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Autore: MusicAddicted    17/12/2010    13 recensioni
Matthew parla nel sonno. Vi basti solo sapere questo…
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi.
Sono un bel po’ in ritardo con questa.. chiedo venia, ma è un capitolo abbastanza lunghetto (che non è stato facilissimo da scrivere)  che spero si faccia perdonare l’attesa.
 
Prima i ringraziamenti, voi siete tante, una più meravigliosa dell’altra… awww!
 
Idiotofsuburbia: lol! Simpatico lo scherzetto. Comunque davvero, è una cosa che dico-scrivo sempre perché ci sono molte che magari pensano ‘non recensisco perché non sono capace ‘.. ma capace di cosa?? Voglio dire, non è che servano chissà quali qualifiche per farlo, anche se non si è di troppe parole va bene uguale. ;) waaaaw, mi hai detto cose meravigliose, specie il fatto di rendere giustizia (oddio.. veramente??? ** ) … insomma, grazieeeeee, cawa! E grazie infinite di avermi commentato anche il secondo!! <3
 
Paola: smettila di dire che non sai recensire, non è vero! ;P aaaww, felice che li adori, spero continuerai a farlo! Grazieee mille, cawa!
 
BJgirl: eh sì, visto? Dommie bello s’è dato una svegliata eh eh! ;P felicissime che ti siano piaciute quelle parti! ^^ e spero che questo capitolo sia all’altezza delle tue aspettative, tesowina!
 
Roby: aawwwww, tesowaaaaa! Che dirti? Anche la tua recensione è tutta un awwwwn dall’inizio alla fine, ma grazieee !! felicissima ti abbia divertito il mondo senza lacca ;P . Ma soprattutto felicisissimissima di averti conosciuto * abbraccia forte *
 
Lady: tesowinaaaa!! Mi fai commuovere con le stupende cose che mi dici, ma esageri!! Beh, come si fa a non amare Dominic? <3.. ma soprattutto Matthew ;) . insomma, grazieeeeee!!
 
Excel88: cawissima, ma grazie Eh sì, c’era del peperoncino nello scorso capitolo , ma questo probabilmente lo batte.. che dirti? Mi sono fatta prendere la mano…  Tanti baci anche a te!!
 
Silvy: aaawwwww, cawaaa, come sono stata felice che hai mantenuto la promessa! Ma… corto e sbrigativo?? Non direi affatto… mi hai lasciata senza parole! :O felicissima ti siano piaciute quelle parti. Oddio, tu che mi dici che ho un punto di vista credibile?? Cioè… me lo dici proprio tu che stai scrivendo la VERA storia dei Muse, la VERA storia del BellDom? *ringrazia, onorata, con un inchino e abbraccia forte forte * ti voglio bene, lo sai!
 
Deathnot: prima cosa, ma grazieeeee cawa, per esserti presa la briga di commentarmi anche il secondo , ma… che ti scusi a fare? Sei fin troppo gentile!! ;) Oh, sì, sai che in tutte le mie ff  zucchero e fluff abbondano in modo preoccupante (no beh, dai, ce n’è stata una dove non ce ne ho messi neanche un po’… e ancora mi riesce difficile crederlo.. lol ) Uhmm spiacente che non ti piaccia molto il punto di vista di Matt.. perché ora la parola passa di nuovo a lui.
Felice che ti abbiano divertito quelle parti ;)
 
Ok, ora veniamo al capitolo vero e proprio, che dirvi? Spero sia un buon rimedio al freddo polare di questi ultimi giorni ;) :
 
 
 
 
 
 
 
IV.
 
Sono sopra di te, a stretto, strettissimo contatto, ti sto dominando, ma non è una delle nostre solite lotte.
No.
Ti sto baciando, i nostri respiri si fondono insieme, la mia bocca è premuta contro la tua, le nostre lingue si scontrano, ingaggiando una battaglia dove ci sono solo vincitori, noi due.
Le mie mani accarezzano il tuo viso e il tuo collo, le tue si perdono fra i miei capelli.
 
