Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Fuyu    20/12/2010    2 recensioni
"Ma io non ho fato niente! Ho solo pensato di rendere felice il mio Kuro-Pon!""Si, vedremo a fine giornata! Signor angioletto con le corna!" esclamò Kurogane, alzandosi dal tavolo per andare a lavorare.
"A proposito di fine giornata! Oggi pomeriggio, verso le 16, sei libero?" chiese Fay speranzoso, apprestandosi ad uscire, con il collega.
"Dipende perché?" domandò ambiguo, aprendo la porta.
"Perché avrei una cosa da farti vedere!"
"Ha qualcosa in mente?!" si chiesero stupiti e curiosi gli allievi. Tutti i ragazzi cominciarono a pensare e fantasticare sulla possibile idea del loro professore, senza arrivare a capo di nulla, quando Sakura non saltò su con una frase.
"Ah, forse è quello!" esclamò, sbattendo un pugno sul palmo della mano. Tomoyo la guardò non capendo, come del resto l'intera classe, professore sorpreso.
"Quello cosa Sakura-Chan?!" chiese Kobato, esprimendo la domanda di tutti.
"La cosa che ci ha detto ieri, ricordate? Riguardo a Kuro-Chan!" spiegò la ragazza. A Kurogane venne un singulto, che centrava quel felino adesso e sopratutto perché a quell'ora.
"Ahh, è vero aveva detto che sarebbe stato verso le 16:00, giusto?" chiese Watanuki.
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Un po' tutti, Yūko Ichihara
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'GATTI PESTIFERI'
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kuro-chan

 Siccome l'altra storia promessa su One Piece è un po' troppo corta, mi sono rifatta con questa. Una cavolata per passare il tempo. BUONA LETTURA

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KURO-CHAN, KURO-CHAN................... YEH, YEH KURO-CHAN

La mattina sembrava iniziare bene, tranne per il fatto che Fay sembrava alquanto strano. Aveva cucinato il cibo preferito di kurogane, lo aveva svegliato con dolcezza e pazienza e, sopratutto non lo aveva ancora fatto arrabbiare. Per Kurogane sembrava un sogno realizzato, ma sapeva che c'era sotto qualcosa, doveva esserci altrimenti non si spegava il comportamento del collega, cosa che aveva notato anche Yui, il ché era davvero preoccupante.
"Si può sapere che hai combinato?!" chiese scettico il moro, guardando il sushi sul suo piatto. Aveva cucinato senza dire nulla a Yui, quindi c'era qualcosa che non andava.
"Come?" domandò stupito il biondo
"Sei troppo calmo e non smanacchi per casa, sembri la versione più scema di tuo fratello!" proclamò Kurogane, cominciando a mangiare.
"E allora?" domandò di nuovo l'altro.
"E allora c'è qualcosa che non va! I casi sono due: O hai fatto un casino, o la stai pensando peggio!" propose Kurogane. Fay spalancò gli occhi e poi come se fosse offeso si sdette davanti al collega, con uno sguardo da cucciolo ferito.
"Ma io non ho fato niente! Ho solo pensato di rendere felice il mio Kuro-Pon!" si difese, tentando di fargli tenerezza. Naturalmente il solo risultato fu un'espressione tutt'altro che comprensiva, anzi. Kurogane lo guardò di sottecchi con ancora la forchetta in bocca, di solito quando stava sulla difensiva aveva in mente un piano per renderlo ridicolo e la cosa lo spaventava parecchio. Naturalmente anche il fratello aveva notato la stramberia del ragazzo, ma non ci aveva fatto caso, era normale voler rendere felice la persona che si amava, anche se per Fay questo significava divertirsi a prenderlo in giro.
"Si, vedremo a fine giornata! Signor angioletto con le corna!" esclamò Kurogane, alzandosi dal tavolo per andare a lavorare.
"A proposito di fine giornata! Oggi pomeriggio, verso le 16, sei libero?" chiese Fay speranzoso, apprestandosi ad uscire, con il collega.
"Dipende perché?" domandò ambiguo, aprendo la porta.
"Perché
avrei una cosa da farti vedere!" spiegò Fay uscendo, dopo il compagno. Kurogane si gelò, mentre chiudeva la porta. Yui era già uscito per preparare le cucine a scuola, quindi in casa non c'era nessuno eccezion fatta per i gatti, ma loro non facevano numero, secondo Kurogane.
"Cosa?!" chiese dubbioso, credendo in una possibile cavolata del collega, cosa assai probabile visto il comportamento troppo normale.
"Sorpresa!" esclamò Fay, saltellando lungo la strada. Il moro aveva la paura matta che si trattasse di altri gatti, e li avrebbe tirati fuori a calci stavolta, anche se fossero stati cuccioli, parola sua. "Basta solo che tu ti trovi in salotto dalle 16:00 alle 16:30!" specificò il professore di chimica.
"La televisione?! e per quale assurdo motivo io dovrei accettare?!" Non l'avesse mai chiesto, Fay si girò di scatto, sorridendo come uno scemo, ma con una punta di sadismo, sintomo che era arrabbiato.
"Se non sarai presente, dovrai far amicizia con il divano per almeno un mese!" esclamò tornando per la sua strada. La traduzione era questa: 'Dormirai fuori dal letto per un mese intero'. Più che una possibile fine della giornata sembrava un ricatto, ma cosa gli costava assecondare il collega ogni tanto, infondo erano sotto le festività pasquali, no.



