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Autore: _Agata_    20/12/2010    4 recensioni
Che dire della "trama", se non che è scarsa... In seno ad una civiltà umana che reputa draghi e mezzidraghi bestie nella migliore delle ipotesi, se non addirittura mostri, un mezzodrago rosso fra tanti è stato fatto prigioniero e viene usato per lavori massacranti; solo che il suo "aguzzino" è una ragazzina di diverso avviso rispetto alla maggior parte di quelle persone, messa lì perché, dovendolo maltrattare e magari essendo maltrattata a sua volta, col tempo imparasse ad odiare quelli come lui. La storia comincia una sera come tante, mentre lei si sta prendendo cura, di nascosto, di lui...
E' un gioco, una fantasia (un tantino malata se vogliamo), intesa inizialmente per restare personale ma...
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente il cielo si era fatto completamente buio. In pochi minuti sarebbe arrivata Laryel, la sua guardiana. Entrambi prigionieri, lui, mezzodrago rosso, sfruttato come una bestia e umiliato, lei, poco più che una ragazzina, costretta dai loro aguzzini a trattarlo come un animale. Ma solo finché c’erano occhi ad osservarli.
Un lieve cigolio ed un frusciare di passi annunciarono il suo arrivo. Sembrava un angioletto, avvolta nella lunga veste; ma quel visino tanto dolce celava una forza d’animo impressionante. Rehikan, piantato sulle gambe divaricate, dava le spalle alla porta e fissava il muro, le braccia conserte come al solito; odiava le catene che aveva ai polsi, odiava essere bloccato lì e non potersi muovere, semplicemente odiava quella situazione maledetta.
Un tocco gentile gli sfiorò la spalla, invitandolo a voltarsi e a stendersi. Sul pavimento erano stati sistemati cuscini e coperte sbucate da non sapeva dove. Ogni sera, Laryel lo ripuliva, medicava eventuali ferite aperte, lo cospargeva con un olio leggero. Rehikan odiava anche quello, essere costretto a farsi accudire come un lattante, ma aveva smesso da tempo di fare storie; da solo, suo malgrado, non poteva farlo.

Laryel non bussava più, sapeva di essere attesa. E le faceva sempre un certo effetto vedere Rehikan eretto in tutta la sua statura; somigliava molto alle statue in casa della sua tutrice, una maga, prima che gli imperiali la trucidassero davanti ai suoi occhi e portassero lei in quella sorta di incubo. Con il tempo, aveva accettato quello che era realmente successo; aveva smesso di disperarsi, l’angoscia era diventata fredda determinazione. Era certa che sarebbe uscita da lì, avrebbe ripreso l’addestramento e avrebbe fatto rimpiangere a tutti i loro aguzzini ogni giorno di prigionia. Magari, allora sarebbe riuscita anche ad attirare l’attenzione di qualcuno come lui, un giorno, quando fosse stata più grande e capace; ai suoi occhi, si rendeva conto, doveva sembrare una bambina. Le piaceva soprattutto poterlo osservare senza che se ne accorgesse, percepire l’energia e la forza che sprigionava dai muscoli in tensione, dalle ali spiegate, dall’espressione truce che pur non vedendo immaginava con precisione.

Odiava farsi accudire come un bambino. Ma il tocco delicato di Laryel sulle scaglie… Non aveva idea di come, ma riusciva a fargli dimenticare le giornatacce infami che trascorreva. Era dolce, era piacevole, era tiepido… era tanto piacevole… Le mani gli percorrevano la spina dorsale, l’attaccatura delle ali, fino ai fianchi, su lungo il collo, le spalle, ancora giù, le ali… Arrivava a non rendersi conto con precisione di cosa lei facesse, si sentiva semplicemente avvolto in un morbido tepore…

Bastava che lo sfiorasse, e i suoi muscoli si tendevano appena, un piccolissimo scatto quasi impercettibile. Era piacevole sentire sotto le dita le scaglie lisce che si scaldavano lentamente, sentire le piccole contrazioni dei muscoli, sentire che si rilassava, che il suo respiro si faceva prima più lento e poi anche più profondo... La lasciava immaginare che… che era una sciocca. Rehikan si stava rilassando, stava solo prendendosi un po’ di riposo in quelle giornate d’inferno. Ma era comunque piacevole essergli vicino, sentire quel fisico statuario appoggiato al suo.

