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Autore: JoJo    06/12/2010    7 recensioni
Prendete due ragazzini svegli e senza peli sulla lingua, aggiungeteci un'antropologa un po' svampita e giovane genio troppo timido. Shakerate per bene ricordandovi di non dimenticare di aggiungere la squadra di profiler più brillante del Paese, una tecnica informatica fuori dalle righe, un agente FBI più scorbutico di Brontolo e due scienziati litigiosi. Ricoprite il tutto e lasciate marinare per sette giorni. Chi l'ha detto che in una settimana non può succedere di tutto?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '49 ways to live'
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- DAY 0 -

 

Di regola, le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti e altri misteriosi fattori inconsci che con la volontà cosciente, le buone intenzioni, la ragionevolezza.

- Carl Gustav Jung

 

Esistono, nella vita di chiunque, delle giornate pigre.
Sono, queste giornate, tiepide e talmente delicate che il loro scorrere scivola tra le dita lentamente, trascinando le ore piano, dando la parvenza che esse siano infinite. Le giornate pigre, di solito, non si svegliano, nemmeno dopo un forte caffè. Al massimo si stiracchiano la schiena e poi tornano a sonnecchiare.
Era incredibile ma, con tutta probabilità, quella che stavano vivendo i membri del BAU sembrava esattamente una giornata di questo tipo.
David Rossi, nel proprio ufficio, stava lavorando su un nuovo libro, ma si era trovato inspiegabilmente annoiato a fissare la parete di fronte a sé, facendosi una lista mentale su cosa avrebbe dovuto fare una volta uscito dall'ufficio.
Penelope Garcia, dalla sua stanza piena di computer ipertecnologici offerti dal governo, chattava abilmente e con vivacità con ben cinque amici virtuali, mentre chiacchierava tranquillamente con il fidanzato Kevin al telefono.
JJ stava riponendo l'ennesimo fascicolo sopra la propria scrivania. Fino a quel momento, delle innumerevoli richieste che le erano state pervenute, non ve ne era ancora una che richiedesse l'intervento immediato della squadra, cosa che l'aveva sollevata parecchio.
Derek Morgan controllava le proprie e-mail, non davvero interessato a sapere se avesse ricevuto della posta telematica, piuttosto cercando in quel gesto una via di fuga dalle scartoffie che gli stavano letteralmente divorando la scrivania.
Emily Prentiss aveva trovato un'altra soluzione a quel problema, sfogliando le pagine di un libro voluminoso che aveva accuratamente nascosto nella copertina di una cartelletta gialla, gesto che le ricordava gli espedienti che elaborava quando era ragazzina, al liceo, ma a cui quel giorno non riusciva a rinunciare.
Spencer Reid, invece, non sembrava così interessato ad evadere i propri compiti, seppur uguali a quelli dei colleghi. Anzi, sfogliava ogni fascicolo velocemente e con sguardo attento.
Perfino Aaron Hotcher, l'intransigente capo dell'unità, si era concesso una pausa caffè ed in quel momento stava tornando al proprio ufficio, passando attraverso l'open space e fermandosi di fianco alle scrivanie dei propri colleghi.
Oggi è una giornata stranamente tranquilla.” commentò, mentre ancora stringeva fra le mani la propria tazza, colma e fumante.
Ce ne vorrebbero più spesso.” disse Morgan, allungandosi sulla propria sedia, mentre Emily chiudeva di scatto il proprio libro, nascondendolo sotto la scrivania.
Già.” concordò immediatamente Reid riponendo il fascicolo che aveva finito di compilare in cima alla pila enorme ed ordinata che troneggiava sulla sua scrivania.
Hotch annuì con un sorriso abbozzato sul volto, tornando a dirigersi verso la propria meta.
Ah, Reid- chiamò Hotch fermandosi a metà strada e voltandosi di nuovo verso il giovane genio- Alaska ti aspetta di là nell'atrio.”
Ti ha detto perchè?” domandò Spencer incerto, quando il suo capo era già sulla porta del suo ufficio.
No. Ma ha portato caffè e muffin per tutti.- specificò con una luce divertita nello sguardo- Credo che ti voglia chiedere un favore.”



