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Autore: linpa88    21/12/2010    2 recensioni
Sulle note della triste e malinconica "Leave out all the rest" dei Linkin Park le decisioni di una madre che si trova da sola a combattere per proteggere la sua famiglia. Una song-fic dedicata alla mia ciabattona che mi ispira sempre storie belle nelle nostre ruolate come Narcissa e Bellatrix.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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I dreamt I was missing
You were so scared
But no one would listen
‘Cause no one else cared
After my dreaming
I woke with this fear
What am I leaving?
When I’m done here?
Narcissa era seduta sull’elegante sedia d’ebano foderata di velluto rosso che si trovava nello studio, ormai vuoto, di suo marito.
A
veva perso il conto dei giorni e delle settimane che erano passati da quando lui l’aveva abbandonata, ma non l’aveva lasciata quella sensazione per cui era sicura di sapere perché lui se ne fosse andato.
Lei era diversa.
Non era più la donna che aveva sposato.
Non era una questione fisica. Semplicemente lei aveva capito i suoi errori e cercava di rimediarvi.
E questo lungo Calvario comprendeva abbandonare il lato oscuro.
Per sempre.
Tradire Lord Voldemort.
Tradire Bellatrix.
Tradire Lucius.
 
When my time comes
Forget the wrong that I’ve done
Help me leave behind some
Reasons to be missed

Seduta piangeva per le parole che le aveva appena detto sua sorella.
Parole che erano uscite come un fiume in piena e che con la stessa potenza l’avevano ferita nel profondo, facendo vacillare tutte le certezze che l’avevano portata a cambiare.

”Sei una traditrice! Sei un disastro di sorella! Ti credevo diversa, ma sei come Andromeda, tale e quale. Mi hai deluso! Ora capisco perché Lucius non c'è più! Perché è stufo di te, perché frequenti mezzosangue e perché sei passata dall’altra parte!”.
Le erano bastate queste parole per farla cadere nella disperazione.
In fondo non si poteva aspettare niente di diverso da sua sorella.
E ora abbandonata nella disperazione, sentiva di non essere parte di nessun mondo.
Bellatrix aveva sbagliato a paragonarla ad Andromeda, lei almeno faceva parte dei “buoni” aveva scelto da subito la sua strada e l’aveva percorsa con la fierezza che contraddistingue ogni Black.
Narcissa non era voluta da nessuna delle due parti, a causa del suo passato e del suo futuro.
Rimaneva sospesa nel limbo del presente, in costante agitazione per le sorti di suo figlio e di suo marito.

Si sentiva una donna a metà, ben diversa dalla leonessa in cui tutti la identificavano.
Loro non sapevano la forza che serviva per tener testa a Lord Voldemort, lei in fondo non cercava gloria, e più di una volta si era frapposta tra lui e il figlio, incurante della sua vita.
Alzò il fiero viso rigato dalle lacrime, si sentiva un po’ più sollevata.
Piangere l’aveva aiutata a sfogarsi e le aveva donato un po’ quella serenità che andava cercando in quei momenti di disperazione.
Aveva ritrovato la ragione e la forza di andare avanti, sapeva che doveva combattere per proteggere il suo bambino.
Non le interessava chi tradiva chi.
Lei aveva un solo modo di vedere le cose.
Our family now and forever” Recitava la scritta sullo stemma di casa Malfoy, Narcissa aveva compreso quelle parole già da molto tempo.

Si alzò più decisa e motivata di prima.
Anche lei aveva scelto la sua strada.
Li avrebbe protetti anche a costo della sua vita.
Avrebbe protetto la sua famiglia.
Ora e per sempre.

I can’t be who you are
I can’t be who you are

   
 
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