Ed ecco qui il primo capitolo (un'introduzione, più che altro) di una storia relativa al film Memento. A dire la verità nemmeno io so come mai ho cominciato seriamente a scrivere una cosa del genere X°D solitamente idee come queste dopo un po' finiscono nel dimenticatoio catalogate come "puttanata del secolo".
Invece non solo mi sono messa a scriverla, ma la sto addirittura pubblicando... Comunque, qualche piccola nota prima di cominciare.
Il protagonista di questa storia è Maro (bassista dei 【_Vani;lla】), e non ricorda nulla di ciò che gli accade poiché i suoi ricordi non vengono assimilati. Uniche certezze: nome, sesso, e il fatto di avere un disturbo. Ma com'è la vita di una persona che quando è seduta su di un letto non sa da quanto è lì e perché?

*****

00. Dove sono?
La prima cosa che vedo quando apro gli occhi è un muro bianco sporco a stento illuminato dalla fioca luce dell'alba.
"D-Dove sono?" mi chiedo pochi istanti prima di rendermi conto che il mio corpo è disteso su di un materasso.
"Un materasso... quindi sono su un letto, si, sdraiato su un letto... e c'è un muro..."
Mettendomi a sedere provo a raccogliere i ricordi e metterli in ordine, catalogarli, costruire una linea del tempo che abbia un senso.
L'orologio segna le 10. Questa mattina mi sono svegliato un po' tardi.
"È tardi... e sono su un letto... che è in una stanza, perché vedo un muro."
Cosa ci faccio su un letto? Da quanto sono lì?
"Sono su un letto ed è tardi. Cosa si fa su un letto?"
Devo scrivere. Scrivere che mi trovo su un letto ed è tardi, scrivere che il letto è in una stanza prima di dimenticarmi che mi sono svegliato sdraiato su un letto in una stanza...
"Devo trovare una penna, una penna per scrivere che oggi è tardi e mi sono svegliato su un letto e ho visto il muro di una stanza, devo trovare una penna... Aspetta, ma dove sono?"
Prima che possa esplorare l'ambiente attorno a me, una porta sulla destra si apre. C'è una porta, quindi mi trovo in una stanza e fuori dalla stanza ci sono altre stanze, altrimenti... beh, che senso avrebbe una porta?
"Maro, buongiorno."
Una voce? Ah si, qualcuno è appena entrato nella stanza. Chi è entrato nella stanza?
"Chi sei?" chiedo intimorito.
Si tratta di un ragazzo piuttosto basso e con i capelli rossi, ha la testa rotondissima ed un naso enorme.
"Sono Vell, scopiamo regolarmente da un mese." mi risponde con tono annoiato... ho come la sensazione che me l'abbia già detto parecchie volte, visto il modo in cui rotea gli occhi. La persona che sta roteando gli occhi si chiama Vell, si... lui è Vell e scopiamo regolarmente da un mese.
"Scopiamo?" mi decido a chiedere al ragazzo in piedi accanto al letto rivolgendogli uno sguardo interrogativo.
"Si, e tu regolarmente te lo dimentichi."
Lo vedo infilare una mano in tasca ed estrarre una polaroid, che mi porge; una foto di me e quel ragazzo di nome Vell con cui scopo regolarmente da un mese, io sopra di lui ed entrambi completamente nudi.
"Vedi? Questa è la prova."
Dice che quella foto costituisce una prova, quindi quella foto prova qualcosa. Cosa prova quella foto?
"La prova di cosa?"
"La prova del fatto che io e te scopiamo regolarmente da un mese." sbuffa per poi sedersi sul materasso... ah allora sono seduto su un letto. E accanto a me c'è qualcuno che sostiene di scopare regolarmente con me da un mese, dice questo e ne ha le prove. Ma chi è?
"Chi sei?"
"Vell... ho detto che sono Vell e che io e te scopiamo."
Io e Vell scopiamo... ma Vell è un ragazzo, quindi... sono forse una ragazza? Per accertarmene infilo una mano nelle mutande.
"Ah no... sono un maschio..." dico tirando un sospiro di sollievo.
"Hai dubbi anche su questo, adesso? Non era una delle tue certezze?"
Già, le certezze. Le certezze le ricordo da sempre.
"Si, sono assolutamente sicuro sul mio nome e sul mio sesso." dico risoluto guardando il mio interlocutore... con chi sto parlando?
"Chi sei?"
"Vell..."
Sembra arrabbiato, e mi dispiace... solo che mi dimentico le cose senza volerlo.
"Scusami, non ti sto prendendo in giro. È che ho un disturbo, io mi dimentico le cose... cioè non tutte, so chi sono. Ma ho difficoltà ad assimilare i ricordi, per questo scatto foto e mi scrivo le cose."
Ah si, le foto. Dove sono le foto?
Mi guardo intorno un po' perplesso, probabilmente Vell lo intuisce visto che estrae qualcosa dalla tasca.
"Eccole."
Lui ha le foto... perché?
"Come mai hai le mie foto?"
"Me le hai date tu. Guarda, è scritto qui." dice porgendomi una polaroid sulla quale è scritto "Lui è Vell. Lui può tenere le mie foto."
"Capisco... ti ho mai parlato del mio disturbo?" gli chiedo per paura che non capisca i miei comportamenti. Ma chi è quel ragazzo?
"Si, circa un minuto fa."
Ah allora sapeva già. La persona lì con me sapeva.
"Scusa..." chiedo leggermente intimorito "...dove siamo?"
*****
Confusi? Tranquilli, è normale... sarebbe strano il contrario.
Scrivere al presente è più difficile di quanto pensassi, a volte mi viene naturale mettere qualche frase al passato XD ma non avrebbe molto senso, se Maro non ricorda il passato come fa a narrare al passato?
Al prossimo lavaggio di cervello!

Berii