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Autore: Vivien L    25/12/2010    8 recensioni
PRIMA CLASSIFICATA AL CONTEST "FESTIVITY E..." INDETTO DA BELLA_KRISTEN E CULLENUZZA.
Amore e amicizia...per Edward Cullen e Isabella Swan il confine diviene ogni giorno più labile, rivelando a tratti le loro gioie, i dolori, le insicurezze e le delusioni: tutto questo, è l'Amore che verrà.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan, Mike Newton
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'CONTEST'
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L'amore che verrà

Capitolo primo
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Il dolce baluginio di un caldo raggio di luce solare mi ferì violentemente gli occhi, costringendomi ad abbassare lo sguardo. Sbuffai, irritata, scostandomi con forza il lenzuolo dal corpo, mentre sentivo il fastidioso pigolio della sveglia penetrarmi la mente. Premetti il tasto d'accensione, esasperata, e finalmente nella camera regnò il silenzio.

All'improvviso, uno strano rumore mi fece alzare il capo di scatto, e nello stesso istante sentii un fracasso assordante saturare l'aria.

- Maledetto!- borbottai ,infervorata, quando le note di "Like a virgin" mi giunsero con forza alle orecchie.

Con fatica mi alzai dal letto, e senza neanche prender fiato mi incamminai a passi svelti e felpati verso la porta , spalancandola con violenza.

Aprii per un attimo gli occhi, arrossati dal sonno, tentando di reprimere i brividi violenti che mi scuotevano il corpo, causati dal repentino abbandono del caldo terpore delle coperte. Scesi di corsa le scale, salutando mia madre con un grugnito d'esasperazione, e senza curarmi delle buone maniere spalancai la porta d'uscita, dirigendomi a passi felpati verso il minuscolo giardinetto di casa Swan. Pochi secondi dopo, inebetita dal freddo vento invernale che saturava l'aria, mi trovai a bussare alla porta della piccola villa di fianco alla mia, mentre sentivo i caldi raggi di luce solare lambire il mio volto pallido e smunto.

La porta si aprì all'improvviso, rivelando, in tutta la sua stupefacente avvenenza, Esme Cullen, che mi attendeva di fronte al'uscio con un sorriso mortificato e l'espressione divertita.

- Esme, quell'idiota di tuo figlio non potrebbe evitare di alzare la musica a livello spaccatimpani a quest'ora del mattino?- grugnii esasperata, e lei ridacchiò.

- Faresti prima a dirglielo tu, non credi?- replicò sarcastica e io, sorridendo maligna, mi feci strada nel salotto senza attendere alcun invito. Mi incamminai verso il piano superiore, incespicando ad ogni passo, e in pochi secondi giunsi di fronte a una piccola porta in faggio che spalancai con violenza. Le note di "Like a virgin" si spandevano nell'aria, carica di tensione e aspettativa, la stanza illuminata dai tenui raggi solari che filtravano dalla grande vetrata situata nel lato più lontano della camera, tapeggiata da enormi poster di famosi gruppi musicali alternativi. Senza chiedere il permesso mi feci strada nell'antrione, chiudendomi con impeto la porta alle spalle e afferrando con forza un grosso cuscino che giaceva, abbandonato, sul lucido lineolum del pavimento.

- IDIOTA!!!- strillai ,infuriata, per sovrastare la squillante voce di Madonna, lanciando il cuscino contro la schiena del ragazzo che, placidamente appoggiato alla finestra, osservava pensieroso il panorama circostante. Edward voltò il capo di scatto, e mi scontrai all'improvviso con due occhi verdi, splendenti come il cielo d'estate, profondi come l'oceano, innaturalmente statici e fissi sul mio volto infuriato, le labbra piegate in un impercettibile smorfia di sorpresa. Il suo sguardo percorse il mio corpo con malcelata malizia, e sentii un violento brivido salirmi lungo la spina dorsale. Tuttavia, quando i suoi occhi si posarono sul pigiama con le pecorelle che indossavo, un lampo di divertimento attraversò le sue iridi cristalline, e sentii la sua fragorosa risata saturare l'aria e sovrastare la musica.

- Bells, un pigiama un po' più decente no, eh?- chiese con voce ironica, e io socchiusi gli occhi, irritata, avvicinandomi a passi felpati all'interruttore dello stereo e schiacciando il tasto d'accensione. Il silenzio si cristallizzò all'improvviso nell'aria, interrotto soltanto dal flebile cinguettare degli uccelli fuori dalla finestra e dai nostri respiri cadenzati.

- Edward, ti sembra il modo di svegliare la gente a quest'ora del mattino?- sillabai con voce carica d'astio, e lui ridacchiò.

-So che lo hai fatto a posta, a te Madonna neanche piace!!!- mi lamentai, e lui rise.

- Che ci vuoi fare...mi piace farti innervosire!-rispose, e io sbuffai.

- Sei grande e grosso, eppure rimani sempre il solito idiota!!- replicai, avvicinandomi a lui, e il suo profumo dolce e fruttato mi invase le narici.

All'improvviso sorrisi; un sorriso sadico e malvagio che a lui non sfuggì. Aggrottò la fronte, perplesso, e lo vidi passarsi una mano fra i capelli scompigliati.

- Spara, che hai in mente stavolta?- brontolò, e io ridacchiai.

- Dato che ti piace farmi innervosire, ti restituirò il favore!!! Sono sicura che la tua adorata Tanya sarà molto contenta di sapere che...-

Le sue guance si tinsero di un pudico rossore, e io risi.

