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Autore: mamogirl    21/12/2010    5 recensioni
(Seguito di "Let It Snow) Li chiamano “miracoli di Natale” perché, in quella meravigliosa e magica notte, qualsiasi cosa, anche l’impossibile, può accadere.
Nick e Brian, di ritorno dopo il weekend bianco in montagna, sono in procinto di vivere il periodo natalizio. Una festività il cui messaggio non é solamente ricevere e dare regali materiali.
E, forse, anche per loro un miracolo natalizio può aspettarli dietro l'angolo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Brian&Nick's Love Story'
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I don't want a lot for Christmas

 

In Florida, non vi era una sostanziale differenza fra estate ed inverno, o almeno non come comunemente riconosciuta: faceva freddo sì, ma il sole continuava sempre a splendere in un cielo terso e sempre privo di nuvole.
Era il quindici dicembre, tra meno di dieci giorni sarebbe stato Natale, e l’unico segno di questo periodo natalizio erano le luminarie delle strade e dei negozi, finti Santa Claus che deliziavano i bambini nei centri commerciali, ascoltando pazientemente le loro richieste.
Le case, anche quelle meno abbienti, risplendevano di luci e lucette, dalle finestre si scorgevano gli alberi che illuminavano l’interno della stanza e le note di “Merry Christmas” risuonava nell’aria.
In una casa, però, sembrava esserci un’esplosione natalizia: in ogni stanza era stato addobbato un albero, in alcune di piccole dimensioni mentre in altre, come per esempio nel salotto, questi arrivava al soffitto.
Mille luci colorate adornavano le finestre, Babbi Natale e pupazzi di neve ritagliavano il loro spazio negli angoli delle stanze e, appese al camino, due calze aspettavano solamente di essere riempite con dolci e sorprese.
Uno dei due residenti, in quel particolare momento, si trovava nel piccolo studio che occupava gran parte del piano inferiore, uno spazio ritagliato accanto al garage e ad una taverna adibita principalmente come una sorta di palestra. La stanza, decorata in legno di cedro sul pavimento ed in un delicato tono di beige sulle pareti, ospitava principalmente un divano ed un piccolo scrittoio con una lampada. Il ragazzo era entrato in quella stanza qualche ora prima, quando ancora il sole non era sorto ed il cielo era ancora assonnato sotto violacee tonalità; anche volendo, non sarebbe riuscito a ritornare a dormire con l’idea di una canzone che fluttuava liberamente nella sua mente: aveva bisogno di scrivere, le parole continuavano a scorrergli davanti agli occhi ma, quando le metteva per iscritto, perdevano la loro magia.
Era frustante, diavolo! Avere così tante idee per la testa e non riuscire a metterle nero su bianco! Eppure, l’argomento della canzone gli stava davvero a cuore, era una dedica alla persona più importante della sua vita ma... era come se ci fosse una sorta di paura nell’aprire a tutto il mondo il reale sentimento che albergava in lui.
Come poteva scrivere che niente di quanto possedeva avesse importanza se non poteva condividerlo con il suo amante, senza però sembrare totalmente ridicolo?
Brian appallottolò il foglio bianco e lo lanciò dietro le spalle, sorridendo sornione quando il rumore prodotto gli comunicò che aveva centrato il cestino: non aveva perso il suo tocco nonostante non si esercitasse a basket da qualche settimana.
Prese in mano un nuovo foglio e buttò giù tutte le parole che aveva in mente, senza alcun filo logico o grammaticale: era un piccolo trucco che gli aveva insegnato sua mamma quando lo aiutava a fare i compiti, specialmente i temi. Aveva promesso a Kevin che avrebbe concluso quella canzone per quando si sarebbero visti in Kentucky per le vacanze natalizie ma, di questo passo, tutto quello che gli avrebbe potuto far sentire era solamente un mero fischiettio.
“Sapevo che ti avrei trovato qui.”
La voce di Nick lo destò dai suoi pensieri e Brian si voltò, sorridendo immediatamente quando vide il ragazzo sulla soglia.
“E dove altro sarei potuto essere?” ribatté Brian mentre Nick si avvicinava e si sedeva accanto a lui.
“Per esempio, a letto con me.” Rispose prontamente Nick, baciandogli velocemente la punta dell’orecchio. “A che ora ti sei svegliato?”
Brian socchiuse gli occhi, arricciando il naso mentre cercava di ricordare l’orario esatto. Quando non ci riuscì, scrollò le spalle. “C’era ancora il buio. Ed avevo paura di svegliarti girandomi e rigirandomi nel letto quindi sono venuto qua.”
