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Autore: Kristine_    23/12/2010    2 recensioni
Un treno da prendere. Una scadenza da rispettare, e una ragazza che vorrebbe poter cambiare il corso degli eventi.
«E se lei non ricambiasse i tuoi sentimenti?» gli aveva chiesto un giorno.
Aveva sollevato le spalle con non curanza: «Le resterò vicino in ogni caso, tutto pur di non lasciarla sola.»
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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«Ahh! Ti avevo detto di prendere l'ombrello!» ringhiò imprecando Sasuke.
Mi strinsi nelle spalle e non risposi mentre cercavo di recuperare il fiato, io odiavo correre.
I capelli bagnati aderivano sul mio viso, mentre il freddo dell'inverno penetrava fin dentro alle ossa.
«Il biglietto?» chiesi.
«Ce l'ho.»
«Cellulare?»
«Mh.»
«Sigarette?»
Rise, «Quelle sono l'ultima cosa che dimentico»
Accennai un sorriso: lui era sempre stato così, un po' freddo, perfino con me che lo conoscevo ormai da un anno, ma in fondo, forse nell'angolo più remoto e nascosto del suo cuore, mi era affezionato. Anche quando mi rispondeva a monosillabi io sapevo non era per cattiveria, Sasuke era semplicemente fatto così.
Alzai lo sguardo e cercai sul tabellone elettronico il treno in partenza dal binario 13, ma senza risultati.
«Stai tranquilla, i treni sono sempre in ritardo, o almeno quelli che prendo io... » rivolsi lo sguardo verso Sasuke, sorrideva, uno di quei suoi particolari sorrisi che avevano la capacità di parlare, diceva: “Venezia, arrivo!”. Era un sorriso splendido: sereno e delicato, conscio quasi del fascino di quella nuova ennesima città.
Storsi il naso evitando di starnutire e mi fissai i piedi.

Quanto?

Quanto avevo sperato che quel momento non fosse mai arrivato, eppure, in quel preciso istante ero lì, alla stazione dei treni di Milano, con il ragazzo che avevo incontrato esattamente un anno prima, il 21 dicembre, dell'anno precedente.

Come?

Come mi ero potuta illudere che restasse con me, come mi ero potuta illudere che un suo sorriso fosse rivolto a me.

«Perchè viaggi?»

Non aveva risposto alla mia domanda, ma immaginavo che la risposta fosse che era innamorato dell'ignoto.

«Smetterò di viaggiare solo quando avrò trovato la ragazza che mi ruberà il cuore»

Aveva detto; ed erano state quelle parole, forse a spingermi ugualmente a stargli vicino.

«E se lei non ricambiasse i suoi sentimenti?»

Ricordo perfettamente quelle fredda sera, e altrettanto bene il freddo, e le sue parole:
«Le resterò vicino anche se non come suo ragazzo, l'unica cosa che realmente mi importa è non lasciarla da sola»
Quelle erano state le sue parole, pronunciate con estrema leggerezza, tanto che inizialmente ero convinta che scherzasse, ma mi parlava e descriveva quella ragazza come se realmente la conoscesse.
E fu da quella sera che decisi di fare come Sasuke:
Gli starò vicino sempre comunque, fino a quando non mi dirà addio.
Sospirai tristemente mentre con estrema e quasi insormontabile difficoltà cercavo d soffocare i miei sentimenti. Con la coda dell'occhio guardai l'orologio appeso ad una colonna 18.45.
Parlava e la descriveva come se realmente conoscesse quella ragazza che non aveva mai visto.
«Sta facendo buio, ti conviene tornare a casa...»
«No!» ci guardammo negli occhi uno più stupito dell'altro, distolsi lo sguardo «Lo farò quando sarà arrivato il treno.» mormorai freddamente.
Quanto mi bruciava la sua ingenuità, proprio non capiva il motivo che mi spingeva a restargli vicino?
"È in arrivo al binario 13 il treno per Venezia delle 18.30, ci scusiamo per i disagi causati dal ritardo. Allontanarsi dai binari.”
Sbarrai gli occhi e fui colta dal panico; il fiato si fece corto ed irregolare, cominciai a balbettare, quanto avrei voluto trovare qualcosa qualsiasi cosa che avrebbe potuto ritardare la sua partenza almeno di un minuto, un singolo minuto per dirgli quelle due stupide parole che in milioni di ragazze gli avevano già detto.
«Io... ! Io...» farfugliai alzando il mio sguardo terrorizzato verso di lui. Quanto avrei voluto non trovare quella terribile sensazione di serenità nei suoi occhi, quanto avrei voluto dirgli che avevo comprato il biglietto anch'io, che l'avrei seguito ovunque fosse andato, che i miei sentimenti non erano di semplice amicizia, ma quando incontrai i suoi occhi così profondi tutte i pensieri svanirono e le parole mi morirono in gola. Perchè privarlo del suo sorriso così sincero e splendido? Perchè rovinargli il ricordo di me come una delle tante che gli si erano dichiarate, quando magari potevo essere ricordata come una sua vera amica?!
Deglutii e forzai un sorriso.

«Io... Ti auguro buon viaggio» chinai la testa cercando di reprimere le lacrime.
Poi, qualcosa di impossibile accadde: la sua mano calda si appoggiò sulla mia testa costringendomi ad alzare il viso, sbarrai gli occhi. Sasuke si chinò leggermente, mentre io per il timore chiusi gli occhi, ormai con la fronte contro la mia sussurrò:
«Grazie, Sakura... Lo giuro, non ti dimenticherò mai.»
Spalancai gli occhi giusto in tempo per vedere Sasuke salire sul treno, sbattei le palpebre e senza nemmeno rendermene contro scattai per raggiungere il portello.
In quegli ultimi istanti ebbi il tempo di guardare, per un ultima meravigliosa volta, il suoi viso i suoi splendidi occhi scuri e quella sua espressione stupita.
«Ti prego! Torna presto!!» con gli occhi ormai colmi di lacrime e la voce rotta dal pianto gli gridai quelle inutili parole; caddi in ginocchio mentre il treno lasciava la stazione e Sasuke la mia vita.

Spazio dell'autrice: QUesta storia è assolutamente da revisionare LOL.
XOXO, Kristine

   
 
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