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Autore: Silvery Lugia    18/12/2010    4 recensioni
Bene! Questa è la mia prima fan fiction... quindi abbiate pietà di me! XD
In pratica questo è il mio personale seguito Royai alla serie FMA: Brotherhood (o al manga, come preferite)...
In una strada deserta di periferia era seduto sul bordo di un marciapiede un uomo sulla trentina, affascinante, i capelli corvini, gli occhi, dello stesso colore, che fissavano l'asfalto. Indossava una divisa blu, quella che indossavano tutti i soldati, e un soprabito nero; alle mani portava guanti di un bianco candido, con un simbolo circolare rosso ricamato sul dorso.
Era lì da tantissimo tempo, la mente che continuava a pensare. Anzi, a ricordare.
Il flusso di pensieri venne interrotto da una musica proveniente da una finestra vicina.

PROBABILI SPOILER per chi non ha visto l'ep. 64 di FMA: Brotherhood o sta seguendo il manga!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang, Sorpresa | Coppie: Roy/Riza
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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funo e cenere-vrs x efp

Note iniziali

Oddio, l'ho scritta davvero... o_O'''
Sì, ho scritto la mia prima (e all'inizio pensavo ultima) fan fiction, dedicata a FullMetalAlchemist. Per la precisione una Royai, ambientata alla fine di FMA: Brotherhood (o del manga come volete).
Mi rendo conto che I due personaggi principali risultino un po' OOC... mentre la scrivevo non mi sembrava, poi... -.-''
Ah, un'ultima cosa: GIURO che ho scoperto dell'esistenza di una fan fiction con lo stesso titolo DOPO aver scritto la mia storia! Quindi nonho copiato l'idea!
Bene, vi auguro una buona lettura! ^_^

Fumo e Cenere

Da quanto tempo era lì? Non lo sapeva più: ormai aveva perso la cognizione del tempo. Non si era nemmeno reso conto che il sole era calato e ormai era notte inoltrata. La sua mente era troppo occupata a pensare ad altro.
In una strada deserta di periferia era seduto sul bordo di un marciapiede un uomo sulla trentina, affascinante, i capelli corvini, gli occhi, dello stesso colore, che fissavano l'asfalto. Indossava una divisa blu, quella che indossavano tutti i soldati, e un soprabito nero; alle mani portava guanti di un bianco candido, con un simbolo circolare rosso ricamato sul dorso. (avete capito chi è? ;P ndA)
Era lì da tantissimo tempo, la mente che continuava a pensare. Anzi, a ricordare.
Il flusso di pensieri venne interrotto da una musica proveniente da una finestra vicina.
La canzone di un nuovo gruppo amato dai ragazzi, dalla musica un po' strana. (strana per il mondo in cui è ambientata la storia, precisiamo! ndA)

 

Strade deserte,
note distorte
componi per lei.
Si è fatto buio già.
Ore seduto
sul marciapiede
sotto un lampione...

 
L'uomo si era messo ad ascoltare il testo della canzone. Sorrise amaramente: sembrava stesse raccontando di lui...

 ...sai che lei non tornerà.


Nel sentire queste parole, un'espressione stupita si dipinse sul volto dell'uomo. Accidenti, quella canzone stava parlando davvero di lui. Di lui e di lei.

 

E' un lamento continuo
di frasi che ormai
sono andate, sparite,
mai più sentirai.

 
Un altro sorriso amaro comparve sulle labbra dell'uomo. Lui e lei non parlavano molto spesso, ma quelle poche parole che ogni tanto si dicevano valevano tanto, tantissimo.
Come quel semplice "non morite, Colonnello". Tanto semplice quanto significativo per lui. Sì, perchè significava che lei, almeno un po', ci teneva a quell'uomo.
Ma ormai non avrebbe più sentito altre frasi così, perchè lei era lontana.

 
Ti aspettavi di udire
"sei solo per me".

 
Cominciò a ricordare: pensava che il grande giorno fosse giunto. Le avrebbe detto ciò che da tanto tempo teneva rinchiuso dentro di sè. Si era addirittura preparato una specie di discorso. Ma tutto si bloccò quando vide arrivare lei con la solita espressione seria, ma (come solo lui poteva notare) con gli occhi tristi. Aveva un foglio in mano.
E poi non la vide più.
Quel foglio, quel MALEDETTO foglio, proveniva dalle alte sfere: diceva che lei aveva l'ordine di trasferirsi in un piccolo paesino vicino al confine ovest di Amestris, molto lontano da East City. E troppo lontano da lui. (eddai, se non avete capito prima, ormai ci sarete arrivati! ndA)

 
Metti l'anima in pace...

 
Mettersi l'anima in pace... era ormai da due settimane che ci provava. Non era molto tempo per una qualunque persona. Ma per lui era troppo... perchè lei non era al suo fianco. Certo, c'era già stato un periodo in cui lei non era la sua fidata assistente, ma si trovavano nella stessa città, e spesso si vedevano per i corridoi del Quartier Generale...

 
...quei giorni son già
fumo e cenere.

 
Adesso la cosa stava diventando davvero assurda... i giorni che lui, il Colonnello Roy Mustang, aveva passato con lei, il Tenente Riza Hawkeye, che diventavano "fumo e cenere". Giorni vissuti da lui, detto "l'Alchimista di Fuoco". Era davvero il colmo...

 
La nebbia sul viso
nasconde il sorriso
di quei giorni in cui
lei era accanto a te.

 
Ad essere sinceri, le loro vite erano così travagliate per il lavoro che facevano, che non sempre riuscivano a sorridere... ma quando capitava, lui si sentiva al settimo cielo nel vedere il volto di Riza sorridente... anche perchè l'aveva già vista soffrire troppe volte. E lui odiava vederla soffrire...

 
Riassaggi i momenti
scorrendo i messaggi
ma solo quelli più dolci
non li cancellerai.