Basta. Doveva interromperla, era arrivato al limite, non doveva permettersi di superarlo. Non era giusto, non poteva. Solo qualche carezza, per sentire di avere accanto qualcuno… nient’altro, anche se non era facile, anche se... Basta.
«Laryel… è tardi… vai a dormire, piccola… Io sto bene…».

La stava mandando via, come ogni sera. La stava trattando come una bambina, la mandava a dormire. Lei era una bambina, per lui... Ma quella sera non voleva andare via, non voleva rannicchiarsi sola in un angolo… voleva... compagnia…
«Perché non mi lasci restare? Perché non posso restare un altro po’?»
Continuava a sfiorargli la schiena.
«E’ tardi, lo sai… è tardi…» ancora un attimo, ancora un attimo solo, e sarebbe andatac questione di poco, di pochissimoc
No, non voleva andarsene. Non quella sera, anche se non capiva bene il perché. Voleva restare con lui.
«No, resto qui…».

gno, resto qui...”
Rehikan la osservò un attimo, il corpo slanciato, il sorriso, lo sguardo deciso, i lunghi capelli sciolti... Prima di rendersi conto di cosa stesse facendo, con un gesto improvviso, le afferrò il polso e la attirò a sé.

Laryel rimase un istante senza fiato.
Agli occhi di Rehikan, lei doveva essere una bambina, eppure, il modo in cui lui l’aveva presa, l’aveva stretta... era il modo in cui avrebbe afferrato... una donna... Lei... sembrava quasi che... di aver risvegliato un suo interesse...

Quel corpo morbido contro al suo, tiepido… per quanto tempo lo aveva voluto, poterla stringere, tenere a sé, accarezzarla… e la aveva lì… contro di sé…
Cosa… stava facendo? Non appena lo realizzò, improvvisamente come l’aveva afferrata, Rehikan la lasciò andare e si spinse via da lei.

Si era immaginata tutto? Il trasporto, il brivido che lo aveva percorso e che si era riflesso in lei…
«Che succede?» gli chiese con un fil di voce, quasi temendo la risposta.
«Scusami, è che… non… non volevo… non accadrà di nuovo… ora vai… a dormire... e scusa ancora…» si alzò dai cuscini e si allontanò di qualche passo, volgendosi al muro.
Aveva i muscoli rigidi, tesi nello sforzo di restare lontano da Laryel, dal suo profumo, dalla sua pelle…
Fu lei ad avvicinarsi, posandogli delicatamente una mano sul braccio. Un nuovo brivido lo percorse, contrasse i muscoli con più forza per non muoversi.
«Non aver paura…» le sembrava quasi strano trovarsi a rassicurare lui, così forte ma che in quel momento sembrava così insicuroc

Gli era troppo, troppo vicina… Tese i muscoli ancora e ancora per costringersi all’immobilità. Non poteva cedere di nuovo.

Un’energia bruciante percorreva il corpo di Rehikan, non avrebbe potuto non accorgersene, lo sentiva dai muscoli contratti all’inverosimile, dal respiro forzato, da qualcosa di indefinibile che la attraeva, che attirava lui a lei…

Respirare… Respira… doveva calmarsi… calma… non era accaduto nulla… era sufficiente che si calmasse… Ma la mano sul suo braccio… e lei, così vicina… poteva sentire il calore irradiato dal suo corpo, con tanta forza che avrebbe potuto disegnarne le forme senza guardarla…
Non l’aveva mai sfiorata prima di allora… essersela ritrovata fra le braccia lo aveva… e quel brivido che gli pareva di aver sentito in lei…
Avrebbe voluto poterla carezzare, far scorrere la pelle di Laryel sotto le sue dita, anche solo un istante… Ma non poteva, no, non avrebbe resistito… avrebbe voluto di più, di più, di più ancora…non doveva…
Inaspettata, la mano di lei gli percorse tutta la schiena, dalla nuca ai fianchi. Un brivido percorse Rehikan, ancora, ancora, senza che riuscisse ad impedirselo, senza che riuscisse a fermarla.
«Laryel… cosa…» mormorò quasi senza fiato.

