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Autore: Elisabeth Wood    06/12/2010    2 recensioni
Dal primo capitolo: Albus scattò in piedi e fece entrare il volatile che aveva legate alla zampa tre lettere con una marchio rosso fuoco stranamente familiare. (...)James, Albus e Lily aprirono a velocità supersonica le tre buste sotto gli sguardi divertiti dei genitori.
Non tutti amano la nuova generazione. Ma ogni volta che rileggo per l'ennesima volta la serie dei libri di Harry Potter non posso fare a meno di pensare ad un seguito. Ecco allora dove vola la mia fantasia. Cosa potrebbe succedere dopo l'epilogo?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Hugo Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nessuno avrebbe mai pensato che poteva esistere una casa così strana, così accogliente, cosi familiare e sopratutto così simile alla vecchia e cara Tana. Eppure si, c'era eccome. I proprietari l'avevano costruita in memoria dei bei vecchi tempi e le avevano affibbiato il semplice nome di Pumpkin per il suo colore e la sua straordinaria forma. La casa, dapprima piccola e minuta, non era rimasta troppo tempo vuota: la coppia che vi abitava aveva messo su prole nel giro di qualche anno ed era stata costretta ad ingrandirla per far fronte alle necessità che tre figli scalmanati richiedevano.

Fu così che dalla forma originaria di zucca perfetta diventò una “cosa” sferica con tante piccole bolle a forma di navicelle spaziali che servirono come nuove stanze. Il tutto logicamente era protetto da incantesimi antibabbani, boschetti e grossi alberi simili a quelli secolari che abitavano nella Foresta Proibita di Hogwarts.

Quella mattina Harry Potter rientrava dal lavoro dopo un faticoso e pesantissimo turno di notte, e certamente non si sarebbe mai aspettato di vedere ciò che gli si presentò davanti nel momento in cui varcò la porta d'ingresso.

WOSHHH! Una dozzina di gufi e civette planavano sopra la sua testa tubando e stridendo e rovesciando qualunque oggetto fosse sopra mensole o scaffali. Una quarantina di gnomi da giardino avevano fatto irruzione in casa Potter generando il caos e sporcando ogni cosa che toccavano di fango e terra. In ultima, non si sa da dove fossero arrivati, numerosi folletti della Cornovaglia si divertivano a far dispetti e a rompere qualunque tipo di mobile esistente.

Harry corse di filato in cucina da dove provenivano diverse urla.

La scena fu tragica.

Lily, la più piccola della famiglia, era sospesa in aria con la pancia rivolta verso il basso e sul pavimento una decina di folletti blu elettrico sistemavano coltelli di tutte le forme di modo che, appena finito di posizionarli, potessero far cadere il corpo della ragazzina e farlo infilzare su tutto quel metallo appuntito. Poco distante Ginny, la moglie, era china sul viso di suo figlio Albus che, tutto arrossato e pieno di enormi pustole (causate da una reazione allergica al morso di uno gnomo), cercava di curare. Sul volto di quest'ultima era dipinta un espressione disperata: a quanto pareva tutti i suoi rimedi magici non stavano servendo a niente anzi, peggioravano addirittura la situazione. In più dispensava incantesimi ovunque cercando di salvare Lily da una morte prematura, Albus da un esplosione cutanea e il suo primo figlio James. Questo era incastrato sotto il tavolo da pranzo circondato da grandi gufi impazziti che lo beccavano in ogni minuscola parte del corpo facendo a brandelli tutti i suoi vestiti. Ginny spostò lo sguardo da Albus a Lily e rimase pietrificata nel vedere che un folletto con uno schiocco di dita stava facendo scendere a lenta velocità il corpo di sua figlia diretto verso i coltelli.

Con uno scatto isterico puntò la bacchetta su quel dannato folletto urlando : “Stupeficium!”. Ma, nella foga, sbagliò mira e colpi il tubo del rubinetto sul lavandino facendo scaturire una tempesta d'acqua.

Harry, sconcertato a bagnato fradicio, tirò fuori dalla tasca la bacchetta ma non fece a tempo ad aprir bocca che uno gnomo dal naso bitorzoluto si avvinghiò sulla sua gamba facendogli perdere l'equilibrio e cadendo così' a gambe all'aria. Dimenò quindi con forza la gamba e lo gnomo schizzò via andando a sbattere contro il muro. Afferrò la bacchetta che gli era sfuggita di mano durante la caduta, la puntò in aria e sbraitò: “Finite Incantetem!”.

Tutto si immobilizzò in una frazione di secondo: James si liberò dai gufi immobilizzati borbottando insulti incomprensibili, Harry corse a salvare Lily che scoppiò a piangere con gli occhi sbarrati dalla paura e Ginny strinse a sé Albus piagnucolante per il dolore che provava sul viso.

