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Autore: 4lb1c0cc4 Herondale    08/12/2010    8 recensioni
Piccolo Missing moment della storia "Non arrenderti".Ci tengo a precisare che non è necessario aver letto la storia per poter leggere questa one-short.
E se Viviana e Emanuele si fossero già incontrati in passato? Infondo abitando nella stessa città, che non è molto grande, un simile evento può essere accaduto, no?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Vite ...'
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“Camminare per la strada con questo freddo non è certo la migliore delle idee. Nonostante sono coperto e imbottito dalla testa ai piedi il gelo mi entra nelle ossa, ma del resto è Natale e in questo periodo dell’anno fa sempre troppo freddo per i miei gusti” pensava Emanuele mentre camminava per le vie della città per tornare a casa. Era strano che un ragazzino di circa dodici anni camminasse da solo per strada ma Carla, la madre di Emanuele, si fidava di lui.
Infatti Lele era sempre stato un bambino ubbidiente e buono, rispettoso e responsabile, certo a volte da piccolo aveva fatto qualche marachella o i capricci, ma chi non li faceva?
Emanuele era andato dalla sarta a ritirare il vestito di Babbo Natale, che serviva per la festa di natale organizzata da sua madre a cui avrebbe partecipato tutta la famiglia.
Emanuele non credeva più a Babbo Natale ma il suo fratellino, Luca, si. Infatti era per lui che ogni anno suo padre indossava la barba e il vestito rosso, sempre lo stesso, con il pancione. L’anno precedente però il vestito si era rovinato a causa di una bruciatura di sigaretta e Carla lo aveva portato ad aggiustare.
Lele era arrivato vicino al parco quando vide una bambina seduta in bilico sulla ringhiera della parte alta dello scivolo mentre fissava il cielo.
“Cosa sta facendo quella bambina?”pensò Lele curioso “così rischia di cadere” non appena finì di formulare questo pensiero vide la mano della bambina scivolare.
Lei si sbilanciò all’indietro e se Emanuele, che fortunatamente si era avvicinato, non avesse corso a perdifiato sarebbe caduta a terra facendosi molto male. Ma per fortuna Lele arrestò la sua caduta.
<< Per un pelo … >> esclamò Lele << Ehi … stai bene? >> disse rivolgendosi alla bambina.
Aveva un’aria assente, i capelli lunghi e mossi erano tutti scompigliati a causa della caduta. Le sue labbra si erano leggermente arricciate e con il naso tirava su cercando di bloccare le lacrime che a tutti i costi volevano uscire dai suoi occhi.
“Non è che sta per … ?” pensò Lele, ma non ebbe neppure il tempo di finire la frase che la bambina scoppiò a piangere. “Appunto!”
Era così piccola e indifesa, faceva tenerezza “E adesso cosa faccio?”
<< Ti sei fatta male? >> lei non rispose ma negò con il capo continuando a piangere, in realtà si era spaventata molto per la caduta.
<< Lo sai che è pericoloso sedersi in posti come quello! >>
<< Si. Ma stavo guardando se per caso passava Babbo Natale >> Emanuele per poco non scoppiò a ridere, quella bambina era davvero buffa. << io sono grande non ci credo a Babbo Natale. Non ci credo proprio per niente >> si affrettò ad aggiungere << Ma se per caso esistesse davvero … >>
“Ma allora credici e basta” pensò Emanuele “tanto infondo che male c’è. È ancora una bambina ed è bene che viva con la fantasia e la speranza in qualcosa di magico”.
Emanuele non si era accorto che la bambina tutt’a un tratto si era bloccata e aveva smesso di parlare. Infatti la sua attenzione era stata attratta da una busta, quella che era caduta di mano a Lele, e dal suo contenuto.
<< Senti ma quello è tuo? >> disse indicando la busta.
<< cavoli è caduta per terra … speriamo che non si sia sporcato >> sentendo quella parole il volto della bambina si era illuminato e stava guardando Lele con i suoi grandi occhi lilla.
<<  Ma per caso tu conosci Babbo Natale? >> la domanda spiazzò Lele.
“Certo che questa bambina è davvero incredibile” guardando la sua espressione e la speranza nei suoi occhi Lele non se la sentiva di raccontarle la verità.
<< Lo sai mantenere un segreto? >>
<< Si >>
<< Ne sei sicura? >>
<< Sicurissima >>
<< La verità è che … Babbo Natale è mio padre … >>
<< Allora devi dirgli una cosa! >>
<< Eh? >>
<< Digli che io quest’anno non voglio regali. In cambio, però … deve far nevicare a Natale! >>
<< … >>
<< Qualche giorno fa è nevicato un sacchissimo,no? Io ho distrutto per sbaglio il pupazzo di neve che aveva fatto la mia migliore amica. E lei è ancora arrabbiata con me … e da  allora non è più nevicato, ne anche un po’!! >>
<< Quindi vuoi che nevichi per fare un altro pupazzo di neve e fare pace? >> la bambina annuì << guarda che Babbo Natale non è mica Dio … non può far nevicare >>
<< Uffaa!!!! >>
Nel frattempo dall’altra parte della strada era arrivata una donna.
<< Viviana! Ma cosa stai facendo rientra subito a casa. Mi dispiace se ti ha disturbato >> disse la donna che doveva essere la madre.
<< Arrivo! Allora mi raccomando >>
<< Ma … Ehi! >> ma la piccola Viviana era già corsa a casa.

