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Autore: Lara Rye    18/12/2010    5 recensioni
Si è classificata Terza al "Quote Contest" indetto da Slytherin_Queen e Rebecca delle Bloody Sisters.
Lily lo prese per mano, portandolo sulla collina più alta del parco e facendolo sdraiare accanto a lei.
“Ti va di guardare le stelle con me, Sevvie?” Severus sorrise a Lily, a causa del nuovo e buffo soprannome da lei affidatogli.
“..Se vuoi.” Rimasero in silenzio per ore, sdraiati e costantemente mano nella mano: a volte, quando temeva che Severus si dimenticasse persino di dover respirare, gli stringeva la mano e gliel’accarezzava, fino a quando Lily incominciò a piangere.
Severus si mise a sedere, avvicinandosi sempre di più a Lily. “Lil, cosa succede? Come mai stai piangendo?”
Lily s’asciugo velocemente le lacrime. “Piango quando tu stai male, perché io soffro con te, Severus.”

Un missing moment tra Lily e Severus, all'eta di dodici anni, in preda alla difficoltà di Severus e la profonda amicizia che Lily prova nei suoi confronti.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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Migliore Amico, Io Soffro Con Te.


Lily Evans - Severus Snape.
-Nell'estate tra primo e secondo anno di Lily e Severus.
 
 
Si è classificata Terza al "Quote Contest" indetto da  Slytherin_Queen e Rebecca delle Bloody Sister


Il silenzio avvolgeva quella casa, quasi come se fosse avvolta da una bolla che li distanziava dall’estrema e tipica confusione di Spinner’s End. Il ragazzino tremava sotto lo sguardo severo del padre, seduto su una poltrona con una bottiglia di Vodka liscia tra le mani. I corti e scompigliati capelli neri segnavano ancora maggiormente l’espressione oscura e la decisione chiusa nella voce quasi impercettibile dell’uomo.
Severus alzò lo sguardo, fissando gli occhi di Tobias Piton, al quale assomigliava terribilmente, sia nel fisico e sia nell’oscurità, prima di attraversare la stanza lentamente e sentire cadere il bicchiere del padre sul tavolino. “Dove diavolo stai andando, pezzente di un figlio?” Si alzò velocemente seguendo il dodicenne, mentre Severus batté velocemente la porta, correndo via da quella casa che lui associava al dolore.
Severus camminò per qualche ora, ritrovandosi davanti al parco con le altalene e lo scivolo rosso, quello in cui aveva visto Lily Evans per la prima volta e proprio lì la ritrovo, come ogni pomeriggio d’estate: ormai era il loro luogo, il posto in cui poter stare bene e confidarsi tutto, il posto dove poter essere miglior amici.

 

Sev!” Lily si alzò, correndo velocemente verso l’amico ma fermandosi improvvisamente a pochi metri da lui, spaventata dai lividi presenti sul volto di Severus. Fece qualche passo lentamente, quasi impaurita, poi avanzò la mano verso il viso di Severus, toccando il labbro spaccato. Una lacrima lenta scese sul viso di Lily, la quale soffriva al posto dell’amico, mentre lui nascondeva tutto quel dolore al suo interno, custodendolo ogni giorno, ad ogni ferita e lasciando scoppiare poi, tutto insieme.
Ti fa male?”
Un po’.”
Lily lo afferrò per mano, portandolo sulla collina più alta del parco e facendolo sdraiare accanto a lei.
Ti va di guardare le stelle con me, Sevvie?” Severus sorrise a Lily, a causa del nuovo e buffo soprannome da lei affidatogli.
.. Se vuoi.” Rimasero in silenzio per ore, sdraiati e costantemente mano nella mano: a volte, quando temeva che Severus si dimenticasse persino di dover respirare, gli stringeva la mano e gliel’accarezzava. Alla fine di quella giornata, percorsa tra estremo silenzio e dolore, Lily scoppiò a piangere.
Severus si mise a sedere, avvicinandosi sempre di più a lei. “Lil, cosa succede? Come mai stai piangendo?”
Lily si asciugo velocemente le lacrime. “Piango quando tu stai male, perché io soffro con te, Severus.”“Non devi, Lil.”

Lily sembrò arrabbiarsi. “Possibile che non lo capisci? Non è che devo o che posso, ma è semplicemente così, Sev. Questo significa volersi bene, essere migliori amici. Tu, poi, tieni tutto dentro e questo mi fa ancora più male, perché non so come aiutarti! Sai Sev, c’è un cantante babbano il quale ha detto una cosa molto saggia: Il mio migliore amico è lo specchio, perché quando piango non ride mai. È così anche per noi. Quando tu stai male io, sto male con te, perché la tristezza che hai nel cuore la sento anche io.”
Severus ascoltò attentamente le parole di Lily, aggiungendo infine: “Ti va di continuare a guardare le stelle?” Lily annuì, infastidita ma ancora troppo preoccupata per l’amico per arrabbiarsi. Poco dopo si addormento tra le braccia di Severus.
Tu mi aiuti sempre, Lily.” Disse Severus, poco prima di addormentarsi accanto a lei.

   
 
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