 
Loro non si erano mai mandati messaggi o lettere... ma Roy riassaggiava ugualmente i momenti, "scorrendo" gli attimi più belli che avevano trascorso insieme. Anche se erano davvero pochi, soprattutto negli ultimi mesi: la battaglia contro quei maledetti Homunculus e il "Padre" non li aveva fati stare tranquilli nemmeno un attimo. Ma il ricordo dei lunghi capelli biondi del suo Tenente, dei suoi grandi occhi nocciola, o anche solo del rumore dei suoi passi che lo seguivano sempre, fece comparire un'altro sorriso, involontario, sul volto dell'Alchimista. Ma un sorriso dolce, come se Riza fosse nuovamente accanto a lui, come sempre.

 
Il tuo mondo
sta andando a puttane
oramai.
Puoi reagire ma forse
non è ciò che vuoi.
Preferirsci essere vittima.
Non guarirai.

 
Lui voleva reagire, davvero. Ma non ci riusciva. La mancanza di Riza gli aveva fatto perdere la forza, la solita sicurezza, persino la sua rinomata sfacciataggine e anche la voglia di fare tutto: di lavorare (anche se, si disse, non ne aveva mai avuta molta), di scherzare, di arrabbiarsi con i suoi sottoposti, addirittura quella di fare conquiste (cosa che gli consigliava Havoc per scacciare la strana e inspiegabile tristezza del Colonnello)... anche se, in realtà, era ormai da tempo che non usciva con una donna: da quando si era reso conto dei sentimenti che provava per Riza prendeva sì degli appuntamenti, ma di nascosto parlava con quelle donne al telefono trovando ogni volta una scusa diversa per annullare gli incontri. Tutto per mantenere la sua fama di donnaiolo e non mostrare a nessuno i suoi sentimenti. L'unico che sapeva qualcosa era il caro Hughes, con cui si era confidato prima che l'amico (anzi, fratello) scomparisse.

 
Non mollare,
è un consiglio,
o ti ridurrai
fumo e cenere.

 
I ragazzi di quel gruppo avevano ragione. Non poteva abbattersi, anzi, ridursi in "fumo e cenere".
Doveva farlo per Riza. E poi, da quando il Colonnello Roy Mustang, l'Alchimista di Fuoco, si arrendeva così facilmente alla prima difficoltà? Si diede da solo dell'idiota.
In tanti gli avevano detto che doveva riprendersi (anche se non conoscevano il motivo del suo strano umore, anche se qualcuno si era accorto che tutto era cominciato dalla partenza del Tenente), ma, senza sapere il perchè, solo grazie alle parole di questa canzone si era riaccesa in lui una piccola fiammella... una fiammella che gli fece balenare in mente un'idea. Forse era un'idea folle, ma non ci riflettè sopra: si alzò e con un'espressione decisa sul volto, si avviò di corsa verso la meta.
E mentre correva, Roy ringraziò mentalmente quel gruppo sconosciuto.

