Nota dell’autrice:
Una one-shot. Non so neanche
come mi sia venuta in mente. Ad alcuni potrebbe sembrare shounen-ai,
o addirittura yaoi. Non lo è. Seto
potrebbe apparire leggermente OOC. Per leggere la storia, dovete conoscere Cyber. Altrimenti sarebbe difficile
capirci qualcosa.
Ripeto, non è shounen-ai. Ho
solo provato a immaginarmi un rapporto strano, in un
momento d’ispirazione.
THE OTHER ME
{Ascoltando attentamente la voce del mio cuore in pena
"A quale scopo sono nato..."
questo mi chiedo}
[Fragrance,
Gackt]
Lo
guardava.
Da almeno
un’ora, ormai.
Era
seduto sulla poltrona, a leggere il giornale del giorno, mentre accostava alle
labbra una tazza di caffè bollente.
Lui,
invece, era accomodato sul divano bianco vicino alla finestra, con le braccia
incrociate al petto.
Le iridi
blu zaffiro rimanevano posate sulla figura dell’altro,
diritta e composta. Elegante.
Ma
anche lui era così, no?
Erano
uguali.
No,
invece. Non lo erano.
Continuava
ad osservarlo, pensieroso, riflettendo.
Perché lui era lì?
Perché
era stato creato?
Perché era nato?
{Se cadrò nell’abbraccio del sonno profondo
il dolore del mio cuore scomparirà nell’oscurità vagante}
[Solitude, Moi Dix Mois]
Lo
guardava.
Senza
un’emozione, senza un sentimento fisso, senza un pensiero preciso.
Semplicemente,
non distoglieva lo sguardo da lui.
Da quel
ragazzo, che era identico a lui.
Abbassò
le mani, stringendole in grembo. Schiuse le labbra per parlare, ma nessun suono
uscì. Come poteva parlargli? Lui, che era solo … inferiore?
Era così,
che si sentiva. Lui non era niente. Una nullità. Un oggetto.
{Ho ferito con le mie mani questo mio corpo che
ho abbracciato fino a farmi male
per diventare anche solo un po' più forte...
Continuo solo... a camminare per quel sentiero che continua ad andare lontano}
[Lapis, Gackt]
Lo
guardava.
E non
riusciva a non pensare a loro due.
Uguali, ma diversi.
Diversi, ma uguali.
Strinse
la mancina attorno alla destra, senza distogliere lo sguardo grigio dal ragazzo
che rimaneva seduto comodamente, a leggere.
E
poi, quest’ultimo alzò lo sguardo. Lui rimase a
fissarlo, in silenzio. L’altro schiuse le belle labbra.
-Che hai da guardare?-
La sua
voce risuonò fredda, impassibile, tagliente.
Come lui.
L’altro
rabbrividì istintivamente, abbassando subito lo sguardo .
-Mi
scusi…- sussurrò, con gli occhi spostati ora sulle sue stesse mani . Non poteva farci niente. Lui era fatto così. Sottomesso,
dipendente da lui.
Da Seto Kaiba.
{Cosa stai pensando ora?
Cosa posso fare io?
È prezioso perché non ha forma
È bello fino ad essere crudele}
[Dolls, Ayumi Hamasaki]
*
Perché
mi stavi guardando?
Come osi,
tu, posare i tuoi occhi sulla mia figura?
Tu, che non sei altro che una copia… una volgare macchina, creata per
sostituirmi..
Non sei
niente!!
Non lo
vedi?
Non puoi neanche lontanamente pensare di eguagliarmi. Nemmeno Yami ti vuole.. lui vuole solo me.
Me.
Seto Kaiba.
Il vero,
ed unico Seto Kaiba.
Non una
copia. Non una macchina.
Non un
inutile… stupido… e dannatissimo cyborg!
Sciocco… non hai ancora capito che non servi a
niente?
Non hai
ancora capito che tu … sei… semplicemente.. mio?
{Il sangue sente desiderio
Orgoglioso del rosso
Fluisce nel corpo
Chiede un prigioniero}
[Baptism
of Blood, Malice Mizer]
Abbassi
gli occhi. Allora lo hai capito, eh? Ghigno, guardandoti .Povera
macchina. Mi fai solo pena.
Mi alzo,
chiudendo il giornale. Vedo che anche i tuoi occhi blu, uguali ai miei, ma più
chiari si sono sollevati. Mi alzo. Ti alzi.
