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Autore: Astrasi    24/12/2010    2 recensioni
Una stupida e massacrante guerra è in corso. Vi lascio scegliere quale. E' Natale, e questa storia è il mio piccolo tributo alla canzone di John.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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War is over, if you want it.
 
 

25 Dicembre 2010
In un luogo, quello che volete.
Una guerra, una delle tante.
 
 

Le truppe già decimate di una delle due nazioni contendenti salutano un nuovo giorno. Un giorno che, sanno già, saprà di sangue, esattamente come ogni altro giorno trascorso a combattere quella schifo di guerra. Un infinità di morti da tutte due le parti, più un numero esageratamente alto di vittime civili che hanno commesso il solo peccato di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Tutto ciò provoca una profonda amarezza nell’animo del Sergente Capo Adams, che guardando sorgere il sole, si chiede chi sarà oggi ad essere ucciso. Il Sotto Tenente Marlow? O suo fratello? David, il giovane soldato che prima di questa guerra non aveva mai tenuto in mano un’arma, né tantomeno ucciso qualcuno, oppure il vecchio ed esperto Tenente Harris?
“Potrei essere ucciso io, quest’oggi.” Pensa il sergente “Il che sarebbe una gran fortuna, perché non vedrei più morire i miei uomini, non dovrei più uccidere, non dovrei più sforzarmi a provare odio verso qualcuno che non mi ha fatto niente di male. Starei in pace, finalmente.”
 
- Sergente Adams, signore! La stiamo aspettando per l’appello.
 
David, 17 anni e nemmeno un pelo sul mento. Reclutato, strappato alla famiglia e alla prospettiva di una vita lunga e felice. Costretto a macchiarsi di omicidio, a sopportare un peso che nemmeno gli anni d’esperienza del Sergente riescono a sostenere. Tutto ciò per uno stupido capriccio del governo, o meglio, del Presidente. Vorrebbe mandarlo a casa, vorrebbe potergli dire “Va a casa ragazzo, è tutto uno scherzo. Non è compito tuo, questa guerra. Vai, torna a casa e divertiti. Cresci e fatti una famiglia, hai così tanto da vivere ancora!”
E invece no. Non potrà mai vivere la sua vita, così come non potrà mai sopravvivere a quel massacro. Non tornerà mai più, per riabbracciare sua madre, suo padre, la sua fidanzata. Non sulle sue gambe, almeno.
 
- Arrivo David…Arrivo.
 
 

25 Dicembre 2010
Nel lussuoso alloggio del Signor Presidente.
Si parla dei morti con un bicchiere di Whisky in mano.
 
 
 

- Ministro, mi dica: come procede la guerra?
- Male, Signore, male. I nostri uomini sono decimati, e i sopravvissuti sono stanchi, demoralizzati e affamati. No, non potrebbe andare peggio di così Signore.
- Dobbiamo mandare altri uomini.
- Ma Signore, non c’è nessuno…
- Richiama tutti coloro che, dai 16 ai 50 anni, sono in grado di tenere in mano un fucile. Abbiamo bisogno di più forze per vincerla, questa guerra.
- Ma…Signor Presidente…Altri morti…
- E che cosa dovrei fare io? Che Dio mi aiuti, quei bastardi ci vogliono tutti morti.
- Come vuole, signore.
 
Il ministro fece per andarsene, ma…
 
- Signor Ministro…
- Mi dica, Signore.
- Cos’è questa musica?
- Quale musi…Oh.
 

And so this is Christmas…
 

- E’ Natale oggi, Ministro?
- Si, Signore. E’ Natale.
- E’ bella, questa musica.

- E’ vero. Da dove viene?
 

Let’s stop all the fight…
 

Ma il Presidente non lo sa. Rimane però incantato dalla sua dolcezza e dalla sua forza, e immediatamente un senso di gioia lo invade completamente. Quella musica che sembra provenire dal cielo gli fa ricordare i Natali passati con la sua famiglia, e si chiede perché si trova in ufficio a discutere di una (ora se ne rende conto) stupida guerra.
 

- Signor Presidente…
- No, Reginald, no. Niente Signor Presidente, viviamo praticamente insieme e non sai ancora che mi chiamo John?
- John…
- Si, mi chiamo John…
 

War is over, if you want it. War is over now.
 

- Reginald, Reg, la guerra è finita.
- Come scusi?
- E’ finita. Ci arrendiamo. Che se la facciano da soli la guerra, quelli là.
- Dice sul serio?
- E’ Natale, Reg, e noi possiamo fermare un massacro. Cos’è un pezzo di terra confrontato con la vita dei nostri cittadini?
- Nulla, John. Nulla.
- Vai Reg. Manda l’ordine di ritirarsi. Tornano tutti a casa.
 
 

Intanto, nel paese che avete scelto…
 
 

- Sergente? La sente questa musica? Da dove viene?
- Quale musica, David? Non sento nulla.
 

A very merry Christmas, and a happy new year…
 

- E’ la musica più bella che abbia mai sentito.
- Ora la sento anch’io, ragazzo.

Qualche minuto più tardi…
 
 

- TELEGRAMMA URGENTE DAL MINISTRO! ORDINE DI ARRENDERSI!
- Cos’è successo, Maggiore?
- Oh, Sergente. La guerra è finita, ci ritiriamo!
 
Il sergente non riesce a crederci, talmente è felice. Si è abituato talmente tanto alla guerra, che non riesce quasi a vedere altra possibilità. 
Improvvisamente si ricorda della canzone che aveva sentito poco prima, non si chiede nemmeno da dove viene. Andava quando era un ragazzino, ed era una canzone di Natale…

 
- Buon Natale, ragazzo.
- Buon Natale anche a lei, Sergente.
 
I due si alzano insieme, escono dalla trincea che li ripara, e urlano ai nemici:
 
- BUON NATALE, AMICI. NOI CI ARRENDIAMO!
 
Quelli, potrebbero tranquillamente sparare loro e ucciderli, ma non lo fanno. Invece, mettono giù le armi e iniziano ad abbracciarsi tra loro, augurandosi un Felice Natale, e ricordandosi com’è bello stare in pace. 




My Little Nowhere Corner.

Con questa mia piccola storia, vorrei augurarvi un Natale davvero felice, ed un altrettanto gioioso nuovo anno, pieno di ispirazione, magari.
Grazie per aver letto, grazie di cuore.
Un Mega Bacio :*

  
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