Anime & Manga > Ranma
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Autore: Laila    29/11/2005    15 recensioni
Beh, che dire? Ranma è maggiorenne oramai, e si ritrova a far fronte ad un nuovo problema da risolvere...se volete saperne di più, non vi resta che leggere...questo è solo l'ennesimo tentativo dell'autrice su questa serie. Laila
Genere: Generale, Romantico, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sono tornata! E ora siete costretti a beccarvi l'ennesima storia di Ranma...

Tutti i personaggi qui citati appartengono alla somma autrice Rumiko Takahashi.Io li ho solo presi in prestito indegnamente^^;;; (grazie Nabiki!)

Un grazie particolare anche a chi ha supervisionato la storia come beta: Tiger Eyes. Ed alla mia amica Kloen per avermi sopportato...

I pensieri sono scritti in corsivo. - I dialoghi tra le lineette.-

Avviso per i diabetici: questa fanfiction ha un elevato tasso di zucchero in alcune parti...

Chi conosce già i personaggi di Ryu e Konatsu può passare direttamente a leggere...
Per chi invece non li conosce ecco un piccolo sunto sulle loro caratteristiche:

Konatsu= appare solo sul manga (fumetto) e come Tsubasa ama vestirsi da donna (in genere con il kimono ed un fiore tra i capelli) ma é un ragazzo, lavora come cameriere/versione cameriera da Ukyo e ne é segretamente innamorato (una specie di comparativo di Mousse con Shampoo) è infine un kunoichi che significa ninja donna!

Ryu Kumon= anche lui appare solo nel manga.
E' un abile lottatore, che sfruttando l'ambiguità del fatto che ancora Nodoka non conosce il vero volto del figlio, si spaccia per Ranma con lo scopo di rubare una tecnica segreta dei Saotome... c'é anche una scena in cui lui ed Akane fingono di essere fidanzati davanti alla signora Saotome...
nella storia però Nodoka oramai sà che suo figlio é Ranma e vive in casa coi Tendo.

Buona lettura!

Laila


- 1°cap. The Letter



In camera, con un libro di cucina fra le braccia, ci stava sopra da un quarto d'ora... eppure l'idea di leggere la ricetta a pagina 31 andava sfumando rapidamente dalla sua testa.

Fuori, schegge d'acqua cadevano al suolo col loro imperturbabile gorgoglio disturbando il silenzio.
Silenzio con cui avrebbe voluto ammutolire la voce che sentiva dentro, soffocarla.

Se ne era andato, se n'era andato veramente.

Poco importava se era passato un mese, il tempo è relativo... infatti per lei era sembrato che fosse trascorso un anno almeno.
Lo sguardo cadde a tradimento sulla foto di classe in fondo alla scrivania e si focalizzò su un punto nell'angolo di destra.
Ritraeva la classe dopo la cerimonia del diploma, la fine della scuola e l'inizio di un altro problema.
Capelli neri come l'oblio più profondo disegnavano volute sull'orlo di una treccia stretta ma corposa, vivida di riflessi blu, blu come i suoi occhi.

Ora ho io i sensi di colpa!
Un nodo le si strinse al petto.
Come a volere brindare al compimento del loro ultimo anno di scuola, delle lacrime le annebbiarono la vista senza riuscire a scendere.

Ranma.
Sempre lui c'entrava col suo malumore e se non era lui c'entrava lo stesso indirettamente.
Quando erano tornati dal giorno della foto, dopo tutti i festeggiamenti scellerati con gli amici/nemici di sempre, avevano rincasato tardi.
Ciò nonostante, suo padre e i genitori di Ranma erano svegli ad aspettarli.

- Dobbiamo pensare alla palestra, ormai siete grandi.
Padri e madre avevano concordato fra loro e sembravano così vicini al traguardo prefisso, il loro matrimonio.
E loro avevano glissato sull'argomento litigando come sempre e fingere gli era riuscito bene nei giorni a seguire.
Questo fino all'arrivo di un semplice pezzo di carta imbustata dalle mani del destino.