Harry osservò sua moglie con sguardo interrogativo e lei le rispose con voce più roca che mai: ”Non so come sia potuto succedere”, quindi puntò la bacchetta sul lavandino sussurrando: “Reparo” e l'acqua smise di bagnare ogni cosa. Poi, visto la sguardo scettico del marito si lanciò nel racconto.

 

Erano le otto del mattino quando la famiglia Potter (meno Harry) era riunita in cucina a far colazione.

Albus passami del bacon” aveva implorato James, affamato come non mai.

Lily mangiucchiava delle uova ancora particolarmente assonnata mentre Ginny le raccoglieva in una treccia i lunghi capelli rossi.

Sfortunatamente la ragazzina non era l'unica ad aver sonno perché quando Albus sollevò il piatto del bacon lo fece cadere rovesciando tutto il cibo sul pigiama di James.

Questo lo fisso con sguardo suicida: “Pivello, scappa. Perché se ti prendo ti faccio fuori”. Albus veloce come una lepre scattò su dalla sedia e si diresse correndo verso la porta pensando di rifugiarsi dietro uno dei tanti cespugli cresciuti in giardino. Ma non fece i conti con la velocità di suo fratello ancora più fulminea della sua. In un batter d'occhio quest'ultimo gli era alle calcagna, entrambi seguiti dalle urla della madre che scocciata ordinava loro di tornare immediatamente ai loro posti.

James si lanciò contro le caviglie del fratello atterrando entrambi tra l'erba verde e fresca tipica degli ultimi giorni di agosto.

Volarono calci e pugni a destra e a sinistra ma nessuno dei due era così forte da procurare dei veri lividi all'altro. La “dura” lotta tra i fratelli procedeva normalmente se non quando un barbuto gnomo da giardino si mise tra di loro mordendo Albus sulla guancia. Questo dolorante si sottrasse dalle grinfie di James che aveva cominciato a prendere a calci lo gnomo ed entrò in casa facendo vedere alla madre la faccia sempre più rossa e gonfia. Ginny grido a pieni polmoni: “James Potter, se non vieni qui immediatamente non sai cosa ti succede!”. Nel frattempo stava cercando il libro di “Cura alle Ferite Magiche” tra uno scaffale e l'altro. James si presentò sulla soglia della cucina con l' espressione sul viso -sono un angelo venuto dal cielo. Non puoi punirmi per essere così santo e buono-. Lily assisteva divertita alla scena pronta ad ascoltare la ramanzina mattutina della madre rivolta ai due fratelli.

Ma questa volta Ginny non fece tempo ad aprir bocca che folletti blu, orripilanti gnomi ed enormi gufi fecero irruzione in cucina generando il caos.

 

Per fortuna sei arrivato te, Harry. Non riuscivo a tenere la situazione sotto controllo”. Stava dicendo Ginny dopo aver guarito la faccia del figlio. James ed Harry stavano riordinando la cucina facendo volar fuori dalla finestra tutte le creature magiche presenti nella stanza, il primo nello stile più rozzo e babbano mentre il secondo servendosi della sua epica bacchetta d'agrifoglio.

Lily era seduta sulle braccia della madre con una tazza di tè tra le mani.

Dopo che tutta la famiglia si era ripresa e la casa era stata rimessa a nuovo era ormai arrivata l'ora di pranzo.

In un batter d'occhio Ginny, che per fortuna di Harry aveva preso le sue doti culinarie da sua madre Molly, preparò un pranzo fantastico e tutti si sedettero a tavola con lo stomaco brontolante. Ma nessuno fece a tempo ad alzare una forchetta che un ennesimo gufo picchiò sul vetro della finestra. Albus scattò in piedi e fece entrare il volatile che aveva legate alla zampa tre lettere con una marchio rosso fuoco stranamente familiare. Una lettera particolarmente voluminosa era molto importante per la più piccola della famiglia.

Questa trattenne il fiato mentre allungava febbrilmente le braccia verso la sua lettera. James tra schiamazzi e urletti balzò sulla tavola improvvisando un balletto e impossessandosi della sua lettera . James, Albus e Lily aprirono a velocità supersonica le tre buste sotto gli sguardi divertiti dei genitori. Quella del primo diceva che il ragazzo era stato ammesso al terzo anno ad Hogwarts e allegata vi era la lista del materiale scolastico da acquistare per quell'anno, su quella del secondo vi era scritta la stessa identica cosa con la differenza che Albus era stato promosso al secondo anno. Nella lettera di Lily invece vi era l'assicurata iscrizione alla più famosa scuola di Magia e Stregoneria, chiamata appunto Hogwarts. I tre fratelli si guardarono con un sorriso raggiante spalmato sulla faccia e con i volti più eccitati e angelici possibili guardarono i genitori.

Allora? Quando si parte per Diagon Alley?” chiesero i tre pazzoidi all'unisono.

  
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