Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Acchi    06/12/2005    7 recensioni
- Come mai i tuoi occhi e i tuoi capelli sono del colore del buio? - Chiese ingenuamente il bambino. Bellatrix lo guardò con sufficienza e increspò le labbra in un sorrisino sarcastico. - Perché sono un Demone. - Sirius la guardò un po’ stupito, si sedette sulla sedia di fronte a lei e le sorrise ampiamente. - A me sembri più un Angelo -
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Sirius

 

Black Angel of Death

 

 

 

- Sirius!!!! -

Il bambino che stava giocando nella sua stanza ignorò completamente la voce della madre che già più volte gli aveva intimato di scendere nell’ atrio

- SIRIUS!!!!! -

Sbuffò, alzando malvolentieri i suoi occhi neri dallo Spioscopio che continuava a girare vorticosamente

- Ma mamma!!Sto gicando! -

- SCENDI IMMEDIATAMENTE!!!!NON VOGLIO SENTIRE NESSUN “MA”!!!! -

Riluttante, si alzò dal pavimento e uscì dalla sua camera. Dalle scale notò che c’ erano ospiti: una donna, sua zia, teneva per mano una bambina che doveva avere la sua età o poco meno.

- Finalmente il signorino Black ci degna della sua presenza! -

La madre non alzò le mani, ma Sirius sapeva bene che quel suo piccolo capriccio non sarebbe rimasto impunito.

- Questa, caro – cominciò sua zia senza nemmeno salutarlo – è tua cugina Bellatrix. -

Il bambino spostò lo sguardo sulla minuta figura davanti a lui, due splendenti occhi nero pece, che  lo stavano fissando freddamente, erano incastonati in un pallido viso, incorniciato da lunghi capelli anch’ essi neri; nonostante fosse ancora un bambino, riusciva a capire perfettamente il concetto di Bellezza, e sua cugina ne possedeva molta, doveva ammetterlo.

- Mi dispiace, Cassiopea, non ho altri posti dove lasciarla…Sai, con il ricevimento di domani tutti i miei Elfi Domestici sono occupati, e gli unici che hanno le mani libere le devono usare per tenere a bada Andromeda! -

- Non ti preoccupare, Marigold, so che cosa vuol dire avere un bambino piccolo in casa: Regulus sta dando un sacco di problemi a Kreacher! Sarò felice di avere in casa la piccola Bella…Sirius, porta tua cugina in giardino, io e la zia dobbiamo parlare della festa. -

La bambina guardò la donna con sguardo risentito ma si fece condurre per mano dal cugino senza fare storie. Quando arrivarono fuori, Sirius la portò vicino al bianco roseto nel centro del giardino, dove c’ erano un piccolo tavolino da thè e due sedie, lei vi si sedette, disinvolta.

Sirius rimase fermo ad osservarla, poi, improvvisamente, passò le dita tra i suoi lisci fili di seta nera, ma Bellatrix scacciò via prontamente la sua mano.

- Come mai i tuoi occhi e i tuoi capelli sono del colore del buio? -

Chiese ingenuamente il bambino. Bellatrix lo guardò con sufficienza e increspò le labbra in un sorrisino sarcastico.

- Perché sono un Demone. -

Sirius la guardò un po’ stupito, si sedette sulla sedia di fronte a lei e le sorrise ampiamente.

- A me sembri più un Angelo -

                                                                         

 

****

Sirius venne svegliato dalla debole luce della luna che filtrava dalla finestra, sentì sul suo petto il peso della ragazza sopra di lui e sorrise debolmente. Fece scorrere la mano sulla sua schiena nuda, risalendo fino ai suoi capelli neri e accarezzandoli, la guardò in viso, osservandone i tratti ormai quasi adulti, la fissò negli occhi, perdendosi nei due pozzi oscuri che riflettevano il luccichio di una stella, la stessa stella di cui lei portava il nome.

- Bellatrix… -

Sussurrò per attirare la sua attenzione; lei sollevò lo sguardo, interrogativa.

Sirius fece un profondo sospiro e il suo sguardo si caricò di tristezza, sembrava sul punto di dire qualcosa, tuttavia rimase zitto, posandole un bacio in fronte.