Per tutta la mattina Fay non diede noia al collega, neanche alla ricreazione, per Kurogane sembrava che gli angeli fossero scesi in terra benedicendolo. Per una volta, una dannatissima volta stava riuscendo a fare lezione decentemente, sotto gli improperi degli alunni, i quali si lamentavano delle continue corse e partite.
"O andiamo, siete giovani! Se vi lamentate adesso come reagirete alla mia età?" Non che lui fosse vecchio, ma aveva comunque dieci anni in più di loro e quindi il paragone ci doveva stare e poi cos'alro poteva fargli fare, in fondo era il professore di Ed. Fisica, mica poteva metterli ai fornelli o davanti ad un beker*.
"Kurogane-Sensei! Come mai Fay-San non viene oggi, è malato?" chiese Shaoran, alquanto estraniato dalla novità. In effetti, anche gli altri studenti avevano notato una certa calma e sembravano tutti preoccupati.
"No, non è malato, semplicemente ha qualcosa in mente e tenta di farmi stare calmo!" almeno quella era la sua idea. Anche perché, mai avrebbe potuto sperare in un cambiamento del collega ed in fondo non lo voleva, ma almeno meno idiota lo poteva diventare, anche se la vedeva dura.
"Ha qualcosa in mente?!" si chiesero stupiti e curiosi gli allievi. Tutti i ragazzi cominciarono a pensare e fantasticare sulla possibile idea del loro professore, senza arrivare a capo di nulla, quando Sakura non saltò su con una frase.
"Ah, forse è quello!" esclamò, sbattendo un pugno sul palmo della mano. Tomoyo la guardò non capendo, come del resto l'intera classe, professore sorpreso.
"Quello cosa Sakura-Chan?!" chiese Kobato, esprimendo la domanda di tutti.
"La cosa che ci ha detto ieri, ricordate? Riguardo a Kuro-Chan!" spiegò la ragazza. A Kurogane venne un singulto, che centrava quel felino adesso e sopratutto perché a quell'ora.
"Ahh, è vero aveva detto che sarebbe stato verso le 16:00, giusto?" chiese Watanuki.
"Mhm, mhm!" annuì Sakura, verso il compagno.
"Scusate....." cominciò Kurogane, cercando di capire che centrasse il gatto, ma i ragazzi sembravano assorti in chissà quale piano.
"Io credo che lo vedrò a casa mia, Sakura vuoi venire da me?" chiese Tomoyo
"Certo!" esclamò contenta l'amica.
"Ragazzi...!" continuava il professore, senza essere ascoltato.
"Allora Watanuki e Doumeki, voi venite a casa nostra?" chiese uno dei fratelli Lee.
"Molto volentieri!" disse Watanuki, seguito da un monosillabo dell'altro. In tanto Kurogane ci stava capendo sempre meno, se era una cosa che potevano vedere a casa i ragazzi, non centrava il gatto suo omonimo, ma qualcun'altro con lo stesso nome, anche se non gli veniva nulla in mente. Però alla fine si ricordò di qualcosa e urlando asserì.
"LA VOLETE SMETTERE D'IGNORARMI! ABBIAMO UNA LEZIONE DA MANDARE AVANTI. CORRERE, CORRERE!" ordinò. Figurarsi se perdeva l'occasione di fare lezione normalmente per una volta nella sua vita. Tutti gli alunni si tapparono le orecchie, all'urlo del docente cominciando a correre come dannati. "Tzs! Ci vuole polso con i giovani d'oggi. E si se non ti fai rispettare sei fuori!" si disse da solo, perdendo di vista il problema Fay.



