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Autore: Lady Amber    19/12/2010    8 recensioni
Finale alternativo all'episodio della terza stagione "Whom gods destroy"!! ("Il sogno di un folle")
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James T. Kirk, Spock
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Messaggio dellìautrice: Okay, come viene detto anche nella presentazione, questa storiella è un possibile finale alternativo all'episodio della terza stagione "Whom gods destroy" ("Il sogno di un folle"). È parecchio stupida in effetti... ma riguardandolo mi è venuta in mente questa scenetta e non ho potuto fare a meno di buttare giù l'idea! ^^
Chi non ha visto l'episodio non capirà quasi nulla, quindi consiglio a tutti quelli che non l'hanno visto di cercare la trama su Wiki o guardarlo su Youtube in inglese *v* Ad ogni modo, per tutti quelli pigri come me cercherò di dare comunque una piccola contestualizzazione: per vari motivi che sarebbe lungo spiegare (e io sono mooolto pigra, ricordate? XDD) Garth, un ex-capitano della Flotta congedato per pazzia e capace di mutare forma a piacimento, cerca di fregare a Jim l'Enterprise ma per farlo deve necessariamente ottenere la giusta risposta alla domanda "Regina a regina in A 4" (se lìespressione è sbagliata mi scuso... ho semplicemente trascritto a orecchio quello che sono riuscita a sentire dall'ottima qualità audio della mia vhs -___-") ... di qui la bizzarra situazione in cui troviamo il nostro povero Spock alle prese con ben due capitani Kirk uguali come gocce d'acqua! XDDD
Come sempre, spero di strapparvi un sorriso ^^