Una volta giunto nell'atrio Reid si fermò a una decina di passi dalla ragazza che da sola, ai suoi occhi, riusciva ad illuminare e vivacizzare quell'ambiente monotono.
Alaska era una nuvola multicolor, con una giacca verde pino indossata con tranquillità sopra un vestito floreale, le calze rosse, perfettamente coordinare al berretto di lana che le troneggiava in testa, scomparivano all'altezza del ginocchio risucchiate in stivali marroni morbidi e alti.
La giovane antropologa si voltò verso di lui e immediatamente un sorriso radioso e pieno d'amore le comparve sul bel viso.
Hey Spencer!- lo salutò, camminandogli incontro cercando di tener ben in equilibrio una serie di bicchieri di cartone sopra a una scatola da dolciumi- Che cosa ci fai qui?”
Spencer alzò un sopracciglio, pur sorridendole a sua volta “Veramente stavo per fare la stessa domanda a te, dato che è piuttosto logico che io sia qui dato che lavoro in questi uffici.”
Lo so, altrimenti non sarei venuta qui, giusto?” ribattè Alaska con una risata cristallina.
Sì, ma quello che volevo dire...- Reid si interruppe, scuotendo la testa, deciso a non arrisschiarsi a continuare la conversazione su quel registro-Non fa niente.”
Come facevi a sapere che ero qui?” domandò quindi la ragazza, incuriosita.
Diciamo che un uccellino mi ha detto che eri qui e che devi dirmi qualcosa di importante.” scherzò il profiler, mentre aiutava la propria ragazza ad appoggiare l'enorme quantità di caffè e di dolciumi che aveva comprato su una sedia addossata alla parete.
Un uccellino?E io che pensavo fosse stato Hotch, prima ci siamo incrociati!- commentò Alaska, senza ironia- Hey, questo fa di te una specie di dottor Dolittle?Parlerai con gli animali e capirai tutti i loro problemi?Potresti chiedere a Pappa se preferisce davvero il tonno al salmone?Perchè devo andare a fare la spesa oggi e...”
Io credo che preferisca il salmone.” la interruppe Spencer, divertito da quel fiume di parole.
Salmone?- ripetè Ross entusiasta-Anche io lo adoro. Ha preso da me.”
Reid aggrottò la fronte, prima di iniziare a spiegare velocemente “Per quanto passando molto tempo con qualcuno possa davvero far credere che un animale assomigli al proprio padrone, non credo affatto che sia possibile che il nostro gatto abbia ereditato da noi dei tratti caratteristici. Noi non siamo davvero legati geneticamente.”
Spencer, spero davvero che tu non faccia questi discorsi davanti a Pappa- lo rimproverò, mettendo un piccolo broncio- lo sai che è sensibile e se scoprisse di essere stato adottato ci rimarrebbe molto male.”
Il ragazzo non rispose “Come mai sei passata?”
Ho portato dei muffin.” trillò Alaska, apparentemente dimentica del discorso precedente.
Sono un sacco di muffin.- puntualizzò Reid, osservando la scatola enorme- Hai svaligiato una pasticceria?”
No, ho pagato regolarmente, rubare è un reato. Anche se, secondo me, una pasticceria sarebbe l'unico esercizio commerciale che valga la pena derubare dei suoi beni.- disse velocemente, mentre gli porgeva un grosso bicchiere di carta- Ho anche portato il caffè, il tuo è questo, l'ho zuccherato così tanto che piacerebbe anche all'elfo Buddy.”
Grazie.- sorrise Spencer, prima di prendere un sorso della bevanda ancora calda- Quindi sei passata solo per assicurarti che l'intera sezione non abbia un calo di zuccheri?”
Alaska si mordicchiò il labbro inferiore, titubante “No, non solo per questo.”
Che c'è, allora?” domandò subito Reid, leggermente preoccupato da quell'atteggiamento.
Avrei un piccolo favore da chiederti.” rivelò Alaska, sorridendo timidamente.
Spencer non potè fare a meno di dirle “Tutto quello che vuoi.”
In realtà è mia mamma che ci chiede un favore.” specificò quindi l'antropologa.
Di che tipo?” si informò Reid, aggrottando le sopracciglia: gli sembrava strano che Olga non gliel'avesse chiesto direttamente, considerando il fatto che, da quando Alaska si era trasferita da lui, chiamava spesso all'appartamento e non solo per chiacchierare con la figlia, ma anche per rivolgere il suo interesse materno verso quello che considerava, a tutti gli effetti, un figlio acquisito.
