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Autore: Julinnie    04/12/2010    6 recensioni
L'uomo con gli occhi da bambino, stanco e nuovamente deluso, osservò il formarsi di una nuova lesione sulla mano destra e, quando il sangue iniziò a rotolare giù dai lembi rialzati della pelle, iniziò a succhiare via tutto il dolore impastandosi la bocca di baci non dati.
Storia partecipante all'iniziativa '2010: A Year Together' indetta dal Fanfiction Contest.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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( È settembre e le persone ancora ostentano le loro lesioni, come se l’amore potesse essere davvero una medicina. )

 

Heartless – 20 settembre

191. biglietto dimenticato alla stazione.

 

Le strade formicolavano di persone dai cuori intatti, lisci e perfetti - ci scappava qualche infarto, di tanto in tanto, ma erano tutti cuori generalmente funzionanti e pompavano tranquilli il loro bel sangue, senza temere fenditure né crepe - e dalle pelli incrostate o slabbrate o incrostate e slabbrate insieme, con le ferite rossastre di ferro coagulato e i graffi bianchi di squame secche, o senza pelle, con i muscoli all'aria pulsanti di dolore esternato.

Andavano tutti in giro così: il cuore intatto, dentro, e il corpo a pezzi, fuori.

Gwendolen aveva i capelli rossi e le lentiggini e indossava un grazioso vestitino blu con le pieghette alla vita, laddove stringeva la cinta. Lei non aveva ferite sulla pelle - bianca e immacolata.

Aveva sedici anni, Gwendolen, quando si era recata per la prima volta dalla Predicatrice d'Amore, e questa le aveva detto che si sarebbe innamorata di un uomo con una ferita dietro il collo e una sulla mano destra, lieve, poco profonda. Nuova. Avrebbe trovato quest'uomo alla stazione.

Ce n'erano assai pochi di uomini col collo e la mano destra sanguinanti! Li guardava con attenzione e loro guardavano lei, senza pudore alcuno, nella famelica lotta dell'amore che assaliva quei tempi di fame. Si moriva d'infezioni d'amore o si moriva dissanguati o si moriva infettati e dissanguati insieme. Quando le ferite erano ferite del cuore non ci si ammalava mai e uno si teneva il suo dolore e il suo appetito ben nascosto agli occhi altrui, e chiudeva il cuore dentro la sua gabbia toracica perché gli altri non potessero salvarlo e non lo scegliessero solo perché era un cuore in grado di guarire il loro, di organo afflitto.

Incontrò uno con una putrida ferita sulla guancia, sotto due grossi occhi da bambino e nel bel mezzo di una gota smunta e pallida, irregolarmente sbarbata. Teneva in mano un biglietto stropicciato e lo teneva come si tengono le indicazioni stradali in una città sconosciuta.

Lui la fissò attentamente e lei fece altrettanto. Collo e mano destra immacolati: bocciato.

- Scusami, - proferì l'uomo con gli occhi da bambino, dopo qualche istante di accurato studio scientifico, - non hai nessuna cicatrice sulla scapola sinistra? -

A Gwendolen venne da sorridere. Che modo buffo di cercare l'amore, quello! Eppure lo facevano tutti.

- No, mi dispiace. -

- Oh. - Sembrò deluso e sbatté le palpebre due volte prima di ricambiare il sorriso della bambina. - Ho trovato questo biglietto su una panchina. No, non quella con la vecchietta dei biscotti allo zenzero, ma quella alla destra del controllore che oggi ha i bottoni allacciati con un'asola di differenza. Non dirglielo, perché diventa tutto viola e oggi lo è già diventato tre volte. -

- Non potrebbe riallacciarsi i bottoni? - chiese Gwendolen, aggrottando la fronte nel tentativo di spiare i bottoni mal allacciati del signor controllore.

- Non potremmo prenderci cura delle nostre ferite da soli senza pretendere che gli altri lo facciano per noi? -

La lasciò interdetta e Gwendolen rimase a boccheggiare qualche secondo.

L'uomo si appoggiò al muro affianco a lei e continuò a studiare le frettolose ragazze che sfrecciavano sul marciapiede.

- Ho trovato questo biglietto su una panchina e diceva che la mia anima gemella (la mia, capisci?) sarà una ragazza con una cicatrice sulla scapola sinistra. Ma come faccio io a trovare una ragazza del genere? Mica posso andare a chiedere a tutte: ehi, scusa, posso denudarti per provare l'esistenza di una presunta cicatrice sulla tua scapol-, sbam, ceffone. - Pausa. Le rivolse ancora gli occhi da bambino e questa volta erano deliziosamente allegri.

Gwendolen sospirò e decretò che era davvero un tipo simpatico, uno di cui senz'altro si sarebbe innamorata se la sua anima gemella non fosse uno con la ferita sul collo e sulla mano destra.

- Però a me l'hai chiesto senza troppi giri di parole. - precisò ridendo, camminando all'indietro e allontanandosi lentamente. La gente si spostava quando lei indietreggiava, stizzita per l'atteggiamento infantile.

- Sì, perché volevo sapere la risposta. - Aveva due occhi troppo grandi e una voce troppo sicura, e questo non andava affatto bene.

Spaventata da ciò che sentiva, la bambina si voltò e iniziò a correre; si scontrò con altre persone e percepì il fetore delle ferite altrui invadere prepotentemente il suo olfatto, finché non sentì una dolorosa fitta proprio sulla scapola sinistra e comparve un taglio obliquo di quattro centimetri e qualcosina, che si cicatrizzò molto prima di una qualsiasi ferita normale.

L'uomo con gli occhi da bambino, stanco e nuovamente deluso, osservò il formarsi di una nuova lesione sulla mano destra e, quando il sangue iniziò a rotolare giù dai lembi rialzati della pelle, iniziò a succhiare via tutto il dolore impastandosi la bocca di baci non dati.

 

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Note:

Fanfiction partecipante all’iniziativa “2010: A Year Together” indetta dal Fanfiction Contest - Collection of Starlight.

   
 
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