Bellatrix gli accarezzò il viso, disegnandone il contorno e sorrise, uno di quei suoi rari sorrisi sinceri che riservava solo a lui. Lui, il solo che le avesse mai mostrato vero amore, che le aveva insegnato cosa significasse amare davvero una persona. Lo amava, ma non gliel’ aveva mai detto, al contrario di lui che le ribadiva i suoi sentimenti ogni volta che ne aveva occasione.

Il ragazzo la baciò improvvisamente, non era il solito bacio, aveva una passione e una delicatezza insolite, come se si volesse imprimere nella memoria ogni istante; era da tutta la notte che aveva quella sensazione.

Le loro labbra non si staccarono del tutto, a ogni parola Bella si sentiva sfiorare del suo sapore zuccheroso…ma un poco di zucchero non bastava per mandare giù quello che le aveva sussurrato.

- Dobbiamo finirla qui. -

La ragazza si allontanò bruscamente da lui, incredula.

- Che cosa?!?! -

Sirius non rispose. Bellatrix si mise a sedere, lasciando scoperto il seno e stringendo forte le lenzuola che le coprivano le gambe.

- E’ perché siamo cugini, vero? Se davvero è per questo non devi preoccuparti, la nostra famiglia non avrà niente da dire, anzi! Dobbiamo mantenere il nostro sangue puro, dopotutto. -

- Non potremmo comunque sposarci… -

- E invece sì! Sai bene che sarà questo il destino di entrambi, dovrai sposare una purosangue entro i vent’ anni…e, sinceramente, piuttosto che la Malfoy o la Avery, preferirei essere io… -

La sua sicurezza non vacillò un istante, anche se non gli aveva mai espresso i suoi desideri prima, e Sirius per un attimo volle esaudire quell’ unico suo desiderio che sapeva essere sincero, ma poi si riscosse.

- Ti sbagli, io non finirò così. -

Bella si irritò alla sua cecità, lo prese per le spalle e lo fissò negli occhi.

- Svegliati, Sirius, questo è il futuro di ogni Black! -

Il ragazzo sostenne fermamente il suo sguardo

- No…perché io me ne vado, Bella, lascio casa Black. -

La ragazza ci mise un po’ a capire il significato di quelle parole, quando ne afferò il senso il suo cuore mancò un battito e rimase senza fiato, ma nascose abilmente a Sirius l’ effetto delle sue parole; ricadde seduta facendo scivolare le mani dalle sue spalle al materasso e sussurrò

- Quindi abbandoni anche me… -

Sirius rimase in silenzio, abbassando lo sguardo.

Le labbra di Bellatrix si assottigliarono dalla rabbia e, prima di esplodere, si alzò velocemente dal letto, si rivestì in fretta con movimenti bruschi, evidentemente irritati, senza che il ragazzo aprisse bocca.

Mentre stava per raggiungere la porta, Sirius la fermò alzandosi dal letto e afferrandole il polso.

- Bellatrix…Mi dispiace! -

La ragazza si bloccò, si girò improvvisamente, gli prese il viso tra le mani e lo attirò con foga al suo, sfiorandogli le labbra con un bacio.

Quando si staccò lo guardò negli occhi e quello che vide fu…Compassione?!

Questo la fece infuriare. Gli tirò un potente schiaffo in piena faccia e uscì sbattendo la porta.

“ Ti odio, Sirius Black, con tutto il mio cuore! Sei solo un bugiardo, non hai fatto altro che mentirmi fin dall’ inizio, vero? Tutte quelle volte che hai detto di amarmi, erano solo bugie, crudeli menzogne!!! Che cosa valeva il tuo amore, cosa valevo IO? Niente! Per te sono sempre stati più importanti il tuo amato Potter e il suo prezioso Giglio, vero? Sei stato solo uno stupido!!! Non hai mai capito, vero? Mi dicevi ‘ Nei tuoi occhi brilla la tua stella ‘, non hai capito che la stella che si rifletteva nei miei occhi non era affatto Bellatrix, ma Sirio!!! “

Una lacrima solitaria solcò il volto della donna, mentre correva nella notte per tornare in fretta al suo dormitorio.

