funo e cenere-vrs x efp
Note iniziali
Oddio,
l'ho scritta davvero... o_O'''
Sì, ho scritto la mia prima (e all'inizio pensavo ultima)
fan
fiction, dedicata a FullMetalAlchemist. Per la precisione una Royai,
ambientata alla fine di FMA: Brotherhood (o del manga come volete).
Mi rendo conto che I due personaggi principali risultino un po' OOC...
mentre la scrivevo non mi sembrava, poi... -.-''
Ah, un'ultima cosa: GIURO che ho scoperto dell'esistenza di una fan
fiction con lo stesso titolo DOPO aver scritto la mia storia! Quindi
nonho copiato l'idea!
Bene, vi auguro una buona lettura! ^_^
Fumo e Cenere
Da
quanto tempo era lì? Non lo sapeva
più: ormai aveva perso la cognizione del tempo. Non si era
nemmeno reso conto
che il sole era calato e ormai era notte inoltrata. La sua mente era
troppo
occupata a pensare ad altro.
In una strada deserta di periferia era
seduto sul bordo di un marciapiede un uomo sulla trentina,
affascinante, i
capelli corvini, gli occhi, dello stesso colore, che fissavano
l'asfalto.
Indossava una divisa blu, quella che indossavano tutti i soldati, e un
soprabito nero; alle mani portava guanti di un bianco candido, con un
simbolo
circolare rosso ricamato sul dorso. (avete capito chi è? ;P
ndA)
Era lì da tantissimo tempo, la mente
che continuava a pensare. Anzi, a ricordare.
Il flusso di pensieri venne interrotto
da una musica proveniente da una finestra vicina.
La canzone di un nuovo gruppo amato
dai ragazzi, dalla musica un po' strana. (strana per il mondo in cui
è
ambientata la storia, precisiamo! ndA)
Strade
deserte,
note
distorte
componi
per lei.
Si
è fatto buio già.
Ore
seduto
sul
marciapiede
sotto
un lampione...
L'uomo si era messo ad ascoltare il
testo della canzone. Sorrise amaramente: sembrava stesse raccontando di
lui...
Nel
sentire queste parole,
un'espressione stupita si dipinse sul volto dell'uomo. Accidenti,
quella
canzone stava parlando davvero di lui. Di lui e di lei.
E'
un lamento continuo
di
frasi che ormai
sono andate, sparite,
mai
più sentirai.
Un altro sorriso amaro comparve sulle
labbra dell'uomo. Lui e lei non parlavano molto
spesso, ma quelle poche
parole che ogni tanto si dicevano valevano tanto, tantissimo.
Come quel semplice "non morite,
Colonnello". Tanto semplice quanto significativo per lui.
Sì, perchè
significava che lei, almeno un po', ci
teneva a quell'uomo.
Ma ormai non avrebbe più sentito altre
frasi così, perchè lei era
lontana.
Ti
aspettavi di udire
"sei
solo per me".
Cominciò a ricordare: pensava che il
grande giorno fosse giunto. Le avrebbe detto ciò che da
tanto tempo teneva
rinchiuso dentro di sè. Si era addirittura preparato una
specie di discorso. Ma
tutto si bloccò quando vide arrivare lei
con la solita espressione
seria, ma (come solo lui poteva notare) con gli occhi tristi. Aveva un
foglio
in mano.
E poi non la vide più.
Quel foglio, quel MALEDETTO foglio,
proveniva dalle alte sfere: diceva che lei aveva
l'ordine di trasferirsi
in un piccolo paesino vicino al confine ovest di Amestris, molto
lontano da
East City. E troppo lontano da lui. (eddai, se non avete capito prima,
ormai ci
sarete arrivati! ndA)
Metti
l'anima in pace...
Mettersi l'anima in pace... era ormai
da due settimane che ci provava. Non era molto tempo per una qualunque
persona.
Ma per lui era troppo... perchè lei non
era al suo fianco. Certo, c'era
già stato un periodo in cui lei non era
la sua fidata assistente, ma si
trovavano nella stessa città, e spesso si vedevano per i
corridoi del Quartier
Generale...
...quei
giorni son già
fumo
e cenere.
Adesso la cosa stava diventando davvero
assurda... i giorni che lui, il Colonnello Roy Mustang, aveva passato
con lei,
il Tenente Riza Hawkeye, che diventavano "fumo e cenere". Giorni
vissuti da lui, detto "l'Alchimista di Fuoco". Era davvero il
colmo...
La
nebbia sul viso
nasconde
il sorriso
di
quei giorni in cui
lei
era accanto a te.
Ad essere sinceri, le loro vite erano
così travagliate per il lavoro che facevano, che non sempre
riuscivano a
sorridere... ma quando capitava, lui si sentiva al settimo cielo nel
vedere il
volto di Riza sorridente... anche perchè l'aveva
già vista soffrire troppe
volte. E lui odiava vederla soffrire...
Riassaggi
i momenti
scorrendo
i messaggi
ma
solo quelli più dolci
non
li cancellerai.
Loro non si erano mai mandati messaggi
o lettere... ma Roy riassaggiava ugualmente i momenti, "scorrendo"
gli attimi più belli che avevano trascorso insieme. Anche se
erano davvero
pochi, soprattutto negli ultimi mesi: la battaglia contro quei
maledetti Homunculus
e il "Padre" non li aveva fati stare tranquilli nemmeno un attimo. Ma
il ricordo dei lunghi capelli biondi del suo Tenente, dei suoi grandi
occhi
nocciola, o anche solo del rumore dei suoi passi che lo seguivano
sempre, fece
comparire un'altro sorriso, involontario, sul volto dell'Alchimista. Ma
un
sorriso dolce, come se Riza fosse nuovamente accanto a lui, come sempre.
Il
tuo mondo
sta
andando a puttane
oramai.
Puoi
reagire ma forse
non
è ciò che vuoi.
Preferirsci
essere vittima.
Non
guarirai.
