N o
v e n
a .
Nove
giorni al
Natale.
9.
messa di
Natale.
Erano
dieci a mezzanotte, quando la famiglia Pevensie entrò nella
chiesa di
St.Stephen.
I banchi
si stavano pian piano riempiendo, e tutte le persone erano vestite
eleganti.
-
Edmund, togliti immediatamente quel cappello! –
sibilò Helen Pevensie, fissando
truce il figlio minore che ancora non si era tolto il copricapo.
- sto
aspettando Lucy, mamma! – protestò il ragazzo a
voce bassa, mentre teneva
aperta la porta della chiesa attendendo che la sorella minore chiudesse
l’ombrello coperto di neve ed entrasse.
Lucy
saltellò sugli scalini dell’ingresso, si
spolverò i vestiti dalla neve ed
entrò, sorridendo grata ad Edmund.
Peter,
di fianco a loro, guardò la madre puntare verso i primi
banchi e sospirò.
- io non
mi siedo, lì – disse Edmund, togliendosi il
cappello.
- temo
sarai costretto, fratellino – sbuffò Peter.
- ma Allen
è dietro! Avrò il diritto di sedermi accanto a
lui, ogni tanto! Non ci vediamo
mai! – protestò l’altro, mentre salutava
con un cenno Allen Price, un suo amico
d’infanzia con cui aveva partecipato al catechismo della
parrocchia.
-
convincila tu, allora. – lo incoraggiò Susan.
Edmund si diresse deciso verso la
madre e, dopo una breve discussione a bassa voce, il ragazzo fece
dietro-front
vittorioso, sedendosi poi accanto all’amico.
Lucy
sorrise.
- ehi,
Lu! – Miranda Maddocks, le passò accanto,
prendendola sotto braccio e iniziando
a trascinarla verso i banchi riservati al coro, dove Lucy era stata
reclutata
qualche anno prima con l’amica – muoviamoci,
altrimenti Miss Butler s’arrabbia!
–
Susan si
sedette un banco dietro la madre, tutta presa a chiacchierare con la
signora
Chapman.
Steve
Chapman le si sedette accanto, sorridendole, mentre sua sorella Melanie
raggiungeva Allen ed Edmund qualche fila dietro.
- ciao
Sue. Come va? –
-
andrebbe meglio se mamma non si mettesse tutti gli anni in prima fila
–
sussurrò divertita in risposta.
- a chi
lo dici! – sbuffò
Barbara Collins
accomodandosi accanto a lei, mentre la madre, Mary Collins, si sedeva
accanto
alla signora Pevensie.
Peter,
invece, riuscì a sedersi accanto al padre, diverse file
dietro.
- siamo
sfuggiti anche quest’anno al primo banco –
sussurrò vittorioso Andrew Pevensie,
tirandosi in là per fare spazio a Michael Miller e a suo
figlio Jim.
- ehi,
Peter. – lo salutò Jim, sedendosi mentre i loro
pardi si lagnavano delle mogli,
consolandosi l’un l’altro.
- ciao
Jim. Come va? –
- si,
tutto bene. – lanciò un’occhiata furtiva
alla madre, ora seduta accanto a
Claire Chapman. –
tu? –
- ah,
come al solito. –
- con
Eloise? –
- si,
tutto bene. Tu, una ragazza no, eh? – lo prese in giro.
Jim si
grattò imbarazzato i capelli scuri.
- beh, a
suo tempo arriverà, si spera. –
Peter
rise, ma venne zittito, come il resto dell’assemblea che fino
a quel momento
era stata percorsa da diversi mormorii, dall’organo che
iniziò a suonare il
canto d’ingresso.
Lucy,
seduta di fianco a Miranda, fissò Miss Butler che dirigeva
il canto, stando
attenta a non sbagliare, mentre Lilian Khan suonava l’organo.
Non
appena finito il canto, Padre Bailey attaccò a parlare e
l’altare venne
illuminato a giorno, rivelando il presepe di statue che vi era stato
costruito
quella mattina dal sacrestano.
- Al.
Allen. Allen, svegliati, accidenti! –
Edmund
scosse l’amico fino a che questi non balzò in
piedi di soprassalto.
- che
succede? Che mi
sono perso? – domandò,
guardandosi freneticamente attorno.
Edmund
incarnò un sopracciglio.
-
praticamente tutta la messa, Al. – lo informò, e
l’altro sgranò gli occhi.
- mi
sono addormentato? - fece stupito. Poi guardò
l’amico. – dovevi svegliarmi
almeno per la comunione – si lagnò.
- tanto
non saresti potuto andare a farla. – lo rimbeccò
l’altro, e Allen rise, subito
seguito dall’altro.
-
perché
ridete? – s’intromise Lucy.
- vi
siete addormentati? – domandò Miranda, apparendo
al suo fianco. Edmund arrossì
di botto.
- no.
lui. – rispose a monosillabi, abbassando lo sguardo.
Lucy
lanciò uno sguardo divertito al fratello, che la
fulminò.
- Allen,
sei sempre il solito – lo rimproverò la ragazza, e
Allen s’imbronciò.
- che ci
posso fare, io, se la predica di Padre Bailey mi mette sonnolenza?
–
Scoppiarono
di nuovo a ridere.
- Ed!
Lu! – li chiamò Peter, dall’uscita della
chiesa – muovetevi! –
-
arriviamo subito! – rispose Edmund.
Salutarono
gli amici e corsero fino al fratello maggiore.
-
ragazzi. – disse loro sorridendo – guardate
–
Aprì
meglio
la porta, facendo entrare l’aria fredda.
Aveva smesso
di nevicare, nel frattempo, ma Londra era coperta completamente dalla
neve, ed
era bellissima.
Sarebbe
stato
un Bianco Natale.
E con questa
shot concludo la mia
raccolta, augurandovi Buone Feste.
Ringrazio
chi ha recensito, perché,
veramente, non potevate farmi un regalo migliore.
Ringrazio
anche chi ha messo nei
preferiti/seguite/ricordate. Grazie mille.
E anche chi
ha solo letto: grazie
di cuore, per essere arrivati fino a qui, insieme a me e alla famiglia
Pevensie.
Grazie di
cuore :D
Smàck
<3
_ L a l a