Fanfic su artisti musicali > Escape the Fate
Ricorda la storia  |      
Autore: BambolaMorta    05/12/2010    4 recensioni
E' completamente rovinato.
Peggio di come se lo ricordava, il vecchio parco giochi.
Dappertutto fazzolettini di carta, preservativi usati e siringhe.
Scuote la testa, quasi come a voler scacciare via dalla testa l'immagine dell'ago infilato nel suo braccio, e prosegue verso una vecchia altalena rimasta in piedi per chissà quale ignota legge della fisica.
Quella, in un certo senso, è la loro altalena.
Sua e di Max.
Un pellegrinaggio attraverso i ricordi, o meglio, il ricordo di quell'ultima sera insieme.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Max Green , Ronnie Radke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
it's all over
E' bello stare così, mano nella mano, prima del
gran casino. Lo so che questo potrebbe essere il mio ultimo giorno
da persona libera.
So che è solo questione di ore e so dove sarò domani: in
una cella alla Nevada State Jail.
"Hmm...Ronnie dove mi hai portato?"
Mi stringe più forte le dita tra le sue, mentre lo aiuto a camminare
dritto con gli occhi coperti dalla benda, nel parco giochi devastato
dove ci siamo conosciuti da bambini.

E' completamente rovinato.
Peggio di come se lo ricordava, il vecchio parco giochi.
Dappertutto fazzolettini di carta, preservativi usati e siringhe.
Scuote la testa, quasi come a voler scacciare via dalla testa l'immagine dell'ago infilato nel suo braccio, e prosegue verso una vecchia altalena rimasta in piedi per chissà quale ignota legge della fisica.
Quella, in un certo senso, è la loro altalena.
Sua e di Max.
Un pellegrinaggio attraverso i ricordi, o meglio, il ricordo di quell'ultima sera insieme.

"Domani andrai in prigione..."
Non so perchè lo dice, ma comunque faccio si con la
testa.
Ci dondoliamo sull'altalena cigolante, lui appollaiato in braccio
a me e io, mezzo fatto anche stasera, appoggiato al sedile
di ferro freddo.
"Deve finire adesso, Ron. Deve finire prima che tu
te ne vada in galera e io mi senta troppo solo per non
fare una stronzata qualsiasi e raggiungerti"
Sta scivolando via da me.
Istintivamente serro il braccio che ho stretto attorno
alla sua vita sottile e lo stringo contro al mio petto.
Appoggia la testa sulla mia spalla, inspira forte il mio profumo.
"Sai, la settimana scorsa ho conosciuto un tipo, Craig Mabbit..."
Se stacercando di dirmi qualcosa non lo capisco: la dose che
ho in corpo sta facendo effetto e io sto perdendo poco a poco lucidità.
Chissà perchè, a me le pere funzionano sempre a scoppio ritardato...

L'altalena cigola da morire mentre lui si dondola piano, senza staccare le Converse dal terreno polveroso.
Sospira, mentre un paio di lacrime bastarde hanno già iniziato a rotolargli giù per le guance, finendo a dissetare la terra arida.
L'aveva tradito con Craig.
Non lo stava lasciando a causa della prigione, ma l'aveva già tradito.
Solo che quella sera lui era ancora troppo fatto per arrivarci.
Li ha visti ieri, Max e Craig.
Mano nella mano come due adolescenti innamorati, intenti a fare compere di Natale in negozi costosi.
Non ha nemmeno tentato di salutarli.
Il successo.
Lui e Omar sono gli unici del gruppo ad essere davvero riusciti a sfuggire al destino: il loro destino sarebbe stato il successo e invece ne erano scappati a gambe levate.
E sono rimasti Umani.
Veri, non con quelle cazzo di tre espressioni intercambiabili stampate in faccia.
Veri, vivi.
Max, il vero Max, adesso è solo un ricordo sempre fisso nella sua testa.
Solo uno stupido, inutile peso che non riesce a levarsi dal cervello e dal cuore.