Ti sto baciando, perché prima, pochi minuti fa, tu hai baciato me.
All’inizio accadeva solo nel mio sogno, poi è diventato tutto così reale, troppo reale, tanto da costringermi ad aprire gli occhi.
E quando l’ho fatto, tu eri lì, a cavalcioni sopra di me, e mi stavi baciando.
 
Praticamente un sogno. Un momento. Non è che sto ancora sognando?
Devo saperlo.
 
A malincuore, riapro gli  occhi, interrompo il nostro bacio e mi separo da te.
Sai com’è, Dom, non ho doti da ventriloquo, purtroppo mi serve la bocca per parlare.
 
“Dom, ti prego, dimmi che non sto sognando di nuovo!” mormoro a un soffio dal tuo orecchio.
 
Subito dopo averlo detto, sento un dolore lancinante, che mi fa vedere le stelle.
 
“Dom!” urlo, in segno di protesta , ma quella sensazione spiacevole dura poco, perché solo qualche secondo dopo viene soggiogata da un piacere senza precedenti.
 
Oh, cacchio, sta a vedere che sono pure un po’ masochista e non lo sapevo!
 
“Guarda che quando uno chiede a qualcun altro di rassicurarlo sul fatto che non stia sognando, in genere si aspetta un pizzicotto su un braccio, non… *lì * !” ti faccio notare, ancora un po’ sconvolto, guardandomi il cavallo dei boxer.
 
Tu fai spallucce, con un sorrisetto sfrontato che ti rende ancora più sexy.
 
“Beh, è servito allo scopo: non stai sognando, hai visto?” mi fai notare tu.
 
In effetti, è vero.
 
“E poi, aveva un’aria così pizzicabile, non ho resistito!” aggiungi, ma poi mi guardi dubbioso. “Un momento. Non è che sto sognando io, vero?”
 
Quanto speravo che mi facessi quella domanda. Così ora posso ‘vendicarmi ‘.
 
“Hey!” esclami, piacevolmente sorpreso, dopo che ti ho dato un doppio pizzicotto, uno per chiappa, su quel tuo sedere così sodo che… peccato sia ancora intrappolato dai pantaloni.
 
Ok, è meglio se mi do una calmata.
 
“Vedi? Non stai sognando nemmeno tu!” ghigno in risposta.
 
“Anche tu non sei molto per le tradizioni, vedo!” commenti.
 
“Ringrazia il cielo che non te l’abbia preso a morsi!” ti metto in guardia.
 
Ma… non dovevo darmi una calmata?
 
Tu inizialmente mi guardi esterrefatto, poi mi sorridi maliziosamente.
 
“Mm… non è male come alternativa, sai?” mormori, girandoti e sculettando davanti alla mia faccia.
 
Il sogno non c’entra nulla: Dominic James Howard, tu sei davvero un diavolo tentatore.
 
Ad ogni modo, riesco a resisterti, anche perché ho ancora troppe domande che mi affollano la mente e tu mi devi dare le risposte.
 
“Ok, direi che decisamente stiamo correndo un po’ troppo!” dichiaro e ci sediamo sul letto, uno di fronte all’altro.
 
Lo capisci anche tu che è il momento delle spiegazioni.
 
“Immagino che tu voglia sapere che ci facevo qui, mentre dormivi.” affermi tu.
 
L’hai capito così bene che sei stato il primo a parlare.
 
“Sì, senz’altro quello sarebbe d’aiuto.” ti rispondo, impaziente di scoprirlo.
 
“Per farti capire che cosa ci facessi qui, dobbiamo prima fare un passo indietro e tornare a cos’è successo dopo il concerto, quando sei venuto a dormire nella mia stanza. Matthew, hai presente quelle strane crisi che ti prendono ogni tanto, quando di punto in bianco ti metti a parlare nel sonno?” domandi tu.
 
“Certo! Mi prendi sempre in giro il giorno dopo, per i discorsi strampalati che faccio!” ridacchio io, ma quella risata mi muore in gola, perché sto cominciando a capire.
 
“Sì, ma… diciamo che con quello che hai detto stavolta non mi è esattamente venuta tutta questa voglia di prenderti in giro, direi piuttosto di… * prenderti * e basta!” ammetti, con una luce lussuriosa negli occhi.
 
Sì, definitivamente, ora mi è tutto chiaro.
 