Il mese scorso, casa Tendo...
Happosay e la famiglia erano riuniti per colazione, tutti quanti attendevano Kasumi per banchettare allegramente.
- Che fame! - sbottò Nabiki.
Sua sorella però entrò con una lettera invece che con un vassoio di scodelle fumanti.
- E' arrivata questa per te.- annunciò con voce soave porgendola a Ranma.
- Grazie.- rispose quello prendendola.
Dopo un attenta osservazione della medesima da parte dei curiosi a parlare fu ancora Ranma.
- Papà viene da Hiroshima, tu ne sai qualcosa?
- Bo bo!
- Papà smettila di diventare panda quando ti fa comodo! - lo prese a calci il ragazzo.
- Su avanti, aprila tesoro. - l'istigò gentilmente Nodoka.

Ranma fece appena in tempo a leggerla, che fioccarono diversi commenti.

- Beh dovevamo aspettarcela, no? - fece per prima Nabiki.
- Sembra quasi una lettera di sfida.- proferì in tono solenne il signor Tendo, che considerava persino la bolletta del telefono una lettera di sfida e al quale piaceva tanto quando lettere simili non erano recapitate a lui.
La signora Saotome si alzò all'improvviso, avvicinandosi al figlio e poggiandogli una mano sulla spalla.
- Oh Ranma, il servizio militare! Com'è virile! - gli occhi della signora scintillarono come fuochi di capodanno.
- Tua madre ha ragione, lì si formano i veri uomini! - concordò Genma.
- Scommetto che tu non ci sei mai stato, vero? - rispose il figlio in tono impertinente.
- Non vorrai rovinare un povero vecchio? Senza la mia modella preferita che farò? - si disperò Happosay alzandosi e battendo le mani sul tavolo.

Soun e Genma, vedendo il maestro fiammeggiare nella sua aura più incandescente si chinarono imploranti verso Ranma.
- Non te ne andare! Non te ne andare!

- Mio figlio! Un militare! - continuava a ripetere Nodoka in trance, mentre Ranma ne arrossiva imbarazzato toccandosi gli indici delle mani.
- Beh, io credo che dobbiamo lasciarlo decidere da solo... - proferì Nabiki mentre Kasumi se era andata in cucina. - Anche se è pericoloso, voglio dire, per via del suo segreto...
Ranma guardò Akane e Akane guardò il tatami sotto di sé. Ma ora che gli aveva fatto? Era stato l'unico a non aprir bocca!
- La colazione è pronta! - s'intromise Kasumi.
E per mangiare tutti si dimenticarono del problema lettera, tutti tranne lei.

Un sorriso amaro le si disegnò sulle labbra e si ripulì il volto finalmente segnato dalla malinconia.
- Figurati se quello stupido si lasciava perdere l'occasione! - Si sussurrò da sé.
L'addestramento era un rivale contro cui Akane non ce la poteva fare, perchè quello di migliorarsi era un chiodo fisso di Ranma.
Non che Akane disprezzasse questo suo lato, anzi le piaceva vedere quant'era forte il suo fidanzato, quanti lo temessero come artista marziale a Nerima, ma era anche vero che allenarsi gli portava via del tempo, troppo.
Lei all'opposto riusciva ad averne per entrambi, per lui e per gli allenamenti, forse il successo del ragazzo nella lotta comportava questo sacrificio, ma perché lui non lo avvertiva minimamente? Possibile che dopo un mese ad Hiroshima, non gli mancasse neanche un po' la gente di Nerima? Lei?
- Ora basta! - con nervosismo crescente Akane chiuse il libro, aveva già perso troppo tempo e poi decise di darsi alla pratica in cucina, almeno così riusciva a sfogarsi.

Un mese prima era partito pieno d'aspettative e con pochi vestiti nello zaino.
L'essenziale.
Quell'addestramento gli avrebbe permesso di racimolare molti yen.
Soldi uguale palestra. Avrebbe potuto ricostruire una palestra, col suo nome inciso a chiare lettere.
Kumon, la scritta sull'insegna che avrebbe realizzato la sua prima fortuna.
Così quando vide Saotome fu allo stesso tempo felice e turbato.
Ranma era vicino ad uno strano tizio dal volto femmineo...
- Ehi Ryu! - l'aveva visto.
- Quanto tempo clone!
Ranma lo fissò in tralice annuendo discretamente. - Non montarti la testa! Sei solo una mia brutta copia.
- Mi presenteresti il tuo amico? - si frappose Konatsu coi pugni sulle guance e gli occhietti dolci.
I due sconosciuti fecero le presentazioni, ed a quel punto una voce fuori campo urlò.

- Soldati in riga!

Continua...


   
 
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