Lui voleva reagire, davvero. Ma non ci
riusciva. La mancanza di Riza gli aveva fatto perdere la forza, la
solita
sicurezza, persino la sua rinomata sfacciataggine e anche la voglia di
fare
tutto: di lavorare (anche se, si disse, non ne aveva mai avuta molta),
di
scherzare, di arrabbiarsi con i suoi sottoposti, addirittura quella di
fare
conquiste (cosa che gli consigliava Havoc per scacciare la strana e
inspiegabile tristezza del Colonnello)... anche se, in
realtà, era ormai da
tempo che non usciva con una donna: da quando si era reso conto dei
sentimenti
che provava per Riza prendeva sì degli appuntamenti, ma di
nascosto parlava con
quelle donne al telefono trovando ogni volta una scusa diversa per
annullare
gli incontri. Tutto per mantenere la sua fama di donnaiolo e non
mostrare a
nessuno i suoi sentimenti. L'unico che sapeva qualcosa era il caro
Hughes, con
cui si era confidato prima che l'amico (anzi, fratello) scomparisse.
Non
mollare,
è
un consiglio,
o
ti ridurrai
fumo
e cenere.
I ragazzi di quel gruppo avevano
ragione. Non poteva abbattersi, anzi, ridursi
in "fumo e cenere".
Doveva farlo per Riza. E poi, da
quando il Colonnello Roy Mustang, l'Alchimista di Fuoco, si arrendeva
così
facilmente alla prima difficoltà? Si diede da solo
dell'idiota.
In tanti gli avevano detto che doveva
riprendersi (anche se non conoscevano il motivo del suo strano umore,
anche se
qualcuno si era accorto che tutto era cominciato dalla partenza del
Tenente),
ma, senza sapere il perchè, solo grazie alle parole di
questa canzone si era
riaccesa in lui una piccola fiammella... una fiammella che gli fece
balenare in
mente un'idea. Forse era un'idea folle, ma non ci riflettè
sopra: si alzò e con
un'espressione decisa sul volto, si avviò di corsa verso la
meta.
E mentre correva, Roy ringraziò
mentalmente quel gruppo sconosciuto.
- - -
Riza, come sempre, si era svegliata
presto ed era arrivata per prima nel suo nuovo ufficio. Era deserto,
come
quando lavorava ancora a Central City prima, e a East City dopo: lei
per prima,
gli altri della squadra poco tempo dopo, e il Colonnello Mustang per
ultimo,
come sempre mezzo addormentato, molto probabilmente perchè
si era svegliato
pochi minuti (per non dire secondi) prima.
Roy... cercava di non darlo a vedere,
ma le mancava da impazzire. E l'idea che, come succedeva ormai da due
settimane, nemmeno stamattina l'avrebbe visto entrare dalla porta, le
fece
venire una piccola fitta nel petto.
Si avvicinò lentamente alla scrivania
del suo nuovo superiore (ancora vuota), immaginandosi Roy addormentato
come un
bambino, scena che vedeva spesso quando lavorava ancora come sua
assistente.
Non sopportava molto la sua svogliatezza (e, per essere precisi, anche
molte
altre cose del Colonnello...), ma in fondo le piaceva vederlo
teneramente
addormentato... al pensiero, un dolce sorriso comparve sul volto della
donna.
I suoi pensieri vennero interrotti dal
rumore della porta che, alle sue spalle, veniva spalancata di colpo. Si
girò,
spaventata dal rumore improvviso. Ma l'espressione di paura si
trasformò
velocemente in un'espressione stupita. Non poteva credere a quello che
vedeva:
era stato il Colonnello Roy Mustang ad aprire la porta. Era
lì, con una mano
ancora sulla maniglia. Ansimava (segno che fino ad un secondo prima
stava
correndo), i capelli neri scompigliati sia dalla corsa che dal non aver
dormito
sul treno che aveva preso durante la notte (grazie al suo sconosciuto
compagno
di scompartimento che russava peggio di un trombone).
Il Tenente cercò di riprendersi,
facendo tornare sul viso la sua solita espressione seria:
<< Colonnello,
cosa ci fa qui? >>
A Roy il solo rivedere la sua Riza lo
fece sentire meglio: non sentiva nemmeno la stanchezza del viaggio.
Sulle
labbra comparve uno dei suoi soliti sorrisi decisi, chiuse la porta e
avvicinandosi alla donna le rispose: << Sono venuto a
vedere come stai,
Tenente... >>
<< Impossibile. >>
Il Colonnello rimase stupito:
<< E perchè? >>
Lei, impassibile, gli rispose:
<< Deve essere successo qualcosa di grave >>
<< E... da cosa lo avresti
capito? >> chiese lui, alzando un sopracciglio.
Lei gli rispose, con un tono quasi da
maestrina: << Prima di tutto, è arrivato
ansimando, segno che è arrivato
qui correndo. Poi è strano che un donnaiolo come lei non si
prenda cura del suo
aspetto e sia venuto qui con i capelli tutti fuori posto. Inoltre, per
essere
arrivato qui a quest'ora, partendo da East City, deve aver preso il
treno ieri
sera, o, con molta più probabilità, stanotte,
visto che non ha nemmeno dormito:
si capisce dalla sua espressione, che fa intravedere la stanchezza.
>>
Roy rimase sconvolto e senza parole:
aveva capito tutto. Anzi, quasi tutto: solo il motivo per cui lui era
lì le era
sfuggito. Sul suo viso comparve di nuovo il sorriso di prima, e le
disse,
mentre si metteva una mano tra i ciuffi neri nel tentativo di
rimetterli un po'
in ordine: << Accidenti, Tenente. Certo che mi conosci
davvero
bene. >>
Lei s'imbarazzò leggermente nel
sentire queste parole e distolse lo sguardo: lui non sapeva quanto la
donna lo
guardasse sempre, conoscendo ormai ogni minimo particolare, e notando anche il più
impercettibile cambiamento. La
cecchina non lo sapeva, ma l'Alchimista faceva la stessa cosa con lei.