 
- - -

 
Riza, come sempre, si era svegliata presto ed era arrivata per prima nel suo nuovo ufficio. Era deserto, come quando lavorava ancora a Central City prima, e a East City dopo: lei per prima, gli altri della squadra poco tempo dopo, e il Colonnello Mustang per ultimo, come sempre mezzo addormentato, molto probabilmente perchè si era svegliato pochi minuti (per non dire secondi) prima.
Roy... cercava di non darlo a vedere, ma le mancava da impazzire. E l'idea che, come succedeva ormai da due settimane, nemmeno stamattina l'avrebbe visto entrare dalla porta, le fece venire una piccola fitta nel petto.
Si avvicinò lentamente alla scrivania del suo nuovo superiore (ancora vuota), immaginandosi Roy addormentato come un bambino, scena che vedeva spesso quando lavorava ancora come sua assistente. Non sopportava molto la sua svogliatezza (e, per essere precisi, anche molte altre cose del Colonnello...), ma in fondo le piaceva vederlo teneramente addormentato... al pensiero, un dolce sorriso comparve sul volto della donna.
I suoi pensieri vennero interrotti dal rumore della porta che, alle sue spalle, veniva spalancata di colpo. Si girò, spaventata dal rumore improvviso. Ma l'espressione di paura si trasformò velocemente in un'espressione stupita. Non poteva credere a quello che vedeva: era stato il Colonnello Roy Mustang ad aprire la porta. Era lì, con una mano ancora sulla maniglia. Ansimava (segno che fino ad un secondo prima stava correndo), i capelli neri scompigliati sia dalla corsa che dal non aver dormito sul treno che aveva preso durante la notte (grazie al suo sconosciuto compagno di scompartimento che russava peggio di un trombone).
Il Tenente cercò di riprendersi, facendo tornare sul viso la sua solita espressione seria: << Colonnello, cosa ci fa qui? >>
A Roy il solo rivedere la sua Riza lo fece sentire meglio: non sentiva nemmeno la stanchezza del viaggio. Sulle labbra comparve uno dei suoi soliti sorrisi decisi, chiuse la porta e avvicinandosi alla donna le rispose: << Sono venuto a vedere come stai, Tenente... >>
<< Impossibile. >>
Il Colonnello rimase stupito: << E perchè? >>
Lei, impassibile, gli rispose: << Deve essere successo qualcosa di grave >>
<< E... da cosa lo avresti capito? >> chiese lui, alzando un sopracciglio.
Lei gli rispose, con un tono quasi da maestrina: << Prima di tutto, è arrivato ansimando, segno che è arrivato qui correndo. Poi è strano che un donnaiolo come lei non si prenda cura del suo aspetto e sia venuto qui con i capelli tutti fuori posto. Inoltre, per essere arrivato qui a quest'ora, partendo da East City, deve aver preso il treno ieri sera, o, con molta più probabilità, stanotte, visto che non ha nemmeno dormito: si capisce dalla sua espressione, che fa intravedere la stanchezza. >>
Roy rimase sconvolto e senza parole: aveva capito tutto. Anzi, quasi tutto: solo il motivo per cui lui era lì le era sfuggito. Sul suo viso comparve di nuovo il sorriso di prima, e le disse, mentre si metteva una mano tra i ciuffi neri nel tentativo di rimetterli un po' in ordine: << Accidenti, Tenente. Certo che mi conosci davvero bene. >>
Lei s'imbarazzò leggermente nel sentire queste parole e distolse lo sguardo: lui non sapeva quanto la donna lo guardasse sempre, conoscendo ormai ogni minimo particolare, e notando  anche il più impercettibile cambiamento. La cecchina non lo sapeva, ma l'Alchimista faceva la stessa cosa con lei.
Il Colonnello, con sicurezza, guardò negli occhi della bionda, e cominciò a parlare: << In effetti, sono venuto per... una cosa molto importante. Ecco, vedi... io... >> ma cominciarono a mancargli le parole. Cavolo, adesso che lei gli era finalmente davanti, la sicurezza iniziale stava lentamente andando a farsi friggere.
L'uomo venne salvato (se così si può dire) dal rumore della porta alle sue spalle che si apriva. Entrò un giovane ragazzo (un soldato, visto che portava la divisa blu) coi capelli castani, che salutò la donna: << Buongiorno, Tenente Hawkeye! >>
<< Buongiorno, Sottotenente Blizzard. >> (lo so è un cognome osceno, ma non avevo idea... ^_^'' tanto è solo una piccola comparsa... n.d.A)
Solo in un secondo momento il ragazzo si rese conto che la donna era in compagnia. Ma riconobbe immediatamente l'affascinante uomo, che lo stava guardando leggermente incuriosito. Sul viso del Sottotenente comparve una grande sorriso: << Non può essere... ma lei è... >>
<< ...Il Colonnello Roy Mustang >>, completò la frase l'Alchimista, girandosi verso il nuovo arrivato con un sorriso sulle labbra e la mano destra tesa in avanti.
Il ragazzo, con gli occhi pieni di ammirazione, gli strinse la mano: << Incredibile... il famoso Alchimista di Fuoco... ed è qui davanti a me! >>. Poi, riflettendo un attimo, continuò: << Cosa ci fa lei qui? >>
Roy, sorridente, rispose al suo fan (non pensava di avere, oltre a donne che cadevano ai suoi piedi per il suo fascino, anche degli ammiratori per il lavoro che faceva...): << Sono venuto a fare una visita alla mia ex-assistente >>, indicando Riza.
Un'espressione stupita comparve sul volto del Sottotente: << Cosa?! Lei, Tenente, è stata l'assistente del Colonnello Mustang? >>, rivolgendosi alla donna.
<< Sì >>, rispose lei con fermezza, << fino a due settimane fa. >>
<< Cavolo... non ci posso credere... >> disse il ragazzo, ancora stupito.
