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Autore: __Aivlis    15/12/2010    7 recensioni
Sono delle piccole riflessione di Brian riguardo la morte di The Rev, ovvero come mi sarei comportata io in quella situazione. Non è niente di che, è solo quello che mi sono sentita di fare.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amor vincit omnia. ©

Disclaimer. In questa breve one-shot troverete delle frasi prese dai vari testi del CD "Nightmare" degli Avenged Sevenfold, presenti nel testo nella loro forma integra o modificate a fini puramente stilistici, i cui diritti appartengono unicamente ai fautori dei testi stessi. Con questo testo non intendo dare un'idea neanche vaga del carattere dei personaggi e non scrivo a scopo di lucro. Tutto quello che troverete, a parte alcuni passaggi succitati, sono di mia invenzione e pertanto l'eventuale violazione di copyright è perseguible per legge.

Sento un vuoto dentro di me, una melodia malinconica che accompagna la tua mancanza, la stessa che ti ha portato via con sè e che mi impedice di pensare a cosa ci riserverà il futuro. So solo che il tuo, di futuro, non l’avevi mai progettato. Eri sempre stato attaccato a questa vita, ma già da subito, la tua premessa era stata di non vivere oltre i trent'anni. Ci sei riuscito. Evidentemente non sei riuscito a trovare un valido motivo per dover rimanere a questo mondo. Nemmeno il gruppo, nemmeno i tuoi migliori amici sono riusciti a farti restare, e ora sento il peso della tua perdita sulle spalle. Come una responsabilità in più, la più crudele. 
Sembra tutto così insignificante. Ogni movimento, ogni respiro sembrano non valere più niente. Forse perché la situazione è troppo complicata da gestire per quattro ragazzi incoscienti di ciò che li attende alla fine del viaggio. Potremmo svegliarci una mattina e scoprire che è stato tutto inutile. Sinceramente, questa prospettiva fa paura a tutti noi.
Condividiamo lo stesso dolore, tutta la famiglia Sevenfold: noi, le nostre mogli, fidanzate e tutti i nostri fans... I fans. Ti amavano e continuano a farlo tutt'ora, forse non si rendono pienamente conto, e per questo li invidio un po'. Spero solo che ovunque tu sia, potrai vede che il mondo intero piange per te. Spero che tu possa vedere con i tuoi occhi che quello che ti sei lasciato alle spalle, è una potenza enorme che coinvolge tutti quelli che in qualche modo ti volevano bene.
Tornare a registrare è stato straziante, ma nessuno ha avuto il coraggio di dire niente, ci sentivamo semplicemente fuori posto, sentivamo che era sbagliato continuare, dopotutto.
La reazione di Matt è stata completamente inaspettata, quel giorno. Dopo quasi un mese, forse un mese e mezzo, di agonia, di strazio, avevamo cominciato a prendre coscienza della realtà dei fatti, facevamo finta di aver accettato tutto. Mentivamo. Quel giorno era stato prefissato un appuntamento in studio per tornare a registrare. Infondo tutti sapevamo che era solo una prova per vedere se ci saremmo riusciti. Sapevamo bene che qualcosa sarebe successo, che qualcuno non avrebbe retto la pressione e sarebbe scoppiato, come una pentola a pressione. Quel qualcuno sarebbe stato Matt, l'ho capito quando ho visto la sua insistenza nel voler registrare la sua parte di 'Fiction'. Non ne spiegò il motivo, non ci fu bisogno. L’ha fatto per sentirti vicino, ancora una volta, per far finta che non fosse successo niente. Ma purtroppo quelle parole non potevano che sbattergli la realtà in faccia, eri proprio tu che, con quella canzone, gli dicevi che era finita, che dovevamo andare avanti senza te perchè non c'eri più.

Non appena la tua voce si sprigionò nella stanza, dall’altra parte del vetro, Matt si congelò. D'improvviso tutti avevano smesso di respirare e lo guardavano in attesa di una reazione, di qualche parola, qualsiasi cosa. Prese le cuffie che aveva alle orecchie e le scaraventò atterra, usci e iniziò a battere pugni sugli oggetti, con una violenza quasi brutale, credo volesse farci capire che non ne valeva più la pena, che sarebbe stato meglio distruggere tutto ciò che avevamo creato fino ad oggi, proprio come lui stava distruggendo tutto sul suo cammino.
La sua reazione fu talmente inaspettata che ci terrorizzò tutti, in particolare Val che si accostò a un angolo, si prese la testa nelle mani e, con le ginocchia al petto, iniziò a piangere di dsperaizione. Eri il suo migliore amico, Jimmy, e Matt non poteva reagire come se fosse l’unico a starci male. Zacky pensò la stessa cosa, infatti, gli sputò addosso tutto il veleno che aveva accumulato  in quei giorni. Cominciò ad urlargli contro ciò che tutti pensavano, ma non avevano il coraggio di dire. Credo che in una situazione diversa sarebbero venuti alle mani, tanto erano forti le grida. Ma si resero conto da soli che non era il caso di creare ancor più casini.

