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Autore: NarcissaM    20/12/2010    15 recensioni
Quando Andromeda Black scompare misteriosamente, la sorella minore Narcissa si dispera e decide di andare alla sua ricerca. E chiede aiuto all'uomo più influente nel mondo magico che lei conosce: Lucius Malfoy. Costretti a convivere e a collaborare, fra i due cresceranno giorno dopo giorno sentimenti inaspettati e devastanti. Fino a quando...
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Sorelle Black | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Alla ricerca di Andromeda


11° capitolo – Proposte di matrimonio

 


Il ricevimento organizzato da Bellatrix nella villa dei Lestrange era in pieno fervore.
Narcissa si fermò un attimo sulla soglia, osservando il salone riservato alle danze pieno di coppie impegnate a ridere e ballare. Tutta la buona società magica era euforica per i nuovi intrighi e per i pettegolezzi, non solo per quelli riguardanti la guerra di Lord Voldemort: i purosangue erano avidi di scoprire ogni elemento dello scandalo creato da Andromeda con la sua fuga. Narcissa era dovuta andare un attimo alla toilette e anche lì era stata avvicinata da persone che volevano sapere, ed era stata sommersa di domande e di sguardi pieni di compassione o derisione.
Mentre entrava a testa alta nella sala da ballo, udì due streghe che chiacchieravano alla sua sinistra. "Le Black sono lontanamente imparentate con noi Tercakes... sfortunati collegamenti, vero?" La sua compagna annuì, e Narcissa guardò altrove. Certo, adesso tutti rinnegavano i loro legami con i Black!
"Maledetta Andromeda" ringhiò fra i denti. Vide Bellatrix, circondata dagli altri ospiti, e Regulus accanto a lei che sembrava il più a disagio in quella situazione. Andò da loro, conscia che solo se i Black fossero rimasti uniti avrebbero potuto superare un momento così difficile.
"Eccoti!" esclamò Bellatrix. "Conoscete già mia sorella, Augustus?" L'uomo al suo fianco disse di no, e lei fece rapidamente le presentazioni. "Cissy, cara... questo è Augustus Rookwood. Lavora all'Ufficio Misteri nel Ministero ed è uno dei nostri infiltrati più preziosi".
Affascinante, deliziosa, così piacevole... Narcissa accettò con indifferenza tutti quei complimenti. Aveva già un'alta opinione di sé, non aveva bisogno di altri di quegli aggettivi smielosi. "Posso scambiare due parole con te, Bella? In privato" disse Narcissa, con voce piatta e calma.
Rookwood si allontanò, congedandosi con un inchino, e Bellatrix guardò contrariata sua sorella. "Che accidenti ti prende? Che stai facendo? Vuoi far volare la selvaggina nel giardino di qualcun'altra?"
"No. Io desidero soltanto..."
"Ho già ricevuto tre proposte di matrimonio per te. Forse riuscirò a farti sposare prima della fine dell'anno. Comunque secondo me è Rookwood il pesce più grande, e dovresti almeno tentare di farlo cadere nella tua rete".
"Bellatrix..." iniziò lei, prendendo un forte respiro.
"Sono una sorella maggiore magnifica, lo so".
"No". Narcissa si tastò una tempia. "Voglio dire... lo sei. Ma io non voglio..."
Per una volta Bellatrix doveva aver letto correttamente la sua faccia, perché il suo tono fu di incredulità. "Non puoi venirmi a dire che non ti vuoi sposare! Qui ci sono un sacco di buoni partiti. Ci sono bei soldi, buone conoscenze..."
"Non voglio sposarmi. Non adesso".
"Cissy, tesoro! Ho dato questa festa solo per te! Qui ci sono le migliori opportunità per il tuo futuro. Devi coglierle". L'espressione di sua sorella era per metà irritata e per metà confusa. "E' successo qualcosa con Malfoy, è così? E' stato lui a farti perdere quel briciolo di ragionevolezza che avevi?"
"Luc..." Narcissa si schiarì la voce. "Malfoy non ha niente a che vedere con la mia decisione. Solo... non sono pronta a scegliere un marito".
Regulus, che aveva ascoltato la discussione in silenzio, decise d'un tratto di intervenire. "Credo che tu abbia insistito abbastanza, Bella. Devi fidarti di Narcissa". Raddrizzò le spalle e si puntò sui piedi. "Lei non scapperà come Andromeda. Affronterà le sue responsabilità quando sarà pronta... quando avrà scelto con quale mago purosangue dividere il resto della sua vita. Dico bene?"
Narcissa gli sorrise e gli accarezzò una spalla con la mano guantata. "Dici bene, Reg. Ti ringrazio". Com'era cresciuto il suo amato cugino! Era diventato Mangiamorte solo pochi giorni prima, grazie a Lucius che aveva mantenuto la sua promessa, e i cambiamenti in lui era davvero evidenti: aveva acquistato fiducia in sé stesso, coraggio, ardore. "Penso che rientrerò a casa adesso. Ci vediamo".
Bellatrix sembrava ancora allibita e senza parole mentre Narcisa si voltava e usciva, con un sorrisino soddisfatto sulle labbra, oltrepassando i cacciatori di dote e le streghe pettegole. Vide Rookwood che la salutava con un cenno del capo, e le venne in mente che dopotutto poteva essere un marito davvero rispettabile. Tutti i suoi corteggiatori non le dispiacevano in verità, ma... il fatto era che nessuno di loro era Lucius.
Lucius era suo, lei lo sentiva nel profondo. Ormai le apparteneva. E quella sera glielo avrebbe fatto sapere.