<< Scusa, >> disse il Colonnello, sempre mostrando il suo sorriso << ma devo dire una cosa molto importante al Tenente... >>
<< Oh, sì... >>, poi continuò, leggermente in imbarazzo, << Scusatemi se prima vi ho interrotto... >>, senza sapere che, in qualche modo, aveva salvato il moro di fronte a lui.
<> disse Roy, tendendo di nuovo la mano destra.
<< Oh no, signore >>, disse il Sottotenente, stringendo la mano del Colonnello con un grande sorriso sulle labbra, << il piacere è stato tutto mio! >>, per poi avvicinarsi a quella che doveva essere la sua scrivania.
<< Allora >> sussurrò Roy a Riza con la sua voce calda << posso parlarti in privato, Tenente? >>, mentre con lo sguardo teneva sotto controllo il giovane soldato.
<< S-Sì, certamente >> gli rispose la donna, leggermente turbata. Era l'effetto che la voce del moro, quando parlava in quel modo, le faceva. Da sempre, ma questo lui non lo sapeva, perchè era sempre riuscita a nasconderlo.
I due uscirono e andarono in un parco, a quell'ora ancora deserto. Il sole era sorto da un po', e l'aria fresca del mattino era piacevole sulla pelle.
I due cominciarono a camminare fianco a fianco, in silenzio. Finalmente la sua Riza era lì con lui, ma Roy non riusciva a spiccicare una parola. Si sentì nuovamente un idiota.
Il problema era trovare le parole giuste, perchè sapeva che con lei il suo solito atteggiamento da latin lover non aveva assolutamente effetto. Una volta, quando la donna era diventata da poco la sua assistente, fece un tentativo. Unico risultato: la calibro9 di Riza puntata alla gola. Imparò molto da quella esperienza.
Mentre Roy rifletteva, cercando le parole giuste, Riza aspettava, guardandolo con impazienza. Cos'era successo di importante perchè lui arrivasse lì di corsa e tutto spettinato, prendendo un treno in piena notte e senza dormire?
E lui continuava a non dire una parola, fissando davanti a sè. Spazientita, la donna sospirò, e mentre continuavano a camminare, si tolse il fermaglio che teneva sempre, facendo ricadere dolcemente le ciocche bionde sulle spalle, con l'intenzione di rimettersi in ordine i capelli.
Il Colonnello la vide, e allungò istintivamente una mano per accarezzare quei capelli che sembravano fili d'oro alla luce del sole. Riza se ne accorse, e si bloccò, visibilmente imbarazzata. Lui si mise davanti a lei, con un dolce sorriso sulle labbra e continuando ad accarezzarle i capelli.
<< Sai >>, cominciò lui con la sua voce calda, << quando rivedo i tuoi capelli sciolti, mi ricordo che furono la prima cosa che vidi dopo quell'oscurità totale in cui ero immerso... fu una visione così piacevole dopo tutto quel buio... >>. Riza rimase rigida, imbarazzata, senza riuscire a mantenere lo sguardo negli occhi magnetici di lui.
Lui continuò per un po' ad accarezzare i capelli, poi spostò lentamente la mano, cominciando ad accarezzare il viso della bionda.
Al contatto della mano dell'uomo sulla sua pelle, Riza ebbe un fremito, e si sentì ancora più in imbarazzo. Voleva resistere, voleva cercare di mantenere la calma, di mantenere la sua solita maschera fredda. Ma non ci riusciva: era come se quelle due settimane senza di lui avessero fatto uscire in lei il suo lato più femminile, che solitamente teneva nascosto. Infatti dopo un po' chiuse gli occhi, lasciandosi coccolare da quella carezza.
Un attimo dopo si rese conto di quello che stava facendo: cercando di calmarsi, con una mano prese il polso di Roy, spostando la mano dell'Alchimista dal suo viso: << No, Colonnello, la prego... >>. Lui la lasciò fare, ma era visibilmente dispiaciuto dalla fine di quel momento.
<< Allora, signore >>, cominciò lei con il suo solito tono sicuro, mentre metteva il fermaglio in una tasca della divisa, << si può sapere cosa è venuto a fare qui? >>
Ecco, adesso era la fine. S'irrigidì: sperava tanto che lei non gli facesse quella domanda, che gli desse il tempo di mettere insieme un paio di frasi di senso compiuto che non le facessero sfoderare le calibro9...
Lei nel frattempo incrociò le braccia, con tranquillità, ma guardando il Colonnello con aria decisa.
Roy cercò di dire qualcosa: << Ecco... vedi, Riza, io... >>
La donna sgranò gli occhi nel sentire il proprio nome uscire da quelle labbra. Erano secoli che lui non la chiamava per nome... si fece ancora più attenta: doveva essere successo qualcosa di davvero grave.
Lui continuò a balbettare: << V-vedi, io... >>, prese una pausa, deglutì, imbarazzato, poi tentò di continuare: << I-io... >>. Poi si fermò. Abbassò la testa, strinse i pugni e si arrabbiò con sè stesso: << Insomma Roy! Quanto tempo ci metti a dirle "Riza, ti amo, sei tu colei che mi dà la forza di andare avanti, colei che mi accende il fuoco dentro che non mi fa diventare fumo e cenere"? >>
Un attimo dopo si rese conto del casino che aveva fatto: l'intenzione era di dirselo in testa, invece l'aveva addirittura urlato. Alzò lentamente lo sguardo verso la donna: sapeva che si sarebbe trovato la canna della pistola di lei a 2 millimetri di distanza... invece era rimasta nella stessa posizione di prima e aveva gli occhi sgranati, pieni di stupore, imbarazzo e un altro centinaio di sensazioni tutte insieme. Stava addirittura tremando, come se sentisse improvvisamente freddo. L'Alchimista non si aspettava questa reazione.