“Allora… tu mi hai sentito mentre facevo * quel sogno *!” deduco, guardandoti con assoluta consapevolezza.
 
“Allora tu quel sogno te lo ricordi!” deduci tu, guardandomi allo stesso modo.
 
“Ovvio,  come potrei dimenticarmelo? Però, quando tu mi hai chiesto se avessi fatto qualche sogno ho mentito, perché pensavo fosse una domanda come un’altra, così, casuale. In più temevo una tua brusca reazione se lo avessi saputo, ma soprattutto mi ha fatto prendere quella decisione il modo in cui mi hai spinto via, quando ti sono caduto addosso. Hey, un attimo. Non dimentichiamo questo particolare non irrilevante: tu mi hai spinto via!” ti faccio presente io, agendo un po’ da offeso.
 
Tu scoppi a ridere e io mi chiedo che cos’abbia mai detto di così divertente.
 
“L’unico motivo per cui ti ho spinto via è perché, quando mi sono svegliato di soprassalto, con te addosso, ho avuto * quel genere * di reazione e volevo allontanarti, prima che tu te ne potessi accorgere, perché ero a dir poco terrorizzato al pensiero di come avresti reagito, un po’ come te che non hai voluto dirmi del tuo sogno!” mi spieghi.
 
“Una bella coppia di idioti, eh?” ridacchio, contagiandoti.
 
“Già. E saremmo andati avanti così chissà per quanto tempo, se io non fossi venuto qui, a cercar di far luce su quanto è accaduto.” continui tu.
 
“Hai un modo assai discutibile di far luce sui fatti!” ti prendo in giro io, scosso da un brivido al solo ricordo.
 
“Guarda che quando sono entrato qui avevo un piano ben preciso: sapevo che ti saresti rimesso a parlare nel sonno e nel caso fosse ancora un sogno su di me, volevo interromperti, di modo che te lo ricordassi e ne potessimo discutere insieme, ma poi vederti così… sentirti dire quelle cose, * dirmi * quelle cose, e in quel modo… mi ha fatto perdere il controllo e… il resto della storia lo conosci!” concludi tu, con un sorriso.
 
Mi avvicino a te, per tornare ad accarezzarti quei capelli rossi ai quali mi sto abituando. Sarà cambiato il colore, ma di certo non la loro morbidezza.
 
“Sono così felice che tu abbia perso il controllo!” mormoro.
 
“Io lo sono di più!” ribatti tu, aprendo le tue braccia, in segno di invito, un invito che non rifiuto di certo.
 
Eccomi qui, fra le tue braccia, tu che mi tieni stretto al tuo petto, come se io fossi la cosa più preziosa che ti sia mai capitata. E’ proprio un abbraccio da innamorati. E’ quello che più desideravo.
Lo ricambio, avvolgendoti le braccia attorno al punto vita e stringendoti più forte a me.
Restiamo così, cuore contro cuore, coi battiti che si alternano, a un ritmo accelerato, il mio che scandisce il tuo, il tuo che scandisce il mio.
 
“Dommeh, adesso me lo puoi anche dire. “ sussurro.
 
“Dirti cosa?” mi guardi confuso tu.
 
“Da quanto provi qualcosa per me. “ rispondo.
 
“Prima tu!” mi inciti.
 
E va bene, sarai accontentato.
 
“Beh, è facile: dal primo momento che ho posato i miei occhi su di te, anni e anni fa!” ti confesso, senza problemi.
 
Ormai sento che ti posso dire qualsiasi cosa.
 
“Davvero?” sorridi, lusingato. “No, invece per me non è stato subito.” mi informi tu e, a dir la verità, non è che mi renda così gioioso questa notizia.
 
Cos’è? Forse per te è successo solo da qualche mese o, peggio, forse è solo curiosità…
 
“Hey, Matteh, cos’è quell’espressione corrucciata?” mi distogli dai miei pessimistici pensieri. “Almeno lasciami finire prima. Dicevo, non è successo subito, perché prima mi sono preso un po’ di tempo per conoscerti meglio, quindi a occhio e croce direi che è accaduto… tre giorni dopo il nostro primissimo incontro!” ridi, facendo ridere anche me.
 