Karol ha un'ernia del disco e deve essere operato e dovrà rimanere in ospedale per una settimana.” spiegò quindi Ross, riferendo quanto le era stato detto dalla madre.
Mi dispiace.” disse immediatamente Spencer.
Non è questo il problema però.- aggiunse Alaska, prima di cominciare a spiegare l'entità del favore attraverso un fiume di parole- Sai che mia mamma è ansiosa e non lo lascerà mai da solo finchè non avrà il foglio per le dimissioni firmato anche dal primario di ortopedia fra le mani, ma stando con lui non potrebbe occuparsi dei gemelli e di certo non può lasciarli a casa da soli, e nemmeno portarseli all'ospedale. Così io le ho detto che potevano venire a stare con noi durante quel periodo, dimenticandomi di chiederti cosa ne pensavi tu. Sei arrabbiato?”
No, ovvio che non sono arrabbiato.- la rassicurò immediatamente, sorridendo per la sua preoccupazione alla sua reazione- Hai fatto bene a proporglielo. Certo, non sono molto bravo con i ragazzini, però abbiamo posto in casa, c'è la stanza degli ospiti, possono stare lì. E poi è solo per una settimana, giusto?Avrò tempo per abituarmi all'idea prima che arrivino...”
Uhm, ecco, vedi...-continuò timorosa la ragazza, stringendo un occhio e facendo una smorfia obliqua con la bocca- in realtà saranno qui domani.”
Reid spalancò gli occhi “Domani?Intendi domani domani?”
Sì. Domani-domani.- confermò, gettando un'occhiata all'orologio appeso alla parete del corridoio- Tra meno di ventiquattr'ore.”
Perchè non me l'hai detto prima?” non potè fare a meno di chiedere Spencer, mentre un certo panico al pensiero di dovere aver a che fare con due bambini di otto anni con così poco preavviso cominciava a farsi largo dentro di lui.
Mi è passato di mente!Mia madre mi ha chiesto di questa cosa mentre ero al lavoro e io pensavo di chiamarti subito per dirtelo ma poi sono stata chiamata in laboratorio, c'era parecchio da fare e mi è passato di mente...- disse velocemente, prima di mettergli una mano sul braccio- Mi dispiace così tanto, Spencer. Tanto, tanto, tanto.”
Ok, non fa niente.- sospirò Reid, posando la propria mano sopra quella della ragazza- Voglio dire, mi sarebbe piaciuto saperlo un po' prima, ma non fa niente.”
Sicuro?” si accertò quindi Alaska, strizzando gli occhi cerulei.
Certo.- confermò il giovane agente con un sorriso- Uhm...Che cosa...cosa dovrei fare?Quando i gemelli saranno qui, intendo.”
Ross sventolò una mano “Niente di che, TJ e JD sono molto indipendenti. Domani dovrò andare a prenderli all'aeroporto, chiederò a qualcuno di accompagnarmi se tu non puoi, ma poi sarà una passeggiata. Durante il giorno verranno con me allo Smithsonian e gli farò frequentare uno di quei corsi per studenti delle elementari, loro adorano la scienza, gli piacerà. Sono allergici alla polvere quindi devo essere sicura che prendano i loro antistaminici, ma ho messo l'allarme sul cellulare per ricordarmelo. Ah, e sono anche intolleranti ai latticini, quindi credo che sarà meglio se raccolgo qualche ricetta di cibi che non li facciano stare male. Poi devo anche accertarmi che facciano i compiti che mi farò spedire giornalmente dalle loro insegnanti.”
Sembra facile.- commentò Spencer dandole un buffetto sulla testa- Mi ricorderò di ricordarti quello che devi tenere a mente.”
Grazie.- disse Alaska, intrecciandogli le mani dietro al collo- Ti ho già detto che ti amo?”
Reid si crogiolò nel calore di quell'abbraccio “L'hai accennato un paio di volte.”
Ross rise, alzandosi sulle punte per impossessarsi delle sue labbra con un bacio appassionato.
Ragazzi, prendetevi una camera!” sbottò Morgan scherzosamente, passandogli a fianco e tirando una cartelletta in testa al giovane genio.
Il giovane genio si ritrovò in un istante rosso come un peperone mentre Alaska era scoppiata in una risata allegra. Aveva afferrato la mano di Spencer e si era apprestata a seguire Derek alla sua scrivania saltellando spensierata.
Domani arrivano i miei fratelli!” annunciò, attirando anche l'attenzione di Emily, mentre riponeva con cura sul ripiano di fronte a sé la scatola rosa piena di muffin.
Davvero?- domandò la donna- E verranno a stare con voi?”
L'antropologa annuì “Già. Sono davvero impazienti, da quando sono venuti a Washington per quel concorso di matematica si sono innamorati della città. Sapete che hanno già programmato un tour basato sul film Una notte al museo 2?”
