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Autore: Brixegael    09/12/2010    0 recensioni
-Luce e Oscurità... I mondi sono formati da queste due parti... Ove il regno della Luce splenderà glorioso, un'Ombra serpeggierà sempre al suo interno... Nelle tenebre dell'Oscurità, di conseguenza, vi risiederà sempre una Luce impetuosa...-
Queta è la storia di Brixegael, membro numero XIX dell'Organizzazione...
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Organizzazione XIII
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Più contesti
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La notte aveva accolto da tempo la Città di Mezzo e una luminosa luna piena splendeva nel cielo, mentre le stelle sembravano danzare formando numerose costellazioni. Un portale oscuro si aprì in una delle tante piazze di quel luogo: ne uscì un uomo alto, dai lunghi capelli azzurri, che risplendevano alla luce della luna, così come i suoi occhi, arancioni, luminosi e misteriosi. L'uomo si guardò attorno, osservando la grossa locanda di fronte a sè e tutti i vari negozi ormai chiusi con spesse grate di protezione, un po' arrugginite e cigolanti, le quali causavano un rumorino fastidioso investite da un vento gelido e pungente di quella notte. Azzardò qualche passo verso la locanda, sottigliando gli occhi, osservandone i dintorni: nascosto, a lato della costruzione, vi era un piccolo vicolo, colui che stava cercando si era nascosto sicuramente lì dietro. Camminando più velocemente, si avvicinò all'ingresso di quel vicoletto. L'interno era completamente pieno di rifiuti, cassette e sacchi di varie grandezze, ma lui era lì, l'oggetto della sua richiesta. -Alzati.- Disse Saix, fissando il vicolo buio di fronte a lui. -Vieni con me, avanti.- Il vuoto si mosse, nell'orscurità di quella piccola stradina della città di mezzo.
-No.- Rispose un voce ferma. Si delineò un corpo, che alzandosi imponente sugli oggetti immobili attorno, pareva deciso nella sua decisione.
-Perchè non vuoi venire con me?- Chiese il numero VII alzando gli occhi alla luna. La fievole luce illuminò i particolari del suo volto, facendo risplendere i suoi occhi arancioni di una strana luce e i suoi stessi capelli divennero un blu più intenso. La magia di quei riflessi lo rendevano un uomo meraviglioso quanto misterioso.
-...Perchè mi vuoi con te?- Continuò la voce nel vicolo, quasi ringhiando come un lupo per scacciare un altro animale indesiderato.
-Hai un grande potere ragazzo.- Rispose Saix. -E sei come noi.- Fissò la figura ancora non ben definita nel buoio. Anche l'uomo era fermo nella sua decisione, quasi pretesa od obbligo.
-Voi... Chi?- La voce divenne tremolante, leggermente più fioca di prima.
-Siamo speciali... Così come lo sei tu.- Tese una mano per convincerlo ad avanzare verso di lui. Una via di fuga da quel piccolo vicolo buio e puzzolente, abbandonato da tutti.
-Io non sono speciale.- Indietreggiò lentamente, stando attento a non cadere, inciampando in qualche rifiuto. Il lupo sembrava essere sempre più alle strette, continuando a rifiutare l'offerta.
-Credimi, tu sei molto speciale.- Disse per convincerlo. Quei grandi occhi luminescenti iniziarono ad affascinare l'essere che viveva nascosto in quel vicolo. La figura rimase immobile per qualche momento, poi avanzò lentamente, tra i vari sacchi dell'immondizia che lo circondavano. Era un ragazzo, imponente e robusto, alto all'incirca un metro e settanta, dai capelli di un castano scuro, mentre gli occhi di un castano molto chiaro. Al collo pendeva una catenella, [Gabriele] v'è scritto sulla medaglietta in ferro. -Hai un bel nome.- Commentò Saix alla vista del ciondolo.
-Non mi serve un nome per essere me stesso... - Disse il ragazzo fissandolo in quei occhi sicuri di sè.
Saix accennò un sorriso. -Avrai una nuova identità se vieni con me.- Sibilò per dare il colpo di grazia al ragazzo.
-D'accordo.- Si lasciò infine persuadere. - Dove vuoi andare? -
Si aprì un enorme varco nero alle spalle di Saix -A casa.- Rispose -A casa...- La nuova recluta rimase stupita da quelle parole, non ricordava nulla di tutto quello che fosse successo dalla notte precedente, non si ricorderebbe nemmeno il suo nome se non fosse stato per quel ciondolo. Camminò sicuro verso quella cupola scura nata dalle mani del personaggio che aveva di fronte, il quale lo fissò accenando un piccolo sorriso, mettendo il braccio sinistro sulle spalle del ragazzo entrando così nel portale. Rimase meravigliato di vedere che oltre a quel varco, il cammino era illuminato di un bianco intenso, quasi tangibile, aveva come paura di continuare, ma ogni volta che rallentava, Saix lo riprendeva, lo fissava negli occhi e continuava a camminare con la stessa cadenza di prima, se non più veloce. Il ragazzo abbassò il capo, fissando i propri piedi e quelli dell'altro individuo del quale ancora non ne sapeva il nome, per quanto volesse vincere la sua curiosità, rimase in silenzio fino ad oltrepassare interamente il passaggio, così familiare eppure così sconosciuto. Appena mise piede oltre a quella porta oscura gli si offuscò la vista, appanandosi lentamente fino a vedere solo bianco tutt'intorno.
   
 
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