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Autore: LyliRose    22/12/2010    11 recensioni
Un'altra festa, un altro clichè da abbattere, questa volta è un classico delle Dramione:Hermione fa la ballerina in un club per soli uomini e Draco la scopre e la salva ... e se lei non avesse bisogno di essere salvata da nessuno? Se anche voi amate il Natale ed i baci sotto il vischio ma soprattutto se non sopportate i luoghi comuni questa è la Fan Ficition che fa per voi!
Fan Fiction vicintrice del turno natalizio dei NESA categoria BEST PLOT
Genere: Introspettivo, Romantico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Dramione o Draco/Hermione? Il dramma della scelta'
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Christmas (S)trip

Questa One shot è dedicata a tutti coloro che mi seguono costantemente redendomi la fanwriter più felice del mondo con le loro recensioni e che non mi abbandonano nemmeno durante i capitoli più noiosi. Ma soprattutto è dedicata a Viviana (alias BeDifferent) che domani compie 18 anni!
Buona lettura.






Gli eschimesi hanno 52 termini per indicare la neve,

perché essa per loro è tanto speciale;
ce ne dovrebbero essere altrettanti per l’amore.
Margaret Atwood
 
23 Dicembre 2010, The Q club, Londra, UK.


La neve cadeva ormai fitta ed inesorabile da parecchie ore imbiancando tutto ciò che trovava nel suo passaggio, come una pesante coltre andava a ricoprire ogni cosa cercando forse di nascondere ogni peccato sotto la sua candida freddezza.
Infondo era quasi Natale e un po’ di candore non avrebbe certo fatto male, se fosse bastata la rigida neve e le calde luci festive della città allora forse ci sarebbe stata una speranza per tutti, anche per lui.
Guardava in alto Draco Malfoy come era solito fare ogni volta che la neve si faceva talmente fitta da non lasciar intravedere nient’altro, guardava in alto come a scorgere una luce di speranza, un fardello a cui aggrapparsi ed essere sicuro di riuscire a redimersi.
Certo, un primo passo era stato fatto già qualche settimana prima quando si era volutamente presentato all’ufficio Auror per incontrare Potter.
 
<< Voglio rendermi utile, voglio aiutarvi, in qualsiasi modo. >>
<< Bene, visto che da qualche anno sono in debito con te e soprattutto con tua madre, direi che possiamo fare una specie di accordo. >>
 
Era quello il motivo per il cui si trovava là, lo stupido accordo fatto con lo stupidissimo Potter.
Continuava a camminare in quell’assurdo tempo, il cappuccio del mantello nero tirato fin sugli occhi e l’andatura elegante ed eretta come se dopo tutti quegl’anni avesse dovuto dimostrare ancora qualcosa a qualcuno.
In realtà qualcosa da dimostrare lo aveva, ma non a qualcuno, a sé stesso. Doveva dimostrare di essere in grado di fare qualcos’altro nella sua insulsa vita, qualcosa che non fosse rannicchiarsi in un angolo e tremare.
Anche il famoso debito di cui Potter andava farfugliando non era nient’altro che una farsa, lui quella sera a Malfoy Manor si era limitato solamente ad un atto di pura vigliaccheria, evitare del tutto di prendere una qualsiasi decisione, evitare di dire se quello fosse o meno Harry Potter, evitare di chiamare il Lord Oscuro. E sua madre, sangue del suo stesso corrotto sangue, non era stata di certo più coraggiosa dichiarando che il bambino sopravvissuto fosse morto, quel gesto non fu certo dovuto ad un chissà quale spirito di sacrificio bensì ad un molto più marcato spirito di sopravvivenza, il suo unico erede stava morendo nella battaglia e lei aveva agito di conseguenza.
La neve ora si era fatta molto più fitta e Draco non riusciva a scorgere nemmeno l’entrata del locale nel quale avrebbe dovuto trovarsi già da parecchio tempo. All’improvviso un’insegna luminosa attirò la sua attenzione, su di essa una grande Q viola troneggiava illuminando la ormai bianchissima strada di tutt’altra tonalità, molto meno immacolata e natalizia.
<< Nome prego? >> chiese la specie di orso che faceva da buttafuori sfidando baldanzosamente le fredde temperature londinesi con una striminzita t-shirt.
<< Draco Malfoy, sono ospite del signor Nott. >> rispose meccanicamente.
Il gigante si spostò di lato rivelando la stretta entrata del locale.
<< Prego signor Malfoy il signor Nott la sta aspettando. >>
 
