19/12/2010
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Dedicata ad un'amica speciale per augurarle Buon Natale
e per dirle di non smettere mai di essere se stessa e di sorridere.
~Il sorriso di Hannah
In un giorno speciale era nata Hannah, una bambina dai capelli d’oro ed un sorriso splendido, uno dei più belli dell’universo: quando sorrideva, sembrava che il mondo si adagiasse a sé, come se la sua vitalità esprimesse gioia pura, quella capace di cambiare le persone tristi, permettendo anche a loro di sorridere veramente.
Hannah, però, non aveva mai avuto una vita facile: si era sempre dovuta arrangiare, lottando continuamente contro quelle aspettative che spesso erano troppe. In fondo vivere con la gioia di farlo, non implicava l’assenza di dolore e delusione.
Dal sorriso di Hannah tutti si aspettavano sempre troppo.
Sua nonna, quando era solo una piccola bambina, ogni notte, le raccontava una storia, prima di darle un bacio e lasciarla riposare in quel letto caldo e soffice.
“Qualche anno fa c’erano tante cose che non andavano bene, che erano difficili e complicate ma una sera, ero seduta insieme a tuo nonno a guardare le stelle, anche se lui si addormentava sempre, russando e rovinando quel bellissimo silenzio pacifico.” Hannah rideva sempre, sentendo quelle parole. Purtroppo o per fortuna, conosceva bene il rumore di suo nonno mentre dormiva, il quale era totalmente ed eccessivamente rumoroso. “Una notte di quelle, ricordo che sul tavolino avevo appoggiato una cioccolata calda e deliziosa. Non era qualcosa che bevevo solitamente, ma me la facevo ogni qualvolta mi sentivo triste e desideravo che qualcosa andasse bene, anche qualcosa di piccolo. Me ne stavo in terrazzo a leggere, bevendo lentamente qualche sorso di quella cioccolata, fino a quando vidi una stella luminosissima brillare intensamente: la ricordo particolarmente perché ancora oggi, credo di non aver visto una stella splendere così.
Tuo padre mi chiamò cinque minuti dopo, dicendomi che eri nata. Hai sempre brillato, Hannah, anche nascendo.”
La bambina si addormentava appena la nonna finiva la storia, con il sorriso ancora legato alle labbra.
Crescendo, Hannah, si accorse maggiormente di quanto un sorriso non bastasse, di quanto, spesso, le lacrime consistevano nella via facilitata, quella che amavano prendere a tutti e che a volte, usava anche lei, usufruendolo come metodo per una fuga dal dolore che le raffreddava il cuore e lo rendeva, man mano, sempre meno duro e forte.
Per quanto, però, fosse sempre più distrutta, Hannah continuava a sorridere, facendo del mondo un posto migliore e portando alle persone accanto a lei, una speranza in più, una di quelle vere e durature.
Per i suoi modi di fare, eccentrici e vitali, spesso veniva additata come una persona immatura ed egocentrica, come una bambina non ancora cresciuta, ma Hannah dentro di sé, sapeva che, al contrario di tutte le persone che la giudicavano, lei sapeva lottare ed il sorriso e la vitalità erano il suo modo di non arrendersi a quel mondo spesso troppo difficile per essere anche solo descritto.
Così Hannah continuò a sorridere, splendendo con la sua sicurezza e la sua vitalità.