Devo smettere di essere così pessimista, ma… un momento. Così non sarei più io.
 
“Oh, Dommy!” mormoro, prima di tirarti a me per un altro bacio ardente. Dio, ora che so com’è baciarti, non voglio più smettere.
 
“Sai, ora puoi anche raccontarmelo. “ mi esorti tu, mentre ripassi coi polpastrelli i contorni gommati della t-shirt che mi hai prestato.
 
“Raccontarti cosa?” mi acciglio io.
 
“Ho una vaga idea di come fosse il tuo secondo sogno, dato che sono stato piuttosto partecipe! Ma il primo… com’era? Ti prego, descrivilo. Così puoi farmi sognare i tuoi sogni.“ mi implori tu, mentre mi dai una serie di baci sul collo.
 
Sorrido, guardandoti malizioso.
 
“Posso fare molto di più che descrivertelo e basta. Te lo mostrerò.” decido.
 
Tu sembri eccitato alla sola idea. Aspetta solo che io la metta in pratica…
 
"Alzati!" comando io, facendo lo stesso. "Farò esattamente quello che mi hai fatto tu nel sogno. Ma, proprio come hai fatto tu, non dirò una sola parola, ma tu sei libero di parlare quanto desideri. “ ti avviso, dandoti un ultimo bacio veloce, prima di cominciare.
 
Tu annuisci e io esco dalla stanza, per rientrare subito dopo.
Chiudo la porta e mi avvicino a te, nel modo più sensuale che esista, e, esattamente come ho fatto io nel sogno, ad ogni mio passo tu arretri, finché non puoi più andare oltre, perché sei fra me e il muro.
 
Mi guardi, impaziente di sapere quale sarà la mia prossima mossa.
 
Mi avvicino ancora di più a te, facendo aderire il mio corpo al tuo e strofinandomi contro, con lenti e prolungati movimenti.
 
Sorrido quando sento che ti sei lasciato sfuggire un gemito e continuo a strusciarmi contro di te, premendo il mio bacino contro il tuo.
A quanto pare, la cosa sta eccitando entrambi e molto.
 
“Uh! Mi piace.. “ sussurri tu.
 
Sono tentato di dedicare qualche attenzione alle tue splendide orecchie, anche più di qualche attenzione, ma devo attenermi al sogno. Tanto per quello ho tutto il tempo del mondo.
Chino la testa verso il tuo collo, soffiando leggermente sulla tua nuca, sfregando il mio naso contro e annusandoti.
 
Tu gemi un’altra volta, in totale abbandono.
 
Le mie mani vagano sul tuo torace, ancora coperto dalla t-shirt. Ti sfioro i capezzoli, attraverso il tessuto, sentendoli inturgidirsi al mio tocco, non resisto alla tentazione e te li pizzico, anche se leggermente.
 
“Mi piace!” ripeti tu, stavolta ad alta voce.
 
Ti levo la t-shirt e mi sbarazzo della mia… cioè la tua… insomma, quella che indossavo!
 
Ora siamo pelle contro pelle, un incontro che bramavo da nemmeno io so più quanto tempo.
 
“Di più… “ domandi tu, cercando di baciarmi, ma io mi scosto.
 
Dopotutto, nel sogno non ci sono stati né baci, né abbracci. Nessun genere di tenerezze.
 
Sbuffi contrariato, ma io non do peso alla cosa. So che cambierai umore, molto presto.
 
Percorro il tuo torace con carezze, baci e, questo è un piccolo extra che mi concedo, leccatine e piccoli morsi, che ti mandano in estasi.
 
“Matthew! Oddio, Matthew, ti prego… “ mi implori, col respiro affannato.
 
Io ti bacio fino all’ombelico, soffermandomi lì e lì soltanto, finché ti sento emettere mugolii di frustrazione.
 
“Matt, non è divertente!” protesti.
 
Il tempo di fartelo dire e la mia mano ha già abbassato la zip dei tuoi pantaloni, scostando i boxer, per liberare il prigioniero che, sull’attenti come un ligio soldato, domanda attenzioni, attenzioni che non gli nego.
 
