda volta, mi ritrovo quasi atterrato da una donzella in tacchi alti.

Solo che stavolta, sono rossicci i capelli che oscurano i miei occhi.

-Georgie!- esclamo, allibito, stringendo forte l’esile ragazza che una volta era una piccola bimba indifesa dagli occhioni dolci.

Occhioni che non sono minimamente cambiati, rifletto, quando la mia piccola Georgie alza il viso e mi rivolge uno di quei sorrisi che tanto mi sono mancati in questi mesi di distanza anche da lei.

-Sei qui! Non ne sapevo niente, sei qui!- esulta, quasi saltellando sui tacchi, travolgendomi di nuovo in un abbraccio entusiasta e massacrante.

È cresciuta, la mia principessa.

È diventata, da piccola e paffuta com’era, una bellissima quindicenne alta e snella, dai lunghi capelli ramati e gli occhioni celesti che brillano più delle stelle stesse.

Ma per me, rimane la mia piccola Gi.

Per me, rimane la bimba timida che incontrai per la prima volta tanti anni fa, con quelle guance rosse d’imbarazzo e timidezza, e due occhi pieni di speranza che – se possibile – sono diventati anche più gioiosi di quanto erano allora.

Sorrido, quando mi lascia andare per balzare addosso ad Angie, che la stringe forte ridendo, più minuta di Gi ma altrettanto felice di vederla, altrettanto entusiasta.

Le guardo ridere, ricordando l’amicizia che avevano stretto sul set di Prince Caspian; mi sembra passato così tanto tempo da allora, mi sembra sia passata un’eternità.

Georgie e Skandar li abbiamo rivisti pochi mesi fa, quest’estate; prima delle riprese in Australia, hanno raggiunto gli studios della Fox dove io ed Anna abbiamo girato il cammeo con cui partecipiamo entrambi a questo film.

È stato meraviglioso ritrovarsi sul set tutti e quattro, come se non fosse passato un giorno dall’ultima ripresa di Prince Caspian; ed è stato ancora più bello vedere Angel con loro, vederla stringersi forte a Skandar e a Georgie, vederla andare d’accordo persino con Anna, tornare al ricordo del visetto imbarazzato della mia Angie quando ci scontrammo per la prima volta.

-Anna! Sei arrivata!- spalanco gli occhi senza in realtà volerlo, quando vedo il fulmine biondo che porta la nomea della mia migliore amica fiondarsi addosso ad una giovane donna dalla pelle candida quanto la sua, i capelli scuri e gli occhi color ghiaccio.

No, wait.

Ray che va d’accordo con Anna?!

-Non potevo non esserci.- ride, Anna, abbracciando la mia bionda come fosse un’amica di vecchia data.

No, quelle due non possono andare d’accordo. Ne va della mia salute mentale.

-Ti aspettavo. Guarda chi c’è, a proposito.- con un ghigno davvero sleale, Ray si volta e mi indica con un plateale gesto della mano pallida.

Anna mi scruta appena, aggrottando le sopracciglia; è dimagrita tanto, ma gli occhi celesti sono sempre gli stessi, i capelli appena più lunghi di quanto ricordassi.

-Will, quando hai intenzione di andare da un barbiere decente?-

…ecco, io Anna e Ray insieme non le reggo.

Sono un’associazione a delinquere, ai danni esclusivi del sottoscritto.

-In effetti hanno anche ragione, sai?- una pacca sulla spalla mi annuncia l’arrivo di Ben alle mie spalle, capelli corti come li ho visti raramente – ma il sorriso da idiota è sempre lo stesso, quello è sicuro.

-Zitto tu, che sembri di nuovo negli Hyrise!- ribatto, pronto; e vedere l’espressione di Ben farsi omicida e la sua mano rivolgermi un poco lusinghiero dito medio, non ha prezzo.

-Skan!- un qualcosa si agita nervosamente nel mio stomaco, ma m’impongo di rimanere affabile e sorridente quando vedo la mia Angie correre incontro ad uno Skandar decisamente alto, dinoccolato e sorridente più che mai.

Ho imparato ad accettare quest’amicizia che c’è fra loro, questo legame speciale che sembra unirli molto più di chiunque altro; ma non posso evitarmi la gelosia, quel sordo crampo allo stomaco che mi prende ogni volta che li vedo insieme.

Non riesco a non essere geloso.

Non riesco a non provare l’impulso di andare là e stringerla a me, forte, fortissimo, per paura di vederla allontanarsi da me.

Forse però non sono così bravo a mascherare le mie emozioni, perché una mano calda si posa sulla mia spalla.

-Stai buono, Will.- non mi sorprende sentire Ray che si rivolge a me, ironica e spigliata come sempre.

-Chi, io? Sono tranquillissimo.- replico, senza guardarla.

-A ah. Cerca di non uccidere Skan, intanto.- commenta, divertita, ma quando mi sto per voltare a guardarla sento che Ben la solleva di peso, offrendo ai fotografi un bacio spettacolare che farà strillare disperate tutte le fan che muoiono ai suoi piedi.

Esibizionisti!