Io, dal giorno del tuo funerale, non ero quasi più uscito di casa. Per un mese e mezzo non avevo più sentito nessuno, nemmeno Michelle. Non sarebbe servito a niente. Con chiunque parlassi, mi venivi in mente. Forse per colpa del tono perennemente triste e arreso di tutti.
Consolare Val, quel giorno, fu uno dei primi gesti di senso compiuto che feci in quei giorni. In qualche modo, le urla di Val, sfogavano anche me. Non erano le solite parole dette in un sussurro per paura di sconvolgere una situazione già precaria di per sè. Erano urla, pianti di disperazione. Proprio di chi voleva stravolgere tutto, ancora un volta, di chi voleva riportare l'assetto delle cose come era una volta, invano. Val era stata una dei pochi che avevano avuto il coraggio di dimostrare il proprio dolore. Ma, nonostate questo, non potevo permettere che assistesse a quelle scene, non se lo meritava.
La giornata finì così, tutti tornarono a casa e non ci sentimmo per una settimana, che passai chiuso in casa, a luci spente, come il mese prima, a ragionare sul perchè di tutto questo.
Vedi, Jimmy, che hai combinato? Il fatto è che nessuno di noi si aspettava una tale conclusione. Si, conclusione. Perchè non mi resta che pensare che questa sia la fine di tutto, la fine di un’amicizia e la fine degli Avenged Sevenfold.

Non so se riusciremo a finire il CD e so che per te sarà  una delusione, ma le volte conseguenti a quella, nella sala di registrazione, non furono migliori, e tuttora non siamo riusciti a concludere niente di concreto. 
E ora sono qui, dopo mesi di astinenza, sotto un flebile cielo stellato, sul tetto di una palazzina come tante, in una cupa Huntington Beach, appoggiato al muretto, a sputare su un foglio tutto il dolore che ho in me.
Non sono mai stato un ottimo credente, ma ora
spero con tutto me stesso che ci sia qualcuno da qualche parte a badare a te, a sbronzarsi con te e a sparare cazzate, il compito che una volta era il mio.
Credo che ne comporrò una canzone, di questa lettera, se ne verrà fuori qualcosa di buono. E dovrò chiedere aiuto a mio padre, perché con gli altri del gruppo non si ragiona più. Non farà parte di nessun Cd, ovviamente. Rimarrà un testo scritto su un foglio che aspetta qualcuno che lo canti. Rimarrà una melodia di chitarra, priva di un qualsiasi ritmo, di un qualsiasi sfondo, priva di te.
L’ho intitolata ‘’So far away’’ perché, ovunque tu sia, so che sei lontano, molto lontano, e so anche che, questa lontananza, segnerà ogni mia scelta futura, ogni mia azione. Ora ho paura.
In questo testo c'è scritto tutto ciò che provo per te, il dolore della che hai lasciato in me.