Lei non rispose. Con un gesto delicato, lo invitò a voltarsi verso di lei. Rehikan quasi non oppose resistenza, ma non ebbe il coraggio di guardarla. Laryel non rispose nulla, si appoggiò semplicemente contro di lui, il capo sul suo cuore.

A quel contatto, tutti gli sforzi si fecero inutili. Non poté evitarsi di chinare il viso su di lei, di chiudere le ali a proteggerla, di cingerla con le braccia e stringerla a sé.
Qualcosa dentro si sciolse… Per quanto tempo aveva desiderato poterla tenere così, quante notti insonni aveva passato pensando a lei, al suo corpo, a come sarebbe stato abbracciarla e sentirla rispondere…

Non lo aveva immaginato, non era una sua invenzione… Il modo in cui le aveva afferrato il polso, la tensione, l’abbraccio in cui l’avvolgeva in quel momento… Non era l’abbraccio di un amico, di un fratello… Era l’abbraccio di un… amante…
Come suonava strano… Nessuno prima di allora… da nessuno aveva mai ricevuto quel tipo di interesse… Nessuno l’aveva mai sfiorata in quel modo… E quasi ebbe paura di ciò che ancora non era accaduto, di ciò che poteva succedere in pochi minuti o in anni interi… Sentiva il corpo di Rehikan che vibrava contro il suo, di un’energia frenata a stento… che quell’abbraccio era solo un preludio, la promessa di qualcos’altro… Quasi, temette di non sentirsela… Ma quando l’abbraccio di lui si fece più intenso, mise da parte i dubbi e gli rispose, lasciandosi trasportare dal flusso di sensazioni sconosciute che la avvolgeva.

Laryel… Si stava lasciando andare a lui… Era fra le sue braccia… non inconsapevole… doveva immaginare… Era lì… forse… non era così piccola… forse… aveva sbagliato lui a considerarla una bambina… Ma non importava, era fra le sue braccia… e anche lei pareva volere più di quello… Lentamente aprì le ali, lentamente si staccò dal corpo di lei… ed ebbe il coraggio di guardarla… più e più volte… gli occhi, i capelli, le labbra, le forme minute e slanciate…
«Laryel…».
Tutto ciò che sentiva era concentrato su di lei… Il desiderio che provava, la sensazione di volerla per sé, il timore di violarla… e quel corpo esile di fronte a lui, in tutta la sua delicata bellezza… Non poteva… frenarsi, tornare indietro…
«Vuoi davvero… che continui?».
Lei annuì. E quell’assenso, così esplicito e candido, gli strappò un ruggito sommesso dal petto.

Rehikan la guardava intensamente, c’era come una fiamma che bruciava nei suoi occhi… lo stesso fuoco che correva nel suo corpo, lo stesso brivido che la faceva desiderare di avvicinarsi a lui… di essergli vicina, sempre di più, di sentire i loro corpi premere l’uno contro l’altro…
Sentiva riflessa in sé la stessa energia che pulsava in lui, la sentiva aumentare pian piano di intensità… si sentiva sempre più rapita, quasi impaziente… sentiva di desiderare… di più…

La voleva, lei, lì, in quel momento… non c’era altro che importasse, non c’era domani, né ieri… solo loro due i loro corpi e il loro desiderio…
Le posò le mani sui fianchi e la attirò a sé, quasi all’improvviso. Percepì come un piccolo sobbalzo, un respiro brusco, i muscoli di Laryel contrarsi.
Forse… non doveva… aveva sbagliato…

Ma fu lei, passata la sorpresa iniziale, a spingere il bacino verso di lui. E le sue mani, quasi esitanti, presero a percorrere il corpo di Rehikan. Dalla nuca, lungo tutto il collo, le spalle, le braccia fino agli artigli, con un tocco leggero. Tornò sul collo con un movimento circolare, soffermandosi un attimo in più alla base delle fauci, per poi scendere sul suo petto. Prese a seguire il profilo dei suoi muscoli, sentendoli contrarsi ad ogni suo movimento.

Dal petto di lui veniva un mormorio incessante, che si intensificava a tratti; le mani ancora appoggiate sui fianchi di Laryel stringevano le sue forme solo di tanto in tanto, il respiro profondo sempre meno controllato e simile ad un ansito.
Doveva farsi quasi violenza per non strapparle le vesti di dosso, tanta era l’urgenza di lei che sentiva.