Il Colonnello, con sicurezza, guardò
negli occhi della bionda, e cominciò a parlare:
<< In effetti, sono venuto
per... una cosa molto importante. Ecco, vedi... io... >>
ma cominciarono a
mancargli le parole. Cavolo, adesso che lei gli era finalmente davanti,
la
sicurezza iniziale stava lentamente andando a farsi friggere.
L'uomo venne salvato (se così si può
dire) dal rumore della porta alle sue spalle che si apriva.
Entrò un giovane
ragazzo (un soldato, visto che portava la divisa blu) coi capelli
castani, che
salutò la donna: << Buongiorno, Tenente
Hawkeye! >>
<< Buongiorno, Sottotenente
Blizzard. >> (lo so è un cognome osceno, ma
non avevo idea... ^_^'' tanto
è solo una piccola comparsa... n.d.A)
Solo in un secondo momento il ragazzo
si rese conto che la donna era in compagnia. Ma riconobbe
immediatamente
l'affascinante uomo, che lo stava guardando leggermente incuriosito.
Sul viso
del Sottotenente comparve una grande sorriso: << Non
può essere... ma lei
è... >>
<< ...Il Colonnello Roy
Mustang >>, completò la frase l'Alchimista,
girandosi verso il nuovo
arrivato con un sorriso sulle labbra e la mano destra tesa in avanti.
Il ragazzo, con gli occhi pieni di
ammirazione, gli strinse la mano: << Incredibile... il
famoso Alchimista
di Fuoco... ed è qui davanti a me! >>. Poi,
riflettendo un attimo,
continuò: << Cosa ci fa lei qui?
>>
Roy, sorridente, rispose al suo fan
(non pensava di avere, oltre a donne che cadevano ai suoi piedi per il
suo
fascino, anche degli ammiratori per il lavoro che faceva...):
<< Sono
venuto a fare una visita alla mia ex-assistente >>,
indicando Riza.
Un'espressione stupita comparve sul
volto del Sottotente: << Cosa?! Lei, Tenente,
è stata l'assistente del
Colonnello Mustang? >>, rivolgendosi alla donna.
<< Sì >>, rispose lei con
fermezza, << fino a due settimane fa. >>
<< Cavolo... non ci posso
credere... >> disse il ragazzo, ancora stupito.
<< Scusa, >> disse il
Colonnello, sempre mostrando il suo sorriso << ma devo
dire una cosa molto
importante al Tenente... >>
<< Oh, sì... >>, poi
continuò, leggermente in imbarazzo, <<
Scusatemi se prima vi ho
interrotto... >>, senza sapere che, in qualche modo,
aveva salvato il moro
di fronte a lui.
<
<< Oh no, signore >>, disse
il Sottotenente, stringendo la mano del Colonnello con un grande
sorriso sulle
labbra, << il piacere è stato tutto mio!
>>, per poi avvicinarsi a
quella che doveva essere la sua scrivania.
<< Allora >> sussurrò Roy a
Riza con la sua voce calda << posso parlarti in privato,
Tenente? >>,
mentre con lo sguardo teneva sotto controllo il giovane soldato.
<< S-Sì, certamente >> gli
rispose la donna, leggermente turbata. Era l'effetto che la voce del
moro,
quando parlava in quel modo, le faceva. Da sempre, ma questo lui non lo
sapeva,
perchè era sempre riuscita a nasconderlo.
I due uscirono e andarono in un parco,
a quell'ora ancora deserto. Il sole era sorto da un po', e l'aria
fresca del
mattino era piacevole sulla pelle.
I due cominciarono a camminare fianco
a fianco, in silenzio. Finalmente la sua Riza era lì con
lui, ma Roy non
riusciva a spiccicare una parola. Si sentì nuovamente un
idiota.
Il problema era trovare le parole
giuste, perchè sapeva che con lei il suo solito
atteggiamento da latin lover
non aveva assolutamente effetto. Una volta, quando la donna era
diventata da
poco la sua assistente, fece un tentativo. Unico risultato: la calibro9
di Riza
puntata alla gola. Imparò molto da quella esperienza.
Mentre Roy rifletteva, cercando le
parole giuste, Riza aspettava, guardandolo con impazienza. Cos'era
successo di
importante perchè lui arrivasse lì di corsa e
tutto spettinato, prendendo un
treno in piena notte e senza dormire?
E lui continuava a non dire una
parola, fissando davanti a sè. Spazientita, la donna
sospirò, e mentre
continuavano a camminare, si tolse il fermaglio che teneva sempre,
facendo
ricadere dolcemente le ciocche bionde sulle spalle, con l'intenzione di
rimettersi in ordine i capelli.
Il Colonnello la vide, e allungò
istintivamente una mano per accarezzare quei capelli che sembravano
fili d'oro
alla luce del sole. Riza se ne accorse, e si bloccò,
visibilmente imbarazzata.
Lui si mise davanti a lei, con un dolce sorriso sulle labbra e
continuando ad
accarezzarle i capelli.
<< Sai >>, cominciò lui con
la sua voce calda, << quando rivedo i tuoi capelli
sciolti, mi ricordo che
furono la prima cosa che vidi dopo quell'oscurità totale in
cui ero immerso...
fu una visione così piacevole dopo tutto quel buio...
>>. Riza rimase
rigida, imbarazzata, senza riuscire a mantenere lo sguardo negli occhi
magnetici di lui.
Lui continuò per un po' ad accarezzare
i capelli, poi spostò lentamente la mano, cominciando ad
accarezzare il viso
della bionda.
Al contatto della mano dell'uomo sulla
sua pelle, Riza ebbe un fremito, e si sentì ancora
più in imbarazzo. Voleva
resistere, voleva cercare di mantenere la calma, di mantenere la sua
solita
maschera fredda. Ma non ci riusciva: era come se quelle due settimane
senza di
lui avessero fatto uscire in lei il suo lato più femminile,
che solitamente
teneva nascosto. Infatti dopo un po' chiuse gli occhi, lasciandosi
coccolare da
quella carezza.