La porta argentata della piccola sala controllo si aprì con un lieve fruscio.
Colto di sorpresa, Spock rinsaldò la presa sul suo phaser e si preparò a fare fuoco. Oltre ogni previsione, si  ritrovò a fissare due perfette copie del capitano Kirk.
“Quello è Garth!” esclamò Kirk1 additando il gemello di fronte a lui. “Gli spari!”
“Fermo, Spock!” replicò subito l’altro sollevando una mano. “Quello è Garth!”
Il vulcaniano sollevò un sopracciglio ed avanzò di qualche passo nella stanza grigia.
“Mi guardi attentamente, Spock…” iniziò Kirk2 lanciando al suo Primo Ufficiale un’occhiata intensa. “Non riconosce il suo capitano?”
Spock lo fissò in silenzio per qualche secondo. “Regina a regina in A3” esclamò di punto in bianco.
“Non posso rispondere…” sibilò Kirk2 scrutando il gemello con la coda dell’occhio. “È proprio quello che lui vuole sapere!”
“Sono d’accordo con lei!” si affrettò a replicare Kirk1. “Da me non lo saprà mai.”
Socchiudendo gli occhi, Spock si avvicinò con circospezione al pannello argentato posto sulla parete est della sala.
“Che cosa fa?” chiese confuso Kirk2.
“Faccio venire qui una pattuglia di sicurezza” rispose il vulcaniano in tono risoluto. “Ha qualche obiezione?”
“Sì!” si intromise di colpo Kirk1. “Potrebbero cadere in una trappola!”
Kirk2 annuì, pensieroso. “È vero… Garth ci potrebbe distruggere.”
Spock sollevò nuovamente il sopracciglio. “Affascinante” ammise. “Che manovra abbiamo usato per distruggere il vascello romulano vicino a Tau Ceti?” chiese poi a bruciapelo.
“Molto bene, Spock.” Kirk1 sorrise con aria soddisfatta. “Il rallentamento Cochrane!”
Kirk2 lanciò al gemello un’occhiata di puro odio. “Spock, sa che il rallentamento Cochrane è la classica manovra di battaglia?” chiese tornando a rivolgersi al vulcaniano. “Ogni capitano astrale la conosce.”
“Questo è vero, capitano…” riconobbe lentamente Spock squadrando attentamente Kirk2. “Volevo dire… capitani.
Ci fu un momento di pausa.
“Il mio numero di serie” esclamò d’improvviso Kirk1 fissando il gemello con aria di sfida. “È SC93…”
“… 7-0176CEC” completò Kirk2 con un sorrisetto di compatimento. “Questo non significa nulla, è un dato facilmente reperibile per chiunque abbia dimestichezza con i server della Flotta.”
“E va bene…” sibilò tra i denti Kirk1 voltandosi a guardare il Primo Ufficiale. “Da piccolo ero solito passare intere giornate a giocare con i Lego! Avanti, Spock, come farei a saperlo se non fossi il vero Kirk?”
“Banale” intervenne Kirk2 con aria annoiata. “Molti bambini umani giocano con i Lego, in tenera età.”
Kirk1 lanciò al gemello un’occhiata di fuoco. “Ho sempre avuto paura dei pagliacci!” rivelò allora.
“Una fobia molto comune, in effetti” asserì Kirk2 con sicurezza.
“Adoro i bastoncini di liquirizia!”
“Affermazione quanto meno irrilevante visto che  il signor Spock non è in grado di verificare la sua veridicità, al momento.”
“Io… io…” balbettò allora Kirk1, a corto di idee. Tutto d’un tratto, i suoi occhi si illuminarono. Sogghignando, incrociò le braccia con aria trionfante. “Spock ha una voglia a forma di cuore sulla chiappa sinistra.”
“Beh” replicò automaticamente Kirk2 con una scrollata di spalle. “Lo sanno tutti che il signor Spock ha… EH?!” Sconvolto, fissò l’accigliato vulcaniano con occhi sgranati.
Senza la benché minima esitazione, Spock sollevò immediatamente il phaser e fece fuoco su Garth. Senza un suono, l’uomo si sbilanciò all’indietro e crollò al suolo privo di sensi, riprendendo poco a poco il suo aspetto originario.
“Aaahh, finalmente!” Avvicinandosi al vulcaniano, il vero Kirk scavalcò l’uomo svenuto ai suoi piedi e si sfregò le mani con aria soddisfatta. “Tutta questa faccenda stava diventando piuttosto seccante! La mia ultima trovata è stata incredibilmente acuta, non crede anche lei, Spock?”
Il vulcaniano raddrizzò le spalle e serrò le labbra. “Più che acuta la definirei di pessimo gusto, capitano.”
“Avanti, non si offenda per così poco” rise Kirk battendo bonariamente sulla spalla del compagno. “Siamo soli quaggiù, no? Dunque nessuno ha ascoltato la nostra conversazione all’infuori di noi tre. Signor Scott!” chiamò poi allegramente avvicinatosi alla pulsantiera colorata.
Silenzio.
Kirk si accigliò. “Scotty…?”
Dall’altro capo dell’apparecchio si udì una serie di risolini soffocati. Qualche secondo dopo, risuonò una calda voce maschile dall’inconfondibile accento scozzese. “P-parla Scott!”
“Scotty, si sente bene?” indagò Kirk con aria incerta.
“Ehm... b-benissimo, signore.”
Improvvisamente, un orrendo sospetto prese forma nella mente di Kirk. “Un momento…” gemette. “La prego, non mi dica che eravamo in viva voce…”
“Temo proprio di sì, capitano…” rispose Scott con voce incrinata dal divertimento. Era chiaro che stava utilizzando ogni briciola del proprio autocontrollo per non scoppiargli a ridere in faccia.
Kirk guardò di sottecchi il compagno ritto al proprio fianco. Alla vista dei suoi occhi scuri leggermente sgranati, delle sue mani pericolosamente strette a pugno e della velata espressione omicida dipinta sul suo volto spigoloso, Kirk deglutì rumorosamente. Asciugandosi con una manica il sudore freddo che gli aveva improvvisamente ricoperto la fronte, si rivolse nuovamente al microfono. “Ci porti immediatamente a bordo, signor Scott!” si affrettò a ordinare. “Non credo che il signor Spock sia nelle condizioni adatte per rimanere solo con me, in questo momento…”





Bene, dopo questo spiacevole episodio ho come l'impressione che Spock si chiuderà nei suoi alloggi a vita U___U
   
 
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