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Autore: Jemei    04/12/2005    4 recensioni
E mentre ti voltavi, ho teso la mano verso di te.
Ascoltami, Lucifero.
Ora che ho trovato il coraggio di parlare…
Ascoltami, Seto.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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{Ascoltando attentamente la voce del mio cuore in pena

Nota dell’autrice: Una one-shot. Non so neanche come mi sia venuta in mente. Ad alcuni potrebbe sembrare shounen-ai, o addirittura yaoi. Non lo è. Seto potrebbe apparire leggermente OOC. Per leggere la storia, dovete conoscere Cyber. Altrimenti sarebbe difficile capirci qualcosa.
Ripeto, non è shounen-ai. Ho solo provato a immaginarmi un rapporto strano, in un momento d’ispirazione.

THE OTHER ME

{Ascoltando attentamente la voce del mio cuore in pena
"A quale scopo sono nato..."
questo mi chiedo}

[Fragrance, Gackt]

Lo guardava.

Da almeno un’ora, ormai.

Era seduto sulla poltrona, a leggere il giornale del giorno, mentre accostava alle labbra una tazza di caffè bollente.

Lui, invece, era accomodato sul divano bianco vicino alla finestra, con le braccia incrociate al petto.

Le iridi blu zaffiro rimanevano posate sulla figura dell’altro, diritta e composta. Elegante.

Ma anche lui era così, no?

Erano uguali.

No, invece. Non lo erano.

Continuava ad osservarlo, pensieroso, riflettendo.
Perché lui era lì?

Perché era stato creato?
Perché era nato?

{Se cadrò nell’abbraccio del sonno profondo

il dolore del mio cuore scomparirà nell’oscurità vagante}

[Solitude, Moi Dix Mois]

Lo guardava.

Senza un’emozione, senza un sentimento fisso, senza un pensiero preciso.

Semplicemente, non distoglieva lo sguardo da lui.

Da quel ragazzo, che era identico a lui.

Abbassò le mani, stringendole in grembo. Schiuse le labbra per parlare, ma nessun suono uscì. Come poteva parlargli? Lui, che era solo … inferiore?

Era così, che si sentiva. Lui non era niente. Una nullità. Un oggetto.

{Ho ferito con le mie mani questo mio corpo che ho abbracciato fino a farmi male
per diventare anche solo un po' più forte...
Continuo solo... a camminare per quel sentiero che continua ad andare lontano}

[Lapis, Gackt]

Lo guardava.

E non riusciva a non pensare a loro due.

Uguali, ma diversi.

Diversi, ma uguali.

Strinse la mancina attorno alla destra, senza distogliere lo sguardo grigio dal ragazzo che rimaneva seduto comodamente, a leggere.

E poi, quest’ultimo alzò lo sguardo. Lui rimase a fissarlo, in silenzio. L’altro schiuse le belle labbra.

-Che hai da guardare?-

La sua voce risuonò fredda, impassibile, tagliente.

Come lui.

L’altro rabbrividì istintivamente, abbassando subito lo sguardo .

-Mi scusi…- sussurrò, con gli occhi spostati ora sulle sue stesse mani . Non poteva farci niente. Lui era fatto così. Sottomesso, dipendente da lui.

Da Seto Kaiba.

{Cosa stai pensando ora?
Cosa posso fare io?
È prezioso perché non ha forma
È bello fino ad essere crudele}

[Dolls, Ayumi Hamasaki]

*

Perché mi stavi guardando?

Come osi, tu, posare i tuoi occhi sulla mia figura?
Tu, che non sei altro che una copia… una volgare macchina, creata per sostituirmi..

Non sei niente!!

Non lo vedi?
Non puoi neanche lontanamente pensare di eguagliarmi. Nemmeno Yami ti vuole.. lui vuole solo me.

Me.

Seto Kaiba.

Il vero, ed unico Seto Kaiba.

Non una copia. Non una macchina.

Non un inutile… stupido… e dannatissimo cyborg!

Sciocco… non hai ancora capito che non servi a niente?

Non hai ancora capito che tu … sei… semplicemente.. mio?

{Il sangue sente desiderio

Orgoglioso del rosso

Fluisce nel corpo

Chiede un prigioniero}

[Baptism of Blood, Malice Mizer]

Abbassi gli occhi. Allora lo hai capito, eh? Ghigno, guardandoti .Povera macchina. Mi fai solo pena.