Riza abbassò lo sguardo, confusa: << No... non... non può essere... lei... mi sta prendendo in giro... >>. Non sapeva perchè, ma stava tremando. Forse era stato l'effetto dell'estrema sincerità che si sentiva nella frase, quella stessa sincerità che non le aveva fatto sfoderare una delle sue pistole. Ma le sembrava impossibile che lui si fosse davvero innamorato di lei.
Roy rimase sconvolto: si aspettava di tutto, ma non questa reazione. Si sentì dispiaciuto: non voleva che lei si sentisse così, quasi come se stesse per avere un malore. Ma, pensò, ormai aveva cominciato l'opera e doveva finirla: forse lei non lo avrebbe ricambiato, ma voleva almeno farle capire che i suoi sentimenti erano sinceri. Si avvicinò a lei, cingendole la vita con le braccia, con il tentativo di calmarla. Con un tono tranquillo le chiese: << E perchè non sarebbe possibile? >>
Lei gli rispose, senza guardarlo in viso: << Non... non può essere che uno come lei, che ha tutte le donne di Amestris ai suoi piedi, si sia... si sia innamorato di una come ME. Potrebbe... avere donne molto più belle della sottoscritta... >> finendo la frase con una leggera tristezza.
Roy non potè fare a meno di guardarla dolcemente, intenerito. << Prima di tutto >>, disse lui appoggiando la sua fronte a quella di lei, << io penso che tu sia splendida, una delle donne più belle di tutta Amestris >>. Lei, al complimento, arrossì: le sembrava assurdo che proprio lui, Roy Mustang, le stesse dicendo queste cose. << E non sono l'unico a pensarlo! >>, continuò il moro, ripensando soprattutto a quante volte Havoc, quando lei non c'era, avesse fatto apprezzamenti sulla cecchina (e Roy fosse pronto ad incenerirlo...).
Riza aveva smesso di tremare, ma era ancora incredula: << E'... è assurdo... semplicemente assurdo... perchè proprio io? >>
Roy le rispose, continuando a guardarla con occhi dolci e sinceri: << Per tanti motivi, troppi da elencare. Ti conosco quasi da sempre; conosco le tue sofferenze e tu conosci le mie, e penso che nessun altro potrebbe capirle; sei tu che mi dai la forza per continuare a seguire il mio sogno di migliorare il mondo. >> A queste parole, un'espressione stupita comparve sul volto della donna. Lui continuò: << E poi adoro tutto di te: i tuoi capelli, i tuoi occhi, il rumore dei tuoi passi quando mi segui, la sensibiltà che nascondi dietro a quel viso serio >>. Poi continuò con un tono più divertito: << Addirittura i tuoi rimproveri quando non ho voglia di lavorare! >>
Riza non potè trattenere un leggero sorriso alla battuta dell'Alchimista. Poi il suo viso tornò serio: non trovava più parole per capire se fosse vero tutto ciò che lui stesse dicendo. Dopo quella di Roy, adesso era la sicurezza di Riza che stava venendo a mancare.
L'Alchimista aveva capito che lei non era ancora convinta. E decise di fare quell'azione. Proprio quella che, pensò, gli avrebbe dato definitivamente la morte per mano delle pistole di Riza. Pazienza, almeno sarebbe morto felice e con un sorriso sulle labbra.
Deciso come non mai, strinse di più la donna a sè. Fece scivolare una mano lungo la schiena della donna, fermandosi sul collo. E finalmente avvicinò il viso di lei al proprio, fino a quando le loro labbra non si toccarono.
Un bacio.
Il bacio.
Il loro bacio.
Quel bacio che lui voleva darle da così tanto tempo...
Riza, sentento le labbra di Roy che baciavano le proprie, sgranò gli occhi: semplicemente non se lo aspettava. Alzò una mano per dargli uno schiaffo. Ma a pochi centimerti dal viso di lui, si fermò.
In fondo, non desiderava anche lei tutto questo?
Sì. Da sempre.
Trasformò lo schiaffo in una morbida carezza, e si lasciò andare a quel bacio tanto desiderato, ricambiandolo e stringendosi ancora di più a lui.
Quando finalmente si staccarono e le loro labbra erano ancora a pochi centimetri di distanza, Riza sussurrò: << Anch'io ti amo, Roy >>.
L'uomo allontanò la donna quel tanto che gli bastava per vederla in volto: adesso era lui a guardarla con occhi pieni di stupore, mentre lei gli rivolgeva un dolce sorriso.
<< Davvero? >> chiese lui, senza celare lo stupore.
<< Sì >> rispose lei, continuando a guardarlo con quella dolce espressione.
L'Alchimista sorrise, pieno di gioia come non mai. Giocando come un bambino, prese Riza per la vita e cominciò a farla girare, obbligandola a mettere le braccia intorno al collo di lui per mantenersi.
Quando la rimise giù, non si dissero nulla, ma si scambiarono uno sguardo pieno di amore, mentre lui le accarezzava dolcemente la cicatrice sul collo. Si diedero un altro bacio, a fior di labbra, e quando allontanarono i loro volti, Roy notò quello di Riza, che si era leggermente incupito.
<< Che succede, Riza? >> chiese lui, preoccupato.
<< Niente... è solo che... ci saremo anche dichiarati, ma adesso dovremo lasciarci di nuovo... >>
Il moro le rivolse uno dei suoi sorrisi decisi: << Non devi assolutamente preoccuparti. Ho già in mente un piano: questione di giorni e tornerai da me a East City >>. Avere nuovamente Riza al suo fianco gli aveva riacceso il fuoco dentro. E gli aveva anche messo in moto la testa, pronta ad avere sempre nuove idee.
La bionda, rassicurata, sorrise: sapeva che Roy, quando aveva un obbiettivo, avrebbe attraversato mari e monti per raggiungerlo.
Si abbracciarono e poi si baciarono di nuovo, spazzando via l'ultimo residuo di cenere che si era posato sui loro cuori.