“ Non voglio la tua compassione, bugiardo, tantomeno il tuo amore! Posso benissimo vivere senza di te e te lo dimostrerò!!…Non temere, il mio sguardo non incrocierà mai più il tuo, e se per caso dovesse succedere, sta’ sicuro che non ci vedrai nessuna stella, solo un universo d’ odio nero. “

 

Entrò di corsa nella sua Sala Comune, dirigendosi direttamente verso la sua stanza, quando una voce assonnata proveniente da una poltrona la fermò.

- Bellatrix… -

La donna trasalì a quella voce che le pareva così familiare e si voltò a fronteggiare quel viso che era così simile al suo

- Regulus! -

- Dove ti eri cacciata? Sei sparita, ero preoccupato… -

- Non avresti dovuto! – Rispose lei bruscamente – Perché poi? Perché ti importa di me? -

- Che razza di domande fai? Sei mia cugina, fai parte della mia famiglia… -

“ Famiglia, la stessa che lui sta tradendo! Quanto soffrirai quando se ne andrà, eh, Regulus? Presto capirai quanto quell’ uomo a cui vuoi tanto bene sia meschino e falso! “

- …e inoltre, sei anche la ragazza di mio fratello! – Aggiunse il ragazzo con un sorriso, così simile al suo.

Quelle parole fecero tutt’ altro che sbollire la rabbia di Bella, che sbottò

- Vattene a dormire Regulus! -

- Ma… -

- Non voglio sentire nessun “ma“! Fila in camera tua, no ho voglia di parlare con te. -

Il ragazzo non ribattè e ubbidì alla cugina, dirigendosi verso la sua stanza. Non si accorse che sulle guancie arrossate di rabbia di Bellatrix era scesa un’ altra lacrima, che, nonostante lei se lo fosse imposta, non sarebbe stata l’ ultima.

La mattina dopo, al tavolo di Serpeverde, era seduta una bella ragazza dai capelli neri, lunghi ma raccolti in una morbida treccia, la frangia le copriva gli intensi occhi, puntati sul libro aperto davanti a lei. Era sempre stata così, non si curava degli altri, preferiva tenere lo sguardo fisso sulle pagine piuttosto che parlare con i suoi frivoli compagni, si era rivestita di un accogliente  involucro di freddo ghiaccio, attraverso il quale nessuno poteva vedere la sua vera forma, tranne ovviamente quelli a cui permetteva di sciogliere la sua protezione…ed erano pochi, molto pochi. Tutto questo la rendeva superiore: ma la sua non era una superiorità ostentata, bensì era la sua incrollabile consapevolezza di essere migliore degli altri che la rendeva effettivamente tale.

I lineamenti del suo viso, concentrato, erano improvvisamente diventati adulti, quasi come se fosse cresciuta tutto in una volta in una sola notte, era decisamenta affascinante.

“ Bella come un Angelo Nero…”

Era questo che il ragazzo che la stava osservando dall’ altra parte della Sala Grande aveva sempre pensato, e quel giorno gli sembrava ancora più incantevole.

- Stai ancora guardando Bellatrix?! -

La voce ironica di James interruppe i suoi pensieri, ma Sirius non staccò gli occhi dalla donna e sospirò. Remus gli scoccò uno sguardo divertito

- Quella ragazza sarà la tua rovina, Felpato… -

- Già… - Sirius sospirò di nuovo, guardandola voltare una pagina del libro che stava leggendo.

Ma Bellatrix non era concentrata nella lettura, stava pensando. E per la prima volta de parecchi anni i suoi pensieri non sfioravano minimamente lui; pensava al suo futuro, si stava chiedendo che cosa volesse davvero fare d’ ora in poi, perché in effetti non ci aveva mai riflettuto sopra…finora il suo più forte desiderio era stato soltanto di rimanere con lui…Come non detto, l’ aveva fatto di nuovo, sempre e comunque lui. Sbuffò e alzò per un attimo gli occhi dal libro, in tempo per beccare Lestrange a fissarla, di nuovo.

Riportò lo sguardo sulle pagine, stavolta concentrandosi davvero nella lettura del Manuale dell’ Astronomia, ma la sua concentrazione durò ben poco: la facciata successiva era una foto blu scura nella quale scintillavano delle stelle e la sua attenzione fu ovviamente catturata dalla più luminosa di esse, proprio Sirio.

Richiuse bruscamente il volume, con un colpo secco che fece sobbalzare la bionda ragazza seduta di fronte a lei, la quale sembrò accorgersi solo allora della sua presenza.

