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Autore: sakura2480    15/12/2010    8 recensioni
Nell'Akatsuki può succedere di tutto, e ho pensato di fargliene davvero succedere di tutti i colori a partire dalla coppia di compari che ammiro di più, Kakuzu e Hidan. L'inizio è abbastanza leggero e senza pretese, spero solo di strapparvi un sorriso. Buona lettura. Scusate ma non sono proprio capace di scrivere le introduzioni!!!
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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4 Ultimo capitolo di questa storiella demente, spero che vi sia piaciuta e che sia riuscita a strapparvi almeno un sorriso.

Erano le otto di sera e Hidan malediva e bestemmiava il mondo intero in tutte le lingue che Jashin conosceva, a chiunque gli dicesse una sola parola si rivoltava come un demone a un dannato e dava il via ad una serie di preghiere piene di smatafloni irripetibili, tanto che persino Pain lo riprendeva.
- Hidan! E basta, che cazzo! -
A lui proprio non andava giù di dover restare chiuso in quella gabbia a respirare i vapori della vernice mentre gli altri avrebbero alzato il gomito e bevuto e mangiato alla faccia sua.
Però allo stesso tempo si stava rendendo conto di quanto Pain fosse idiota.
Ma idiota idiota!
Idiota con la I maiuscola.
Il motivo dell' idiozia suprema si poteva riassumere in tre punti.
1- Costringeva lui medesimo a restare al covo per il suddetto motivo delle riparazioni fatte solo per ripicca, il tutto perchè Hidan aveva fatto sapere delle cose che non dovevano assolutamente essere divulgate, pena la morte immediata e rapimento del proprio cadavere da parte di Pain che lo avrebbe usato, questo lo sanno tutti, per puri scopi terroristici, uno tra tutti instaurare la pace nel mondo a modo suo.
2- Si comportava da cane schifoso poichè le colpe erano anche di Konan e quindi a intonacare sarebbe dovuta restare pure lei almeno per giustizia invece, guardacaso, se la portava dietro, indi per cui è proprio vero che tira più un pelo di f...che un carro di buoi.
3- Quella specie di Lazzaro resuscitato dai capelli pel di carota non capiva che, dal momento che aveva saputo i trascorsi avrebbe fatto meglio a prendersi e a buttarsi in un forno crematorio, invece no! Non solo continuava a possedere il suo amico come la peggiore delle possessioni demoniache a prova di esorcista, ma si era vestito pure con un paio di jeans alzapalle e alzaculo che avrebbero provocato seri tsunami di ormoni in tutte le signore presenti, insomma il metodo migliore per tenere lontana Konan.
- E dai, Pain! Non puoi lasciarmi qui da solo come un cane! - piagnucolava Hidan.
- Io sono il capo, posso fare tutto ciò che voglio, anche legarti al letto e sodomizzarti allegramente fino a quando non sento i tuoi intestini che stanno per crepare e te che implori pietà tra mille sofferenze. Capito? -
L'immagine di Pain che si insinuava allegramente tra i suoi visecri gli fece venire il voltastomaco.
Sicuramente era meglio non provocarlo più di tanto, se aveva coraggio ad andarsene in giro accoppiandosi con sei zombie poteva fare anche di peggio, tanto alla fine se lo sodomizzava usava l'uccello del suo amico.
Ma Hidan non demordeva, avrebbe mangiato quella pizza, anche a costo di lasciarsi sodomizzare da Pain.
- Ti faccio una proposta, capo. Oggi ti sei vestito in una maniera...come dire...insomma ti si vede il pacco, o meglio...il pacco è del tuo amico e questo mi fa capire il perchè Konan ci giocava a scopone scientifico. -
Pain sentì la bile che partiva dalla cistifellea e arrivava alla bocca per poi attraversare la testa sulla tangenziale e arrivare al cervello, cominciò a battere il piede a terra e lo guardava con chiari intenti omicidi.
- Vogliamo venire al dunque o vuoi aspettare di notare anche se ha i peli rossi o era tinto? -
- Ma questo è facile scoprirlo! Ehi Konan... -
Pain gli fu addosso tappandogli la bocca.
- Falla finita, demente! -
- Però lo potresti dire anche tu, non pisci? Comunque guarda, se mi liberi dai lavori forzati mi siederò vicino a Konan e per stasera te la tengo lontana. -
Pain lo guardò grattandosi la roscia chioma sempre per aria.