La sera di Natale era arrivata e Lele stava ancora pensando a quella bambina e al suo desiderio.
“Bambina purtroppo il tuo desiderio non verrà esaudito. Perché oggi le previsioni del tempo hanno detto che sarà sereno” pensò Lele mentre beveva la coca-cola.
Dall’altra parte della città Viviana aveva il viso incollato alla finestra e guardava fuori nella speranza che nevicasse.
<< Viviana non vuoi un po’ di torta? >> le chiese sua madre. Ma Viviana non le prestava attenzione “Perché non nevica ? forse Babbo Natale ha tanto da fare”
Dopo un po’ il campanello di casa suonò e poiché Sandra, la madre di Viviana, era occupata a tenera a bada la sua sorella Luana,che era stata colta dai soliti capricci;andò Viviana ad aprire la porta.
Si aspettava di vedere il suo papà,che a causa del lavoro sarebbe tornato tardi anche quella sera, invece quando aprì la porta non trovò nessuno. Guardando meglio si accorse che a terra c’era una scatola con un bigliettino.
Dentro la scatola trovò un piccolo pupazzo di neve fatto con la plastilina.
Sul biglietto invece c’era scritto “Mio padre è molto impegnato e non è riuscito a far nevicare, ma in cambio ti manda questo … spero farai pace con la tua amica”.

Lele si sentiva un po’ in colpa per averle mentito e non voleva che rimanesse delusa, specialmente visto che era la sera di Natale. Così aveva fatto quella specie di pupazzo con la plastilina di Luca e gliel’aveva regalato.
Era nascosto dietro un albero vicino al parco, da lì si vedeva bene Viviana e la sua casa, la vide aprire il pacco e la sua espressione. Era contentissima.

Viviana e Lucrezia grazie a quel pupazzo di plastilina fecero pace e fu merito di Lele, anche se loro ancora non l’hanno scoperto. E se qualcuno va a casa di Lucrezia troverà quel piccolo pupazzo su una mensola, un po’ impolverato, simbolo della loro amicizia e del  tempo passato.
  

Note:
Allora gente che ne dite? In questo capitolo ho voluto inserire Viviana e Emanuele più piccoli rispetto a come li abbiamo conusciuti nella storia
   Non arrenderti
Spero che la storia vi sia piaciuta .... fatemi sapere cosa ne pensate :D
un bacio
  
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