"Maxie, guarda, una stella cadente!"
Abbiamo fatto l'amore lì sull'erba, sdraiati sui nostri vestiti.
Lui mi fa un sorriso e penso che non è mai somigliati tanto
ad un gattino come adesso.
Nudo, bellissimo e con i capelli arruffati.
"Un'altra!", esclama lui puntando il dito verso il cielo nero sopra
la nostra testa. "Esprimiamo un desiderio, dai!"
Guardo la scia luminosa della stella, un sentiero di glitter argentati
su un cartoncino nero senza nemmeno una piega, e prego in silenzio.
"Ti prego, fa che tra me e Max duri per sempre"
"Fatto?", mi chiede strusciando un po' la coscia tra le mie.
Faccio si con la testa. "Tu?"
"Si, ma non ti dico cosa ho desioderato sennò non si avvera"

Guarda il cielo, che stasera è punteggiato solo qua e là di minuscole stelline brillanti, e pensa che è stato quel giorno che ha smesso di credere alle stelle cadenti.
Il suo desiderio è finito nel vuoto, tradito.
Però, anche se non lo ammette, spera che almeno il desiderio di Max si sia avverato.
Perchè infondo, era ed è sempre stata la felicità di Max il suo desiderio più grande.

Mi sveglio all'alba, con tutti i muscoli doloranti.
Mi sento un vecchio di ottant'anni dopo dieci minuti di stretching.
E Max si sta rivestendo, con calma e in silenzio, accanto a me.
Abbozza un sorriso quando si accorge che sono sveglio.
Si inginocchia per terra e mi bacia, con la dolcezza che usa di
solito nei suoi formidabili baci di buongiorno, poi passa un sacco di tempo
a guardare il mio corpo nudo e a percorrere con la punta delle dita
ogni centimetro della mia pelle.
Poi si alza di scatto e io lo seguo, mentre cerco di infilarmi i boxer senza smettere
di tenere lo sguardo fisso sulla sua schiena.
Ho paura che se abbasserò lo sguardo anche solo per una mezza
frazione di secondo, lui sparirà.
Sparirà per sempre.
Non voglio che Max se ne vada via così.
Si volta veloce verso di me, lasciandomi un bacio casto a fior di
labbra che ha tanto il sapore di un addio.
"Ci vediamo domani?"
Glielo chiedo tutti i giorni da quando ci siamo conosciuti e la risposta,
che è sempre la stessa, non cambia nemmeno questa volta.
"Sicuro, Ronnie!"
Non rivedrò mai più il mio Max.

L'alba è accecante.
La guarda per un po' rischiarare il parco giochi con la sua luce color pesca abbagliante e si sente un po' come il cowboy solitario che arriva nella città fantasma.
Un po' come il protagonista di Silent Hill.
E, all'improvviso, ha voglia di tornare a casa.
Mettersi sotto le coperte, chiamare Josh e dirgli che si, finalmente ha scelto.
Finalmente ha capito.
Si alza dall'altalena e, con un colpo deciso la butta giù.
E non si ferma nemmeno a guardare la scritta, rovinata dalla ruggine, che appare sotto al sedile di metallo.

Max&Ronnie
from 1999 to eternity

L'inchiostro indelebile è rimasto nero come il giorno in cui Max, con la sua calligrafia da writer, ha girato l'altalena e ha scritto quella bellissima stronzata.
Dal 1999 all'eternità.
L'eternità per loro è finita la sera che Ronnie si è trovato nel posto sbagliato, al momento sbagliato.
L'eternità per loro è finita per un banale scherzo del destino.
Gran figlia di puttana, la vita.
Sospira.
Alla fine si è fermato e l'ha guardata, la scritta.
Si tasta le tasche dei jeans, forse ha ancora l'indelebile rosa che non ha ridato alla ragazzina che gli ha chiesto un autografo l'altra sera.
Che schifo, puzza di colorante chimico tossico.
"Bugiardo...", sussurra al vuoto mentre, tappandosi il naso, apre il pennarello.

It's all over, now.

Angolino Cimitero:
E' una fic stranissima, mi è venuta di getto mentre ascoltavo per la prima volta Talullah dei Sonata Arctica (se non li conoscete informatevi, personalmente li trovo bravissimi) e...non so.
E' importante sapere cosa ne pensate, so che è scritta in maniera abbastanza contorta e sembra una puntata di Lost, con il flashback xD ma...non lo so...
Avvertitemi se fa pena xD
RestInPeace, BurnInHell

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Escape the Fate / Vai alla pagina dell'autore: BambolaMorta