Un attimo dopo si rese conto di quello
che stava facendo: cercando di calmarsi, con una mano prese il polso di
Roy,
spostando la mano dell'Alchimista dal suo viso: << No,
Colonnello, la
prego... >>. Lui la lasciò fare, ma era
visibilmente dispiaciuto dalla
fine di quel momento.
<< Allora, signore >>,
cominciò lei con il suo solito tono sicuro, mentre metteva
il fermaglio in una
tasca della divisa, << si può sapere cosa
è venuto a fare qui? >>
Ecco, adesso era la fine. S'irrigidì:
sperava tanto che lei non gli facesse quella domanda, che gli desse il
tempo di
mettere insieme un paio di frasi di senso compiuto che non le facessero
sfoderare le calibro9...
Lei nel frattempo incrociò le braccia,
con tranquillità, ma guardando il Colonnello con aria decisa.
Roy cercò di dire qualcosa: << Ecco...
vedi, Riza, io... >>
La donna sgranò gli occhi nel sentire
il proprio nome uscire da quelle labbra. Erano secoli che lui non la
chiamava
per nome... si fece ancora più attenta: doveva essere
successo qualcosa di davvero
grave.
Lui continuò a balbettare:
<< V-vedi, io... >>, prese una pausa,
deglutì, imbarazzato, poi tentò
di continuare: << I-io... >>. Poi si
fermò. Abbassò la testa,
strinse i pugni e si arrabbiò con sè stesso:
<< Insomma Roy! Quanto tempo
ci metti a dirle "Riza, ti amo, sei tu colei che mi dà la
forza di andare
avanti, colei che mi accende il fuoco dentro che non mi fa diventare
fumo e
cenere"? >>
Un attimo dopo si rese conto del
casino che aveva fatto: l'intenzione era di dirselo in testa, invece
l'aveva
addirittura urlato. Alzò lentamente lo sguardo verso la
donna: sapeva che si
sarebbe trovato la canna della pistola di lei a 2 millimetri di
distanza...
invece era rimasta nella stessa posizione di prima e aveva gli occhi
sgranati,
pieni di stupore, imbarazzo e un altro centinaio di sensazioni tutte
insieme.
Stava addirittura tremando, come se sentisse improvvisamente freddo.
L'Alchimista non si aspettava questa reazione.
Riza abbassò lo sguardo, confusa:
<< No... non... non può essere... lei... mi
sta prendendo in
giro... >>. Non sapeva perchè, ma stava
tremando. Forse era stato
l'effetto dell'estrema sincerità che si sentiva nella frase,
quella stessa
sincerità che non le aveva fatto sfoderare una delle sue
pistole. Ma le
sembrava impossibile che lui si fosse davvero innamorato di lei.
Roy rimase sconvolto: si aspettava di
tutto, ma non questa reazione. Si sentì dispiaciuto: non
voleva che lei si
sentisse così, quasi come se stesse per avere un malore. Ma,
pensò, ormai aveva
cominciato l'opera e doveva finirla: forse lei non lo avrebbe
ricambiato, ma
voleva almeno farle capire che i suoi sentimenti erano sinceri. Si
avvicinò a
lei, cingendole la vita con le braccia, con il tentativo di calmarla.
Con un
tono tranquillo le chiese: << E perchè non
sarebbe possibile? >>
Lei gli rispose, senza guardarlo in
viso: << Non... non può essere che uno come
lei, che ha tutte le donne di
Amestris ai suoi piedi, si sia... si sia innamorato di una come ME.
Potrebbe...
avere donne molto più belle della sottoscritta...
>> finendo la frase con
una leggera tristezza.
Roy non potè fare a meno di guardarla
dolcemente, intenerito. << Prima di tutto
>>, disse lui appoggiando
la sua fronte a quella di lei, << io penso che tu sia
splendida, una delle
donne più belle di tutta Amestris >>. Lei, al
complimento, arrossì: le
sembrava assurdo che proprio lui, Roy Mustang, le stesse dicendo queste
cose.
<< E non sono l'unico a pensarlo! >>,
continuò il moro, ripensando
soprattutto a quante volte Havoc, quando lei non c'era, avesse fatto
apprezzamenti sulla cecchina (e Roy fosse pronto ad incenerirlo...).
Riza aveva smesso di tremare, ma era
ancora incredula: << E'... è assurdo...
semplicemente assurdo... perchè
proprio io? >>
Roy le rispose, continuando a
guardarla con occhi dolci e sinceri: << Per tanti motivi,
troppi da
elencare. Ti conosco quasi da sempre; conosco le tue sofferenze e tu
conosci le
mie, e penso che nessun altro potrebbe capirle; sei tu che mi dai la
forza per
continuare a seguire il mio sogno di migliorare il mondo.
>> A queste
parole, un'espressione stupita comparve sul volto della donna. Lui
continuò:
<< E poi adoro tutto di te: i tuoi capelli, i tuoi occhi,
il rumore dei
tuoi passi quando mi segui, la sensibiltà che nascondi
dietro a quel viso
serio >>. Poi continuò con un tono
più divertito: << Addirittura i
tuoi rimproveri quando non ho voglia di lavorare! >>
Riza non potè trattenere un leggero
sorriso alla battuta dell'Alchimista. Poi il suo viso tornò
serio: non trovava
più parole per capire se fosse vero tutto ciò che
lui stesse dicendo. Dopo
quella di Roy, adesso era la sicurezza di Riza che stava venendo a
mancare.
L'Alchimista aveva capito che lei non
era ancora convinta. E decise di fare quell'azione.
Proprio quella che,
pensò, gli avrebbe dato definitivamente la morte per mano
delle pistole di
Riza. Pazienza, almeno sarebbe morto felice e con un sorriso sulle
labbra.
Deciso come non mai, strinse di più la
donna a sè. Fece scivolare una mano lungo la schiena della
donna, fermandosi
sul collo. E finalmente avvicinò il viso di lei al proprio,
fino a quando le
loro labbra non si toccarono.
Un bacio.
Il bacio.
Il loro bacio.