Ne accarezzo ogni parte, sia col le dita che con il palmo della mia mano, avanti e indietro, aumentando progressivamente d’intensità.
 
Tu ti dimeni contro il muro, con gli occhi chiusi, i capelli che, se solo fossero un po’ più lunghi, di sicuro ora sarebbero scomposti, mentre ti mordi le labbra, per impedirti di urlare.
 
Oh, Dominic, non sei mai stato così bello come lo sei ora.
 
Torno alla mia attività e la porto a termine, facendoti raggiungere l’apice, col mio nome su quelle labbra che hai smesso di morderti, e come una bottiglia appena stappata, mi fai dono del tuo caldo champagne.
 
“Oh, Matthew, è stato… Dio!” gemi, soddisfatto.
 
Ti sorrido, mi sorridi, anche se sei ancora in piena tempesta libidinosa, dopodiché mi allontano, dirigendomi in bagno.
 
Esco qualche minuto dopo, tornandomene a letto, come se nulla fosse, come se tu non ci fossi nemmeno.
 
Invece ci sei, eccome, ancora in piedi, coi pantaloni abbassati, di cui poi ti liberi, ma con i boxer risistemati, mentre mi osservi sconcertato.
 
“Starai scherzando, spero!” sbotti.
 
“No, davvero. Nel mio sogno tu te ne andavi, lasciandomi così.“ ti spiego io.
 
Ormai la dimostrazione è finita. Posso tornare a parlarti.
 
“Veramente?” mi chiedi, confuso.
 
“Sì. Non è colpa mia se in sogno sai essere così fortissimamente stronzo!” ti provoco.
 
“Bells! Non puoi farmela pagare per qualcosa che non ti ho nemmeno realmente fatto!” ringhi.
 
Sei adorabile, ma io non cederò.
 
“Puoi sempre sognarmi e vendicarti col Matthew nel sogno!” ribatto, pungente.
 
“Non credo proprio. Quello che voglio, lo voglio solo dal Matthew reale!” insisti tu e, prima che me ne accorga, sei già su di me, spingendomi entrambe le braccia contro la spalliera del letto.
 
“E, sentiamo, cos’è che vorresti?” ti sfido, con lo sguardo.
 
“Tanto per cominciare, questo!” dichiari, schiantando le tua bocca contro la mia, per un bacio che di dolce non ha proprio niente; ma mi piace, mi piace da impazzire.
 
Poco importa se quando, dopo un tempo di cui ho perso la concezione, ci separiamo, mi sento quasi bruciare le labbra.
 
Tu stai cercando sollievo alle tue, appoggiandole su una parte di me di cui ti sei impossessato, senza nemmeno chiedermelo.
 
Uh! Non che la cosa mi dispiaccia, del resto, credo che tu lo possa constatare da te.
 
Continui a regalarmi emozioni indescrivibili, con quella tua bocca così divina, così perfetta, così bollente, così…
 
“Accidenti, Dominic, così mi uccidi!” gemo in un tentativo di protesta… o protesto  in un tentativo di gemito… del resto, non ci sto capendo più niente!
 
“Oh. Allora, vuoi che smetta?” chiedi retoricamente tu, sollevando la testa dalle mie cosce, con quel sorrisetto sfrontato nuovamente dipinto sul tuo volto.
 
“Non t’azzardare nemmeno! Così mi uccideresti sul serio!” ribatto e tu riprendi subito, da dov’avevi interrotto e… oddio!
 
“Dominic!” urlo.
 
Sento che non potrò più resistere per molto e quando sono sul punto di esplodere ti faccio segno di scostarti, ma tu non accenni minimamente a levarti di lì.
Inutile dirti quanto questo mi faccia piacere.
 
Sorridi, compiaciuto del risultato e ti accoccoli vicino a me, che non esito a chinarmi su di te, per un bacio, ma stavolta, al contrario di quello che ci siamo scambiati prima, è di una dolcezza infinita.
 
“Matt… “ bofonchi tu, mentre disegni con un dito piccoli cerchi attorno al mio ombelico.
 
“Mm?” ti rispondo.
 
“Tu pensi che…ora noi… dovremmo? “ lasci la frase a metà, ma io ho già capito.
 
