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Autore: kannuki    29/11/2005    5 recensioni
Aspettò finchè non si addormentò sulla poltrona, rovesciando il bicchiere di whisky che teneva sul bracciolo e che cadde a terra, rotolando fino al tappeto e spargendo il liquido dorato sul marmo rigato.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aspettò

Aspettò.

Aspettò la sua telefonata che non arrivò mai.

Aspettò dopo aver sistemato i ciclamini fuori del balconcino e chiuso la macchina nel garage condominiale.

Aspettò dopo essersi preparato una cena frugale, consumata davanti al computer, chattando con emerite sconosciute dal tasto veloce e la battuta pronta. 

Aspettò finchè non si addormentò sulla poltrona, rovesciando il bicchiere di whisky che teneva sul bracciolo e che cadde a terra, rotolando fino al tappeto e spargendo il liquido dorato sul marmo rigato.

Finalmente sognò, ma per poco.

Una brusca chiamata nel cuore della notte, gli fece balzare il cuore fra le pieghe del cervello e gli strappò un grugnito basso. 

Rispose automaticamente, annaspando alla ricerca del telefono finchè non lo trovò.

Poteva essere lei.

“Sono io, che stai facendo?”

“Io chi?” mugugnò muovendo il collo di scatto e facendosi male. Se lo massaggiò con la destra mentre l’altra mano impugnava il cellulare. “Ti ho detto di non chiamarmi nel cuore della notte, cazzo.

“Posso venire da te?”

“No”

Eddai…”

“No, come te lo devo dire?”

La donna sospirò quel tanto che bastò a fargli capire che aveva messo il broncio “vengo lo stesso”

“Suonerai a vuoto” l’avvisò riappendendo.

Non l’avrebbe mai lasciata in strada, ma si aspettava che quella minaccia bastasse a farla desistere.  

Arrancò fino al letto e si gettò sopra vestito.

Riprese a sognare e non sentì la serratura scattare piano, quasi impercettibile nel silenzio dell’appartamento.

Ilaria si avvicinò al letto con un sorriso malizioso. Già in posizione, peccato per i vestiti.

Ripose nella borsa il grimaldello che aveva usato per aprire la porta e si accucciò accanto all’uomo, accarezzandogli i capelli piano, baciandolo sulla fronte, fino a scendere alle labbra.

Sapore di whisky… non ti sei lavato i denti, eh? Pensò cominciando a togliersi gli indumenti.

Non avrebbe saputo resistere una volta che fosse stata nuda. Non poteva resisterle.

“Veronica…” mugolò sentendo un profumo fresco… di donna…

“Si” mentì sorridendo “sono qui”

“Sei tornata” farfugliò nel dormiveglia cercando di alzarsi ma ricadendo faticosamente sulla schiena, sopraffatto dalla donna lo cavalcava compiaciuta.

“Certo, sono tornata per restare… io ti amo” bisbigliò nel suo orecchio leccandolo piano, provocandogli brividi lungo la spina dorsale.

Sentì la presa delle sue mani che si accentuava fino a farle male. “Fai piano, tesoro.”

“Sei tornata… cosa sei tornata a fare?” ringhiò coi palmi che scivolavano verso la gola e la stringevano sempre di più. “Che cazzo vuoi da me, ancora?!”

La donna annaspò alla ricerca d’aria, si divincolò furiosamente cercando di parlare, di fargli capire chi fosse veramente, ma i pollici premevano sulla trachea togliendole ogni grammo d’aria.

Gli graffiò la pelle delle mani e del volto, mentre cercava di liberarsi, sgambettandogli addosso impazzita finchè l’ossigeno non arrivò più al cervello e morì… in silenzio, finalmente, cadendo dal letto e finendo con un tonfo a terra.

L’uomo si sdraiò soddisfatto. Aveva sempre voluto fare quel sogno. Uccidere la sua bella Veronica, traditrice recidiva e ormai indigesta.

Fortuna che quella pazza di Ilaria non aveva interrotto anche quello, con le sue telefonate inopportune…  

  
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