- Ah, Bella, a proposito! Ieri sera sei sparita, dov’ eri? Io e Regulus eravamo preoccupati, credo che lui sia rimasto sveglio ad aspettarti…-

- Si, l’ ho incontrato -

Evitò accuratamente la domanda della sorella, solo il cugino sapeva di lei e Sirius, Narcissa e la sua lingua lunga non erano i migliori confidenti se volevi mantenere un segreto.

- Senti, Cissy - cominciò la ragazza, dando voce ai suoi pensieri precedenti – Il tuo fidanzato, quel Malfoy che Mamma ha scelto per te…per caso è in contatto con qualcuno di…”importante”?Se capisci ciò che intendo -

- Capisco, ma perché ti interessa saperlo?-

- Così…-

- Mmmh…Sì, comunque, mi ha detto di essere in stretti rapporti con Lui. -

- Bene - disse con un sorriso – Allora gli puoi dire che mi voglio mettere in contatto con Lui? Desidererei avere un colloquio con Lord Voldemort. -

 

 

****

 

Sirius fu svegliato dal suo debole sonno tormentato dal gelo improvvisamente acuito che gli penetrò fin nelle ossa. Il Dissennatore a guardia della sua cella non era sicuramente solo, anzi sembrava che se ne stessero avvicinando parecchi. E questo poteva voler dire solo una cosa: nuovi prigionieri.

Dal suo giaciglio non poteva vedere fuori, la sua cella era serrata da una spessa porta e le sbarre chiudevano la parte superiore, ma potè sentire distintamente la porta della cella di fronte alla sua richiudersi pesantemente. Quando i Dissennatori in più se ne andarono, riacquistò un minimo di lucidità, abbastanza per riconoscere l’ isterica e malvagia risata del nuovo recluso.

- Pensavo che i pazzi li mettessero al San Mungo…-

Non si mosse verso le sbarre, alzò solo la voce per farsi sentire, sicuro che lo avrebbe riconosciuto, e infatti la risata si interruppe velocemente.

-TU!!!- l’ altro invece si gettò sulle sue sbarre, cercando di vedere l’ uomo che aveva parlato, ma riuscì a scorgere solo un’ ombra – Sirius Black!- sputò fuori quel nome quasi fosse un insulto.

- Signora Lestrange…mi chiedevo quando saresti arrivata.-

Bellatrix rise di nuovo e a Sirius quella risata parve tutt’ altro che umana.

- Che cosa sei diventata?-

Parlò per se stesso ma la donna lo sentì comunque

- Più forte, ecco cosa sono, più potente! Il Signore Oscuro mi ha dato nuova vita, mi ha mostrato la mia vera strada…Lui mi ama -

Se l’ uomo avesse afferrato il riferimeto al loro passato non lo diede a vedere, però si alzò per appoggiarsi alle sbarre e poterle parlare guardandola negli occhi.

- Voldemort ama solo il Potere -

- Non permetterti di pronunciare il suo nome, sudicio traditore del tuo sangue!!!! -

Stavolta fu Sirius a ridere, la sua risata non era divertita, né malvagia, né sarcastica, solo fredda, piatta; perché la sua felicità gli era costantemente strappata via e aveva imparato che era più conveniente non provare affatto alcun sentimento.

- Sei già diventato pazzo, era inevitabile…ma io non finirò come te perché rimango fedele al Signore Oscuro, i Dissennatori non mi toccheranno e un giorno sarò liberata!! -

- Se lo pensi davvero, allora chi è il pazzo fra noi due? Tu non sei certo diversa da me per loro, impazzirai anche tu, come tutti, perché qui sei una debole…vedrai, col tempo: ti verranno tolti i ricordi felici, quelli più importanti, non vorrai dormire ma la sola idea di rimanere sveglia ti terrorizzerà, non saprai più che cosa sia il calore e soffrirai…oh sì, soffrirai tanto da desiderare di morire -

Bellatrix non parlò, ma Sirius potè scorgere nei suoi occhi la paura ed anche un po’ di tristezza, poi per un attimo vi vide brillare la stella di un tempo.