“No. Non perché non lo voglia, lo vorrei eccome, non vedo l’ora che accada. “ confesso.
 
“Ma?” incalzi tu.
 
“Ma non stanotte, non adesso. Sarebbe avventato. E poi direi che ci siamo già dati parecchio da fare!” ridacchio io, ma tu ti imbronci.
 
“Dominic, credimi, accadrà, accadrà presto. E sarà stupendo.” ti rincuoro, prendendo il tuo viso fra le mie mani e baciandoti la fronte.
 
“Hai ragione, è meglio attendere. Anche perché almeno potremo attrezzarci a dovere. Un negozietto che fa al caso nostro l’ho già adocchiato, proprio qui… “ ammicchi tu.
 
“Bene, domani… anzi, ormai è oggi, prima di partire ci faremo una visitina!” ammicco io, ma poi mi faccio serio.
 
“Però, Dom, c’è una cosa che possiamo e dobbiamo fare ora: parlare.” ti informo.
 
“Di noi, intendi?” deduci tu, perspicace.
 
Io mi limito ad annuire.
Oh, Dominic, non sai cosa darei per andar là fuori, prenderti per mano e dichiarare al mondo intero che sei il mio sole, la mia ancora di salvezza, il mio rifugio, la mia ragione di vita, il mio amore.
Quanto lo voglio lo sa solo quel dio che ogni tanto nomino, anche se non credo che esista.
 
“Dom, io ti amo, non te l’ho ancora detto, perché ormai è così palese che mi sembra superfluo dirtelo… “ ti sorrido, prendendo la tua mano e intrecciando le mie dita con le tue.
 
“Ti amo anch’io e non l’ho detto per lo stesso motivo.” mormori tu.
 
“E proprio perché ti amo, non ti voglio illudere. Dominic, noi due non potremo mai essere una vera coppia, a tutti gli effetti… “ ti informo, temendo già la tua rabbiosa reazione.
 
Però tu, non solo non lasci la mia mano, ma mi sorridi pure.
 
“Lo so.” affermi.
 
“Perché , sai, se fosse qualcosa che riguarda noi due soltanto , non mi farei nessun tipo di problema, ma non è così. Ci andrebbe di mezzo la nostra band, Chris, tutte le persone che hanno creduto in noi e ci hanno portate fin qui e.. “ comincio a parlare a raffica, finché tu mi fermi, stringendomi la mano.
 
“Matt, calmati, ti ripeto che lo so, lo capisco. Non possiamo fare una cosa simile all’inizio della nostra carriera, ce la bruceremmo e altri, Chris per primo, ne farebbero le spese. Lo capisco benissimo. Del resto, Bells, cosa credevi ? Che io stessi già progettando di chiamare la redazione di NME e dar loro l’esclusiva sul fatto che ci amiamo? E per cosa poi?” mi spieghi tu, in tutta tranquillità.
 
“Sono così contento che la pensi come me! Dommie, quello che c’è tra noi è qualcosa di troppo speciale, di troppo unico, per gettarlo in pasto ai media.” affermo. “Questo però non significa che lo terremo del tutto nascosto. Lo diremo a chi davvero conta: a Chris, prima di tutti. E poi ad altri pochi, pochissimi amici di cui però possiamo davvero fidarci e… sì, verrà anche il momento di affrontare le nostre famiglie, ma lo faremo… “
 
“Sì, lo faremo insieme, Mattie. Perché insieme noi siamo invincibili!” mi sorridi tu, accarezzandomi i capelli.
 
Uh! Questa è un’altra frase che devo assolutamente appuntarmi.
 
“C’è dell’altro, Dom. E’ vero, non lo dichiareremo ai media, ma questo non basterà a metterli a tacere. Non potremo farci vedere sempre come single incalliti, presto girerebbero delle voci, ma noi quelle voci le metteremo a tacere sul nascere. “ aggiungo.
 
“Che intendi dire?” ti accigli tu.
 
“Che serviranno delle ragazze. Meglio ancora se daranno l’idea di una storia seria. Dovremo fingere, oppure potremmo spiegare loro come stanno effettivamente le cose. Non credo che avrebbero qualche interesse a spiattellare la notizia al primo magazine che capita loro a tiro, ma se dovessero farlo, sarà solo la parola di due fan ossessionate che hanno perso ogni contatto con la realtà!” ti spiego io.
 
