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Autore: anianka    29/11/2005    1 recensioni
dal profondo vengono queste parole, tutta l'essenza di un essere contemplato nello specchio...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ARMADIO

L’ARMADIO...

 
Un armadio, una larga veduta sul mare, una miriade di cigolii d’uccelli danzanti... Una finestra sola sul mondo esterno, un mondo ricco d’insidie, turbamenti e d’infinito sgomento. Sto dentro l’armadio da più di tre ore, osservo con minuzia ogni suo cantuccio, ogni sua forma e dimensione geometricamente parallela a se stessa.

Un armadio color frassino, due pomelli soli per poterlo aprire ed osservare ogni suo particolare.

Giunge innanzi a me un arcobaleno di fantasmi del passato, tante nitide e colorate visioni giungono innanzi a me...


Un fiume in piena, un erba aromatica, una barca all’orizzonte ondeggiante, provocando in SUI) diametro migliaia di cerchi concentrici.


Una geometria quasi perfetta per essere vera.


Rarefatta è l’aria ch’avvolge il mio corpo, nuvole corrono, si rincorrono, giocano tra loro sprigionando un’essenza familiare: è la mia terra...


Terra di sorrisi, paradisi, uomini festosi e gioiosi, caldi ed affettuosi... una terra nella quale ogni mia memoria è fertile. Memorie di separazioni, memoria d’incontri, memoria d’una famiglia... Ora il vento e cambiato, non sento più l’aria sottile, ma. solo un’aria cupa e inquieta. Un altro fantasma s’innalza nella mia mente: un ricordo vago, sbiadito, inferme.


Un cubo multiforme, variopinto. No, non è un cubo... è solo la sagoma d’uomo.
Uomo instabile, un personaggio strano, un uomo tetro, quasi magico ma errante per oscure mete.
Sottili nembi nel suo percorso, tante gocce ora bagnano il suo volto...
Piove, lacrima il cielo, piange...
Occhi immensi versano lacrime, fiumi di lacrime sorde, amare, crudeli...
Un cielo così non si era mai veduto.
. . quell’uomo piange, geme, s’affanna... Si, è proprio lui.., mio padre...


Cavalca un’onda insicura, è avvolto da un flusso d’uragani interiori... si, è mio padre...

Si desta, s’eleva ad una vita tormentata.. . singhiozza.. . piange.. . emana respiri soffusi

Gorgheggi emessi sotto voce, infondono a quest’uomo energia e consolazione. Consolazione d’eterna pace, pace soave, la speranza di risorgere alla vita...

I miei sentieri di fragili pensieri s’affollano, s’accavallano l’un contro l’altro... Scivolano leggiadri come mari aperti, sussurri profondi, sussurri d’una vita che mormora... Ed ecco.. . di getto, un’altra immagine affiora in una delle ante del mio armadio... Scorgo massi, scogliere nere, strane abitazioni.. .una roccia, dapprima incandescente, ora glaciale... Si, è lei. . . un’isola.. .l’isola che a volte visita i miei Sogni, sorvolando il mio universo virtuale... Un’isola calda, quasi temperata.. .una macchia familiare in un inondo d’azzurro... No, non mi sbaglio, è proprio lei. . . lei con il suo ardore e con un cuore in piena ebollizione. Un palpito s’erge dalla roccia lavica, un respiro s’affaccia dal mare, un sole ne riempie il paesaggio d’essenza inspiegabile.


UN CUORE
CIHE  BATTE, UN’AQUILA CHE NE SORVOLA LA SUPERFICIE...

 
Un fluttuare d’emozioni sprigiona una luce d’avvento...

Un oscillare di puma marina bagna lentamente i roventi scogli, tutti gremiti d’un nianto di rugiada mattutina.

Ora, m’appresto a cambiare posizione. Mi corico supina e scruto il tetto dell’armadio, alto poco piii di 90 centimetri.

Contemplo, annuso gli odori del legno, adagio il capo contro un cuscino, ch’appare a me un morbido bocciolo di rosa elegante.

Tch, tch, tch. . . uno specchio s’adag-ia al tetto della mia dimora.

MI MOSTRA DOLCEMENTF PIAN PIANO UN’ALTRA FIGURA, FIGURA DI CRISTALLO...

 
Giacciono adesso ali sconfinate, un manto candido, un velo d’acqua,
uno spruzzo delicato e soffice..

Non comprendo all’istante quale visione si mostra delicata al mio sguardo... ma... ora... intravedo un timido raggio di sole.

LIEVE, SCTTILE, BIRICI1INO S’APPRESTA A T’AR CAPOLINO...

Mi osserva, mi fissa, gira in torno a me.. non s’ode rumore.. .bisbiglia appena... Mormora, si dondola su un’altalena di seta, ondeggia... Infonde un leggero calore, un lieve sussurro d’infanzia... ma tutt’ora non è chiaro... Confusa la sua ombra, assente ti suo sguardo, impenetrabile la sua anima.

L’andatura elegante emerge limitrofa al mio cospetto... Non reagisce... ancora, non apre bocca, non emana suoni...

Sembra che stia per cader giù dalla sua “casa”.

Sorride, li occhi suoi diffondono chiarore. Un chiarore opaco, semi trasparente, ma ancora non nitido...

Ed ora.., all’improvviso. . .forse... si fa vedere...

No, non mostra ancora la sua sagoma...

Oscilla la sua mano... pare voler sfiorare la parete dello specchio clic ci divide.
Si... ecco... mostra con cura
i suoi occhi.


Ora.
. . le sue mani di fata...

Poi... tutto il volto. . . .ma. . . sono io...

Come posso essere io.. . ad ondeggiare dentro lo specchio?

Si sono io... o no... forse è un sogno...

No, sono io...

Si, è la mia anima. . . un’anima che mostra il suo volto alla creatura che le funge da casa...

Si, è lei... così trasparente.. .la riconosco...

Vacilla tra campi maestosi, si conca tra girasoli, sorride svolazza. . .cavalca il mio paesaggio...

Sussurra. . . emana gemiti dolci e soavi ola.. . si ferma...

Ed ora... che fa!?... non c’è più...

 

Dov’è. . . no, è qui...

Con me.. .nell’armadio vivendo in simbiosi, vivendo, vagando, ondeggiando. . .tra fiumi di ricordi...

Si, è tornata dentro di me. . . mi ha accompagnata per tutto il mio vagabondare… ora è nella sua tana... tra i miei ricordi… dentro di me...
Ora scruta anch’ella l’armadio.
. . con me. . . no, non si sentirà più sola...
Lei è in me…
Lei vive dentro di
me.
. come un candido ricordo che in me riaffiora ogni istante al primo raggio di sole...

 

 

 

  
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