- Hmm...e va bene, ci sto! Sei libero da tutte le accuse. -
Alla fine entrambi ci avevano guadagnato da quel losco affare, Hidan si sarebbe unito alla serata pizzosa e Pain si sarebbe tolto Konan dalle balle almeno per quella sera.
Finchè non gli sbolliva la rogna non voleva avere niente a che fare con lei.
Se ne sarebbe fatto una ragione ma nessuno sapeva il motivo della sua incazzatura.
Non era gelosia ma solo il non poter rispondere a una domanda che recitava "perchè io no? Perchè a me non l'ha mai data? Forse perchè non gli piacevano i miei capelli rosso mogano che mi coprivano gli occhi!".
Dopo essersi tutti preparati e usciti, Deidara fece una domanda che quasi causò un dibattito di quelli come se ne vedono solo al Parlamento.
- Chi ha pensato alla prenotazione? -
Una domanda normalissima e banale ma che rischiò di suscitare un putiferio.
- Kakuzu. - rispose Sasori.
Dapprima ci fu silenzio, poi terrore e alla fine disperazione, il tutto si impadronì degli astanti e tutti si congelarono nelle loro posizioni come se stessero giocando a Un Due Tre...Stella.
- Pain, come...come hai potuto permettere una cosa del genere? Ma porca zozza, ci sarà stata la scelta? Eravamo in nove! -
Pain si sentì piccato.
- Bhè? Io non ho nessuna colpa! Possibile che non riusciate nemmeno a pulirvi il culo senza prima chiederlo a me? E poi...scusate se fra i mille problemi inutili come riuscire a trovare le forze portanti mi sono dimenticato di inserire anche il tragico problema di prenotare una pizzeria! -
- Però se dicevi che eri tu ci facevano lo sconto. - esordì Itachi.
Hidan fece il suo solito sorriso, forte della sua esperienza fatta come compagno di Kakuzu.
- Ma tranquilli, con Pain avevamo lo sconto invece con Kakuzu mangeremo gratis! -
Gli altri gli lanciarono delle occhiate interrogative, forse Hidan poteva avere anche ragione ma i dubbi c'erano eccome!
- Forse non ci porteranno le posate! - disse Kisame.
- Magari usano la carta igienica come tovaglioli? - disse Itachi.
- Non è che magari ha risparmito proprio sulla pizza e faremo finta di tagliarla nei piatti? - disse Pain.
Hidan dovette ricredersi, dopotutto Kakuzu era uomo dedito al risparmio, anche fare le spese settimanali era una tragedia poichè ti girava sempre intorno ai coglioni con i volantini  delle offerte dei supermercati.
Ogni volta, per andare dietro alle offerte, bisognava girare venti supermercati e almeno una decina di centri commerciali poichè ognuno di questi aveva UN solo articolo che interessava rigorosamente in offerta.
Quindi quella che doveva essere una tranquilla spesa si trasformava in un rosario detto al contrario e pieno di bestemmioni irripetibili.
Hidan ricordò divertendosi che una volta erano andati a fare la spesa lui, Itachi e Pain.
Itachi si era intestardito nello spingere il carrello ma quando questo cominciò ad essere pieno, non lo sostenne nelle infide curve degli scaffali e si schiantò, con carello al seguito, contro il banchetto della promoter del caffè.
All'ingresso del supermercato vi era un metal detector installato pochi giorni prima per via di una rapina, non appena Pain ci passò sotto quasi andò in tilt e si avvicinò una guardia della sicurezza che gli disse:
- Venga da questa parte, divarichi le gambe e alzi le braccia -
Hidan e Itachi quasi si sventrarono dalle risate nel vedere il loro capo che veniva trasformato nell'Uomo Vitruviano del Da Vinci e la giovane fanciulla che lo palpava ovunque con insistenza.
Il Sommo minacciò di piantare un casino se non lo avessero fatto entrare.
Entrò ma rimase col muso per tutto il tempo della spesa.
Dopo questi ricordi abbastanza comici, Hidan sentì che Kakuzu prendeva la parola.
- Tranquilli, qualità a poco prezzo. -
Tutti lo guardarono sospettoso, persino il Gran Capo aveva una faccia da funerale poichè andare a mangiare una pizza significava pagare il conto e poco importava se il sistema di pagamento adottato dall'Akatsuki era quello "alla romana", Kakuzu avrebbe guardato il risparmio anche nei protafogli personali.