 
Tre ore, tre fottutissime ore passate dentro quello squallido posto per bavosi e non aveva concluso un emerito cazzo.
Ma questa volta avrebbe seriamente ammazzato Potter&Co. e fanculo la redenzione.
<< C’è un locale sulla Fifth Avenue, un locale all’apparenza Babbano ma è gestito dal tuo vecchio amichetto Nott, è là che tutti i Mangiamorte rimasti vanno a cercarsi del divertimento ed è là che tu andrai per scoprire qualcosa, qualsiasi cosa che possa esserci utile. Se riuscirai a portare al Capo un’informazione utilizzabile sarai dei nostri.>>
La voce seria del Prescelto gli rimbombava ancora nelle orecchie al ritmo incessante della musica che da ore gli ostruiva vergognosamente l’udito, le luci di quello strano posto lampeggiavano talmente veloce che spesso non si era in grado di distinguere chi si aveva di fronte, non che a Draco interessasse saperlo visto che i suoi regali occhi avevano per il momento captato solo corpi esageratamente svestiti ed esageratamente ritoccati.
Quello era uno strip club, questo pensiero era balenato nella testa di Draco già dal suo ingresso, quando, colpito dall’eccessiva afa che regnava all’interno, aveva tolto il mantello ed era stato gentilmente aiutato da una ragazza che indossava solo uno striminzito perizoma nero ed un paio di altissimi stivali rossi di pelle. Naturalmente Potter non aveva accennato a nulla del genere, anche se lui avrebbe dovuto immaginarselo, da San Potter non potevi mai aspettarti di sapere tutta la verità, magari qualche scampolo qua e là ma mai interamente. O magari avrebbe dovuto dedurlo dai toni della lettera ricevuta da Theodore Nott in persona come risposta alla sua richiesta di visitare il locale.
 
Sarò lieto di mostrarti le mie meraviglie e ti assicuro che ne rimarrai estasiato.
 
Al momento si era effettivamente chiesto quali potessero essere le suddette “ meraviglie” poi la cosa gli era sfuggita di mente, magari se avesse chiesto informazioni più dettagliate non si sarebbe mai trovato in una posizione così … scomoda.
Sì perché scomoda era l’unico possibile aggettivo per quella determinata circostanza, Draco odiava quel tipo di locale quasi quanto odiava quel tipo di donne ed avrebbe voluto dirlo alla ragazza che, smaniosa di attenzioni, si stava dimenando con gran foga di fronte a lui, il problema era che sicuramente lei non lo avrebbe nemmeno sentito. Al tavolo a cui era seduto intanto altre ragazze si strusciavano contro i suoi commensali mentre questi, quasi del tutto indifferenti si limitavano a fumare sigari cubani e discorrere tra loro come se non ci fossero prosperosi seni scoperti che si muovevano sinuosamente a pochi centimetri dai loro volti.
<< Ho sentito che ci sarà una manifestazione sui diritti dei gay fra qualche giorno ed i Babbani si uniranno tutti per quell’occasione, sarebbe perfetto per uno dei nostri rendez-vous. >> stava dicendo Mc Nair il boia.
<< Si lo credo anche io sai? La data esatta dell’avvenimento? >> aveva chiesto Nott seduto a capotavola.
<< I primi di gennaio, il due credo. >> rispose  quello.
<< Bene, allora è deciso no? Ci vediamo il due gennaio nella Londra Babbana e mi raccomando, portate come al solito mantello e maschere! >> a quell’affermazione di Nott tutta la tavolata era scoppiata in una fragorosa risata.
A Draco non interessava il non essere stato ammesso nella discussione, l’unica cosa che importava ora era il fatto che finalmente aveva un informazione utile, aveva un dove ed un come che sarebbero serviti agli Auror per fermare una volta per tutte Nott e i suoi folli seguaci che da anni inseguivano il fantasma di Voldemort ormai morto e sepolto assieme alla maggior parte dei loro genitori.
Fece per scostare bruscamente la ragazza che ormai da parecchi minuti cercava disperatamente le sue attenzioni ma quella si mosse prima che lui fosse costretto a toccarla ed in quel momento tutte le luci si spensero di colpo, solo un occhio di bue era rimasto ad illuminare il centro del palcoscenico.
<< Caro il mio Draco, se stavi pensando di andartene temo che sarai costretto a rivedere le tue priorità. >> la voce di Theodore gli era arrivata come un soffio alle orecchie già stanche della pressante musica del locale, che ora però era stata prontamente sostituita da una più bassa, quasi graffiante.
Dal retro del palco, con uno sbuffo di fumo ed un leggero rullo di tamburi, una figura stranamente familiare era apparsa avanzando con passo sinuoso e lento, quasi tentatore.
Draco si chiese immediatamente cosa ci fosse di così familiare in quelle curve appena accennate, fasciate da un drappo rosso rubino che da una spalla cadeva fin sui fianchi aprendosi poi in uno spacco vertiginoso all’altezza delle cosce.
Il viso, ancora coperto dal cono d’ombra non dava nessun indizio sull’identità della donna, ma il corpo era così diverso da tutti quelli che erano apparsi ai suoi occhi quella sera da risultare quasi fuori posto.
Per cominciare la ragazza in questione non mostrava certo i segni di eccessiva magrezza che erano invece ben visibili nelle altre, la curva dei suoi fianchi e del suo seno delineavano la sua figura in modo seducente, non aggressivo e nulla lasciava pensare all’uso di trucchi magici atti a trasfigurare mostruosamente il corpo cosa invece molto evidente nelle colleghe.
<< Il mio Diamante >> ancora un caldo sussurro da Nott .
Nello stesso istante in cui la ragazza cominciò a cantare Draco avvertì un brivido lungo la spina dorsale … quella voce…