 
- - -

 
Tempo dopo, Roy era riuscito a "mettere in atto" il suo piano (sconosciuto anche a me! XD ndA), e Riza era di nuovo la sua assistente a East City.
I giorni erano tornati monotoni: sembrava che quelle due settimane in cui l'Alchimista e la cecchina furono lontani non ci fossero mai stati. Sembrava tutto tornato come sempre, addirittura come prima che iniziasse la battaglia contro gli Homunculus e il Padre. Con l'unica differenza che adesso il Tenente e il Colonnello, senza farsi scoprire, si mandavano dolci occhiate e sorrisi (anche se la pistola di Riza era sempre pronta ad essere usata per far tornare al lavoro uno sfaticato Roy...).
Improvvisamente i due ricevettero l'ordine di andare a Central City a parlare con il Comandante Supremo. Alla notizia, si stupirono e si spaventarono un po', ma si tranquillizzarono, immaginando che forse il Comandante voleva sapere a che punto era il lavoro per rimettere in sesto Ishval.
Pochi giorni dopo, di mattina, presero un treno che li portasse a Central, vestendosi con abiti civili per poter stare tranquilli e non destare scalpore. Arrivati alla capitale, andarono nell'albergo dove avevano prenotato le stanze (con molte proteste da parte di Roy, che voleva una sola camera per loro, e un po' di tristezza da parte di Riza, perchè anche lei voleva stare in camera con lui, ma nell'albergo si sarebbero insospettiti), indossarono le divise e andarono al Quartier Generale, che, dopo la battaglia finale, era ormai ricostrito del tutto.
Davanti alla porta del Comandante, la tranquillità che i due soldati avevano sul treno venne sostituita da un leggero turbamento. I due, prima di bussare si scambiarono un'occhiata preoccupata.
Roy sospirò, prese coraggio e bussò alla porta. Sarebbe stato inutile aspettare ancora.
<< Avanti! >> rispose la voce di un uomo anziano, ma arzillo.
Il Colonnello e il Tenente entrarono, si avvicinarono alla grande scrivania e fecero il saluto militare: << Buongiorno, Comandante! >> dissero i due, all'unisono.
Dall'altra parte della scrivania era seduto il vecchio Grumman, con un sorriso sornione stampato in faccia. << Riposo, riposo. Roy, Riza, sapete perfettamente che non avete bisogno di essere così formali con me! Prego, sedetevi! >>
Sembrava tutto nella norma, così i due militari, un po' più tranquilli, si sedettero e rimasero in silenzio, aspettando che l'anziano militare facesse domande o dicesse loro qualcosa.
Ma anche il veccho Grumman rimase in silenzio per qualche istante, aspettando che il moro e la bionda dicessero qualcosa.
Roy e Riza, vedendo che il Comandante non parlava, si scambairono un'occhiata con cui l'uno chiese all'altro "perchè non dice niente?"
Il vecchio capì che doveva essere diretto: << Allora ragazzi, vi siete fidanzati sì o no? >>
Ai due giovani venne un colpo: Riza s'irrigidì, Roy stava quasi per svenire.
Appena si riprese, rispose il moro, sorridendo e cercando di mostrare la sua solita sicurezza: << Ma che dice, Comandante? Il nuovo grado l'ha fatto impazzire? >>
<< Non fare lo gnorri con me, Roy Mustang >> gli rispose serio Grumman. << So perfettamente che dopo due settimane dalla partenza di mia nipote tu l'hai raggiunta, vi siete dichiarati, tu sei tornato qui, sei riuscito (senza troppe difficoltà) a convincermi a farla tornare e ora lei è di nuovo al tuo fianco. >> ("nipote" perchè Grumman è il nonno materno di Riza! L'ho scoperto su una pagina di Wikipedia in inglese! ndA)
L'Alchimista, stupito, rimase senza parole. La cecchina, invece, arrossì leggermente, in modo quasi impercettibile. Impercettibile sì, ma non per l'occhio attento del vecchio militare.
<< Aha! Ti ho visto, Riza! Sei diventata leggermente rossa! >> esclamò il Comandante, notandola. << Allora avevo ragione! Vi siete fidanzati! >>
Riza, dopo lo stupore iniziale, si diede della stupida: le sue guance erano diventate rosse come se lei fosse una ragazzina alla prima cotta. E adesso, pensò, li avrebbero divisi per sempre... e tutto per colpa sua.
Roy rimase sconvolto: com'era possibile che lui sapesse tutto? E come diavolo aveva fatto a notare il rossore della sua Riza?
E lui, invece some avrebbe fatto definitivamente senza di lei? Anche se Grumman era il nonno di Riza, non avrebbero mai ricevuto da lui un servizio di favore...
Il Colonnello, leggermente stizzito, gli diede la conferma: << Sì, ci siamo fidanzati! Contento? >>.
<< Ah, lo sapevo! >> rispose allegro Grumman.<< Eh, >> continuò, sospirando << sapevo anche che se non avessi messo come minimo l'intera Amestris tra di voi, tu, Roy, non ti saresti mai dichiarato... >>
Sui volti dei due giovani militari si dipinse per l'ennesima volta un'espressione stupita: "se non avessi messo come minimo l'intera Amestris tra di voi"?
<< C-come? >> chiese il moro, dando voce anche ai pensieri della bionda.
L'anziano rispose con molta tranquillità, come se fosse una cosa ovvia: << Sono stato io ad allontanare da te Riza per... >>
Ma non riuscì a finire la frase che venne interrotto da un'irato Roy: << E' STATO LEI AD ALLONTANARE RIZA DA ME? MA IO LA INCENERISCO! >> Era talmente arrabbiato che si era alzato in piedi, oltre che non rendersi conto di aver chiamato Riza per nome davanti al Comandante.
Riza si alzò e lo prese per il braccio, cercando di trattenerlo dal saltare addosso al nonno: << Roy, ti prego, calmati... >>. Ringraziò mentalmente il suo sesto senso di donna che prima le aveva consigliato di togliere i guanti alchemici dalle tasche del soprabito del Colonnello...
Grumman continuava a ridere sornione, facendo arrabbiare ancora di più il moro, che continuava a schioccare la dita per "incenerire" il Comandante, senza rendersi conto che non aveva i guanti. (Roy, sei un vero disastro... u.ù XD ndA)
La cecchina, vedendo che lui non si calmava, capì che doveva passare alla maniere forti: prese una delle sue fidate calibro9, la puntò al collo di Roy e tolse la sicura: << Allora Roy, >> disse col suo tono freddo << ti calmi sì o no? >>
L'Alchimista, nel sentire il rumore della sicura che veniva tolta, sì fermò immediatamente, fissando con terrore la mano della sua donna che manteneva la pistola. << O-Ok, >> disse lui, che aveva cominciato a sudare freddo << io mi calmo, ma tu metti a posto questa pistola, d'accordo? >>
Senza dire una parola, la cecchina ripose la sua calibro9 e si sedette. L'Alchimista fece lo stesso,  fissando la fondina alla vita di Riza.
La donna capì che doveva prendere lei la parola: << Allora, signo... ehm, nonno, hai detto che sei stato tu a farmi tresferire... per quale motivo l'hai fatto? >>
Il Comandante rispose, tranquillo: << Avevo capito che era l'unico modo per far sì che quel testone di Roy >> come se l'uomo non fosse presente e facendo comparire una vena pulsante sulla fronte del suddetto, << si rendesse definitivamente conto dei suoi sentimenti e finalmente si dichiarasse a te, la mia unica nipote, invece di continuare a pensarci... >>. L'anziano era riuscito a sapere dei sentimenti di Roy tempo prima, come premio per aver vinto l'ennesima partita a scacchi contro il moro.
<> disse Riza con tranquillità.
Sentendo queste parole, Roy si girò verso Riza, stupito. Loro avrebbero dovuto ringraziarlo?! Avrebbero dovuto incenerirlo, non ringraziarlo!
Il moro cercò di dare voce a questi suoi pensieri, ma no riuscì nemmeno a spiccicare una parola perchè Riza, accorgendosi della sua reazione, aveva messo la mano sulla pistola, bloccando Roy con la bocca aperta.
La bionda continuò a parlare: << Ma... adesso che tu sai di noi... ci... ci dividerai? Vista l'esistenza delle legge antifraternizzazione... >>
Il vecchio Grumman rispose sorridendo, il sorriso di un nonno che si rivolge al nipote: << Mia cara Riza... per il momento farò finta di non sapere nulla... fino a quando non riuscirò ad eliminare quella stupida legge... >>
Riza sorrise, felice: << Grazie... grazie mille, nonno... >>. Era sì suo nonno, ma di solito si comportavano come due militari, e per questo la donna non si aspettava questo "favore" da parte dell'anziano militare.
Roy si stupì per le parole del vecchio, poi si sentì in imbarazzo per la reazione che aveva avuto prima: << A-allora grazie, Comandante... e mi scusi per la reazione di prima... >>
<< Non fa niente, Roy! >> disse tranquillo il baffuto militare << Ti conosco bene, so come sei fatto! E poi adesso il fidanzato di mia nipote, quindi ci passerò sopra! >>, dicendo le ultime parole pieno di felicità. << Bene, adesso potete andare! >>
Il moro chiese stupito: << C-come? Ci ha chiamato qui solo per questo? >>. Anche La bionda stava pensando la stessa cosa.
<< Certamente! >> rispose il Comandante, con uno dei suoi soliti sorrisi sornioni sotto i baffi.
Riza si stupì, poi trattenne una piccola risata, mentre sulla testa di Roy comparve un enorme gocciolone.
I due giovani uscirono dall'ufficio, chiudendosi la porta alle spalle. Appena usciti, Roy disse ad alta voce ciò che gli passava per la testa, sospirando: << Quel vecchio lo conosco da tanto tempo, ma continuo ancora a non capirlo... è un tipo davvero strano... >>
Riza si rivolse, verso di lui, sorridendo: << Lo sai che mio nonno è fatto così... >>, dando del "tu" al moro approfittando del corridoio deserto.
<< Sì, certo che lo so... >> rispose l'Alchimista, girandosi e sorridendo dolcemente verso la bionda. Poi si guardò a destra e a sinistra, controllando che non arrivasse nessuno (e facendo passare per la testa di Riza la domanda "cosa stai facendo, Roy?"), poi le cinse la vita e la baciò dolcemente. E la bionda ovviamente ricambiò sia l'abbraccio che il bacio.
Quando i due si staccarono, rimasero l'uno con la fronte appoggiata a quella dell'altra scambiandosi uno dei loro tanti sguardi che non avevano bisogno di parole.
Adesso nelle loro anime non c'era più traccia della preoccupazione di essere scoperti.
E con la preoccupazione, dalle loro anime era scomparsa anche ogni traccia di fumo.

