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Autore: Mendori    30/11/2005    6 recensioni
Dal volto pallido e infantile, cosparso di neve, due occhi chiusi rivolti al cielo si aprono, spezzando ciglia bianche. Ed è solo danzare di neve e per un attimo, tutto si ferma.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Snowfall

*

 





Tre fragili foglie,
velate le spoglie…

L'aria è dolce, sa di acqua e neve.

Le increspature del lago creano mutevoli giochi, interminabili rimpiattini di cupe ombre grigie e di brillanti riflessi, sotto il cielo bianco e grigio.
La neve, dal basso, è appena distinguibile nel bianco, mentre in sporadici fiocchi si riversa danzante sulla Terra. Fragili e leggeri Cristalli si fondono, sospirando, nelle acque mosse del lago o si accasciano stanchi sulla spiaggia sassosa.

E altri, si abbandonano sui capelli mori della bambina, seduta a guardare i contorni sbiaditi di monti lontani, oltre le immense acque del lago.
Ad occhi chiusi, volge il volto al cielo, alla sua nivea volta, tesa a percepire i fiocchi solleticarle il viso, scivolando sulla sua pelle liscia.
E intanto, con le piccole dita, traccia lunghi sentieri trai ciottoli attorno a lei, constatandone la forma levigata, acquisita con anni di carezze d'acqua dolce.
Forse, vorrebbe essere una di loro, cullata eternamente dagli abbracci del Lago.

E ancora fiocchi di neve cadono dondolanti, come minuscoli frammenti di cielo, e giocosi, compongono filastrocche, desiderando rimandare il più possibile il momento in cui dovranno toccare terra.
Non osano guardare in basso, consapevoli e impauriti da ciò che li sta aspettando.
Perché ce ne sono tante, laggiù, di moltitudini infelici, Fiocchi Spenti e Trifogli, opposti alla fresca spensieratezza dei Cristalli di Neve, sospesi nell'aria.
Avvertono l'inevitabile avvicinarsi del suolo e tracciano insieme i contorni di fragili sinfonie, aggiungendo spontaneamente una parola alla volta, una ciascuno, tutti partecipi in giochi di rime, mosse a dimenticare il poco tempo che rimane loro.

Tre fragili foglie,
velate le spoglie,

e menti ammaliate,
da stelle rubate,

a vite leggere,
d'eterno vedere,


Cercano, tra le nubi, una Luna mai vista. Speravano di poterla vedere e di danzare in suo onore, accecati dalla sua candida bellezza, ma non osano ammettere che ciò non accadrà.
Non riescono ad accettarne l'idea, sperando ancora e ancora, di scorgere la sua luminosa sagoma tra le nubi, prima o poi.
Prima del suolo.

dall'alto di manti,
maestosi e distanti,

rapite e schiacciate,
lassù trasformate,

da stelle latenti,
ad astri…

"Cadenti"

Ed è un suono sconosciuto, a completare la filastrocca.
Dagli impalpabili sussurrii dei Fiocchi, fa capolino una vocina tenue, infantile, un mormorare d'acqua. Un indugio di bimba.

Ed è solo danzare di neve,
e per un attimo tutto si ferma.

Dal volto pallido e infantile, cosparso di neve, due occhi scuri volti al cielo, si aprono, spezzando ciglia bianche. Mostrano iridi nere, in contrasto con tutto ciò che le circonda.

E lei, come uno di quei tanti Fiocchi di Neve, cerca di allontanare più che può il momento in cui dovrà toccare terra.
Perché la realtà, per i Fiocchi che hanno terminato il loro ballo spensierato, è fatta di spine e nenie incomprensibili.

E non saranno più liberi.
E sembrerà ingiusto vedere altri continuare il loro volo e scorgere la Luna.
E sarà triste sapere che anche per loro è riservato lo stesso destino.

La neve aumenta in cascate leggere.

Con lo sguardo carico, pesante, si gira, mi cerca. Seria e maestosa, con le sue ciglia di cristallo.
"Cadrò anch'io, lo sai. Tra i trifogli…"
Non è domanda, non è realtà.
Per il mondo non è, semplicemente, come tutte le cose mai pronunciate.

E non sono parole, ma sguardi, a raccontare verità.
Lei, Cristallo, ha già guardato in basso, mentre tutti erano voltati a vedere la Luna. Ha già visto il suolo avvicinarsi e percepito l'eco dei canti dei Trifogli.
E ha paura.

Avvicinandomi a lei, sotto i piedi lo scricchiolio della Neve stesa a ricoprire la terra, i suoi occhi non mi lasciano, timorosi di abbandonare il mio sguardo e non ritrovarlo più.
E non pare spaventata, ma lo è, come tutti i Fiocchi, rannicchiata dietro una fragile maschera di consapevolezza.

Occhi neri, oscurati.
Ciglia di neve sulla pelle pallida.

E anche quando, inginocchiatomi alla sua altezza, la mia mano si posa sul suo capo freddo e umido, si mantiene immobile, lo sguardo fisso nel mio.
E restiamo fermi, a guardarci, bambina e demone.
E forse, vorrebbe essere abbracciata, come lo sono stati tutti i ciottoli attorno a noi, nascosti da un velo bianco.

Ma è solo danzare di neve.
E', tra i Fiocchi, solo danzare di neve.









…::::::…

Ah, dolce neve.
Fic completamente dedicata alla Candida, che mentre scrivo è tornata a cadere. Porta un sacco di problemi, ma ciò non toglie che sia stupenda ;_;

Rin è strana in questa fic, lo so… ma a tutti è concesso di avere paura, no?
E poi -miracolo!-, ha parlato! E' una piccola rivoluzione per me x3, tuttavia ho tentato di farlo passare molto in secondo piano (non so nemmeno se effettivamente si capisce), perché non è quella, la cosa importante…

Comunque, il dramma di questa fic è stata la filastrocca… realizzata in tempi a dir poco imbarazzanti…XD

   
 
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