Quel bacio che lui voleva darle da
così tanto tempo...
Riza, sentento le labbra di Roy che
baciavano le proprie, sgranò gli occhi: semplicemente non se
lo aspettava. Alzò
una mano per dargli uno schiaffo. Ma a pochi centimerti dal viso di
lui, si
fermò.
In fondo, non desiderava anche lei
tutto questo?
Sì. Da sempre.
Trasformò lo schiaffo in una morbida
carezza, e si lasciò andare a quel bacio tanto desiderato,
ricambiandolo e
stringendosi ancora di più a lui.
Quando finalmente si staccarono e le
loro labbra erano ancora a pochi centimetri di distanza, Riza
sussurrò:
<< Anch'io ti amo, Roy >>.
L'uomo allontanò la donna quel tanto
che gli bastava per vederla in volto: adesso era lui a guardarla con
occhi
pieni di stupore, mentre lei gli rivolgeva un dolce sorriso.
<< Davvero? >> chiese lui,
senza celare lo stupore.
<< Sì >> rispose lei,
continuando a guardarlo con quella dolce espressione.
L'Alchimista sorrise, pieno di gioia
come non mai. Giocando come un bambino, prese Riza per la vita e
cominciò a
farla girare, obbligandola a mettere le braccia intorno al collo di lui
per
mantenersi.
Quando la rimise giù, non si dissero
nulla, ma si scambiarono uno sguardo pieno di amore, mentre lui le
accarezzava
dolcemente la cicatrice sul collo. Si diedero un altro bacio, a fior di
labbra,
e quando allontanarono i loro volti, Roy notò quello di
Riza, che si era
leggermente incupito.
<< Che succede, Riza? >>
chiese lui, preoccupato.
<< Niente... è solo che... ci
saremo anche dichiarati, ma adesso dovremo lasciarci di nuovo...
>>
Il moro le rivolse uno dei suoi
sorrisi decisi: << Non devi assolutamente preoccuparti.
Ho già in mente un
piano: questione di giorni e tornerai da me a East City
>>. Avere
nuovamente Riza al suo fianco gli aveva riacceso il fuoco dentro. E gli
aveva
anche messo in moto la testa, pronta ad avere sempre nuove idee.
La bionda, rassicurata, sorrise:
sapeva che Roy, quando aveva un obbiettivo, avrebbe attraversato mari e
monti
per raggiungerlo.
Si abbracciarono e poi si baciarono di
nuovo, spazzando via l'ultimo residuo di cenere che si era posato sui
loro
cuori.
- - -
Tempo dopo, Roy era riuscito a
"mettere in atto" il suo piano (sconosciuto anche a me! XD ndA), e
Riza era di nuovo la sua assistente a East City.
I giorni erano tornati monotoni:
sembrava che quelle due settimane in cui l'Alchimista e la cecchina
furono
lontani non ci fossero mai stati. Sembrava tutto tornato come sempre,
addirittura come prima che iniziasse la battaglia contro gli Homunculus
e il Padre.
Con l'unica differenza che adesso il Tenente e il Colonnello, senza
farsi
scoprire, si mandavano dolci occhiate e sorrisi (anche se la pistola di
Riza
era sempre pronta ad essere usata per far tornare al lavoro uno
sfaticato
Roy...).
Improvvisamente i due ricevettero
l'ordine di andare a Central City a parlare con il Comandante Supremo.
Alla
notizia, si stupirono e si spaventarono un po', ma si
tranquillizzarono,
immaginando che forse il Comandante voleva sapere a che punto era il
lavoro per
rimettere in sesto Ishval.
Pochi giorni dopo, di mattina, presero
un treno che li portasse a Central, vestendosi con abiti civili per
poter stare
tranquilli e non destare scalpore. Arrivati alla capitale, andarono
nell'albergo dove avevano prenotato le stanze (con molte proteste da
parte di
Roy, che voleva una sola camera per loro, e un po' di tristezza da
parte di
Riza, perchè anche lei voleva stare in camera con lui, ma
nell'albergo si
sarebbero insospettiti), indossarono le divise e andarono al Quartier
Generale,
che, dopo la battaglia finale, era ormai ricostrito del tutto.
Davanti alla porta del Comandante, la
tranquillità che i due soldati avevano sul treno venne
sostituita da un leggero
turbamento. I due, prima di bussare si scambiarono un'occhiata
preoccupata.
Roy sospirò, prese coraggio e bussò
alla porta. Sarebbe stato inutile aspettare ancora.
<< Avanti! >> rispose la
voce di un uomo anziano, ma arzillo.
Il Colonnello e il Tenente entrarono,
si avvicinarono alla grande scrivania e fecero il saluto militare:
<< Buongiorno,
Comandante! >> dissero i due, all'unisono.
Dall'altra parte della scrivania era
seduto il vecchio Grumman, con un sorriso sornione stampato in faccia.
<< Riposo, riposo. Roy, Riza, sapete perfettamente che
non avete bisogno
di essere così formali con me! Prego, sedetevi!
>>
Sembrava tutto nella norma, così i due
militari, un po' più tranquilli, si sedettero e rimasero in
silenzio,
aspettando che l'anziano militare facesse domande o dicesse loro
qualcosa.
Ma anche il veccho Grumman rimase in
silenzio per qualche istante, aspettando che il moro e la bionda
dicessero
qualcosa.
Roy e Riza, vedendo che il Comandante
non parlava, si scambairono un'occhiata con cui l'uno chiese all'altro
"perchè non dice niente?"
Il vecchio capì che doveva essere
diretto: << Allora ragazzi, vi siete fidanzati
sì o no? >>
Ai due giovani venne un colpo: Riza
s'irrigidì, Roy stava quasi per svenire.