Nick lanciò uno sguardo al foglio scarabocchiato che teneva sulla gamba. “Deduco che non abbia fruttato molto...”
Brian si lasciò sfuggire uno stanco sospiro. “Kevin mi ucciderà.”
“Non lo farà. -  Affermò Nick. - Altrimenti dovrà prima sopportarmi e poi subire la mia vendetta.”
Brian non rispose verbalmente, lasciò che fosse la sua risata a farlo prima di sistemarsi più comodamente fra le braccia di Nick, la schiena appoggiata al suo petto ed il viso nascosto nell’incavo tra spalla e collo. 
Forse, se chiudeva gli occhi, si sarebbe potuto addormentare. Quella posizione era sempre così rilassante, la sua preferita perché poteva sentire il respiro ed il battito di Nick e farli coincidere con i suoi.
“Che cosa vuoi per Natale?” la domanda di Nick lo risvegliò inaspettatamente. Brian alzò il viso quel tanto che bastava per poter incontrare quello del ragazzo, un’espressione seria dipinta nei suoi tratti.
“Niente.” Rispose semplicemente Brian: non c’era davvero niente, oltre quello che già aveva, che potesse desiderare.
“Non ci credo, devi pur desiderare qualcosa! - ribatté Nick, più insistente nel tono. - Una chitarra nuova?” propose poi, adocchiando in un angolo lo strumento preferito di Brian.
“Non potrei mai disfarmi di Chynthia!”
Nick lo guardò di sottecchi. “Le hai anche dato un nome?”
“Beh, sì. - Rispose Brian, il tono di chi non ci vedeva nulla di male in quella cosa. - Quella ragazzotta mi è stata accanto per tutti questi anni. Ci ho scritto “The Perfect Fan” con questa amica!”
Okay, Nick doveva rinunciare a prendergli quella bellissima chitarra che aveva visto in un negozio di strumenti musicali qualche giorno prima.
“Vestiti?” Nick tentò una seconda volta, sperando di azzeccarci
Brian fece una strana espressione. “Nick, abbiamo una camera adibita solo a guardaroba! Non ti sembra che ne abbiamo troppi?”
Nick annuì, sconsolato. “E poi usi costantemente i miei vestiti!” Aggiunse poi come commento.
“Perché: uno, sono più comodi; due, hanno il tuo profumo.” Spiegò Brian.
“E tu sei il solito romantico.” Esclamò Nick. “Cd?”
“Sai che preferisco i vecchi vinili.”
“Allora ti regalo quelli.”
Brian sbuffò, gettando il foglio su cui stava scrivendo. “Nicky, amore, ti ricordi che mi hai già dato il tuo regalo? - gli domandò, alzando la mano per mostragli l’indice sul quale brillava la fedina che Nick gli aveva regalato una settimana prima. - Non desidero altro. Ho già tutto quello che possa desiderare.” La mano di Brian si appoggiò sulla guancia di Nick mentre le sue labbra lasciarono un piccolo segno sulla bocca.
“Uffa.” Ammise Nick sconfitto. Quando Brian partiva con il romanticismo, era impossibile per lui vincere qualsiasi discussione; già, lui, Nick Carter, si scioglieva come neve al sole quando Brian estraeva dal suo cilindro frasi ad effetto come quelle.
“Vedila in positivo, hai più tempo per pensare al regalo dell’anno prossimo!”
“Già... come se fosse facile farti un regalo! - sbottò Nick. - Non mi chiedi che cosa voglio io per Natale?” scoccandogli poi un sorriso sornione.
“Ho paura nel farti quella domanda.”
Nick non rispose, si alzò dal divano e dopo poco scomparve anche dalla stanza, ritornando poi con un fogliettino fra le mani.
“Tieni. -  Esclamò Nick mettendoglielo fra le mani. - E’ la mia letterina a Babbo Natale.”
Brian aggrottò la fronte. “Okay, appena passo dal Polo Nord la lascerò all’elfo che vive sulla calotta di ghiaccio.”
“Mi stai prendendo in giro?” chiese Nick.
“No, hai ragione. La darò al pinguino, mi fido decisamente più di lui che dell’elfo.”
“Leggila prima di scherzare con il fuoco.”
Brian scoppiò a ridere ma aprì lo stesso il foglio ed incominciò a leggere. In meno di pochi secondi, il suo viso si fece paonazzo, macchie rosse coloravano le sue guance mentre il respiro si faceva più affannoso. Quando ebbe finalmente terminato di leggere, Brian alzò lo sguardo, gli occhi sbarrati. “Nick... a parte che... nella neve te lo scordi che lo facciamo! Conoscendoci, io mi becco una polmonite e tu una bronchite!”