Le carezze della ragazza si facevano sempre meno eteree, sempre più concrete… le dita che sfioravano presero a premere, a stringere i suoi muscoli sotto le scaglie sempre più calde. Il suo corpo, che prima era quasi immobile contro a quello di Rehikan, iniziò ad ondeggiare appena… anche il suo respiro prese un ritmo impercettibilmente diverso… nel suo corpo correva ora lo stesso brivido che faceva fremere il drago.

La sentiva con sé… anche Laryel si stava lasciando rapire da quell’ebbrezza che lo aveva preso… Il corpo di lei rispondeva al semplice contatto, mentre lui… a lui pareva di impazzire, sentire le sue dita morbide farsi più audaci, sentirla muovere appena, forse inconsapevolmente… sapere che il suo desiderio si rifletteva in lei… Era quasi al limite, circondato e invaso dalle sensazioni che aveva sognato e immaginato in quei lunghi mesi… dal desiderio di averla infine e di darsi a lei, anima e corpo…
E quando sentì le labbra di Laryel posarsi lievemente sul suo petto, quando la sentì risalire lungo il collo con baci appena accennati, scendere e tornare a salire, e di nuovo, mentre il viso gli strofinava le scaglie, allora non riuscì più a frenarsi: la strinse a sé con forza, in una sorta di abbraccio convulso, e mandò al cielo un profondo ruggito.

La strinse a sé, la portò contro al muro con uno slancio impetuoso, e sempre tenendola, sempre proteggendola e schermandola con le ali, iniziò a muoversi contro la sua tenera figura, percorrendo con gli artigli la delicata curva dei fianchi, il profilo dei seni.
La ragazza subito si sentì frastornata da quell’improvviso cambiamento, ma fu solo un attimo, poi prese ad assecondare con il bacino l’ondeggiare di Rehikan.
Il soffocato clangore delle catene nessuno lo aveva sentito.
 
Le emozioni lo avevano sopraffatto, le sensazioni offuscato la sua mente, l’irrefrenabile desiderio che provava lo aveva trascinato alla ricerca del corpo di lei.
Ma non voleva che fosse così, all’improvviso; voleva darle di più.
Dapprima rallentò, poi interruppe i movimenti; senza una parola, la sollevò fra le braccia e la depose sulle coperte, quelle stesse su cui era disteso lui poco prima. E si perse ad osservarla di nuovo, la veste che disegnava le curve del suo corpo, i seni di lei sollevati ritmicamente da un respiro un po’ affannato.
E allo sguardo seguì il tocco, dai morbidi capelli, il viso, le spalle, i seni, più volte; e prese a carezzarla con la punta del muso nell’incavo del collo.

Gli artigli che percorrevano il suo corpo, il muso che le stuzzicava la pelle, destavano in lei qualcosa di nascosto, il bisogno di avere di più e al tempo stesso il desiderio che quel momento, che quelle carezze non smettessero mai… D’istinto, si allungava seguendo il suo tocco, come a volerlo prolungare, e il suo respiro si era fatto come più intenso; ebbe un brivido quando, quasi senza preavviso, si sentì stringere i seni. Si volse per posare a Rehikan un bacio sul muso; la lingua di lui le sfiorò le labbra, appena, e poi con più trasporto, finché non le dischiuse.

Il bacio le trasse un sospiro più profondo, un nuovo brivido la fece fremere, il desiderio di averlo più vicino sempre più forte… Le sensazioni che provava si facevano ogni istante più intense, ed ogni secondo che trascorreva le faceva sfuggire dalle mani la situazione… ma che importava? I loro corpi… si cercavano, si volevano… e non c’era altro…
E poi seguì un secondo bacio, un terzo, ancora, fino a quando non rispose, fino a quando non lo ricambiò, mentre le mani di Rehikan continuavano a toccarla, a stringerla… a percorrere tutto il suo corpo, sopra le vesti…
A tratti interrompeva il bacio, andava a stuzzicare con la punta della lingua la pelle delicata nell’incavo del collo… Si sentiva inebriata dal suo profumo, un odore caldo ed avvolgente… e i leggeri ansiti che gli sfuggivano accrescevano quel desiderio che ormai aveva il controllo di lei. E lì distesa, a godere di quel contatto così coinvolgente, a lasciarsi rapire, a seguire le sue carezze, riprese a muoversi ritmicamente contro il corpo di lui.