Nell'aula dei professori Fay stava facendo il punto dei voti, cercando di non dare l'insufficienza a nessuno. Suo fratello glielo diceva che era troppo buono, ma lui non voleva fare torti, anche se la colpa non era sua.
"Dunque, Doumeki è alquanto scarso, ma s'impegna così tanto! Non posso dargli 5!" sospirò segnando un 6 sulla riga del suddetto. "Watanuki** direi che non ha problemi! Studiassero insieme quei due, invece di litigare!" disse.
"Qualcosa non va Fay-Sensei?" chiese la preside vedendolo sconsolato. A Fay venne un infarto, conosceva le abitudini della preside di entrare dalle finestre, anche se non ne aveva capito il motivo, ma in ogni caso, aveva constatato che era divertente.
"No, nulla! Solo non so che voti dare!" spiegò il professore.
"E si, è sempre un'impresa! Ma su con la vita, vedrai che troverai un modo!" lo incitò la donna "A proposito, oggi è il gran giorno! L'hai già detto a Kurogane-Sensei?" chiese la donna.
"No
!" affermò scuotendo la testa, tutto contento. "Gli farò una sorpresa oggi pomeriggio!"
"Sei sicuro che non si arrabbi?!"  domandò la donna.
"No
, sto facendo il buono a posta!" spiegò Fay.
"Ecco perché non stai facendo le solite idiozie, vero Fay?" fece presente Yui, appena rientrato "Guarda che Kurogane-San non è stupido e credo che abbia fiutato qualcosa!"
"Forse, ma tanto anche fosse! Questa volta non è colpa mia, quindi non potrà arrabbiarsi con me!"
"Questo è vero!" fece presente Yuko, guardando Yui. Il quale sorrise andando alla sua scrivania.
"Può darsi, ma io starei attento!" propose il ragazzo al fratello.



Quel pomeriggio, al ritorno dal lavoro (ore 15:20***).
"Allora Kuro-Nii! pronto per la sorpresa?" chiese. L'interessato guardò Yui, prima di rivolgersi al fratello, trovando un sorriso di compassione sul volto del collega, cosa che non preannunciava nulla di buono.
"Diciamo che sono pronto ad ogni evenienza!" esclamò continuando a camminare. Entrati in casa Fay cominciò a preparare il divano, mancava solo mezz'ora all'ora prestabilita e lui aveva preso: I popcorn dalla mensola mettendoli in una terrina e portandoli  in sala,  La coperta di lana e la cesta dei gatti. Posizionata ai piedi del divano davanti alla televisione.
"Bene! Io vado" disse Yui.
"D'accordo Yui-Chan! A stasera!" esclamò Fay. Kurogane guardò l'unico dei fratello normali lasciare la casa, lasciandolo solo con l'idiota.
"Dove va?!" chiese intimorito. Fay sorrise e non rispose tornando a sistemare le varie cosa. "No,davvero! Dove va?!"
"Oh, sta tranquillo, deve solo recarsi a fare la spesa! sarà di ritorno tra un'ora" spiegò Fay "Forza, vieni!" esclamò facendo segno con la mano sul divano (il tipico Pat Pat dei fumetti.). Kurogane, seppur riluttante si sedette, prendendo la coperte per coprirsi, mentre il biondo prendeva il telecomando. Accesa la televisione, Fay premette sul canale 6 (Italia uno). Come ovvio, c'era la pubblicità. A Kurogane stava cominciando a venire un brutto presentimento, peggio di quello avuto la mattina, non si ricoradava il perché, ma sapeva che a quell'ora era meglio non girare su quel canale. Forse aveva visto di sfuggita una pubblicità qualche giorno fa, ma al momento non gli veniva in mente nulla, quando ad un tratto Fay non iniziò a parlare del più e del meno, solo per far passare il tempo. "Sta tranquillo, sarà divertente!" esclamò
"Perché mi  difficile crederti?" chiese spontaneo il moro, vedendolo fin troppo felice.
"Eddai! Si più positivo. In fondo centri anche tu in un certo modo!"
"Cosa?!" chiese spaesato. Il biondo sorrise a trentadue denti, facendo in modo di tappare la bocca al collega, mentre iniziava una canzoncina orrenda alla televisione. Il professore di Ed.Fisica si girò piano verso l'apparecchio, mentre il gatto, suo omonimo aveva alzato la testa sentendosi preso in causa. Alla televisione si poteva vedere un gatto nero, fin troppo puccioso che si trasformava in un robot, o almeno aveva capito così Kurogane, ma la cosa peggiore era la sigla che faceva più o meno così: 

***Kuro-chan Kuro-chan

C'è un gatto cybernetico

vivace e intelligente dall'animo vincente

Dolcissimo e simpatico

ha sempre un mucchio di attenzioni per i suoi due padroni

kuro-chan kuro-chan...yeh yeh kuro-chan!  