Andare ad aprire il portafoglio a Kisame sarebbe stata una battaglia in cui ci scappava sicuramente il morto.
Hidan si avvicinò al compagno.
- Kakuzu, comunque dov'è che stiamo andando? -
Lui sorrise, o almeno pensavano che sorridesse.
- Venite con me e vedrete. -
Il luogo non era molto lontano, e dovettero ammettere che l'esterno era proprio accogliente.
Entrarono.
Si guardarono intorno e le mascelle di tutti caddero a terra.
Due ragazze strafiche, vestite solo di perizoma ridottissimo e magnifiche tette al vento, vennero ad accoglierli.
Descrivere le reazioni di tutti sarebbe troppo faticoso.
Una di loro parlò con vocetta provocatoria da chat erotica.
- Benvenuti al Night "Voglia di Tutto", avete ordinato un tavolo? Chi di voi è il garante? -
- Ehmm...il garante di questi folli...sarei io...signorina. - disse Pain.
Quella gli spalmò le tette sul petto appiccicandosi come una ventosa.
- Ma che piercing affascinanti! -
Pain guardava verso l'alto ma sudava copiosamente mentre questa si strusciava addosso con fare da gatta in calore.
Hidan avvertì qualcosa sulla spalla, era la manina dell'altra ragazza che lo guardava.
- Ma guarda...che bella falce! Com'è grossa è dura! -
Hidan boccheggiò come un salmone fuori l'acqua.
- Vero? Ma...non c'è solo quella...di duro...ora! -
I suoi ormoni vennero messi a tacere da una strana presenza accanto a lui, una presenza cattiva e oscura, la presenza di Konan che fissava Pain come un leone che fissa la gazzella nata da poco.
- Konan, stai calma, dai! -
- Tu, brutta troia! Togligli le mani di dosso! - disse saltando addosso alla sventurata che alla fine faceva solo il suo lavoro.
Pain si ritrovò preso in mezzo a quella orgia fatta di cosce e tette e, siccome stupido non era, usava la scusa di allontanarsi e di non riuscirvi per appizzarlo a destra e a sinistra.
Quindi non è che voleva tanto allontanare Konan dal momento che, trovandola in posizione adatta, cercò di penetrarla nel retto attraverso tutti i vestiti.
Lei si girò dandogli uno schiaffo che lo fece volteggiare per tre, quattro volte e intanto continuava a menare le mani sull'altra.
Gli altri, nel parapiglia, chiesero spiegazioni a Kakuzu.
- Io vorrei sapere...chi ti ha dato questa idea! In un night hai prenotato? -
Kakuzu alzò lo sguardo su Hidan.
- Ho detto che dovete fidarvi! -
- Kakuzu, noi ci fidiamo pure ma qui stiamo rischiando di dover nominare un nuovo capo! E sarebbe il terzo nell'arco di cinque anni! - disse Deidara.
Il biondo e Sasori afferrarono Pain e lo trascinarono fuori la mischia praticamente in coma.
Prendi qui e para lì, alla fine riuscirono a mettere la parola fine al gran casino.
Vennero praticamente scortati al loro tavolo, ma tutti erano terrorizzati da quello che li aspettava.
Quando videro avvicinarsi il cameriere con i vassoi dell'antipasto il terrore salì in misura esponenziale all'avvicinarsi dell'omino, e invece...
L'antipasto fu una vera delizia, esattamente come la pizza che ognuno scelse in maniera diversa.
Il problema furono i litri e litri di birra che furono portati a tavola, cosa che avrebbe schiantato un elefante, Pain si avvicinò a Konan col bicchierone in mano e tralancando come uno sciancato.
- Non lo sciapevo...che quescto demente di Yahiko...non tollerava l'alcool...Konan...fasciamo pascie? - diceva strascicando le parole.
- Ma non lo sapevi? Pain...va bene. Sce vuoi ti aspietto sctasera. -
- Fasciamo un po' di sadomascio? -
I due gridavano e tutti gli altri ospiti si voltarono.
- Una notte a bascie di scessscio! -
Itachi aveva cominciato a giocare col tappo della bottiglia, quando si muoveva lo scambiava per un nemico ed ecco che partiva.
- Non andrai da nessuna parte, manigoldo! Sharingan! -
Hidan era abbracciato a Deidara e tutti e due dondolavano col bicchiere in mano cantando inni alla gioia e alleluia nei cieli.