“Okay, bocciamo la neve.”
Brian proseguì nella lettura, fermandosi dopo poche righe. “A casa di Kevin? Vuoi morire giovane? Sai, preferirei almeno essere sposato con te per almeno più di un anno!”
“Dov’è finito il tuo senso dell’avventura?”
“Avventura? Tu la chiami avventura questa? Io lo chiamo tentato suicidio.”
Nick sbuffò insoddisfatto. “Okay, escludiamo casa di tuo cugino... in effetti trovarmi di fronte al diabolico sopracciglio mentre ti sto baciando è un’immagine alquanto spaventosa.”
“In un Luna Park? Nick, vuoi anche farci arrestare?”
“Bri, stai smontando ogni mio desiderio per Natale!”
“Uno di noi due deve avere la testa sulle spalle.”
“Stai diventando noioso come tuo cugino.”
“Bypasso questo commento poco natalizio... e, mi dispiace dirtelo, ma dovrai cancellare un’altra voce. Backstage? Non ti ricordi che lo abbiamo già fatto?”
Nick lo guardò stranito, la punta del naso arricciato mentre cercava di ricordare e perplesso, con una punta di fastidio, che non se lo ricordasse. Diamine, ecco perché aveva avuto problemi a scrivere le sue richieste, erano quasi tutte già esaurite in partenza! “Dammi qualche indizio.”
“Due volte. Durante la prima, abbiamo quasi rischiato di essere scoperti da Kevin.”
“Oh.” Esclamò Nick, ricordandosi quel momento. “Come ho fatto a dimenticarmene? Tu sei entrato nel panico più completo perché non avevamo ancora detto a nessuna della nostra relazione e non volevi che lo scoprissero mentre avevi le mani nei miei pantaloni!”
Brian si coprì gli occhi con il dorso della mano. “Non avrei dovuto parlare. Ora me lo ricorderai fino a settimana prossima!”
“Esatto. Ma non mi ricordo la seconda volta.”
“Milano, tu eri là per promuovere il tuo album, io ti ho fatto una sorpresa.”
Gli occhi di Nick si illuminarono al pensiero di quella giornata. “Oh già... nel camerino del programma Disney! - commentò poi. - E’ per questo che non ci hanno più invitato?”
“Probabile. - Rispose Brian, scompigliandogli i capelli con una mano. Si avvicinò per lasciargli un veloce bacio. - Scordati anche di farlo in cima ad un grattacielo.”
“Ti aiuterà con la tua fobia.”
“Facendomi venire un attacco di panico? Sai quanto possa essere romantico... tu che dici “ti amo” ed io che mi giro dall’altra parte per vomitare?”
“Sarai troppo impegnato per vedere a che altezza ti trovi.”
“Chissà per quale astruso motivo ne dubito molto.”
Nick recuperò dalle mani di Brian il foglio. “Ecco, questo secondo me ti piacerà.” Gli disse indicando con il dito una delle ultime frasi. Brian si curvò verso di lui per poter leggere meglio.
“In spiaggia al chiaro di luna?” domandò poi.
“Romantico, vero?” chiese Nick, cercando una rassicurazione nel volto di Brian.
“Assolutamente. - Gli confermò Brian, passandogli un braccio attorno al collo ed appoggiando la testa sulla sua spalla. - Anche se...” incominciò a dire, non terminando di proposito la frase.
“Cosa?” chiese Nick, stuzzicato nella sua curiosità.
“Beh... -  rispose Brian, tracciando un piccolo cuore con la punta dell’indice sul palmo della mano. - ... in realtà, avrei già pensato al tuo regalo.”
“E’ sotto l’albero?” domandò sempre più incuriosito Nick. Il giorno prima era stato dedicato ai lavori di decorazione della casa a tema natalizio ma, quando si era trattato di decorare l’albero, Brian lo aveva costretto ad uscire a fare la spesa.
“Potrebbe... - rispose con nonchalance Brian. - ...ma anche no.”
“Che risposta è?”
“Oh, ti conosco. Se ti dicessi che il mio regalo è sotto l’albero, in meno di due secondi saresti nell’altra stanza a sbirciare fra i pacchetti!”
“Quindi lo hai nascosto da qualche altra parte...” dedusse Nick.
“Ermeticamente sigillato, a prova di Carter.” Terminò Brian per il ragazzo.
Nick si passò la lingua sulle labbra, eliminando con uno spostamento la distanza, seppur minima, fra lui e Brian. “Però so  che qualcos’altro non è a prova di Carter... -  mormorò all’orecchio di Brian, la mano posizionata sul suo petto.