Lo vedi,
sei proprio una macchina. Segui ogni mio movimento. Lo imiti.
Ma
tu, mio caro, non sei me.
-Esco. Se passa Yami, vedi di non
toccarlo. Sono stato chiaro?-
{Sono il Dis dalle tenebre del
tuo destino
Vedo frammenti di sangue
scorrere...}
[Dialogue Symphonie, Moi Dix Mois]
*
Annuisco, senza cambiare espressione. In fondo, sono
una macchina, no?
Io non provo niente.
Proprio come te, Seto Kaiba.
Che pensi solo a te stesso.
{Perché, tu fai sempre questo a me?
Perché, tu non riuscivi a guardare attraverso me?
Come vieni, tu agisci come ti piace
A te non importa di nessuno}
[Why, Avril Lavigne]
Ti seguo
fin quasi la porta. Sbaglio. Io non sono uguale a te. Io sono diverso.
Io sono più umano di te, Seto Kaiba!
Io amo Yami! Amo la vita! Voglio
avere dei sentimenti, delle emozioni!
Quello che tu, dal profondo del tuo cuore gelido, non riesci a provare!
Tu, che
da egocentrico quale sei, non hai mai pensato a nessuno, all’infuori di te
stesso.
Credi
davvero di voler bene al tuo fratellino, Mokuba?
Chi è che
è rimasto a vegliare il suo sonno, quando tu eri al lavoro, fino a notte tarda?
Sei
convinto di amare Yami?
Chi è che
gli riversa sempre parole dolci, quando viene qua, credendo di trovarti?
{E se solo potessi
Farei un patto con
Dio,
Per far scambiare i
nostri posti,
correndo su per quella strada
correndo su per quella collina
correndo su per quell’
edificio.
Se solo potessi, oh…}
[Running up That Hill, Within Temptation]
L’unica
cosa che tu sei capace di donare sono l’odio, l’ autodistruzione
e il caos.
Tu, che
con le tue false parole incanti ogni uomo o donna che
incontri, incurante di ciò che essi provano.
Tu, che
circondato da una luce oscura ammali chiunque sia sulla tua strada.
Tu, che benedetto dal Demonio sei pregno di una bellezza demoniaca,
temuta dagli angeli e idolatrata dai demoni.
Getta via
la tua maschera di umano, Seto
Kaiba, e rivelati per quello che sei.
Il
Prediletto del Diavolo.
{per favore concedimi di introdurre la
mia persona
sono un uomo di ricchezza e gusto
ho stato tutt’attorno
per molto, molto tempo
ho rubato molte anime di uomini e la
loro fede
….
chiamami semplicemente Lucifero}
[Simpathy for the Devil, Guns ‘n’ roses]
*
Hai ripreso a guardarmi.
Di nuovo.
Con quello sguardo irritante che non sopporto,
perchè troppo uguale e al tempo diverso dal mio.
Allora non l’hai capito, che tu mi sei inferiore?!
Io ti ho creato. Io posso distruggerti.
Se solo lo volessi… basterebbe una mia parola, e
tutti i miei dipendenti non ci penserebbero due volte a farti tornare quello
che eri una volta.
Una squallida macchina
priva di tutto.
Io ho infuso la “vita” nei tuoi stupidi ingranaggi.
Non Dio.
Io.
Seto Kaiba.
{Tu volerai
E striscerai
Dio sa che anche gli Angeli cadono
Non come qualcosa che tu hai perso del tutto
Dio sa che anche gli Angeli cadono}
[Even Angels Fall,
Vanessa Carlton]
Piccolo, ingenuo e stupido cyborg.
Mi appartieni.
Socchiudo gli occhi, irritato dal tuo
sguardo fisso.
Fermo sempre su di me, e su di lui.
Sempre su tutto ciò che
è mio. Perché Yami, mio caro, è mio.
E
tu, tu non potrai fare niente per rubarmelo.
Lui stesso ha detto
che io e te siamo uguali. Ma chissà se lo siamo oltre
alle apparenze?
No, vero? Lo sai anche tu.
Così uguale, e così diverso da me…
A volte mi chiedo chi tra noi due sia il
più umano.
Sei capace di amare, di provare sentimenti
di gioia e felicità?
Con i tuoi gesti
armoniosi e delicati incanti chiunque, offrendo aiuto sincero.
Con le tue parole di
zucchero sani ogni loro ferita.
Il Dio degli uomini ti ha donato quello che
non ha dato a me.