C’è scritto che ti amo, Jimmy, ti amo con tutto me stesso, - 'eri il mio migliore amico' - è una frase che ho sentito troppe volte. C’è scritto di te e di come abbiamo provato, senza riuscirci, a guarirti dai mali del mondo, che non ti lasciavano vivere come avresti voluto, parla di tutto ciò che avrei voluto dirti, per cui non ho mai avuto tempo e coraggio.
Parla della luce che ti sei lasciato alle spalle, che brillerà in eterno, più di tutte queste insulse stelle sopra di me messe insieme, ma è comunque difficile andare avanti o semplicemente rimanere fermi a guardare il proprio mondo sgretolarsi lentamente.
Perchè andandotene, ci hai caricato di un peso troppo grande da sopportare, e so che, probabilmente, non me ne libererò mai, è un vuoto che nessuno riuscirà mia più a colmare.
In questi giorni ho visto tutte  le mie certezze svanire davanti ai miei occhi, ho visto lacrime solcare i visi turbati dei miei migliori amici e tutto questo è assurdo. Abbiamo passato giornate a ricordare la tua vita ma anche questo non è servito a niente, perché ogni nostra emozione è come congelata e le ferite sono ancora troppo profonde per essere curate con banali risate. 
Mi sento come incatenato nelle membra di un pozzo profondissimo, con l’acqua alla gola e non c’è opportunità di risalire in alcun modo. Mi sembra di aver smesso di respirare, non riesco a riprendere fiato. Ci hai lasciato in balia delle tenebre con un'unica eredità: il beneficio del dubbio, accompagnato dalle note di una canzone maledetta, un segnale, un’ancora di salvezza. E ora la rabbia sta prendendo possesso di ogni mio nervo, di ogni mio muscolo e tutto ciò che vorrei, è cadere giù insieme a te, ma sento che c'è qualcosa che mi spinge a restare, forse i ragazzi, forse Michelle, o forse la paura che non ci sia niente dall'altra parte.
Sai,
non pensavo che sarei invecchiato senza di te, nessuno lo immaginava. Non ci eravamo mai soffermati a pensare che qualcosa potesse andare storto, nessuno avrebbe mai immaginato che ci avresti lasciati da soli, con una missione da compiere: completare ciò che tu non hai fatto in tempo a veder finire, in altre parole portare avanti gli Avenged, fino alla fine.
La canzone che hai lasciato, qualche volta mi metto ad ascoltarla per ore, cercando di carpire il significato di quelle parole, forse spero che mi possano dire di più, sul perché te ne sei andato così.
All'improvviso.  Quando la ascolto capisco cose di te, che non ero stato in grando di comprendere prima e, a volte, mi sembra di non averti conosciuto abbastanza bene. Mi sento impotente se penso che io, che ero il tuo migliore amico, non sia riuscito a fare niente per farti restare. Nessuno di noi è riuscito a fare niente, e non mi sembra vero che dovrò passare un’esistenza intera senza le tue stronzate e le nostre sbronze. Tutto assumerà un senso di amaro, in fondo, ne sono sicuro e non mi sembra giusto. Mi chiedo cosa abbia fatto di male per meritarmi questo, questa tortura. So che potrebbe essere visto come un discorso da egoista ma è così, a volte penso a me e a come potrò superare la faccenda, ma non trovo soluzioni. Questa notte, sotto questo cielo stellato mi sento morire dentro, e non trovo nessuna ragione per rimanere agganciato a questa vita, ti abbiamo perso, proprio quando ti avevamo appena trovato, che avevamo appena imparato a conoscerti a fondo, nei tuoi giorni migliori. 
Sarà il caso che mi prenda qualche giorno per capire cosa voglio fare della mia vita, per trovare una soluzione a quest’inferno che mi brucia dentro. Forse l’unica via d’uscita è correre via da tutto e da tutti, scappare da questa vita che sembra andare per conto suo, e ancora una volta non riesco a trovare un motivo per rimanere. 
Guardo il mio I-pod e la traccia successiva è il demo che ho ascoltato così tante volte: la tua canzone maledetta. Non sappiamo ancora che fine farà, non sappiamo se sia il caso che il mondo sappia dei tuoi piani prima di morire. Nella canzone parli
di un mondo che ti sovrasta, e solo ora capisco cosa intendevi con quelle parole. Sentirsi il peso del mondo completamente addosso, è una sensazione che sto provando sulla mia pelle. Proprio adesso.
Ci hai dato davvero tutto ciò che c’era da dare, il 100% di te stesso, e forse è stata in parte colpa nostra che ti volevamo sempre al meglio. Dimmi Jimmy, ti eri stancato delle nostre pressioni? Perché se è così, dammi un segno e ti raggiungerò nella tomba, dove dici di sentirti libero.
So che
non hai bisogno delle mie promesse perché non le potrò mantenere, non posso giurarti che non avrò paura, perché lo so che non appena avrò preso coscienza della situazione, ne avrò di paura, e tanta. Anche adesso che sono solo riesco a percepirla.
Voglio solo che tu sappia che sei stato un amico fantastico e che è stato magnifico ciò che ti sei lasciato alle spalle.
Non posso dire che troverò la mia strada, adesso come adesso. Non posso perché tu non sei più con me. Mi manchi.


Note. Probabilmente avrei potuto fare di meglio, ma non ce l'ho fatta, questo è quello che sono riuscita a scrivere. Probabilmente se non fossi così emotivamente coivolta dalla storia sarei riuscita a trattare i fatti con più oggettivita e a formulare discorsi più riflessivi. Ma così, in queste condizioni, non ce la faccio davvero. Tutti sappiamo il vuoto che Jimmy ci ha lasciato. Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.


   
 
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