Appena si riprese, rispose il moro,
sorridendo e cercando di mostrare la sua solita sicurezza:
<< Ma che dice,
Comandante? Il nuovo grado l'ha fatto impazzire? >>
<< Non fare lo gnorri con me, Roy
Mustang >> gli rispose serio Grumman. << So
perfettamente che dopo
due settimane dalla partenza di mia nipote tu l'hai raggiunta, vi siete
dichiarati, tu sei tornato qui, sei riuscito (senza troppe
difficoltà) a
convincermi a farla tornare e ora lei è di nuovo al tuo
fianco. >>
("nipote" perchè Grumman è il nonno materno di
Riza! L'ho scoperto su
una pagina di Wikipedia in inglese! ndA)
L'Alchimista, stupito, rimase senza
parole. La cecchina, invece, arrossì leggermente, in modo
quasi impercettibile.
Impercettibile sì, ma non per l'occhio attento del vecchio
militare.
<< Aha! Ti ho visto, Riza! Sei
diventata leggermente rossa! >> esclamò il
Comandante, notandola.
<< Allora avevo ragione! Vi siete fidanzati!
>>
Riza, dopo lo stupore iniziale, si
diede della stupida: le sue guance erano diventate rosse come se lei
fosse una
ragazzina alla prima cotta. E adesso, pensò, li avrebbero
divisi per sempre...
e tutto per colpa sua.
Roy rimase sconvolto: com'era possibile
che lui sapesse tutto? E come diavolo aveva fatto a notare il rossore
della sua
Riza?
E lui, invece some avrebbe fatto definitivamente
senza di lei? Anche se Grumman era il nonno di Riza, non avrebbero mai
ricevuto
da lui un servizio di favore...
Il Colonnello, leggermente stizzito,
gli diede la conferma: << Sì, ci siamo
fidanzati! Contento? >>.
<< Ah, lo sapevo! >> rispose
allegro Grumman.<< Eh, >>
continuò, sospirando << sapevo anche
che se non avessi messo come minimo l'intera Amestris tra di voi, tu,
Roy, non
ti saresti mai dichiarato... >>
Sui volti dei due giovani militari si
dipinse per l'ennesima volta un'espressione stupita: "se non avessi
messo
come minimo l'intera Amestris tra di voi"?
<< C-come? >> chiese il
moro, dando voce anche ai pensieri della bionda.
L'anziano rispose con molta
tranquillità, come se fosse una cosa ovvia: <<
Sono stato io ad
allontanare da te Riza per... >>
Ma non riuscì a finire la frase che
venne interrotto da un'irato Roy: << E' STATO LEI AD
ALLONTANARE RIZA DA
ME? MA IO LA INCENERISCO! >> Era talmente arrabbiato che
si era alzato in
piedi, oltre che non rendersi conto di aver chiamato Riza per nome
davanti al
Comandante.
Riza si alzò e lo prese per il
braccio, cercando di trattenerlo dal saltare addosso al nonno:
<< Roy, ti
prego, calmati... >>. Ringraziò mentalmente il
suo sesto senso di donna
che prima le aveva consigliato di togliere i guanti alchemici dalle
tasche del
soprabito del Colonnello...
Grumman continuava a ridere sornione,
facendo arrabbiare ancora di più il moro, che continuava a
schioccare la dita
per "incenerire" il Comandante, senza rendersi conto che non aveva i
guanti. (Roy, sei un vero disastro... u.ù XD ndA)
La cecchina, vedendo che lui non si
calmava, capì che doveva passare alla maniere forti: prese
una delle sue fidate
calibro9, la puntò al collo di Roy e tolse la sicura:
<< Allora
Roy, >> disse col suo tono freddo << ti
calmi sì o no? >>
L'Alchimista, nel sentire il rumore
della sicura che veniva tolta, sì fermò
immediatamente, fissando con terrore la
mano della sua donna che manteneva la pistola. << O-Ok,
>> disse lui,
che aveva cominciato a sudare freddo << io mi calmo, ma
tu metti a posto
questa pistola, d'accordo? >>
Senza dire una parola, la cecchina
ripose la sua calibro9 e si sedette. L'Alchimista fece lo stesso, fissando la fondina alla
vita di Riza.
La donna capì che doveva prendere lei
la parola: << Allora, signo... ehm, nonno, hai detto che
sei stato tu a
farmi tresferire... per quale motivo l'hai fatto? >>
Il Comandante rispose, tranquillo:
<< Avevo capito che era l'unico modo per far
sì che quel testone di
Roy >> come se l'uomo non fosse presente e facendo
comparire una vena
pulsante sulla fronte del suddetto, << si rendesse
definitivamente conto
dei suoi sentimenti e finalmente si dichiarasse a te, la mia unica
nipote,
invece di continuare a pensarci... >>. L'anziano era
riuscito a sapere dei
sentimenti di Roy tempo prima, come premio per aver vinto l'ennesima
partita a
scacchi contro il moro.
<
Sentendo queste parole, Roy si girò
verso Riza, stupito. Loro avrebbero dovuto ringraziarlo?! Avrebbero
dovuto
incenerirlo, non ringraziarlo!
Il moro cercò di dare voce a questi
suoi pensieri, ma no riuscì nemmeno a spiccicare una parola
perchè Riza,
accorgendosi della sua reazione, aveva messo la mano sulla pistola,
bloccando
Roy con la bocca aperta.
La bionda continuò a parlare:
<< Ma... adesso che tu sai di noi... ci... ci dividerai?
Vista l'esistenza
delle legge antifraternizzazione... >>
Il vecchio Grumman rispose sorridendo,
il sorriso di un nonno che si rivolge al nipote: << Mia
cara Riza... per
il momento farò finta di non sapere nulla... fino a quando
non riuscirò ad
eliminare quella stupida legge... >>
Riza sorrise, felice:
<< Grazie... grazie mille, nonno... >>. Era
sì suo nonno, ma di
solito si comportavano come due militari, e per questo la donna non si
aspettava questo "favore" da parte dell'anziano militare.
Roy si stupì per le parole del
vecchio, poi si sentì in imbarazzo per la reazione che aveva
avuto prima:
<< A-allora grazie, Comandante... e mi scusi per la
reazione di
prima... >>
<< Non fa niente, Roy! >>
disse tranquillo il baffuto militare << Ti conosco bene,
so come sei fatto!