I come home in the morning light

My mother says when you gonna live your life right
Oh mother dear we're not the fortunate ones
And girls they want to have fun
Oh girls just want to have fun


Un passo avanti ed un paio di costose scarpe di vernice entrarono nel cono di luce assieme ad una nuvola di capelli castani che scendevano a boccoli disordinati fino ai fianchi.
Non può essere lei, non è possibile.

The phone rings in the middle of the night
My father yells what you gonna do with your life
Oh daddy dear you know you're still number one
But girls they want to have fun
Oh girls just want to have--

That's all they really want
Some fun
When the working day is done
Girls-- they want to have fun
Oh girls just want to have fun

Il bacino si muoveva sinuosamente al ritmo della musica e le preziose pieghe del vestito solleticavano la coscia scoperta, ogni uomo all’interno di quel locale era ipnotizzato da quella vista.

Some boys take a beautiful girl
And hide her away from the rest of the world
I want to be the one to walk in the sun
Oh girls they want to have fun
Oh girls just want to have
 
Un altro passo avanti ed eccola là, bellissima come non era mai stata, donna ora più che mai, Hermione Granger incatenò i suoi occhi dorati a quelli di Draco imprigionandolo in un mondo in cui i peccati non esistono e la lussuria non è altro che una delle sfaccettature della vita.

That's all they really want
Some fun
When the working day is done
Girls--they want to have fun
Oh girls just want to have fun,
They want to have fun,
They want to have fun...

Fu solo a canzone terminata, quando la vide inchinarsi alla platea e scomparire dietro le quinte che si riebbe dallo shock subìto e cercò di razionalizzare i fatti appena avvenuti.
Ok, la Sanguesporco fa la ballerina. In un Night. Di Mangiamorte.
Ma che cazzo è successo al Mondo Magico?
Se quella era davvero la Granger allora c’era qualcosa che non gli tornava.
Deciso più che mai a trovare una soluzione approfittò dell’apparente distrazione di Nott e compagni per sgusciare dietro le quinte.
Il retro del palco, buio quasi quanto il locale, era composto da un lungo corridoio tappezzato di piccole porte arancioni con i nomi delle ragazze stampati sopra.
Draco lo percorse tutto fino in fondo e quando finalmente scorse la scritta “Hermione” su di un uscio il suo cuore perse inspiegabilmente un battito.
Bussò mesto ed attese che lei venisse ad aprirgli.
<< Cosa vuoi? >> disse la Sanguesporco con un sopracciglio alzato.
<< Buonasera Granger. >>
<< Ciao Malfoy, cosa vuoi? >>
Draco appoggiò una mano allo stipite della porta con fare lascivo e con l’altra accarezzò piano il volta della ragazza.
<< Secondo te? >> disse.
<< Secondo me stai giocando col fuoco. >> rispose Hermione togliendo con un movimento di stizza la mano dal suo viso.
Draco ci mise un solo misero secondo ad afferrale il polso destro e stringere con forza.
<< Perché fai la puttana? >> chiese senza mezzi termini.
<< Oh, era questo che volevi sapere eh? Beh, faccio la puttana per lavoro Malfoy, non si vede? >>
La Sanguesporco aveva la risposta pronta ed un atteggiamento che poco si confaceva ad una serva del piacere come lei.
<< Tu non puoi fare la puttana, non tu! >>
<< Che significa? >>
<< Che se anche la ragazza più brillante di Hogwarts è finita in un ghetto come questo, non c’è più speranza per nessuno. >> le ultime parole avevano segnato una discussione rivolta più e sé stesso che alla sua interlocutrice ed accortosi di questo Draco deviò abilmente il discorso su altri fronti.
<< Vieni via con me. >> le disse.
<< Cosa? >> il volto della Granger ora era una maschera di incredulità e Draco si trovò ad annegare tra le sue labbra leggermente spalancate.
<< Ti porto via, vieni con me. >> ripeté stringendole ancora il polso.
La ragazza si divincolò velocemente dalla stretta ed affettò una strana espressione tra l’offeso e lo stupito.
<< Grazie ma no grazie! Non ho certo bisogno di essere salvata da te! >> disse.
Stupida orgogliosa Grifondoro!
<< La mia non voleva essere una domanda Sanguesporco! Era un ordine! >> disse perentorio riacciuffando alla svelta il polso della ragazza e tirandola verso di sé.
La schiaffo della Sanguesporco arrivò quasi inaspettato ma certamente molto doloroso e Draco la lasciò immediatamente andare allontanandosi da lei.
<< Ti ho detto che non ho bisogno di essere salvata. >> sussurrò lei fissandolo negli occhi con determinazione.
Draco si massaggiò distrattamente la guancia arrossata e in quel momento prese la sua decisione.
Tornerò tutte le sere se sarà necessario, ma alla fine ti porterò via da qui Granger, che tu lo voglia oppure no. Forse con questo gesto riuscirò a redimermi, forse un giorno potrò chiederti scusa anche per tutto ciò che ti ho detto in passato. Forse un giorno anche’io sarò candido come la neve di Natale. Questo pensava Draco immerso fino alle caviglie nella fredda coltre che ricopriva Londra quella notte.
 
