“Mi chiedo perché dobbiamo
perdere tempo con quel vecchio ubriacone”
“Taci, InuYasha!
Hachi ha detto che stavolta
il maestro Mushin ci doveva dire qualcosa di
importante”
Sul dorso di Hachi,
il gruppo si sta dirigendo verso il tempio del maestro di Miroku.
Stranamente, lo trovano sobrio, pur con l’immancabile fiaschetto in mano.
“Non sei ubriaco? Allora deve
trattarsi davvero di qualcosa di grave!”
“Grave non direi, Miroku, ma certo è una cosa molto
seria. Venite con me...”
Il vecchio bonzo li conduce in
una piccola stanza, al centro della quale giace, su un logoro futon, un anziano addormentato. Il suo aspetto è tale che Kagome si copre gli occhi, e anche InuYasha
ha un sussulto. Non che l’uomo sia brutto, ma è ridotto in condizioni
spaventose: la pelle divorata dalle rughe, i pochi capelli che sono bianchi ma sembrano scuri per la sporcizia che li ricopre,
le unghie lunghe, i vestiti laceri.
“Che è
successo a questo vecchio?” chiede Sango inorridita
“e perché lo lasciate a giacere in queste condizioni spaventose?”
“È lui stesso che vuole stare
qua” risponde il maestro Mushin “Gli ho detto di
lavarsi e di stare in una stanza riscaldata, ma lui non vuole. Ma a parte
questo, Miroku, non avverti
qualcosa?”
“Sì. Una leggera traccia di aura maligna”
“È vero!” si irrigidisce
InuYasha “Sotto questa puzza, la sento anch’io”
“Sentite bene. Eppure
quest’uomo da cinquant’anni
non fa che lavorare per gli altri. Abitava in un villaggio qui vicino, dove
insegnava ai bambini a leggere e scrivere, aiutava gli abitanti in molti
lavori, curava i malati, e anche là si ostinava a vivere in queste condizioni
degradanti. Alcuni giorni fa si è ammalato gravemente, e gli uomini del
villaggio lo hanno portato da me perché lo guarissi. Non posso fare niente, la
malattia unita all’età avanzata lo stanno consumando
velocemente. Ma nonostante sia vicino alla morte è ancora lucido, e quando è
sveglio parla molto... e dice delle cose...”
“Che
cosa dice?” chiede Kagome.
“Ora sentirete”
Il maestro Mushin
scuote il vecchio, che lentamente apre gli occhi e si guarda intorno.
“Maestro Mushin”
dice con voce lamentosa “Mi hai portato delle visite?
Vuoi che la mia aura maligna li contamini?”
“La tua aura maligna?” ripete Miroku.
“Sì, l’aura che mi si è attaccata
e che mi porto addosso da quel giorno maledetto in cui per l’ultima volta ho
visto Onigumo...”
“Onigumo?!” esclamano all’unisono InuYasha
e Miroku.
“L’uomo che ha dato
vita a Naraku...” mormora
Kagome.
“Lo conoscete?” chiede l’uomo.
“Cosa sai
di Onigumo, vecchio?”
“Onigumo...
l’amico di una vita... e quello che è diventato poi... non ho
mai raccontato la sua, la mia storia, ma forse ora è giusto che qualcuno
sappia... perché la vergogna di un uomo può essere la salvezza di molti...”
Il vecchio chiude gli occhi, e
inizia a narrare.