Kisame aveva sentito che c'era un piede del tavolo alquanto traballante e per ovviare all'inconveniente aveva preso a limare tutti gli altri piedi.
Sasori aveva schiantato una sedia e la stava usando per costruire una marionetta.
Zetsu non c'era, lui si divertiva di più ad unire il suo dna a quello degli alberi, specialmente quelli di Konoha.
Ma come si fà per far passare una sbornia colossale?
Semplice!
Ascltando una notizia terribile.
Caracollando di qua e di là in preda ai fumi dell'alcool e ringraziando Kakuzu per avergli fatto passare una divina serata in compagnia di pizza, tette e birra, si apprestarono ad uscire, ma Kakuzu li fermò.
- Fermi tutti! Dove andate? -
- A casa! Io avrei da fare a casa! - disse Pain facendosi sorreggere da Konan.
Kakuzu sparì in una stanzetta e ne uscì subito dopo reggendo un borsone.
- Forza! Sono uno per uno! Avanti! -
- Ehmm.. Kakuzu...questi sono grembiuli da cucina! - disse Hidan che, stranamente, si era ripreso.
- Esatto. -
- E cosa...dovremmo farci con i suddetti grembiuli? -
- Paghiamo il conto! -
Il silenzio totale cadde sugli astanti.
Hidan acchiappò Kakuzu per il collo.
- Bastardo, fammi capire bene! Pur di non tirare fuori un soldo per pagare...ci ha proposti come lavapiatti? -
- Ebbene si! -
- Io ti...ti distruggo! Shinra tensei! - disse Pain senza che stavolta nessuno osò minimamente fermarlo.
Kakuzu partì stile freccia, attraversò due tavoli, il muro e andò a finire col culo sul fornello rovente urlando come un maiale scannato.
Per quanto tutti poterono dirsi soddisfatti della punizione inflitta dal sommo capo, non riuscirono però a salvarsi dal pagamento del debito.
Hidan provava una soddisfazione quasi imbarazzante nel vedere Konan col grembiule e il fazzolettone in testa che ramazzava il pavimento sotto i tavoli, anche se lui stesso non se la vedeva bene dal momento che era stato nominato Grande Asciugatore di Posate e di queste ve ne erano a centinaia.
Pain era addetto al lavaggio piatti ma aveva usato troppo sapone e praticamente sparì nella coltre di schiuma che usciva dal lavandino.
Deidara, indossando i guanti e con lo schifo sulla faccia, toglieva dalle stoviglie il cibo avanzato tra cui anche qualche bolo masticato che non aveva incontrato il gradimento del cliente.
Kisame puliva i fornelli, ossia quella gigantesca fabbrica di acciaio che serviva per soddisfare gli stomaci del night che a pieno regime accoglieva trecento persone.
Sasori metteva a posto le stoviglie ma lo faceva senza un senso logico e incazzandosi come una iena quando non riusciva ad impilare i piatti facendoli sorreggere da un bicchiere.
Quella tremenda serata finì con i nostri eroi che fecero ritorno al loro covo, stanchi ed esausti con ancora mezza sbornia da smaltire.
Ad alcuni lo stomaco non resse e il macabro spettacolo vide Pain e Itachi che litigavano fra di loro e facevano a testate sulla tazza del cesso mentre vomitavano pure l'anima.
Hidan si prosternò a terra pregando Jashin e ringraziandolo per avergli dato la possibilità di uscire quasi indenne dalla serata, mentre Deidara, non vedendolo, gli passeggiò sullo stomaco facendo cercare pure a lui il vaso più vicino dal momento che Pain e Itachi stavano cercando di tirare fuori dalla bocca anche gli intestini oltre allo stomaco.
L'immortale si guardava intorno e la frase che disse era tutto un programma.
- Speriamo sia finita, almeno per stavolta! -
Ma sarà davvero finita?


Volevo ringraziare coloro che hanno messo questa storia tra i Preferiti, ossia JennyChibiChan, Marmalade Girl, Shania, stella_blu.
E tutti quelli che l'hanno inserita tra i Seguiti, ossia bekka_chan, Juberina_Shukaku_Esplosiva, Shania, tokidoki16.

Vorrei ringraziare anche chi ha recensito questa storia e anche chi l'ha letta soltanto.

A presto.


  
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