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Autore: TokyoRose    14/12/2010    1 recensioni
Un giuramento,due amiche. Inventato insieme alla mia ex migliore amica,doveva essere in origine una web series,ma l'ho trasformata in un tema di italiano l'anno scorso. Spero vi piaccia. Sto pensando di ampliarlo... Che ne dite?
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sarebbe stata una serata memorabile. O almeno così Keira aveva detto. Devo ammettere che all'inizio ero un po' scettica a riguardo,a me sembrava una serata come tante altre. Ma ora,quando ripenso a quelle parole…capisco che aveva ragione. Fin troppo. Appena tornate a casa,dopo due ore di palestra,ci accasciammo sul divano,sfinite. Keira,la mia migliore amica e praticamente sorella,non era il tipo che se ne sta con le mani in mano. Infatti,dopo soli cinque minuti,cominciò a perlustrare la stanza con il suo tipico sguardo indagatore. Non parlai. Conoscevo quell'espressione. Stava pensando o,come diceva sempre,"creando",anche se tra le due io ero la vera artista. Lei era energia allo stato puro,unica. Sempre vivace,brillante ed estrosa. Era un'atleta. Io,invece,ero un'artista un po'… "introversa" credo sia il termine più appropriato. D'un tratto sollevò un vecchio librone blu coperto da un sottile strato strato di polvere e cominciò ad esaminarne la copertina. "Magia?" mi chiese scettica, " Non ti pensavo fossi un tipo da incantesimi e pozioni" aggiunse sorridendo. "Non farci caso. E solo un'altro cimelio di famiglia. La zia fissata con quella roba" risposi. Lei cominciò a sfogliare il libro in silenzio. Dopo qualche minuto mi lanciò un'occhiata maliziosa. "Sai leggere i tarocchi?",mi chiese. "Cos'è vuoi che ti predica il futuro?" dissi colta da un'improvvisa ilarità. "Non prima di aver fatto il patto di sangue,sorella" rispose,"Volevamo farlo fin dalla terza elementare,perché non farlo stasera?Ci serviranno….",fece una pausa e consulto il libro,"un pugnale,delle candele e i tarocchi,ovviamente". Come lei,ero entusiasta. Cominciammo a preparare l'occorrente in religioso silenzio,con la massima serietà. Avevamo sistemato le candele sul tavolino e preparato le carte. A mezzanotte meno cinque cominciammo la cerimonia. Dopo un canto tribale improvvisato,durante il quale non riuscimmo a non sbellicarci dalle risate,Keira afferrò il pugnale e si tagliò il palmo della mano,"Fa più male di quanto immaginassi" constatò e mi passò l'arma. La imitai. Poi ci stringemmo le mani e facemmo un brindisi con due lattine di Coca-Cola, "Alla nostra amicizia eterna,rimarremo unite per sempre" dissi. "Fino alla morte,ed oltre" aggiunse lei. Poi ci bendammo i palmi delle mani e cominciammo a mescolare le carte. Quando lei mi predisse il futuro uscirono le carte della perdita,del ritorno e del cambiamento. Disse che avrei perso una persona cara,che poi sarebbe tornata,ma non nella maniera in cui mi aspettavo. La guardai incredula. Lei mi passo le carte in silenzio. Pescai e un brivido mi percorse la schiena. "E' uscita….E' uscita…",balbettavo,"La carta della morte" riuscì finalmente a dire. La guardai,temendo di averla spaventata,ma lei non sembrava per niente toccata dalla mia rivelazione. "Quella che era uscita a Isabel,ricordi?L'amica della zia che è poi è caduta dalle scale",aggiunsi. "Beh…Immagino che abbia portato il gesso per un po',ma poi se l'è cavata no?"disse con noncuranza. "Ehm…In realtà è morta" dissi con un fil di voce. Rimanemmo in silenzio per alcuni minuti. Poi Keira per tirarmi su di morale disse allegramente,"Mica sono così imbranata!Smettila di