L'anello bronzeo appeso alla bocca di un dragone brillava minaccioso sotto la debole luce della luna. Facendo ricorso a tutto il suo coraggio, la giovane donna avvolta nel proprio scuro mantello piegò le dita tremanti intorno al metallo e lo picchiò sul controbattente del maestoso portone.
Tutto era esattamente come la prima volta in cui lei si era presentata a Malfoy Manor. Solo che stavolta fu Dobby ad aprire il portone. "Signorina Black..." I suoi occhioni acquosi percorsero il mantello di Narcissa, la faccia, i capelli.
"Ho necessità di parlare con Lucius" disse scandendo bene le parole. Nell'ingesso suonò la pendola dell'orologio, segnando le unidici: troppo tardi per recarsi in visita.
"Dobby è spiacente, ma..."
Narcissa batté le palpebre. "Ma?"
"Questa sera il padrone è fuori casa. E' uscito alcune ore fa".
La delusione la colpì, pungente e profonda come una pugnalata. "Oh. Capisco. Grazie". Diede le spalle all'elfo e ripercorse il vialetto a ritroso. Lucius doveva essere di certo con una di quelle donne che gli sbavano dietro. Quell'ipotesi era semplicemente insopportabile ma terribilmente ovvia, reale. Che cosa si era aspettata? Che lui fosse rimasto per tutta la settimana chiuso nel suo studio a struggersi per lei?
Con le lacrime che minacciavano di sopraffarla, Narcissa si materializzò davanti ai gradini di casa Black. Batsy la accolse con insolita eccitazione, e la accompagnò nell'atrio guardandola con occhi fuori fuoco e sognanti. "Bentornata, padroncina. Bentornata". Narcissa scosse la testa: doveva sbrigarsi a sostituire quella dannata elfa domestica con qualcun'altra un po' meno stupida!
Si trascinò stancamente verso la propria camera. La porta era chiusa. La aprì e scivolò dentro, con Batsy dietro di lei che si premurava di accendere le candele per fare luce.
Rimasta sola, Narcissa si tolse i guanti e portò le mani alla nuca per sganciare la collana di perle. Un movimento nello specchio la gelò, facendola restare immobile. Ecco finalmente spiegato lo strano comportamento di Batsy! Lasciò cadere la collana sul tavolo e si voltò lentamente.
Lucius era seduto sul suo letto, meraviglioso come sempre, anche con le grinze scure sotto gli occhi. "Buonasera, Narcissa".
"Chi ti ha fatto entrare?"
"Ho corrotto la tua elfa domestica". Lui si alzò piano e appoggiò fianco e spalla contro una colonna del baldacchino, incrociando le braccia. "Mi ha permesso di entrare nella tua camera e mi ha promesso che non dirà nulla a Bellatrix se decido di trattenermi qui cinque minuti... o cinque ore".
Negli occhi di lei balenò un'emozione che cercava disperatamente di nascondere. "Dovrò liberarmi di quell'elfa" disse, con voce tremante. "Credo abbia una cotta per te. Ti pare possibile?"
Lucius sorrise. Labbra sensuali, curvate all'insù in una piega da predatore. Era bellissimo con una lunga ciocca di capelli che gli cadeva sugli occhi e lo sguardo sempre vigile, penetrante. "Pensavo che saresti rimasta al ricevimento dei Lestrange ancora un'altra ora..."
Lei inarcò un sopracciglio. "Controlli i miei impegni?"
"Naturalmente".
"Lo dici come se fosse ovvio. Perché dovresti farlo? Perché dovresti tenermi d'occhio?"
