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Autore: Payton_    02/12/2010    6 recensioni
Quel giorno, però, Remus aveva avuto paura che i suoi desideri si fossero realizzati in quei dodici anni. Molte volte aveva sperato che i Dissennatori strappassero il loro amore dal cuore di Sirius. Voleva che dimenticasse, voleva che quel cuore nero non provasse amore per lui, si sentiva sporco, infetto, più di quanto già non fosse essendo un mannaro. Ora voleva essere sporco, voleva che il nero colorato di Sirius lo abbracciasse ancora, lo macchiasse.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Slash Paring - una volta che entri nel tunnel non puoi non amarli ♥' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Alla mia vogue/Moony/GocciolaH dedico questo mio ultimo esperimento, che lei ha letto in anteprima.

Grazie di tutto. ♥

 

Grigio nel grigio

Aveva sempre cercato di vedere i colori del mondo. Nonostante la sua condizione, aveva sempre tentato di osservare le cose belle della vita. Era fondamentale, per lui, trovare gioia nel giallo intenso del sole o nell’azzurro del cielo, così diversi dal pallore della luna e dal nero della notte.

I colori rendevano il mondo più bello, anche per un licantropo.

Ora trovava quasi comico che l’unico colore che riuscisse a renderlo davvero felice fosse il grigio.

Aveva osservato i colori, Remus Lupin, e tra tutte le sfumature del mondo, lui aveva scelto quella grigia. Grigia come gli occhi di Sirius.

Per lui era quello il colore dell’amore, della felicità, non c’era nient’altro d’altrettanto bello o lucente.

Non il sole, che per lui brillava meno del sorriso di Sirius, così dolce e strafottente allo stesso tempo; non il cielo azzurro, che non reggeva più il confronto con quel grigio che sembrava essere più profondo ed infinito.

Era solo in quel colore che Remus vedeva le sfumature di quella felicità che, per quelli come lui, cercava sempre di nascondersi.

Lui sapeva d’essere fatto di quello stesso colore, sapeva d’essere una persona grigio scuro, di quelle che non restano impresse nella mente per la loro vivacità. Era diverso dal grigio di Sirius, che comunque brillava con tutti i colori possibili, come fosse una beffa al suo nero cognome.

Erano di due grigi diversi, uno cupo e l’altro brillante, ma riuscivano a fondersi insieme in modo perfetto, in una sfumatura perfetta.

Grigio nel grigio si amavano, ed era solo questa la cosa importante. Non la condizione di Remus, non la famiglia di Sirius: loro, e nient’altro.

E finché il grigio, la mediazione per eccellenza, fu presente nelle loro vite, furono felici. Quel colore era davvero l’emblema del loro amore, che non era bianco e perfetto, ma non era nemmeno nero e infetto. Era un amore come tutti gli altri, fatto di sfumature cupe e brillanti, che era in grado di unirli e fargli dimenticare ogni cosa negativa.

Era grigio chiaro come gli occhi di Sirius, che contenevano la luce di chi è fiero d’essere una sfumatura in una famiglia nera come la notte.

Era grigio scuro come il pelo di Remus, che rappresentava quanto di più cupo ci fosse nella sua vita. Rappresentava quei momenti che Sirius era comunque riuscito a rendere splendidi, indimenticabili.

E finché il mondo fu grigio, loro si amarono. Loro vissero. E continuarono ad essere felici fino a quando non uccisero i loro sentimenti.

Fu allora che il mondo perse tutti i suoi colori, e perse quel grigio che sapeva d’amore.

   
 
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