“Astuto! O forse, a furia di cercare, prima o poi le troveremo due ragazze disposte a tutto pur di stare con noi, disposte anche a condividerci. “ ipotizzi tu.
 
“Forse, se siamo fortunati, le troveremo; ma in ogni caso, Dom, la nostra non sarà mai una relazione alla luce del sole!” ribadisco.
 
“La luce del sole nemmeno mi piace!” fai spallucce tu.
 
“Non è vero, tu la ami!” ti faccio notare.
 
“Ma amo di più te!” insisti tu.
 
 
“Dom, ti rendi conto che ci si prospetta davanti un sentiero impervio e tortuoso? Non sarà facile percorrerlo, ma sei ancora in tempo per tirarti indietro, lo capir.. “
 
Mi impedisci di proseguire, chiudendomi la bocca con un bacio.
 
“Matthew, smettila di dire idiozie! Non mi tirerò mai indietro. Tu sei il mio ossigeno. Come puoi pretendere che io smetta di respirare?” mormori tu, contro le mie labbra.
 
Credo che sia la risposta più eloquente che tu potessi darmi.
 
Rimaniamo sdraiati, l’uno di fianco all’altro, in silenzio, mentre la radiosveglia sul comodino segna già le quattro passate.
 
In effetti, comincio ad avvertire una certa stanchezza.
 
“Matt?” mi chiami tu, poco distante da me.
 
“Che c’è?”
 
“Fino ad oggi non mi sarei mai azzardato a chiedertelo, ma, alla luce di quello che ci siamo confessati, direi che ormai posso: per caso ‘ Bliss ‘ … “
 
 
Sorrido e non ti lascio nemmeno concludere la domanda.
 
“Sì, è tua,  parla di te. E non sarà l’unica canzone a farlo. Se serve scriverò album interi che parlano di te, di me, di noi. E se qualche fan sarà così sagace da coglierne il vero significato, beh, non importa, anzi, ben venga!” affermo.
 
“Sono un ragazzo così fortunato. “ mormori, già mezzo assopito, facendoti più vicino e appoggiando la testa sul mio petto.
 
Io ti cingo un braccio attorno alla vita e mi addormento felice.
 
Ora quel cuscino fortunato… sono io.
 
 
--
 
THE END
 
 
Non ci credo. L’ho conclusa per davvero. Mi mancherà questa storiella.
 
Alla pari di ‘This time we’ll get it… ‘ (con cui ha in comune l’utilizzo del POV, anche se lì è solo uno ) , racconta qualcosa in cui davvero credo. Per intenderci, non certo tutta la parte coi sogni, quella l’ho inventata di sana piante, per romanzare un po’ il tutto… e perché mi sembrava una cosa carina! ^^
 
Intendo il fatto che, non so perché, ma ho la netta sensazione che tra quei due sia iniziato tutto, seriamente, nel 2000. Ovvio, è solo un’opinione, condivido qualsiasi altro punto di vista. ;)
 
Ad ogni modo, spero vi sia piaciuta… e spero di non aver esagerato con lo zucchero… o il pepe… quello che è! ;P
 
E siccome è l’ultimo capitolo, per rispondere ai vostri eventuali commenti (positivi o negativi che siano) utilizzerò la nuova funzione di efp… yay! ^^
 
ah, piccolo ma indispensabile disclaimer : c'è un accennino ino-ino alle lyrics di 'Invincible ' dei Muse, non credo proprio che Matt l'avesse già in mente allora, ma siccome AMO quella song in qualche modo dovevo mettercela! ^^

un grazie di cuore a chi ha seguito/preferito questa storiella, anche a chi l'ha fatto in silenzio ;).

La prossima nella lista degli aggiornamenti è ‘A natural disaster ‘ , in attesa di rispondere pwopewly anche lì… grazieeee a chiunque l’abbia commentata o anche solo letta! ^^
 
Notte-notte perché.. è tardino (ma decisamente meno del solito)!
   
 
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