Un cuore, ed un’anima priva di ogni peccato.
{Mi guardi con occhi non appannati dal peccato
E riflettono la sconfinata terra senza fine}
[Le Ciel, Malice Mizer]
Mi
volto, infine, scrollando le spalle. Il solo rimanerti vicino mi dà la nausea.
Apro la
porta, lanciando un ultimo sguardo.
E nel momento stesso in cui sto per uscire, sento un tonfo alle mie
spalle.
{Sono io
Io son di tutti Voi Signora e Padrona
E davanti alla mia Falce il capo tu dovrai chinare
E dell’Oscura Morte al Passo Andare}
{Angelo Braduardo,
Ballo in Fa Diesis Minore}
*
E mentre
ti voltavi, ho teso la mano verso di te.
Ascoltami, Lucifero.
Ora che ho trovato il coraggio di parlare…
Ascoltami, Seto.
{Se io ti parlassi
Ascolteresti?
Resteresti?}
[Bittersweet, Within Temptation]
Ho
allungato la mano, per raggiungerti.
Per
sfiorare la tua camicia.
Non ci
sono riuscito. Un dolore acuto mi ha colpito, al petto, proprio dove dovrebbe
rimanere il cuore – ma io ce l’ho, un cuore? - .
Ho
chiuso gli occhi, appoggiandomi alla parete.
Ma tu non ti sei voltato.
Guardami.
{Stringendo al petto le rose sfiorite
sto affondando nel mare scarlatto
Continuerò a ballare fino alla morte
sopra i corpi che giacciono l'uno sull'altro
Le tenebre hanno rapito il mio dolore
Non riuscirò a tornare}
[Gackt, Lu:Na]
Ti ho
guardato, mentre quel dolore continuava ad espandersi.
Come
posso provare dolore, se non sono umano?
Ho teso
la mano verso di te.
Mentre cadevo, ho provato a raggiungerti.
Salvami.
{Chiama il mio nome e salvami dalle tenebre.
(Svegliami.)
Ordina al mio sangue di scorrere.
(Non riesco a svegliarmi.)
Prima che io venga distrutta.
(Salvami.)
Salvami dal nulla che sto diventando.}
[Bring Me To Life, Evanescence]
*
Mi voltai,
sorpreso da quel rumore.
Quello
che vidi, fu il tuo corpo a terra.
I tuoi
occhi, vitrei, erano ancora più opachi. I capelli castani
disordinati, sparsi attorno al viso come una macabra corona.
E la tua mano, tesa verso di me.
Hai
provato a raggiungermi?
Mentre sentivi il Dolore arrivare, hai chiesto il mio aiuto?
{Ora, apri i tuoi occhi e
guardami
Guarda, c'è ancora calore….la realtà avvolta nelle mie
mani
Dentro questo luogo senza alcun dolore
A cosa stai pensando adesso?}
[Bel Air, Malice Mizer]
-Maledizione! Cyber! –
E’ il tuo nome , quello che ho urlato.
L’hai sentito, mentre eri tra le braccia della Morte?
Ma come posso parlare di Morte, a te che sei un robot
e nient’altro?
Ti ho preso in braccio, incurante dello sguardo stupito di Mokuba,
che era accorso.
-Mokuba, chiama quegli idioti dei miei dipendenti!- ho urlato, credo .
Sì, devo avere urlato.
Ti ho portato in quello stesso laboratorio dove eri stato creato, all’interno
della mia casa. I tuoi dati erano ancora lì.
[if !supportLineBreakNewLine]
[endif]
{perché, o eretica dea delle
tenebre, sono stato abbandonato, incapace di vedere ciò che avevo predetto?
un tremendo amante imprigionato nel vaso di Pandora
un effimero, fatale Scenario
un uomo che ha perduto la vista, che mai raggiungerà la luce delle sue speranze
portato avanti da un intreccio di ragnatela}
[Moi DIx Mois, The Prophet]
Non riuscivo a credere che tu, così perfetto, così
dannatamente perfetto, ti stessi distruggendo per uno
stupido corto circuito.
Per una scarica d’elettricità troppo forte.
…
Per un sentimento, troppo forte?
Non ho aspettato che arrivassero quegli idioti. Come se fossi un dottore, ho
aperto il tuo torace, laddove ci sono tutti i circuiti che portano al tuo
“cuore”.
I fili colorati, disordinati, brillavano di una tenue
luce azzurrina, attraversati dalle scariche elettriche.