Lui corrugò la fronte. "Le mie ricerche sono importanti, Narcissa. I miei informatori mi tengono aggiornato sulla tua vita da quando ci siamo detti addio".
Narcissa andò verso di lui, togliendosi le forcine e sciogliendosi i capelli mentre camminava. "E cosa ti hanno detto di me?"
"Che hai ricevuto un certo numero di proposte di matrimonio. Ma che tua sorella spera in Rookwood".
"Sì, lo spera. Quesa sera l'ho conosciuto". Qualcosa attraversò gli occhi di Lucius. Gelosia? Il cuore le battè più veloce.
"Sì, Rookwood non è una brutta scelta, tutto considerato" disse lui, picchiettando le dita sulle braccia conserte. "Il lavoro al Ministero gli garantisce una buona copertura, nessuno sospetta che sia un Mangiamorte. Il suo conto alla Gringott's non è male... e le signore dicono che non sia poi tanto sgredevole nell'aspetto".
"Sì. E' una scelta passabile". Narcissa si fermò a pochi centimetri da lui. "Potrei anche decidere di accettare il suo corteggiamento".
Lucius abbassò le braccia, solo per poterle prendere il volto fra le mani e baciarla. Schiacciò le labbra sulle sue, e lei gli restituì avidamente il bacio.
"Mi... sei... mancata" le disse lui sulla bocca. Dieci giorni erano sembrati una vita.
Narcissa si staccò di poco. "Anch'io ho sentito la tua mancanza e..."
"No. Parliamo dopo". Lui la baciò di nuovo, con trasporto. Aveva il respiro pesante, come se avesse corso a lungo, mentre continuava ad esplorarla e assaggiarla. Si premette contro di lei, duro e delizioso, e Narcissa reagì subito desiderando il suo calore. Le dita di Lucius si infilarono tra i capelli di lei, e occhi grigi e brillanti incontrarono i suoi. Lei guardò dentro di lui e vi lesse la sincerità, il desiderio, l'amore.
"Mentivo prima. Non voglio nessun altro".
"Non avrei dovuto lasciarti andare via. Ma eri sconvolta e avevi bisogno di un po' di tempo per riprenderti".
"Ti amo" Percepì il suo shock scuotergli l'animo e mantenne a fatica il controllo. "Ti amo, ma so che tu non desideri il matrimonio e i legami. Non mi aspetto che tu..."
Lucius la zittì con un altro bacio. "Tu non sai niente" le disse, staccandosi un poco. Sorrise, un sorriso pieno di fascino e di malizia. "Io voglio te. Voglio che diventi mia moglie e che torni a vivere a Malfoy Manor".
"Ne sei sicuro?"
"Completamente". La luce felice negli occhi di Narcissa era tutto ciò che voleva vedere. Le avrebbe fatto dimenticare la sofferenza degli ultimi giorni e le ferite che Andromeda aveva inferto al suo cuore. La strinse a sé, e lei gli restituì l'abbracciò.
"Ti rendi conto che non ti libererai mai più di me?"
"E' quello che spero". Lui le accarezzò la schiena con movimenti lenti e prese a tempestarle il collo di piccoli baci. "Ora, a proposito del favore che mi devi..."




NdA: E anche questa è finita! La mia ultima storia del 2010. Comunque ho già nuove idee per altre fanfiction su Lucius e Narcissa, e non vedo l'ora di mettermi al lavoro per svilupparle. Bèh, intanto ringrazio chi mi ha seguito fin qui e chi ha aggiunto la storia fra le preferite. Se vorrete lasciarmi... un ultimo parere su tutta la storia ne sarò estremamente felice e vi risponderò privatamente. Promesso!


Alla prossima storia! Non smettete mai di sognare.
NarcissaM

 



   
 
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