E poi adesso il fidanzato di mia nipote, quindi ci passerò
sopra! >>,
dicendo le ultime parole pieno di felicità. <<
Bene, adesso potete
andare! >>
Il moro chiese stupito:
<< C-come? Ci ha chiamato qui solo per questo?
>>. Anche La bionda
stava pensando la stessa cosa.
<< Certamente! >> rispose il
Comandante, con uno dei suoi soliti sorrisi sornioni sotto i baffi.
Riza si stupì, poi trattenne una
piccola risata, mentre sulla testa di Roy comparve un enorme gocciolone.
I due giovani uscirono dall'ufficio,
chiudendosi la porta alle spalle. Appena usciti, Roy disse ad alta voce
ciò che
gli passava per la testa, sospirando: << Quel vecchio lo
conosco da tanto
tempo, ma continuo ancora a non capirlo... è un tipo davvero
strano... >>
Riza si rivolse, verso di lui, sorridendo:
<< Lo sai che mio nonno è fatto
così... >>, dando del "tu"
al moro approfittando del corridoio deserto.
<< Sì, certo che lo so... >>
rispose l'Alchimista, girandosi e sorridendo dolcemente verso la
bionda. Poi si
guardò a destra e a sinistra, controllando che non arrivasse
nessuno (e facendo
passare per la testa di Riza la domanda "cosa stai facendo, Roy?"),
poi le cinse la vita e la baciò dolcemente. E la bionda
ovviamente ricambiò sia
l'abbraccio che il bacio.
Quando i due si staccarono, rimasero
l'uno con la fronte appoggiata a quella dell'altra scambiandosi uno dei
loro
tanti sguardi che non avevano bisogno di parole.
Adesso nelle loro anime non c'era più
traccia della preoccupazione di essere scoperti.
E con la preoccupazione, dalle loro
anime era scomparsa anche ogni traccia di fumo.
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Note finali
Bene!
Spero vi sia piaciuta! ^_^
L'idea mi è venuta in mente per caso quest'estate: su MTV
stavano ancora trasmettendo la puntate di FullMetal Alchemist:
Brotherhood. Ero arrivata alla puntata in cui Riza viene ferita al
collo e a Roy viene fatto un ricatto per salvarla. Mi chiedevo se per
loro sarebbe finita bene, quando parte la canzone "Fumo e Cenere" dei
Finley (ero a computer con la riproduzione casuale). Fumo e Cenere + il
Colonnello Roy Mustang detto l'Alchimista di Fuoco = questa fan fiction
è venuta fuori quasi da sola! XD
Inizialmente pensavo di scrivere solo la prima parte, poi ho deciso di
aggiungere la seconda (insoddisfatta dell'episodio 64, che ho trovato
sottotitolato su internet, visto che MTV non l'ha trasmesso...), e
sempre in seguito ho aggiunto la terza parte, "pensando di risolvere"
il problema il problema della legge antifraternizzazione.
Una piccola nota che non ho messo nella ff per non "rovinare" il
momento: il fatto che Roy dopo la cecità vede per prima cosa
i
capelli di Riza l'ho preso dalla prima serie (avevo visto uno
screenshot su internet dove lui le accarezzava i capelli). L'ho potuto
fare perchè nella seconda serie non si vede il momento in
cui
Roy riprende la vista...
Ah, mi stavo dimenticando le spiegazioni riguardanti il significato del
fumo e della cenere nelle varie parti! Nella prima parte rappresentain
qualche modo Roy senza forze a causa della lontananza di Riza (al
contrario, il fuoco rappresenta la sua forza); alla fine della seconda
parte la cenere rappresenta la paura di entrambi di non essere
ricabiati, ma anche la tristezza per la distanza che c'era tra di loro;
infine, il fumo alla fine della terza parte rappresenta la paura di
essere scoperti... ma che paranoie mentali che mi faccio! XD
Vi prego, commentate! Mi farebbe piacere sapere il vostro parere! ^_^
Anche che vi fa schifo... è pur sempre un parere!
XD
EXTRA!
Ed ecco un piccolo
extra! Un mini crossover tra i personaggi di FMA e quelli del Mondo
Emerso!
Vi avverto: sarà una cosa molto scema... XD
Per chi non conoscesse il Mondo Emerso, delle piccole note iniziali:
1. Sennar è un mago con i capelli rossi, mentre Nihal
è
una ragazza Cavaliere di Drago, e sono entrambi personaggi di Licia
Troisi
2. Aster adulto, Kiara e Will sono personaggi di NihalDarko, che ho
preso gentilmente in prestito ^_^
Nihal: Avanti, Sennar! Dobbiamo continuare ad esplorare questo nuovo mondo!
Sennar: Certo!
*Nihal e Sennar si avvicinano a Roy e Riza, e le due coppie si guardano stupite*
Riza: Roy...
Roy: Sì, cara? *sorrisone, ha già dimenticato i 2 sconosciuti*
Riza: *indica i capelli di Sennar* Per caso hai dato fuoco tu ai capelli di quel ragazzo?
Sennar: EHI! COME TI PERMETTI DI DIRE CHE I MIEI CAPELLI STANNO ANDANDO A FUOCO?! *incazzato come non mai*
Roy: E TU NON RIVOLGERTI COSI' ALLA MIA FIDANZATA!!!!! *più incazzato di Sennar*
*Roy prende i guanti dalle tasche di Riza, li indossa, schiocca le dita e dà DAVVERO fuoco ai capelli di Sennar*
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *con i lacrimoni e i capelli che vanno a fuoco*
Roy: Muahahahahahaha! *sorriso diabolico*
*Sennar comincia a scappare avanti e indietro inseguito da Roy*
Nihal: TU! *indica Riza con la spada* Come ti sei premessa di prendere in giro il mio fidanzato?
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *i capelli continuano ad andare a fuoco*
Riza: *serissima* Non era mia intenzione prenderlo in giro.