-Su ragazzi, una foto tutti insieme, la famiglia al completo!- una voce dallo spiccato accento che ben conosco fa sobbalzare tutti quanti; nel voltarmi, non posso che sorridere entusiasta quando riconosco Andrew Adamson nello smilzo e altissimo produttore appena apparso sulla soglia dell’Odeon.

-Andrew!- esclamiamo in coro tutti e cinque, sorpresi; io, Ben, Skandar, Georgie e Anna. Tutti e cinque, noi; una famiglia un po’ bizzarra che si è formata sul set di un film che probabilmente porteremo tutti quanti, per sempre, nel cuore.

E Andrew ne fa parte; Andrew è stato colui che ci ha scelti, che ci ha guidati, è stato il nostro mentore e il nostro più grande amico.

Senza capire bene come sia successo, mi ritrovo fra Ben e Skandar, Anna e Georgie ai due lati di Andrew.

-Bentornato a casa! Ti sei deciso a mostrare il tuo lato femminile al mondo intero?- ridacchia Skan, dandomi una pacca sulla schiena che per poco non mi lascia senza fiato.

Oh insomma, ma perché ce l’hanno tutti coi miei capelli!?

-Taci, nanerottolo!- non è poi così basso, adesso; anzi, è alto praticamente quanto me… ma sono dettagli insignificanti, questi.

-Bene, stringetevi un po’…ecco, la famiglia al completo!- il fotografo annuisce soddisfatto; ma per me, c’è qualcosa che non quadra.

-Solo un attimo!- esclamo, e sentire la voce di Ben che mi fa eco non è una sorpresa.

Ray ed Angel sono là, sorridenti, a braccetto; si sono tenute in disparte, capendo di non appartenere a questo momento, a questa “riunione di famiglia”.

Le guardo un istante, sorridendo appena fra me; sono agli antipodi.

Angel è piccolina e soffice, Ray è alta e prorompente.

Angie è bruna e ha tanta dolcezza negli occhi scuri – quella dolcezza che amo, di cui non potrei mai fare a meno; nei biondi capelli e negli occhi blu di Ray, c’è la tempesta.

Ben non ci mette tanto; gli basta guardarla, e Ray dimentica persino come si chiama, davanti ai suoi occhi – figurarsi quanto poco ci vuole per convincerla ad unirsi alla foto di gruppo.

Ed è con un gesto semplice, naturale, che traggo a me il mio piccolo angelo e la stringo al petto, sentendola sussultare quando la trascino in mezzo a tutti gli altri, fra le mie braccia.

Le passo le braccia intorno alla vita, posando il viso sulla sua spalla quando mi guarda interrogativa, imbarazzata.

-Ma io non…- comincia, ma la zittisco baciandola lievemente sulla spalla scoperta.

-Tu sei parte della famiglia. Tu sei parte di me.- affermo, semplicemente, vedendo i suoi occhi illuminarsi per la gioia.

E quando il flash illumina a giorno la notte londinese, immortalando quest’istante in cui tutte le persone che ho amato, che amo e che amerò sono qui, che mi rendo conto di una cosa importante.

Georgie, Anna, Skandar.

Andrew.

Ben, e Ray.

Angel.

Tutto ciò che ha davvero un valore, per me, è qui.

C’è un posto anche me, alla fine, in questo mondo. Quel posto che ho cercato tanto a lungo, quel posto che non mi sono mai accorto di essermi costruito pian piano, passo dopo passo, mattone dopo mattone.

Con la mia famiglia.

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My Space:

Ave popolo!

Lo so che mi state odiando per il ritardo delle mie fan fiction, lo so che non aggiorno niente da troppo tempo, lo so e ne sono davvero, davvero dispiaciuta. Perdonatemi; è un periodo un po’ di cacca, fra scuola, lavoro, casa, mia madre e tutto il resto ritagliarmi il tempo per scrivere sta diventando arduo.

La prossima storia che aggiornerò sarà Narnia’s Rebirth; ma ahimé temo di non sapere proprio quando, spero entro la fine di questa settimana.

Allora, parlando di questa shot; che roba è?

Beh, considerato che il 30/11 c’è stata la premiere de: Il Viaggio del Veliero, dove davvero si sono ritrovati tutti quanti (Will, Anna, Georgie, Skandar e Ben), considerato che QUESTA è la meravigliosa canzone che canto da tre giorni ininterrottamente, considerando che stasera hanno dato in tivvì il primo dei film delle Cronache…beh, eccomi qua.

Questo è per dire grazie a quei ragazzi.

Grazie, perché senza di loro non avrei vissuto le emozioni uniche che mi hanno dato, e che spero continueranno a darmi, quei film.

Grazie, perché mi permettono ancora di sognare; e non è facile, per me, ammetterlo. Io ho paura dei sogni; si rompono sempre.

Insomma, questo è per ringraziarli, per esprimere la contentezza di rivederli di nuovo tutti insieme.

Thanks, guys.

B.

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PS: ecco i capelli orribili di William xD mamma quanto sei brutto!!!!!!!!!!!!!! DATEMI UN PAIO DI FORBICI!!!!!!!!

 

   
 
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