Mi alzo, chiudendo il giornale. Vedo che anche i tuoi occhi blu, uguali ai miei, ma più chiari si sono sollevati. Mi alzo. Ti alzi.

Lo vedi, sei proprio una macchina. Segui ogni mio movimento. Lo imiti.

Ma tu, mio caro, non sei me.

-Esco. Se passa Yami, vedi di non toccarlo. Sono stato chiaro?-

{Sono il Dis dalle tenebre del tuo destino

Vedo frammenti di sangue scorrere...}

[Dialogue Symphonie, Moi Dix Mois]

*

Annuisco, senza cambiare espressione. In fondo, sono una macchina, no?
Io non provo niente.

Proprio come te, Seto Kaiba.

Che pensi solo a te stesso.

{Perché, tu fai sempre questo a me?
Perché, tu non riuscivi a guardare attraverso me?
Come vieni, tu agisci come ti piace
A te non importa di nessuno}

[Why, Avril Lavigne]

Ti seguo fin quasi la porta. Sbaglio. Io non sono uguale a te. Io sono diverso.

Io sono più umano di te, Seto Kaiba!
Io amo
Yami! Amo la vita! Voglio avere dei sentimenti, delle emozioni!
Quello che tu, dal profondo del tuo cuore gelido, non riesci
a provare!

Tu, che da egocentrico quale sei, non hai mai pensato a nessuno, all’infuori di te stesso.

Credi davvero di voler bene al tuo fratellino, Mokuba?

Chi è che è rimasto a vegliare il suo sonno, quando tu eri al lavoro, fino a notte tarda?

Sei convinto di amare Yami?

Chi è che gli riversa sempre parole dolci, quando viene qua, credendo di trovarti?

{E se solo potessi

Farei un patto con Dio,

Per far scambiare i nostri posti,

correndo su per quella strada

correndo su per quella collina

correndo su per quell’ edificio.

Se solo potessi, oh…}

[Running up That Hill, Within Temptation]

L’unica cosa che tu sei capace di donare sono l’odio, l’ autodistruzione e il caos.

Tu, che con le tue false parole incanti ogni uomo o donna che incontri, incurante di ciò che essi provano.

Tu, che circondato da una luce oscura ammali chiunque sia sulla tua strada.

Tu, che benedetto dal Demonio sei pregno di una bellezza demoniaca, temuta dagli angeli e idolatrata dai demoni.

Getta via la tua maschera di umano, Seto Kaiba, e rivelati per quello che sei.

Il Prediletto del Diavolo.

{per favore concedimi di introdurre la mia persona

sono un uomo di ricchezza e gusto

ho stato tutt’attorno per molto, molto tempo

ho rubato molte anime di uomini e la loro fede

….

chiamami semplicemente Lucifero}

[Simpathy for the Devil, Guns ‘n’ roses]

*

Hai ripreso a guardarmi.

Di nuovo.

Con quello sguardo irritante che non sopporto, perchè troppo uguale e al tempo diverso dal mio.

Allora non l’hai capito, che tu mi sei inferiore?!

Io ti ho creato. Io posso distruggerti.

Se solo lo volessi… basterebbe una mia parola, e tutti i miei dipendenti non ci penserebbero due volte a farti tornare quello che eri una volta.

Una squallida macchina priva di tutto.

Io ho infuso la “vita” nei tuoi stupidi ingranaggi. Non Dio.

Io.
Seto Kaiba.

{Tu volerai

E striscerai

Dio sa che anche gli Angeli cadono

Non come qualcosa che tu hai perso del tutto

Dio sa che anche gli Angeli cadono}

[Even Angels Fall, Vanessa Carlton]

Piccolo, ingenuo e stupido cyborg.

Mi appartieni.

Socchiudo gli occhi, irritato dal tuo sguardo fisso.

Fermo sempre su di me, e su di lui.

Sempre su tutto ciò che è mio. Perché Yami, mio caro, è mio.

E tu, tu non potrai fare niente per rubarmelo.

Lui stesso ha detto che io e te siamo uguali. Ma chissà se lo siamo oltre alle apparenze?

No, vero? Lo sai anche tu.

Così uguale, e così diverso da me…

A volte mi chiedo chi tra noi due sia il più umano.

Sei capace di amare, di provare sentimenti di gioia e felicità?

Con i tuoi gesti armoniosi e delicati incanti chiunque, offrendo aiuto sincero.

Con le tue parole di zucchero sani ogni loro ferita.

