Draco
Appena
mi fu possibile
cominciai a correre verso la foresta, pregando che nessuno avesse
deciso quel
giorno di farsi una passeggiata. La mia veste svolazzava e mi rendeva
difficile
fare alcuni movimenti, così l’abbandonai in mezzo
agli alberi e rimasi con la
camicia e i pantaloni.
Mentre
correvo non facevo
altro che pensare a lei. La amavo e avrei continuato sempre ad amarla.
In
questi otto anni l’avevo osservata da lontano, di
nascosto… Ora avrei potuto
vederla tutti i giorni, avrei potuto vedere il suo sorriso, avrei
potuto
sentirla ridere… Non avrei potuto averla però
almeno per un altro anno. Ma
infondo avevo aspettato così tanto, cosa sarebbe stato un
altro anno in
confronto agli anni trascorsi e con la certezza, se lei lo avesse
voluto di una
vita insieme?
Quando
arrivai al nostro
posto fui stupido di trovare tutto esattamente come ricordavo: uno
spiazzo
circondato dagli alberi, alcune foglie verdi a terra e la pietra dove
spesso
avevamo poggiato la nostra schiena. Con incise in un angolo le lettere
DH. Mi
avvicinai e le sfiorai con le dita.
<<
Si vedono ancora…
>>
La
sua voce mi riportò
alla realtà. Mi voltai e la vidi, più bella che
mai. Non aveva più il grembiule
bianco e i suoi capelli erano completamente liberi. Aveva le guance
rosse e il
fiatone. Non resistetti e la baciai. La baciai con foga, dolcezza,
passione,
castità, lussuria… più di tutto con
amore.
<<
Sei qui… >>
disse sfiorandomi una guancia con la mano. << Sei davvero
qui? >>
<<
Si sono qui e non
andrò da nessuna parte stavolta… >>
La
baciai ancora e ancora
e ancora…
Dimenticammo
tutto ciò che
c’era intorno a noi, tutto… Il vento, il sole che
tramontava, le foglie sul
terreno, gli alberi…
Dimenticammo
chi eravamo.
I nostri obblighi. La legge. Il lutto.
Tutto
sparì all’istante.
C’eravamo solo noi due.
Mi
staccai da lei e agitai
la bacchetta. Tutti i pezzi di legno che si trovavano lì
intorno si unirono
fino a formare una piccola casetta. Le porsi la mia mano e la invitai
ad
entrare. Esitò un momento ben sapendo che se fossimo
entrati, nessuno dei due
sarebbe uscito uguale a come era entrato. Prese la mia mano ed entrammo
in
quella piccola casetta, giusto qualche metro quadrato. Chiudemmo la
porta e
accendemmo un fuoco sul pavimento di terra con i pochi rami che erano
avanzati.
Seduti
sull’umido,
riprendemmo a baciarci. Era una necessità, quasi al pari di
respirare,
sicuramente più del mangiare. Lei si stese e io mi
stesi sopra lei. Le
sbottonai il vestito e alzai la gonna mentre lei provvedeva ai miei
vestiti.
Mormorò un incantesimo.
Quando
fu il momento la
guardai negli occhi, sapendo che non avremmo dovuto, infondo mancava
così poco
e che se fosse successo ora non saremmo potuti tornare indietro.
Conoscendo la
sensazione dei nostri corpi uniti in uno, sarebbe stato più
difficile restare
lontani. Lei in tutta risposta mi baciò, ed era un bacio che
significava “Non
importa ciò che sarà, non importa quello che
c’è al di fuori di queste mura:
siamo solo io e te”.
Quella
notte fu la più
bella della mia vita. ma fu proprio quella notte che
incominciò davvero la
nostra storia.
Mio
angolino =)
Ringrazio
tutte le persone che
leggono questa fan ficion. Soprattutto quelle che mi lanciano
maledizioni
perchè non aggiorno regolarmente.
Mi dispiace non poter
rispondere alla
recensioni, ma vado un tantino di fretta, ho trovato giusto il tempo di
postare.
Alla prossima!
Vampiretta333