Uno dei miei primi lavori in metrica. Piccolo sonetto senza troppe pretese che ineggia agli antichi valori, con uno sguardo di malinconia verso il passato
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
/Piccola premessa, quando ho pubblicato questo sgorbio avevo appena iniziato con i versi, mi rendo conto di quanto debba apparire zoppicante e mal scritto a chi se ne intenda. Chiedo umilmente scusa per questo stupro alle
Muse/
E soltanto ci rimarranno i vecchi
a intonar la marcia della guerra
e a spezzar le lance sugli specchi
versando sangue vero sulla terra.
E soltanto ci rimarrā il passato
a ricordare il tempo della gloria
e ogni grande sforzo ricordato
verrā a rivaleggiare con la noia.
Padri, voi che dormite nel mio niente
cantando al cielo: "che bella č la pace"
ricordate il volto di chi si pente
dell'essere chiamato poco audace.
Storia parla di chi parlare sente.
Di chi le si nasconde, Storia tace.
Piccola nota: Dialefe dopo l'e congiunzione sia in verso 3 che in verso 6. Dialefe dopo a in verso 2