preoccuparti,sorellina". Lei aveva molti pregi,ma il tatto non era uno di quelli. Comunque risposi con falsa allegria dicendo "Hai ragione,non sei così imbranata" e unendomi alla sua risata poco convinta. Sapevo che anche lei era turbata,ma finsi di non notarlo. Riaccesi la luce e mentre stavamo riordinando decisi di mettere su un CD. Non appena premetti play sullo stereo saltò la luce e sentì Keira urlare alle mie spalle. Mi voltai di scatto,ma non riuscì a vedere niente,era buio pesto. "Non è divertente!Vieni fuori subito!" urlai isterica,ma non ricevetti una risposta. "Keira!Keira!" la chiamai,ma poi senti dei passi alle mie spalle e tirai un sospiro. "Finalmente!Che diavolo ti è preso?Lo sai che…",non feci in tempo a finire la frase che ricevetti un colpo in testa,poi…il nulla. Quando mi risvegliai ancora un po' frastornata,mi resi conto di essere sola. Per un attimo avevo pensato di aver semplicemente fatto un brutto sogno,ma quando intravidi sul pavimento una benda blu sporca di sangue mi senti morire. "Melanie?Quindi questo è tutto quello che ti ricordi di quella sera?" domandò a voce alta la poliziotta. "Sì,è tutto." risposi con un fil di voce,mentre giocherellavo con la benda,la sua benda. "Ti devo fare ancora qualche domanda. Conosci qualcuno che poteva avercela con lei?Avevate litigato per caso" mi chiese. Non mi affrettai a rispondere,non perché ci stessi pensando davvero,ma perché mi sembrava assurdo che qualcuno arrivasse a tanto. "No,certo che no." risposi senza scompormi. Ero troppo stanca per fare polemiche. "Beh…Credo di aver finito. Chiamami se ti viene in mente qualcosa." disse la poliziotta mentre si dirigeva in cucina per parlare con mia zia. Non fecero caso a me,ormai nessuno lo faceva. Si limitavano a lanciarmi occhiate di compassione. Comunque senti mia zia dire a voce bassa: "Deve capirla,ha perso i genitori da piccola. Perdere anche Keira è stato un grande shock per lei. Erano come sorelle." Passai l'estate cercando di tenermi occupata: riverniciai la stanza,ricominciai a suonare il pianoforte e continuai ad andare in palestra. Stavo rincominciando a vivere,o almeno era quello che pensavano gli altri. In realtà mi tenevo impegnata per non pensare. Non pensare agli incubi che vedevo ogni notte. Non pensare alle strane cose che mi stavano capitando ultimamente. E soprattutto non pensare a lei. E funzionò,fino a quella sera. Era una calda sera d'agosto come tante altre. Stavo leggendo un libro seduta comodamente sul divano quando sentì squillare il telefono. Mi alzai e risposi,all'altro capo c'era l'ispettore di polizia. Aveva chiamato per avvertirmi che avevano ritrovato il corpo di Keira. Scoppiai a piangere,era doloroso arrendersi di fronte all'evidenza. Nonostante tutto in quei mesi continuavo a sperare,per quanto stupido e patetico fosse mi ero permessa di sperare. Non me la sentivo di venire al suo funerale,ma venni a posare delle rose blu sulla sua tomba,le sue preferite. Ricominciò la scuola e tutto,o quasi,tornò alla normalità. Ero ancora triste,ma cercavo di non darlo a vedere. Poi,una notte d'ottobre cambiò tutto. Mi svegliai di soprassalto dopo aver sentito sbattere la porta. Poi senti dei passi e vidi un'ombra stranamente famigliare avvicinarsi al letto. La senti mormorare "Ciao,sorellina". Non appena riconobbi la voce,mi senti gelare il sangue nelle vene. "Keira" sussurrai con un fil di voce. "Te l'avevo detto che saremmo rimaste unite per sempre,ricordi?" mi disse sorridendo mentre afferrava un pugnale di giada e oro. "Fino alla morte e oltre".
  
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