Morgan rise “Sembrano dei tipetti intraprendenti. Sei sicuro di sapertela cavare con tre Ross in casa, ragazzino?”
Tecnicamente sarebbero una Ross e due Smolarek.” specificò Reid, stando ben attento a pronunciare esattamente il cognome polacco del nuovo marito della madre di Alaska.
E' per questo che hai svaligiato una pasticceria e hai portato tutti questi caffè?- chiese Emily alzando un sopracciglio-Per addolcire il nostro G-man?”
Ross aggrottò la fronte “Non capisco perchè mi reputiate capace di un furto di alimentari.”
Scherzava, Quarantanove.- le fece notare Derek roteando gli occhi- In ogni caso, come hai fatto ad eludere la sorveglianza di quell'energumeno del tuo capo allo Smithsonian? Non dirmi che ti ha concesso la mattinata libera per venire qui a corromperci con qualche dolciume e del buon caffè?”
Invece sì: in effetti ho passato metà della mia mattinata a selezionare le domande di ammissione dei dottorandi del prossimo semestre mentre aspettavo che quelli di egittologia finissero di usare la macchina per le risonanze magnetiche. Quando ho proposto di organizzare un torneo di curling per ottenere l'uso del laboratorio mi ha praticamente pregato di prendermi la mattinata libera e mi ha detto che mi avvertirà lui stesso nel caso si liberasse la macchina.” concluse stringendosi nelle spalle.
Quindi passerai la mattinata qui con noi?- propose Prentiss speranzosa- Saresti un piacevole diversivo al lavoro burocratico che stiamo facendo.”
Purtroppo no.- sospirò sconsolata Alaska- Devo fare la spesa per domani e prendere tutte le cose che piacciono ai ragazzi, tornare a casa e sistemare la stanza degli ospiti, perchè credo che i miei fratellini non riuscirebbero a dormire su quei letti, considerando il fatto che mancano le lenzuola, le coperte e anche i cuscini...I materassi li abbiamo?”
Certo che li abbiamo!” rispose immediatamente Spencer, scioccato dal fatto che ne dubitasse.
Oh, e poi loro adorano i miei cd e sono sicura che vorranno prenderne qualcuno per portarseli a casa, solo che sono ancora rinchiusi da qualche parte nelle scatole del mio trasloco. Mi domando come mai non li abbiamo ancora tirati fuori...”
Derek rise “Ormai dovresti saperlo, Quarantanove, a Reid piace solo Beethoven.”
In effetti piace anche a me.- concordò Ross con un sorriso ampio- Mi piacerebbe averne uno, un giorno.”
Un compositore sordo?” ricapitolò Emily, incerta, così come i due colleghi.
Il cane, quello del film.- specificò Alaska, facendo saettare gli occhi chiari sui tre- Non stavamo parlando di quello?”
Stai scherzando, vero?Sì, stai scherzando.- disse Morgan, esterrefatto, per poi indagare la sua espressione immutata e tornare serio, lanciando occhiate confuse a Prentiss e Reid- Non stai scherzando?Cavolo, non riesco mai a capire se sei seria oppure mi prendi in giro.”
La profiler scosse la testa “Credo che sia meglio per noi non saperlo.”
Devo andare!” annunciò Ross, che sembrava non aver ascoltato le ultime battute del discorso, riponendo il cellulare nella propria borsa di panno viola.
E' successo qualcosa?” si informò immediatamente Spencer, mettendole una mano sulla spalla.
Sì, si è appena liberata la macchina per le risonanze, Big Jim l'ha già prenotata per conto mio ma devo sbrigarmi prima che la sequestrino di nuovo.” spiegò Alaska, prima di salutare i presenti con una sventolata di mano e allontanarsi saltellando verso gli ascensori.
Reid mosse qualche passo verso di lei mentre la chiamava di nuovo “Alaska?”
Sì?” rispose lei, voltandosi con un sorriso radioso sul volto.
Sei sicura che ce la caveremo con due ragazzini?” domandò quindi Spencer, mordicchiandosi il labbro inferiore.
Sicuro!- gli assicurò lei alzando i pollici in segno di incoraggiamento- I miei fratellini sono due angioletti!”
Spencer Reid rimase lì in piedi, mentre le porte dell'ascensore si chiudevano alle spalle delle sua ragazza. Non sapeva perchè, ma aveva la sensazione che la settimana che l'attendeva sarebbe stata decisamente caotica, e non era certo di voler scoprire fino a che punto. 

   
 
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