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Autore: dedalo1987    16/12/2010    2 recensioni
Una brevissima storia di una tragedia vista da un bambino. In verità, è una specie di prologo di una storia molto più lunga e complessa, ma mi sembra funzioni anche come stand-alone.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avere sette anni è facile. Tutto quello che devi fare è esser felice, non c’è niente che ti possa preoccupare, tranne forse non sapere le tabelline, o essere preso in giro perché hai l’accento italiano. Ma i compagni scherzano, a loro in realtà l’accento italiano piace, ogni tanto non piace a qualcuno dei grandi, ma papà ha detto di non ascoltare queste persone cattive perché tanto loro le vacanze le fanno in Italia. Papà parla poco, e quando torna a casa è sempre stanco. Anche i papà degli altri bambini sono così, e loro sono un po’ tristi perché papà non c’è mai. Io no, io so che se papà ci fosse allora non starebbe lavorando, e se lavora lo fa perché mi vuole veramente bene. Non sono mai stato al lavoro di papà, mamma dice che la miniera è un brutto posto buio dove non c’è mai la luce. Quando ero piccino le chiedevo perché papà ci andava, ma ormai ho capito che lo fa perché deve guadagnare per me, mamma e mia sorella Rosa, e gli voglio molto bene per questo.

Stamattina c’è stato come un rumore forte e ci siamo spaventati. Sembrava come un tuono, ma non ci sono nuvole ed è un giorno bellissimo. La direttrice della scuola è entrata in classe e ci ha detto che oggi la scuola finiva prima. Che bello, posso tornare a casa subito! E’ anche venuta a prendermi mia sorella. Perché è così triste se torniamo a casa insieme e abbiamo una giornata intera insieme? Non parla, e non mi guarda, sembra preoccupata.

La miniera sembra un brutto posto. Ci sono tanti buchi per terra pieni di pali di ferro e di corde, e da uno dei buchi esce un sacco di fumo. Rosa è preoccupata, e anche mamma. E poi c’è questo signore coi baffi che mi ha preso in braccio, che dice di essere un pompiere. Forse mi ha detto una bugia, ma di sicuro ha un bel naso rosso. Dice che ora arriva papà e mi prende in braccio lui. Dal fumo escono degli uomini con delle maschere, e portano su un signore che forse sta male, non ce la fa a camminare da solo, ed ha il viso nero di fumo, con solo due strisce di pelle bianca, sotto gli occhi. Perché piange? Papà dice che i grandi non piangono, solo i bambini, pensavo papà non mi dicesse bugie.

Adesso pure Rosa piange, anche se ormai è quasi grande pure lei. Però lei è femmina, è diverso, le femmine possono piangere sempre. “Ma dov’è? Perché non arrivano? E’ rimasto sotto, è rimasto sotto!” Ma cosa sta dicendo? Il signore coi baffi mi ha lasciato e si è messo una maschera che fa paura, ed è entrato nel fumo. Mamma dice che adesso torna, e ci sarà pure papà.

E’ arrivato dal fumo un signore biondo che la domenica pranza sempre da noi. Si chiama Hans. Hans non vuole essere trattato come un adulto, perché dice che ha solo vent’anni. Anche lui ha il viso nero nero e i segni delle lacrime, perché lavora con papà, e quelli che lavorano con papà son tutti così. Gli ho chiesto perché piangono, visto che papà mi ha detto che piangono solo i bimbi. Mi ha detto che piange perché è solo un po’ triste e perché gli viene tanto da tossire, e che da oggi se voglio è il mio fratello maggiore. Che bello, ho trovato un fratello nuovo!

   

  
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