La guardò per un lungo attimo e prima di tornare al suo giaciglio, mormorò

- Addio, Bellatrix. -

E il volto di Bella fu solcato da un’ argentea lacrima, che stavolta sarebbe stata l’ ultima. Pianse perché sapeva che il cugino aveva ragione, pianse perché ormai sapeva che quella sarebbe stata l’ ultima volta che il suo nome le sembrava così bello, che ricordava la sua infanzia, l’ ultima volta che amava Sirius Black.

 

 

****

 

Era tutto finito.

Bellatrix gioiva guardando Potter consegnare a Lucius la sfera bianca. La profezia ora era in mano loro e quell’ orrendo ragazzino presuntuoso sarebbe morto.

La commovente scena del piccolo eroe costretto alla resa fu interrotta dalla porta dell’ Ufficio Misteri che sbattè, facendo entrare i rinforzi.

E Bellatrix fu invasa dalla gioia quando vide che c’ era anche lui. Era arrivato il momento che aveva aspettato per quella che le sembrava una vita, il momento in cui si sarebbe vendicata di Sirius, finalmente.

Nella sua memoria non erano rimaste che le delusioni e la rabbia, Azkaban le aveva tolto tutti i momenti in cui lo amava e voleva rimanere con lui e aveva lasciato solo i litigi, le bugie, il tradimento e la sofferenza che le aveva procurato. Ora però l’ avrebbe ucciso, bramava la vendetta, desiderava il suo sangue come aveva desiderato il potere…e Bellatrix Black otteneva sempre ciò che desiderava.

Si diresse subito verso il cugino, ma fu bloccata da un incantesimo lanciato da un’ assurda donna dai capelli rosa, non ci mise molto a riconoscere in quella stupida il volto della cara sorellina Andromeda; se voleva mettersi in mezzo tra lei e Sirius non c’ erano problemi: ammazzare una Mezzosangue in più non poteva che farle piacere.

 

 

Lo aveva capito fin da quando era arrivato e l’ aveva vista osservarlo con sadica felicità, che si sarebbero battuti. O forse anche prima, ascoltando la sua risata nel covo dei Dissennatori.

Appena vide che il duello fra lei e Tonks era terminato, la raggiunse immediatamente, anche per evitare che si accorgesse della fuga di Harry.

Si fermò esattamente di fronte a lei, già in posizione di duello, e non appena la guardò negli occhi comprese che non gli sarebbe stato difficile come pansava ucciderla. Perché quella non era più Bellatrix Black, la donna che conosceva e amava, aveva detto già addio a quella donna attraverso le sbarre delle loro celle. La donna che ora stava fronteggiando era Bellatrix Lestrange, crudele Mangiamorte.

Cominciarono a duellare e non si fermarono nemmeno quando sentirono che Silente era arrivato, troppo presi dalla concentrazione; Sirius notò che non aveva usato su di lui nessun incantesimo letale, come d’ altronde non aveva fatto lui e rise al pensiero che in lei ci potesse essere ancora quella vecchia stella, mentre schivava abilmente un suo Schiantesimo.

- Avanti, puoi fare di meglio! - le gridò, la voce echeggiante nella vastissima sala.

Il secondo getto luminoso lo colpì in pieno petto.

Era stato uno stupido. La stella di Bellatrix non poteva essere sopravvissuta.

La risata non gli si era ancora spenta sul viso, ma il colpo gli fece sgranare gli occhi.

L’ ultima cosa che riuscì a vedere fu il suo viso trionfante.

Era ancora bella nonostante fosse sciupata.

L’ ultima cosa che pensò mentre lo stupore e la paura si impadronirono del suo volto fu

“ Il Mio Nero Angelo di Morte “

Poi sparì dietro il velo.

 

 

 

The End

 

 

 

Ciao a tutti!!!!^_^

Questa è la prima fic di Harry Potter che scrivo e non potevo non dedicarla alla mia coppia preferita!!

So che sembra assurda, ma questo è proprio uno dei motivi per cui mi piace da impazzire…un altro è che Sirius è in assoluto il mio personaggio preferito^_^

Grazie a tutti per aver letto

Acchi

P.S.Questa fic è dedicata alla mia adorata Chii!!Grazie per sopportarmi sempre, my friend^_^

P.P.S, Vi Prego. Commentateeeeee!!!!

Baci

 

 

 

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Acchi