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Note finali

Bene! Spero vi sia piaciuta! ^_^
L'idea mi è venuta in mente per caso quest'estate: su MTV stavano ancora trasmettendo la puntate di FullMetal Alchemist: Brotherhood. Ero arrivata alla puntata in cui Riza viene ferita al collo e a Roy viene fatto un ricatto per salvarla. Mi chiedevo se per loro sarebbe finita bene, quando parte la canzone "Fumo e Cenere" dei Finley (ero a computer con la riproduzione casuale). Fumo e Cenere + il Colonnello Roy Mustang detto l'Alchimista di Fuoco = questa fan fiction è venuta fuori quasi da sola! XD
Inizialmente pensavo di scrivere solo la prima parte, poi ho deciso di aggiungere la seconda (insoddisfatta dell'episodio 64, che ho trovato sottotitolato su internet, visto che MTV non l'ha trasmesso...), e sempre in seguito ho aggiunto la terza parte, "pensando di risolvere" il problema il problema della legge antifraternizzazione.
Una piccola nota che non ho messo nella ff per non "rovinare" il momento: il fatto che Roy dopo la cecità vede per prima cosa i capelli di Riza l'ho preso dalla prima serie (avevo visto uno screenshot su internet dove lui le accarezzava i capelli). L'ho potuto fare perchè nella seconda serie non si vede il momento in cui Roy riprende la vista...
Ah, mi stavo dimenticando le spiegazioni riguardanti il significato del fumo e della cenere nelle varie parti! Nella prima parte rappresentain qualche modo Roy senza forze a causa della lontananza di Riza (al contrario, il fuoco rappresenta la sua forza); alla fine della seconda parte la cenere rappresenta la paura di entrambi di non essere ricabiati, ma anche la tristezza per la distanza che c'era tra di loro; infine, il fumo alla fine della terza parte rappresenta la paura di essere scoperti... ma che paranoie mentali che mi faccio! XD
Vi prego, commentate! Mi farebbe piacere sapere il vostro parere! ^_^ Anche che vi fa schifo... è pur sempre un parere! XD 

EXTRA!

Ed ecco un piccolo extra! Un mini crossover tra i personaggi di FMA e quelli del Mondo Emerso!
Vi avverto: sarà una cosa molto scema... XD
Per chi non conoscesse il Mondo Emerso, delle piccole note iniziali:
1. Sennar è un mago con i capelli rossi, mentre Nihal è una ragazza Cavaliere di Drago, e sono entrambi personaggi di Licia Troisi
2. Aster adulto, Kiara e Will sono personaggi di NihalDarko, che ho preso gentilmente in prestito ^_^