24 Dicembre 2010, Ufficio Auror, Ministero della Magia, Londra.


L’ascensore gracchiante era realmente odioso, una di quelle cose che ti potrebbero spingere a stare direttamente a casa, soprattutto la Vigilia di Natale.

Percorrendo il labirinto di cubicoli dell’Ufficio Auror Draco pensava con malinconia al proprio letto caldo e alle lenzuola ancora stropicciate dalla notte insonne che aveva passato pensando alla Sanguesporco.
L’ultima cosa che voleva fare quella mattina era andare da Potter a fare rapporto, ma fatto stava che il famigerato “ Grande Capo”, di cui fra l’altro tutti sembravano avere una paura matta, li aveva convocati tutti al ministero.
La sala riunioni era in fondo al corridoio e già dal suo ingresso Draco storse il naso per l’assordante rumore che proveniva dall’interno, per non parlare poi della compagnia.
Potter, Weasel, Paciock, Goldstein, la Piattola e Lunatica Lovegood stavano parlottando tra loro in un tono che sembrava molto più quello di una riunione di famiglia che quello formale di un vertice tra Auror.
<< Guarda guarda chi si rivede, Malfoy! Com’è andata la serata? >> chiese la Donnola ridacchiando.
<< Di merda Weasel, come tutta la tua vita d'altronde! >> rispose.
Il diretto interessato parve offendersi ma poi riprese il suo tono da “Weasley è il nostro Re”.
<< Che c’è Malfoy, sei diventato gay tutto d’improvviso? Pensavo che le belle ragazze ti piacessero… >>
Il ghigno Malfoyesco perennemente presente sulle labbra di Draco si accentuò ancora.
Mai dare del finocchio ad un Malfoy.
<< Chiedi alla tua fidanzata di Hogwarts Weasel, magari lei te lo sa dire se le belle donne mi piacciono oppure no. >>
La Donnola maledetta si alzò di scatto puntando la bacchetta verso di lui, il volto, se possibile, ancora più rosso dello stemma della sua casata.
<< E con questo cosa vorresti dire? >> sputò.
Quello che successe nei successivi trenta secondi si impresse nella mente di Draco come una scena di uno di quei film Babbani senza voce, dove immagini pressoché statiche si susseguivano a vignette esplicative.
Vide la Donnola abbassare la bacchetta e cambiare repentinamente l’espressione del viso: da incazzato a spaventato.
<< Cosa stai facendo Ronald? >> disse una voce alle spalle di Draco.
Quella voce …
<< Io, ehm niente capo. >>
Capo? Capo?
Draco si girò lentamente e dopo aver visualizzato chi stava poggiata allo stipite della porta non poté fare a meno di esprimere chiaramente ed indiscutibilmente ciò che pensava.
<< Oh Cazzo! >>
Hermione Granger, ancora più bella della sera prima, stava sull’uscio con una spalla poggiata alla colonna del divisorio ed un espressione di impagabile soddisfazione stampata in faccia.
<< Seduti! >> ordinò perentoria a tutta la sala.
Con grande stupore di Draco ogni mago della sala si apprestò a prendere posto sulle sedie attorno al grande tavolo.
Solo allora l’occhio cadde sull’abbigliamento della Sanguesporco; ciò che certamente attirava maggiormente l’attenzione era il lungo mantello nero ed il ricamo su di esso che, senza tante cerimonie, recitava: Hermione Granger, Capo Auror, sezione Mangiamorte.
Lei intercettò subito il suo sguardo e si affrettò a far uscire tutti i presenti dalla sala.
<< Te l’avevo detto che facevo la puttana per lavoro Malfoy! >> disse ridendo una volta che tutti ebbero lasciato la stanza.