Il Dio degli uomini ti ha donato quello che non ha dato a me.

Un cuore, ed un’anima priva di ogni peccato.

{Mi guardi con occhi non appannati dal peccato
E riflettono la sconfinata terra senza fine}

[Le Ciel, Malice Mizer]

Mi volto, infine, scrollando le spalle. Il solo rimanerti vicino mi dà la nausea.

Apro la porta, lanciando un ultimo sguardo.

E nel momento stesso in cui sto per uscire, sento un tonfo alle mie spalle.

{Sono io La Morte, e Porto Corona.

Io son di tutti Voi Signora e Padrona

E davanti alla mia Falce il capo tu dovrai chinare

E dell’Oscura Morte al Passo Andare}

{Angelo Braduardo, Ballo in Fa Diesis Minore}

*

E mentre ti voltavi, ho teso la mano verso di te.

Ascoltami, Lucifero.

Ora che ho trovato il coraggio di parlare…

Ascoltami, Seto.

{Se io ti parlassi

Ascolteresti?

Resteresti?}

[Bittersweet, Within Temptation]

Ho allungato la mano, per raggiungerti.

Per sfiorare la tua camicia.

Non ci sono riuscito. Un dolore acuto mi ha colpito, al petto, proprio dove dovrebbe rimanere il cuore – ma io ce l’ho, un cuore? - .

Ho chiuso gli occhi, appoggiandomi alla parete.

Ma tu non ti sei voltato.

Guardami.

{Stringendo al petto le rose sfiorite
sto affondando nel mare scarlatto
Continuerò a ballare fino alla morte
sopra i corpi che giacciono l'uno sull'altro
Le tenebre hanno rapito il mio dolore
Non riuscirò a tornare}

[Gackt, Lu:Na]

Ti ho guardato, mentre quel dolore continuava ad espandersi.

Come posso provare dolore, se non sono umano?

Ho teso la mano verso di te.

Mentre cadevo, ho provato a raggiungerti.

Salvami.

{Chiama il mio nome e salvami dalle tenebre.
(Svegliami.)
Ordina al mio sangue di scorrere.
(Non riesco a svegliarmi.)
Prima che io venga distrutta.
(Salvami.)
Salvami dal nulla che sto diventando.}

[Bring Me To Life, Evanescence]

*

Mi voltai, sorpreso da quel rumore.

Quello che vidi, fu il tuo corpo a terra.

I tuoi occhi, vitrei, erano ancora più opachi. I capelli castani disordinati, sparsi attorno al viso come una macabra corona.

E la tua mano, tesa verso di me.

Hai provato a raggiungermi?

Mentre sentivi il Dolore arrivare, hai chiesto il mio aiuto?

{Ora, apri i tuoi occhi e guardami
Guarda, c'è ancora calore….la realtà avvolta nelle mie mani
Dentro questo luogo senza alcun dolore
A cosa stai pensando adesso?}
[Bel Air, Malice Mizer]

-Maledizione! Cyber! –
E’ il tuo nome , quello che ho urlato.
L’hai sentito, mentre eri tra le braccia della Morte?
Ma come posso parlare di Morte, a te che sei un robot e nient’altro?
Ti ho preso in braccio, incurante dello sguardo stupito di Mokuba, che era accorso.
-Mokuba, chiama quegli idioti dei miei dipendenti!- ho urlato, credo .
Sì, devo avere urlato.
Ti ho portato in quello stesso laboratorio dove eri stato creato, all’interno della mia casa. I tuoi dati erano ancora lì.
[if !supportLineBreakNewLine]
[endif]

{perché, o eretica dea delle tenebre, sono stato abbandonato, incapace di vedere ciò che avevo predetto?
un tremendo amante imprigionato nel vaso di Pandora
un effimero, fatale Scenario
un uomo che ha perduto la vista, che mai raggiungerà la luce delle sue speranze
portato avanti da un intreccio di ragnatela}
[Moi DIx Mois, The Prophet]

Non riuscivo a credere che tu, così perfetto, così dannatamente perfetto, ti stessi distruggendo per uno stupido corto circuito.
Per una scarica d’elettricità troppo forte.