I miei occhi seguivano ogni più piccolo conduttore, staccando e riattaccando.
Aggiustando una macchina.
O forse, dovrei dire operando un umano?
Una scarica mi colse impreparato. Mi dovetti allontanare, per
non rimanere fulminato.
-Stupidissimo cyborg! Cosa sarebbe, una
vendetta? –
Penso di essere stato raramente così arrabbiato.
Avrei potuto ucciderti in quello stesso momento,lasciandoti
bruciare nella tua stessa energia.
Cosicché, tu non saresti più stato nulla. Tu non saresti stato più amato di me.
Tu, saresti scomparso.
{Mentre penso a quel giorno
dell'infanzia quando venni a conoscenza della morte per la prima volta
Io che evito la luce, solo, sono ossessionato dalla stanza dell'incubo....
…
voglio ucciderti?
voglio abbracciarti?}
[Kioku to Sora, Malice Mizer]
Ma non l’ho fatto.
Mi sono rialzato, ti sono tornato vicino, e ho rimesso le mie mani, dalle dita
affusolate, tra la tua Vita.
Io, come Dio, ho deciso il destino della tua Sorte.
*
Quando ho riaperto gli occhi, c’eri tu, di fianco a me. Addormentato.
Inarcai un sopracciglio, non riuscendo a capire. Mi alzai a sedere,
guardandomi.
Non c’era nessun cambiamento. Se non che, una piccola
*cicatrice* sopra il petto, nel punto dove avevo sentito il colore.
Sorrisi.
Come se fossi stato un vero umano, mi avevi ricucito, lasciandomi una
cicatrice.
Mi avevi guarito?
{Perciò
non dire niente
sei solo un po' impaurito ora, perciò
non dire niente
sei solo un po' triste, perciò
ti offro una preghiera nei tuoi ultimi momenti
La magia della luna è... shalle a le rilla
perché sussurri con voce dolce
Se potessi realizzare di nuovo un solo desiderio
vorrei ridere con te tenendoti per mano}
[U+K, Gackt]
Mi veniva da piangere.
Tu, il freddo e gelido Seto Kaiba,
avevi perso il tuo tempo per me, una stupida macchina!
Sorrisi mentre le lacrime solcavano il mio volto.
Avevo raggiunto il mio obbiettivo?
Mi voltai, trovandomi davanti i tuoi occhi cerulei, fissi su di me.
{Le parole che continui a
ripetere
Sono le parole finali che nessuno dovrebbe conoscere
…
Le mie preghiere sono state ascoltate?}
[Syunikiss, MaliceMizer]
*
Quando riaprì gli occhi, ti vidi davanti a me.
Piangevi. Piangevi quelle lacrime che spesso avevi versato in silenzio,
distrutto dal dolore della solitudine.
Mi sono alzato, e tu hai tremato. Hai forse pensato che ti avrei picchiato, per
avermi fatto perdere tempo?
Sbagliato.
Mi sono avvicinato a te, così uguale e così diverso.
{Uno sguardo freddo...
Parole che risuonano nel mio petto
Silenzio
Perforano il mio petto
Volevo essere come te...}
[4th, Gackt]
Sorprendendo me stesso in primis, ti ho posato la
mano sul capo, portandoti verso il mio torace.
Stupito, hai appoggiato la tua testa lì, abbandonandoti alle lacrime e ai
singhiozzi.
Per tutto il tempo, siamo rimasti così, abbracciati silenziosamente.
Hai trovato quello
che volevi?
Ho trovato quello che cercavo?
Non so per quanto siamo rimasti fermi in quel modo, avvolti dal silenzio della
stanza.
Alla fine, le mie labbra si sono schiuse, intonando una canzone.
{Anche se è una sola frase,
il motivo per cui non riesco a dirti
soltanto la frase "ti voglio bene"
è perché te ne voglio davvero tanto}
[Peace, Gackt]
Dato il mio tono sommesso, non l’hai capita. Sei
rimasto fermo, ad ascoltare solo la mia voce, senza riuscire ad intuire le
parole che io, a bassa voce, pronunciavo come una condanna.
Ti ho creato,
ti ho fatto del male,
e ti ho salvato.
[if !supportLineBreakNewLine]
[endif]
Ma ricordati sempre…
…che…
[if !supportLineBreakNewLine]
[endif]
Come io ti ho creato, io posso
distruggerti.
|Owari|