Le labbra di Brian si curvarono in un malizioso sorriso. “Davvero?” domandò, socchiudendo poi gli occhi e voltando di poco il viso, in modo da essere a contatto intimo con quello di Nick.
“Uhm uhm.” Fu la risposta di Nick, le cui labbra avevano incominciato a scendere sulla mascella di Brian, lasciando infuocate impronte del suo passaggio.
Brian cambiò posizione, mettendosi di lato e con una gamba appoggiata sopra il corpo di Nick.
“Decisamente un ottimo metodo per svegliarsi.” Commentò.
“Chi dice che siamo svegli? -  ribatté scherzosamente Nick. - Magari stiamo facendo un meraviglioso sogno.”
Il suono del telefono, squillante nel suo eterno drin, interruppe i due ragazzi proprio sul più bello.
“Non... rispondere...” mormorò Nick, premendo ancora di più le labbra su quelle di Brian.
“Potrebbe essere importante.” Rispose Brian, staccandosi a malincuore dal ragazzo.
“Più importante di quello che stiamo facendo?” domandò Nick, inarcando il sopracciglio mentre osservava Brian alzarsi e raggiungere, con pochi passi, l’interruzione.
“Prometto che mi farò perdonare.” Sussurrò Brian prima di rispondere al telefono.
“Una madre dovrebbe sapere il motivo per cui il proprio figlio deve farsi perdonare dal proprio fidanzato?” l’interlocutore dall’altra parte della cornetta era sua mamma e Brian sentì avvampare le guance per l’imbarazzo.
“Mamma!” esclamò Brian, il tono più alto volontariamente per avvisare Nick di chi stava al telefono. Nick fece il gesto di salutarla.
“Sì, sono io... da quasi trent’anni ormai! - scherzò Jackie. - Non ti chiedo che cosa stavate facendo ma deduco che stiate entrambi molto bene.”
“Divinamente! Nick mi stava facendo leggere la sua letterina a Babbo Natale!”
“Perché non ne sono sorpresa?”
“Perché se non fosse così, non sarebbe il Nick che tutti amiamo!”
“Qualcuno lo ama più degli altri, però.”
“Touchè. - Rispose Brian, sorridendo. - A che cosa debbo la tua chiamata, mamma?”
“So che voi verrete a Natale ma mi chiedevo se potresti invitare anche gli altri ragazzi. È da qualche anno che non facciamo una rimpatriata come si deve e... Natale è la festività giusta per stare tutti insieme.”
Brian si grattò il mento mentre rifletteva sulla proposta. “Howie sarà con la sua famiglia ed Aj... provo a sentire...”
“Sai benissimo che non abbiamo problemi di spazio quindi possono portarsi dietro chiunque vogliano.”
“Mamma, ti rendi conto che il clan Dorough è praticamente una piccola nazione?”
Jackie si lasciò scappare una risatina. “Sto preparando da mangiare per un esercito quindi credo che ci sarà cibo pronto anche per loro!”
“Sai che solamente parlandone mi hai fatto venire l’acquolina in bocca?”
“Beh, dovrai aspettare ancora qualche giorno...”
Brian lasciò che la voce allegra ed eccitata della donna gli suonasse nelle orecchie mentre un’idea incominciava a farsi strada nella mente. “Sai mamma... credo che tu abbia avuto un’ottima idea nel volere tutti a casa. Perché... - lo sguardo cadde sulla fedina alla mano. - ... io e Nick abbiamo un annuncio da fare e vorremmo che ci fossero tutte le famiglie.”
Nick, che non aveva prestato attenzione alla telefonata di Brian – era più impegnato a pensare a come il ragazzo potesse farsi perdonare per l’interruzione – drizzò le orecchie nel sentire quelle ultime parole. Sapeva che Brian non lo aveva fatto apposta ma, per Nick, il periodo natalizio coincideva sempre con il riacutizzarsi di una vecchia ferita, quella cicatrice lasciata da sua madre il giorno in cui gli aveva dato l’aut aut: o Brian o la famiglia.
A distanza di anni, la sua scelta sarebbe stata sempre la stessa ma, a volte, nei periodi di maggior debolezza, si rammaricava di non avere quel contesto di amore e supporto che solo dei genitori potevano dare.
Aveva tentato, molte volte, a chiamare sua madre ma il coraggio lo aveva abbandonato dopo aver composto i primi numeri. Che senso aveva quando sapeva che sarebbe stato, ancora, rifiutato per quello che era? Per la persona che amava?
Nessuno.