Un fuoco sempre più ardente lo bruciava, un desiderio imperioso che rischiava di esplodere… alimentato dal profumo della pelle di Laryel, dal sapore vagamente dolce della sua pelle, dai suoi movimenti… Eppure continuava, avrebbe continuato ad oltranza a carezzarla, stringerla, baciarla… voleva che anche lei provasse ciò che sentiva lui, che anche lei fosse avvolta dalla stessa fiamma, dallo stesso bisogno… solo allora si sarebbe concesso di andare oltre…

Non vi fu alcun cenno di disagio quando afferrò l’orlo della veste di lei e gliela sfilò con un gesto fluido… Si interruppe per osservarla, inginocchiato accanto a lei, mentre continuava a sfiorarla con un artiglio… Era nuda, completamente nuda di fronte a lui… così… bella… pura…
Un respiro profondo, un brivido che percorse la ragazza.
E riprese a baciarla, a carezzarla, sempre più frenetico, prese ad assaporare la pelle di lei, lungo tutto il corpo…

Non si sorprese a ritrovarsi svestita, ma quando riprese a toccarla… in quel tocco… sentiva tutto il desiderio, il bisogno… Era... forte… Temeva di non poter reggere a tutte quelle sensazioni, avrebbe quasi voluto dirgli di interrompersi… ma lei voleva che continuasse, che la portasse con sé… e non poteva che lasciarsi coinvolgere sempre di più, assecondare i suoi movimenti… qualche gemito le sfuggiva, e in risposta riceveva sommessi ruggiti, una stretta più forte…

Anche lei bruciava, desiderava… anche lei lo voleva… Anche lei attraversata dalla stessa energia…
Quell’energia che lo faceva fremere, che gli contraeva i muscoli, che lo faceva desiderare di darsi a lei, di averla di più… Il suo corpo, invaso dalla forza dei sensi, cercava quello di lei, spasmodico… La voleva… aveva bisogno di lei…
Posò un artiglio sul ventre di Laryel e prese a scendere lentamente.

Come avrebbe potuto sottrarsi a quel contatto… Si sentiva trascinare in un vortice di sensazioni, strane sì, ma coinvolgenti… Era completamente presa… I movimenti del suo corpo seguivano le carezze di lui… I baci che si susseguivano, sempre più ardenti, più cupidi…Una sorta di affanno che le mozzava il respiro, un bisogno sempre più forte che non riusciva a definire…
E anche quando l’artiglio di Rehikan scese, le parve che non vi fosse nulla di più naturale... Lo sentiva avvicinarsi sempre più… e sentiva il bisogno di entrambi aumentare incontrastabilmente. Continuava a perdersi fra i suoi baci, il suo tocco, le carezze, le scaglie calde e quasi morbide che strofinavano sulla sua pelle… Si sentiva avvampare sempre più… Ogni istante le portava qualcosa di più… Tutto ciò che percepiva si faceva sempre più forte, sempre più vivido, la stringeva sempre di più in una spirale ascendente… E lei si lasciava andare alle emozioni che la scuotevano, sempre più in profondità, e poi… Fu troppo.

Fu quasi sorpreso di non avvertire alcuna resistenza, alcun timore… La sfiorò più volte, mentre il sangue gli ribolliva, il cuore gli martellava contro lo sterno, l’altro artiglio avvinto alle coperte per non lasciarsi andare, non ancora… ma stava per scoppiare… e vedere il suo viso d’angelo con le labbra e gli occhi socchiusi, il suo corpo etereo scosso da fremiti… lo portava all’esasperazione, al limite… le sensazioni sempre più intense, le pulsioni sempre più incontrollabili… ma non poteva lasciarsi andare.
Continuava a carezzarla e a baciarla, in quel contatto metteva tutta la forza che non poteva esprimere altrimenti… Ma quando le mani di Laryel, non più leggere ed eteree, si posarono sui suoi fianchi e lo attirarono verso il suo corpo, sentì che non aveva più senso aspettare.
  
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