*Roy e Riza, abbracciati, si scambiano un dolce sguardo (è la fine della mia ff), quando sentono delle voci*
Nihal: Avanti, Sennar! Dobbiamo continuare ad esplorare questo nuovo mondo!
Sennar: Certo!
*Nihal e Sennar si avvicinano a Roy e Riza, e le due coppie si guardano stupite*
Riza: Roy...
Roy: Sì, cara? *sorrisone, ha già dimenticato i 2 sconosciuti*
Riza: *indica i capelli di Sennar* Per caso hai dato fuoco tu ai capelli di quel ragazzo?
Sennar: EHI! COME TI PERMETTI DI DIRE CHE I MIEI CAPELLI STANNO ANDANDO A FUOCO?! *incazzato come non mai*
Roy: E TU NON RIVOLGERTI COSI' ALLA MIA FIDANZATA!!!!! *più incazzato di Sennar*
*Roy prende i guanti dalle tasche di Riza, li indossa, schiocca le dita e dà DAVVERO fuoco ai capelli di Sennar*
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *con i lacrimoni e i capelli che vanno a fuoco*
Roy: Muahahahahahaha! *sorriso diabolico*
*Sennar comincia a scappare avanti e indietro inseguito da Roy*
Nihal: TU! *indica Riza con la spada* Come ti sei premessa di prendere in giro il mio fidanzato?
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *i capelli continuano ad andare a fuoco*
Riza: *serissima* Non era mia intenzione prenderlo in giro.
*Riza prende fuori la pistola e con un'agile scatto si avvicnia alla mezzelfo e punta la pistola alla testa di Nihal*
Riza: E soprattutto non ti conviene minacciarmi.
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *continua a scappare inseguito da Roy*
Nihal: O_O'' *spaventata dalla pistola*
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *bhè, ormai lo sapete cosa sta facendo...*
Riza: -_-''
Nihal: -_-''
Riza: Che ne dici di lasciar predere e cerchiamo invece di fermare i nostri rispettivi fidanzati? -_-''
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *l'inseguimento continua...*
Nihal: Sì, forse è meglio... -_-''
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *ancora...*
Riza: Roy! *lo chiama con una voce dolce*
Roy: *si avvicina a Riza con un sorrisone stampato in faccia* Sì, mia dolce Riza?
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *continua a scappare con i capelli che vanno a fuoco e senza rendersi conto che Roy non lo insegue più*
Riza: *con uno sguardo glaciale punta la pistola alla tempia di Roy* Smettila di fare il bambino e di dare fuoco ai capelli di quel ragazzo, ok?
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *i capelli continuano a bruciare*
Roy: O-ok... O_O'' *terrorizzato, mette via i guanti*
Sennar: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *e che palle, Sennar!*
Nihal: Sennar! *anche lei lo chiama con voce dolce*
Sennar: *anche lui col sorrisone dolce e scordandosi che ha i capelli cha vanno a fuoco* Sì, piccola mia?
Nihal: *incazzata* TI RENDI CONTO DELLA FIGURACCIA CHE CI HAI FATTO FARE?! TI SEI MESSO A CORRERE COME UN DEFICENTE QUANDO POTEVI USARE UN INCANTESIMO PER SISTEMARE LA COSA! *indica i capelli di Sennar che continunano ad andare a fuoco*
Sennar: I MIEI CAPELLI VANNO ANCORA A FUOCO! AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! T_T *ricomincia a correre*
Roy e Riza: -_-''
Nihal: SMETTILA DI CORRERE COME UN IDIOTA! *fa un incantesimo e spegne i capelli di Sennar*
Sennar: *sospira* Va meglio... *i capelli sono tornati come prima*
*Nihal e Riza si stringono la mano*
Nihal: Viva la solidarietà femminile!
Riza: Ovviamente!
Sennar: Ehi, i capelli sono tornati come prima! *occhioni sognanti: non gli sembra vero*
*Sennar si mette in una posizione plastica contornato da luccichii, e subito il Maggiore Armstrong si unisce a lui*
Magg. Armstrong: Tu hai dei capelli meravigliosi ed io dei muscoli meravigliosi! *anche lui si mette in una posizione plastica*
Roy, Riza e Nihal: -_-''
*Arriva altra gente: Aster, Kiara e Will da una parte, Ed, Al e Winry dall'altra*
Aster, Kiara e Will: *in coro* MERENDINEEEEEEEEEEEEEE!
Ed, Al e Winry: *in coro* MERENDINEEEEEEEEEEEEEEEE!
Kiara: *si rivolge ai tre ragazzi di Amestris* Ehi! Non rubateci la battuta!
Ed: COSA?! Voi ci state rubando la battuta!
Aster: Taci, piccoletto!
Ed: CHI HAI CHIAMATO PULCE MICROSCOPICA?!
Aster: Io non ho detto niente di tutto questo... u_u
Ed: T_T *si rende conto di essersi offeso da solo e se ne va depresso in un angolo*
*Nel frattempo il resto del gruppo continua a litigare formando una nuvola di polvere, a cui si aggiungono anche Nihal e Sennar*
Riza: Siamo alle solite... -_-''
Roy: MA INSOMMA! ERAVAMO SOLI IO E LA MIA DOLCE RIZA, ADESSO NON E' TROPPO AFFOLLATO?! *si rivolge alla scrittrice*
Io: Lo so che è affollato... ma è divertente! ^_^
Roy: NON E' AFFATTO DIVERTENTE! *si mette di nuovo i guanti e prova dare fuoco alla scrittrice*
Io: ^_^ *è protetta in una specie di stanza rialzata con un vetro da cui vede tutta la scena*
Roy: TI ODIO! *si rivolge sempre alla scrittrice*
Riza: *sguardo ancora più glaciale di prima* Roy, te lo ripeto: finiscila.
Roy: *si ferma sentento un vento gelido arrivargli addosso* V-v-va b-bene...
Io: Comunque, stai tranquillo, adesso risolvo il problema... u_u
*si mette a scrivere e subito Al si ferma ed esce dalla nuvola di polvere*
Al: Che ne dite di lasciar perdere tutto e di andare in un bar a prendere qualcosa? ^_^
Tutti (tranne Roy e Riza): SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!
Riza: Si sono calmati all'improvviso... O_O''
Roy: Già... O_O''
*la scrittrice sorride trionfante... e visto che c'è, anche lei si mette in una posa plastica*
Will: Conosco un bar qui vicino dove si mangia bene!
Kiara: Ci sono le merendine?
Will: Ovviamente! u_u
Kiara e Aster: MERENDINEEEEEEEEEEE!
*il gruppetto se ne va lasciando soli Roy e Riza*
Roy: *sospira* Finalmente soli...
Riza: E' tornata la tranquillità...
Roy: *sorriso malizioso* Già... soli soletti...
*Roy salta addosso a Riza come un animale in calore*
Riza: ROY, CHE FAI! C'è la scrittrice lì sopra *la indica*
Roy: *si ferma sconsolato* Uffi...
Io: Nessuno problema! Vedi quella porta sulla sinistra? *la indica* E' una stanza dove potrete avere un po' d'intimità...
Roy: *sorridendo come un bambino* Evviva!
*Roy prende Riza per mano e va dentro la stanza*
*si sentono le voci che provengono dalla stanza* Winry: Colonnello!
Nihal: La tipa bionda con la pistola!
Armstrong: Colonnello, Tenente! Anche voi vi unite?
Roy: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! T_T
Io: *sorriso diabolico* Come sono malvagia... Muhahahahahahaha!

   
 
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