C'è lo scienziato Dottor Goh

che vuole dominare con i suoi gatti robot

ma il nostro eroe gli dice no o o

e allora per salvare il mondo combina un finimondo

La sua dolcezza al volo se ne va

e parte subito alla carica

diventa il gatto più arrabbiato, supercorazzato

 

Ma che roba da gatti è 

quando si agita Kurochan

lo dimostrano i fatti che 

lui vincerà

tu sei il più forte Kuro-chan 

Ma che roba da gatti è 

quando miagola Kurochan

questo mondo di matti che

non cambierà

stai molto attento Kuro-chan

 

kuro-chan kuro-chan...yeh yeh kuro-chan!

kuro-chan kuro-chan

 

Ma che roba da gatti è 

quando si agita Kurochan

lo dimostrano i fatti che 

lui vincerà

tu sei il più forte Kuro-chan 

 

ohhhohhhhohhhh yeeh

 

Ma che roba da gatti è 

quando miagola Kurochan

questo mondo di matti che

non cambierà

stai molto attento Kuro-chan

kuro-chan kuro-chan...yeh yeh kuro-chan!

 Il professore, divenne bianco cencio al solo sentire quella canzone, figurarsi nel guardare una puntata di venti minuti su quel gatto. L'unica cosa decente era il fatto che faceva uscire una spada dalla bocca e usava armi belliche, ma per il resto sembrava un felino orripilante che solo ad un idiota come il biondo poteva piacere. Finita la puntata, Kurogane rimaneva impietrito, a guardare lo schermo ormai nero. Non poteva dare la colpa al collega infondo non era colpa sua se quell'anime era stato trasmesso e di certo non lo aveva inventato lui, quindi che fare?
"Allora Kuro-Pi? Che te ne è parso?" chiese sorridente. Non ricevendo risposta e notando la lividezza del collega, non poté fare altro se non approfittarne, lo baciò a tradimento, per poi alzarsi. Non fece in tempo, però a farlo perché Kurogane lo prese per un braccio trascinandolo giù sul divano, portandolo sotto di se. "Kuro-Chi! Cosa!?" chiese sconcertato, non si aspettava una simile reazione.
"Diciamo che qualcuno deve pur pagare! Non credi?" sorrise sgembo Kurogane
"Ma non è stata colpa mia!" si difese il biondo, avendo intuito il piano del collega
"Beh, ho te a portata di mano!" esclamò Kurogane baciandolo.

Yui aprì la porta qualche minuto dopo ma non sentì nulla, preoccupato per l'incolumità dal fratello cominciò a cercarlo, quando non sentì degli starni rumori nel corridoio davanti alla sala.
"Kuro-Chan! Che stai combinando?" chiese al gatto. Il felino in questione, insieme alla compagna, stava portando via i cuccioli da diseducazione sicura. Due dei cuccioli erano già in salvo, gli altri due ce li avevano loro in bocca, mancava solo Yu-Chan all'appello. Il cuccioletto stava giocando dietro al  divano con un filo di  nailon, Yui sentendo i versi poco educativi per un piccolo essere come il suo omonimo, prese  la palla di pelo, portandola in cucina, dove si mise a cucinare, cercando di fare più rumore possibile. Quando ad un certo punto, non squillò il telefono, rispondendo, Yui si rese cono che era la preside.
"Allora
com'è andata?" chiese sogghignante. Poteva già sentire i versi dei due amanti, ma una conferma non poteva fare che bene.
"Diciamo che  non vedrò mio fratello fino a domani!" esclamò sconsolato Yui, accarezzando il cuccioletto giallo.

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Si vede che ho riascoltato quella sigla, fa davvero male credetemi. Fino a qualche anno fa non l'avevo nemmeno collegata, infondo l'anime di Kurochan è molto più vecchio di Tsubasa, ma quando l'ho riascoltata mi sono messa a ridere e ho pensato a questa fanfic, spero piaccia.

*Sono alcuni tipici misurini per gli esperimenti di Chimica, chiaro riferimento a Fay.

**Ho fatto Watanuki più bravo a chimica, perché, come spiega Fay nell'Horitsuba, La cucina e la scienza sono molto similari.

***Chi non la conosce?! In ogni caso è la sigla di un'anime alquanto idiota su un gatto robotico che è accudito da due anziani umani, il suo creatore (Il dottor Goh) ha inventato, dopo il tradimento del felino robotico, un militone di gatti robotici per conquistare la terra, tra i quali c'è anche M, nemico giurato del nostro. Una piccola curiosità Kuro-Chan, non si chiama solo così per via della tuta nera, da gatto, che indossa per non far insospettire i padroni (a cosa serve me lo deve spiegare, sono rimbambiti di loro), ma viene anche dalla K sul suo torace robotico, scritta in nero appunto.

   
 
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