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Autore: Gloom    15/12/2010    3 recensioni
Per tutti, Mem è mitica: sempre presente per tutti, sempre disposta ad ascoltare, ad aiutare, a sorridere.
Eppure non permette mai a nessuno di avvicinarla troppo: l'unico che ci è riuscito è un Old Boy tenero e non troppo alto.
Ma Mem ha anche un padre, dilaniato dalla paura di perdere l'ultima donna della sua vita; qualche sua iniziativa potrebbe compromettere la fama della mitica Mem che tutti conoscono.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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-Benvenuto! Sei il nuovo compagno di classe?
-Sì.
-Spero che ti troverai bene qui... avevamo già un posto libero, vicino a Mem.
-Oh, ti piacerà Mem!
-Già! Quella ragazza è troppo forte.
-Lo sai che ha gli occhi viola? La prima volta che io l'ho vista, mi è preso un colpo...
-Occhi viola! E poi è anche una bella ragazza...
-Bah, frena, questo non lo puoi dire così sicuro. Più che altro, ha il suo fascino...
-E che fascino! Magari non è bellissima, ma fa girare la testa a un sacco di ragazzi.
-Eh già...
-Ve lo ricordate quando quei due del secondo D hanno litigato per lei?
-Sergio e Adriano? Terribile. Erano migliori amici, ma davanti a lei...
-Sono ancora migliori amici. Mem non ha permesso loro di tagliare i ponti.
-Come è finita...?
-Semplice: si è levata dalle palle lei.
-Che mito, che mito!
-Perché, quando ha picchiato la truzzetta del terzo E?
-Epico! Alla fine non c'era rimasto niente...
-Ahahah, è stato bellissimo! Mai vista Mem così arrabbiata.
-Beh, stiamo parlando di Mem: quella è capace di andare in giro coperta di borchie dalla testa ai piedi.
-Ihihih!
-E pure così ha il suo bell'effetto. Voi l'avete mai vista con un pullover?
-Mem? Ma fammi il piacere! Lei odia i pullover.
-Ma sa essere elegante, a modo suo. Al compleanno del fratello mozzava il fiato...
-Sempre lo stesso discorso di prima... è affascinante.
-Non solo. Lei è l'unica che riesce a farsi capire da tutti. Non so cos'abbia, ma...
-Carismatica?
-No...
-Ha la parlantina?
-Neanche...
-Non è che parli. E' un po' come Clint Eastwood nei film di Sergio Leone, avete presente?
-Caspita.
-Già.
-Vedi quella ragazza bionda, seduta all'ultimo banco? L'anno scorso non parlava con nessuno. Un giorno però ha incontrato Mem, per caso, e da allora è cambiata. Certo, se ne sta sempre sulle sue, ma è molto più tranquilla.
-Mem c'è sempre per tutti, ma non ti viene a cercare. Lei va per la sua strada, ma, se hai bisogno, basta che lanci un segnale e lei si precipita ad aiutarti.
-A volte è imprevedibile: se esageri, non esita a maltrattarti. Ma non va mai troppo oltre...
-Chissà da dove prende la voglia.
-Le piacciono le persone, le piace prendersi cura degli altri.
-Ssssh, eccola!

Il nuovo compagno di classe si aspettava di ritrovarsi davanti una specie di supereroina, ma fu deluso: la ragazzetta che gli si parò davanti era esile, piccola di corporatura e non aveva neanche una borchia addosso. Piuttosto, camminava dentro anoimi jeans e si muoveva dentro una felpa di un paio di taglie più grande.
 -Piacere- gli disse con un sorriso timido, -io sono Filomena-.
 Lui rimase un po' interdetto, e lei lo guardò con un cipiglio perplesso.
 -Che c'è?- chiese.
 -Ehm... mi avevano detto che ti chiamavi Mem- rispose.
 -Oh, sì. Mem è il diminutivo, mi chiamano tutti così.
 -In realtà mi avevano anche detto che avevi gli occhi viola- continuò, dopo aver fatto caso -con un po' di delusione- agli occhi marroni di lei.
 -Beh... mi mancano un po' di gradi, abbastanza da aver bisogno di lenti a contatto. Quando ne ho voglia, mi presento con delle lenti colorate-.
 -Oh. Sai, di te dicono anche che vai in giro piena di borchie, e che picchi le altre ragazze-.
 -Non solo ragazze. Una volta ho dato un calcio a uno che mi rompeva sull'autobus. E le borchie le ho prese in prestito da mio fratello, quando a carnevale mi sono voluta vestire da zecca.
 Il ragazzo fissò Mem: non si poteva dire che fosse brutta, ma tutto il fascino di cui gli avevano parlato non lo vedeva.
 Non ancora.

 Ma presto avrebbe capito il segreto di Mem: era una di quelle persone la cui immagine corrispondeva a quella che aveva creato lei stessa nella mente degli altri, non a quella che vedeva riflessa nello specchio ogni mattina.
E venir vista dagli altri come una bella persona era il suo orgoglio più grande.
 


Torno ad imbrattare carta virtuale, questa volta con un personaggio in costruzione che mi piacerebbe sviluppare... Se qualcuno recensisce, lo porto a prendere un gelato!! Scherzi a parte, mi fareste immensamente felice, e mi fareste sentire meno fallita :)


  
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