Draco cercò disperatamente di afferrare un po’ del suo famosissimo aplomb Purosangue e le si posizionò di fronte.
<lavoro di cui andavi farfugliando è questo. >> le disse con sicurezza.
<< Già, sono il capo della squadra che da anni si premura di catturare i Mangiamorte. >>
Draco si passò una mano sul viso.
<< Eri sotto copertura e non mi hai detto niente maledetta Sanguesporco! >>
<< Modera i termini Malfoy!>> rispose lei irata.
<< E perché dovrei farlo? >> ribatté lui.
Hermione gli si avvicinò arrivando a pochi centimetri dal suo viso, era così vicina che poteva sentire il suo profumo.
Lavanda. Dannata Sanguesporco.
<< Perché sono il tuo capo ora. >> gli disse con un sussurro appena percettibile.
<< E tu allora dimmi sempre la verità. >> ribattè lui, ancora perso nel suo profumo.
<< E perché dovrei farlo? >> parafrasò lei.
Le si avvicinò, se possibile ancora di più e non esitò nemmeno un secondo a poggiare le sue labbra su quelle della ragazza che, immobile coma una statua nella sua determinazione, non ebbe il tempo di scostarsi. Il bacio durò solo pochi istanti al termine dei quali Draco si limitò ad un sussurro lieve sulle sue labbra.
<< Perché io sono Draco Malfoy e sappi che ora siamo in due a giocare. >>
Detto questo, con un fruscio del mantello, si limitò ad abbandonare la stanza lasciando alle sue spalle una muta Hermione che fissava inerme il rametto di vischio miracolosamente apparso proprio sopra al punto in cui, pochi secondi prima, le sue labbra aveva incontrato quelle di Draco Malfoy.



::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: SPAZIO AUTRICE :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::.

Questa One-shot è nata da un'idea malsana che mi è venuta leggendo parecchie Dramione in cui la nostra cara eroina finiva disperata a fare la ballerina di Night club oppure addirittura la prostituta, ritengo che il personaggio di Hermione, come quello di Draco, sia stato alquanto bistrattato nelle fan fiction e quindi sconvolto fino all'inverosimile, rendendo la povera Hermione un'oca senza cervello molto più somigliante alla Parkinson che alla riccioluta amica di Harry Potter di cui abbiamo letto nella saga. Questa One-Shot, assieme a quella già scritta per Halloween ed a quelle che ho in progetto di scrivere in furturo, andrà a far parte di una serie di storie intitolata " Dramione o Draco/Hermione? " atta a sfatare tutti i clichè creatisi attrono a questa coppia che personalmente ritengo la più prolifica di quelle non canoninche.
Le date naturalmente sono state inserite solo per far capire meglio lo svolgimento della storia e non sono assolutamente esatte, così come il profumo di Hermione che non ho idea di quale sia ma diciamo che amo particolarmente la Lavanda e quindi ho inserito quello. Il Rating è giallo perchè, come avrete notato, ci sono parecchie parolacce, non ho inserito scene di sesso soprattutto perchè non amo mischiare una cosa sacra come il Natale al profano, credo di aver già forzato la mano eccessivamente inserendo il Night Club.

COME CONTATTARMI ED ALTRI LINK UTILI:
1) Aggiungetemi agli amici di Facebook QUI
2) Leggete anche la mia Long Draco/Hermione QUI
3) La canzone cantata da Hermione è Girls Just Want To Have Fun di Cindy Lauper

Detto questo non mi resta che augurarvi....

.
Campanelle



Buon Natale !!




   
 
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