In sottofondo, Nick sentì Brian concludere la telefonata con sua madre, promettendole che l’avrebbe informata una volta avvisato anche gli altri; aveva solo pochi secondi per nascondere le tracce della sua malinconia prima che Brian se ne accorgesse.
“Mamma sta organizzando il Natale del secolo, Nick... -  Brian si voltò verso Nick ma il sorriso gli morì sul volto quando vide l’espressione mesta su quello del ragazzo. - Ehi, che cosa c’è?” domandò quindi, preoccupato.
Nick scrollò le spalle, chiudendo le palpebre non appena li sentì bruciare a causa delle lacrime che si stavano formando.
“E’... è... -  incominciò a dire Nick ma si fermò per un secondo per rimandare indietro il groppo in gola. - E’ stupido.” Concluse poi, abbassando lo sguardo sulle sue mani.
Brian gli si avvicinò, inginocchiandosi davanti al ragazzo seduto sul divano; gli prese le mani e le strinse forte fra le sue. “Nicky... niente è troppo stupido se ti fa stare così, okay?” incominciò a dirgli. Gli passò una mano fra i capelli mentre Nick sospirava con lieve tremore.
“Sai che... - Nick si interruppe un secondo, non sapendo bene come incominciare a spiegare quello che gli passava per la mente. - Ti amo, okay? E non rinnego, nemmeno per un secondo, il giorno in cui abbiamo deciso di metterci insieme. E sai anche che rifarei quella scelta ogni volta. È stata la cosa più bella che mi sia capitata e, da quel momento, è come se finalmente tutto fosse andato al suo posto perché non ero più solo. - Un piccolo e timido sorriso si formò su entrambi i volti. - Ma... a volte ti osservo quando sei al telefono o parli direttamente con tua mamma e, nonostante sappia quanto Jackie mi voglia bene, non riesco a non sentirmi geloso. Non riesco a non chiedermi perché anche a me non è stata concessa la stessa possibilità e... mi si stringe il cuore e parte del dolore riappare perché, nonostante tutto quello mi ha tirato dietro e ciò che ha urlato dietro a te... lei rimane sempre mia madre.”
“Oh Nicky.” Sussurrò Brian.
“So che è un desiderio impossibile da realizzare ma... quando mi hai detto che Jackie vuole tutti a Natale, per un lungo attimo ho desiderato... la vorrei lì con noi ma sarebbe troppo da chiedere visto che proprio quel giorno annunceremo la nostra decisione.” Con la mano, Nick si asciugò la silenziosa lacrima che era riuscita a sfuggire all’argine che lui stesso aveva creato.
Brian appoggiò la fronte contro quella di Nick, il dorso della mano posto accanto alla sua guancia ed il disperato bisogno di cancellare quella ferita dall’animo del ragazzo. Tutto l’amore che aveva dentro di sé – che era infinitamente immenso – non sarebbe mai stato sufficiente a riempire il vuoto lasciato dalla decisione di sua madre.
“E’ questo quello che vuoi per Natale?” gli chiese Brian dopo qualche secondo.
“Sei capace anche a produrre miracoli? - tentò di scherzare Nick, ben conscio che Brian sarebbe stato in grado di smuovere mari e monti pur di renderlo felice. - Bri, va bene. Ho accettato questa situazione tanto tempo fa perché, se l’alternativa è rimanere senza di te... non potrei mai ritornare indietro. Entrambi sappiamo che é impossibile vivere stando divisi.”
No, Nick non sarebbe ritornato in quel mondo grigio e freddo.
“Io voglio solo che tu sia felice.” mormorò Brian, guardandolo dritto negli occhi.
“E lo sono. - Affermò Nick con tono deciso. - Sono più felice di quanto possa ammetterlo con me stesso. Ed è tutto merito tuo, lo sai? - Nick passò velocemente le labbra sopra quelle di Brian, come a sottolineare quella sua affermazione. - E’ solo che ogni tanto... ci penso, okay? E mi lascio prendere dai sentimenti...”
Brian circondò le spalle di Nick, facendogli appoggiare la testa sulla sua spalla, e lo strinse fortemente per un tempo indeterminato, l’importante era solamente riportare il buonumore.
Sarebbe servito un miracolo ma se quello era ciò che Nick desiderava più di qualsiasi altra cosa, Brian avrebbe provato a renderlo possibile.   

 

*********

 

Lo so, avevo promesso una one - shot ma si tratteranno di capitoli veloci veloci, al massimo tre! Che ho intenzione di aggiornare e concludere entro il 24 in modo da augurare a tutte voi un Buon Natale ^__^ Quindi, al prossimo capitolo!

   
 
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