Per un sentimento, troppo forte?
Non ho aspettato che arrivassero quegli idioti. Come se fossi un dottore, ho aperto il tuo torace, laddove ci sono tutti i circuiti che portano al tuo “cuore”.
I fili colorati, disordinati, brillavano di una tenue luce azzurrina, attraversati dalle scariche elettriche.
I miei occhi seguivano ogni più piccolo conduttore, staccando e riattaccando.
Aggiustando una macchina.
O forse, dovrei dire operando un umano?
Una scarica mi colse impreparato. Mi dovetti allontanare, per non rimanere fulminato.
-Stupidissimo
cyborg! Cosa sarebbe, una vendetta? –
Penso di essere stato raramente così arrabbiato.
Avrei potuto ucciderti in quello stesso momento,lasciandoti bruciare nella tua stessa energia.
Cosicché, tu non saresti più stato nulla. Tu non saresti stato più amato di me.
Tu, saresti
scomparso.

{Mentre penso a quel giorno dell'infanzia quando venni a conoscenza della morte per la prima volta
Io che evito la luce, solo, sono ossessionato dalla stanza dell'incubo....

voglio ucciderti?
voglio abbracciarti?}
[Kioku to Sora, Malice Mizer]

Ma non l’ho fatto.
Mi sono rialzato, ti sono tornato vicino, e ho rimesso le mie mani, dalle dita affusolate, tra la tua Vita.
Io, come Dio, ho deciso il destino della tua Sorte.

*

Quando ho riaperto gli occhi, c’eri tu, di fianco a me. Addormentato.
Inarcai un sopracciglio, non riuscendo a capire. Mi alzai a sedere, guardandomi.
Non c’era nessun cambiamento. Se non che, una piccola *cicatrice* sopra il petto, nel punto dove avevo sentito il colore.
Sorrisi.
Come se fossi stato un vero umano, mi avevi ricucito, lasciandomi una cicatrice.
Mi avevi guarito?

{Perciò
non dire niente
sei solo un po' impaurito ora, perciò
non dire niente
sei solo un po' triste, perciò
ti offro una preghiera nei tuoi ultimi momenti
La magia della luna è... shalle a le rilla
perché sussurri con voce dolce
Se potessi realizzare di nuovo un solo desiderio
vorrei ridere con te tenendoti per mano}
[U+K, Gackt]

Mi veniva da piangere.
Tu, il freddo e gelido Seto Kaiba, avevi perso il tuo tempo per me, una stupida macchina!
Sorrisi mentre le lacrime solcavano il mio volto.
Avevo raggiunto il mio obbiettivo?
Mi voltai
, trovandomi davanti i tuoi occhi cerulei, fissi su di me.

{Le parole che continui a ripetere
Sono le parole finali che nessuno dovrebbe conoscere

Le mie preghiere sono state ascoltate?}
[Syunikiss, MaliceMizer]

*

Quando riaprì gli occhi, ti vidi davanti a me.
Piangevi. Piangevi quelle lacrime che spesso avevi versato in silenzio, distrutto dal dolore della solitudine.
Mi sono alzato, e tu hai tremato. Hai forse pensato che ti avrei picchiato, per avermi fatto perdere tempo?
Sbagliato.
Mi sono avvicinato a te, così uguale e così diverso.

{Uno sguardo freddo...
Parole che risuonano nel mio petto
Silenzio
Perforano il mio petto
Volevo essere come te...}

[4th, Gackt]

Sorprendendo me stesso in primis, ti ho posato la mano sul capo, portandoti verso il mio torace.
Stupito, hai appoggiato la tua testa lì, abbandonandoti alle lacrime e ai singhiozzi.
Per tutto il tempo, siamo rimasti così, abbracciati silenziosamente.
Hai trovato quello che volevi?
Ho trovato quello che cercavo?

Non so per quanto siamo rimasti fermi in quel modo, avvolti dal silenzio della stanza.
Alla fine, le mie labbra si sono schiuse, intonando una canzone.

{Anche se è una sola frase,
il motivo per cui non riesco a dirti
soltanto la frase "ti voglio bene"
è perché te ne voglio davvero tanto}
[Peace, Gackt]

Dato il mio tono sommesso, non l’hai capita. Sei rimasto fermo, ad ascoltare solo la mia voce, senza riuscire ad intuire le parole che io, a bassa voce, pronunciavo come una condanna.
Ti ho creato,
ti ho fatto del male,
e ti ho salvato.
[if !supportLineBreakNewLine]
[endif]

Ma ricordati sempre…
…che…
[if !supportLineBreakNewLine]
[endif]

Come io ti ho creato, io posso distruggerti.

|Owari|

  
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