*Riza prende fuori la pistola e con un'agile scatto si avvicnia alla mezzelfo e punta la pistola alla testa di Nihal*
Riza: E soprattutto non ti conviene minacciarmi.
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *continua a scappare inseguito da Roy*
Nihal: O_O'' *spaventata dalla pistola*
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *bhè, ormai lo sapete cosa sta facendo...*
Riza: -_-''
Nihal: -_-''
Riza: Che ne dici di lasciar predere e cerchiamo invece di fermare i nostri rispettivi fidanzati? -_-''
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *l'inseguimento continua...*
Nihal: Sì, forse è meglio... -_-''
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *ancora...*
Riza: Roy! *lo chiama con una voce dolce*
Roy: *si avvicina a Riza con un sorrisone stampato in faccia* Sì, mia dolce Riza?
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *continua a scappare con i capelli che vanno a fuoco e senza rendersi conto che Roy non lo insegue più*
Riza: *con uno sguardo glaciale punta la pistola alla tempia di Roy* Smettila di fare il bambino e di dare fuoco ai capelli di quel ragazzo, ok?
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *i capelli continuano a bruciare*
Roy: O-ok... O_O'' *terrorizzato, mette via i guanti*
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *e che palle, Sennar!*
Nihal: Sennar! *anche lei lo chiama con voce dolce*
Sennar: *anche lui col sorrisone dolce e scordandosi che ha i capelli cha vanno a fuoco* Sì, piccola mia?
Nihal: *incazzata* TI RENDI CONTO DELLA FIGURACCIA CHE CI HAI FATTO FARE?! TI SEI MESSO A CORRERE COME UN DEFICENTE QUANDO POTEVI USARE UN INCANTESIMO PER SISTEMARE LA COSA! *indica i capelli di Sennar che continunano ad andare a fuoco*
Sennar: I MIEI CAPELLI VANNO ANCORA A FUOCO! AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *ricomincia a correre*
Roy e Riza: -_-''
Nihal: SMETTILA DI CORRERE COME UN IDIOTA! *fa un incantesimo e spegne i capelli di Sennar*
Sennar: *sospira* Va meglio... *i capelli sono tornati come prima*
*Nihal e Riza si stringono la mano*
Nihal: Viva la solidarietà femminile!
Riza: Ovviamente!
Sennar: Ehi, i capelli sono tornati come prima! *occhioni sognanti: non gli sembra vero*
*Sennar si mette in una posizione plastica contornato da luccichii, e subito il Maggiore Armstrong si unisce a lui*
Magg. Armstrong: Tu hai dei capelli meravigliosi ed io dei muscoli meravigliosi! *anche lui si mette in una posizione plastica*
Roy, Riza e Nihal: -_-''
*Arriva altra gente: Aster, Kiara e Will da una parte, Ed, Al e Winry dall'altra*
Aster, Kiara e Will: *in coro* MERENDINEEEEEEEEEEEEEE!
Ed, Al e Winry: *in coro* MERENDINEEEEEEEEEEEEEEEE!
Kiara: *si rivolge ai tre ragazzi di Amestris* Ehi! Non rubateci la battuta!
Ed: COSA?! Voi ci state rubando la battuta!
Aster: Taci, piccoletto!
Ed: CHI HAI CHIAMATO PULCE MICROSCOPICA?!
Aster: Io non ho detto niente di tutto questo... u_u
Ed: T_T *si rende conto di essersi offeso da solo e se ne va depresso in un angolo*
*Nel frattempo il resto del gruppo continua a litigare formando una nuvola di polvere, a cui si aggiungono anche Nihal e Sennar*
Riza: Siamo alle solite... -_-''
Roy: MA INSOMMA! ERAVAMO SOLI IO E LA MIA DOLCE RIZA, ADESSO NON E' TROPPO AFFOLLATO?! *si rivolge alla scrittrice*
Io: Lo so che è affollato... ma è divertente! ^_^
Roy: NON E' AFFATTO DIVERTENTE! *si mette di nuovo i guanti e prova dare fuoco alla scrittrice*
Io: ^_^ *è protetta in una specie di stanza rialzata con un vetro da cui vede tutta la scena*
Roy: TI ODIO! *si rivolge sempre alla scrittrice*
Riza: *sguardo ancora più glaciale di prima* Roy, te lo ripeto: finiscila.
Roy: *si ferma sentento un vento gelido arrivargli addosso* V-v-va b-bene...
Io: Comunque, stai tranquillo, adesso risolvo il problema... u_u
*si mette a scrivere e subito Al si ferma ed esce dalla nuvola di polvere*
Al: Che ne dite di lasciar perdere tutto e di andare in un bar a prendere qualcosa? ^_^
Tutti (tranne Roy e Riza): SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!
Riza: Si sono calmati all'improvviso... O_O''
Roy: Già... O_O''
*la scrittrice sorride trionfante... e visto che c'è, anche lei si mette in una posa plastica*
Will: Conosco un bar qui vicino dove si mangia bene!
Kiara: Ci sono le merendine?
Will: Ovviamente! u_u
Kiara e Aster: MERENDINEEEEEEEEEEE!
*il gruppetto se ne va lasciando soli Roy e Riza*
Roy: *sospira* Finalmente soli...
Riza: E' tornata la tranquillità...
Roy: *sorriso malizioso* Già... soli soletti...
*Roy salta addosso a Riza come un animale in calore*
Riza: ROY, CHE FAI! C'è la scrittrice lì sopra *la indica*
Roy: *si ferma sconsolato* Uffi...
Io: Nessuno problema! Vedi quella porta sulla sinistra? *la indica* E' una stanza dove potrete avere un po' d'intimità...
Roy: *sorridendo come un bambino* Evviva!
*Roy prende Riza per mano e va dentro la stanza*
*si sentono le voci che provengono dalla stanza* Winry: Colonnello!
Nihal: La tipa bionda con la pistola!
Armstrong: Colonnello, Tenente! Anche voi vi unite?
Roy: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! T_T
Io: *sorriso diabolico* Come sono malvagia... Muhahahahahahaha!