Tanya Denali, la ragazza più bella e popolare della scuola, nota anche per le sue famose "doti amatoriali", se così possiamo chiamarle, era da qualche anno diventata il chiodo fisso di Ed...peccato che lei non lo calcolasse nemmeno di striscio!!! Adoravo avere delle carte false per ricattarlo, dato che lui, il mio più grande amico-nemico, nonché vicino di casa e mio compagno di giochi dalle elementari, non perdeva mai occasione per prendermi in giro o infastidirmi.

Come per esempio quella volta in cui, quando avevamo entrambi cinque anni, mi nascose una rana nello zainetto, facendomi gridare a squarciagola dalla paura o, ancora, quando si divertì a infilare un piccolo petardo acceso nelle mutande del mio primo fidanzatino, Jacob Black...inutile dire che il poveretto, da quel giorno, si vide bene dallo starmi vicino o dal pretendere ancora la mia compagnia!

Sorrisi al ricordo di quelle sue marachelle infantili, e non potei fare a meno di far spuntare sul mio volto un espressione intenerita, che si trasformò in sadica soddisfazione quando vidi i suoi occhi sognanti riempirsi di terrore.

- Non osare...- mormorò con voce soffocata, e io scoppiai in una fragorosa risata , per poi continuare, sghignazzando - vuoi forse che dica alla tua cara Tanya di tutte le poesie d'amore che le hai dedicato? Oppure della volta in cui, quando la vidi baciarsi con Tyler, piagnucolasti per un' intera settimana?- lui socchiuse gli occhi, irritato, e strinse i pugni. Si avvicinò, i suoi passi erano lenti e cadenzati, il terrore impresso nel suo volto ormai celato da una smorfia rabbiosa.

- Isabella Swan, prova anche solo a pensare di fare una cosa del genere e giuro sulla mia preziosa macchina che non vedrai mai più la luce del sole!- sbraitò, e io risi.

- Oh! Mi ricordo la volta in cui ti ho graffiato la tua amatissima Volvo!! La tua espressione era davvero da Oscar!!- lo stuzzicai, sghignazzando, e nei suoi occhi scorsi un lampo di furia che quasi mi fece arretrare - Emmett e io abbiamo riso per...- all'improvviso sentii uno strano spostamento d'aria, sostituito da due braccia calde e confortevoli ancorate alla mia schiena. Urlai, spaventata, quando sentii Edward prendermi in braccio di slancio e trascinarmi verso il piccolo bagno adiacente alla sua camera.

- Edward, stupido idiota, lasciami subitooo!!!- strillai con voce lamentosa, e sentii una fragorosa risata scuotergli il petto quando, con una mossa improvvisa, mi sentii catapultare nella piccola vasca da bagno. Spalancai gli occhi, terrorizzata, quando un potente getto d'acqua mi colpì in pieno viso, per poi insinuarsi fra i miei capelli e in tutto il mio corpo.

- Edwaaaard!!!- strillai ancora, e lui rise, divertito dalla mia espressione tramortita.

- Così impari a fare la scema!- sghignazzò, mentre violenti brividi di freddo risalirono lungo la mia schiena.

Mi alzai a fatica, reggendomi alla balestra della vasca, trucidandolo con lo sguardo.

- Sei un cretino, ti rendi conto che adesso rischio di fare tardi a scuola?- sbraitai, e lui rise, indugiando per qualche istante sulla pudica trasparenza del mio pigiama bagnato.

- Ti accompagno io, così la smetti di lamentarti- sussurrò, e io sbuffai, alzando gli occhi al cielo.

Avevo il sospetto che quella sarebbe stata una pessima giornata...

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Sbattei con forza la portiera dell'auto, guadagnandomi un' occhiata in tralice da parte del mio gentile accompagnatore, e con uno sbuffo d'irritazione mi incamminai a passi lenti e cadenzati verso l'ingresso della Forks High School, o meglio soprannominata la mia personale tortura giornaliera. All'improvviso mi bloccai, sbalordita, quando vidi una calca di studenti ammassati di fronte ad una piccola bancarella rivestita da una morbida tovaglia rossa, e un enorme cestino stracolmo di rose bianche e rosa troneggiare sullo spalto. La mia espressione confusa si tramutò in una smorfia di disappunto quando scorsi, oltre la nutrita folla che si addensava attorno allo sfarzoso espositore, un imponente cartellone bianco con un elegante scritta nera che spiccava sul lucente candore della carta.


"Valentine's Day, Ballo In Maschera"


Recitava l'insegna, e sentii un familiare tremolio risalirmi lungo la spina dorsale: detestavo le feste, soprattutto se quest'ultime comprendevano il ballo!

Certo, ci sarebbe stata un' unica eccezione che mi avrebbe però indotto a partecipare....

- Ciao, Bella!- sussurrò una voce calda e suadente alle mie spalle, e io voltai il capo di scatto, tramortita, mentre un pudico rossore imporporava le mie gote. Sobbalzai, e sentii le mie gambe iniziare a tremare quando scorsi gli occhi azzurri e penetranti di Mike osservare il mio pallido volto con malcelata malizia.

Iniziai a sudare freddo, mentre il mio cervello tentava disperatamente di formulare un pensiero coerente, che mi avrebbe permesso di non fare l'ennesima figura da idiota balbuziente agli occhi dell'unico ragazzo per cui mi fossi mai presa una cotta.

Mike Newton, l'espressione strafottente e lo sguardo attraversato da una scintilla di malizia, era di fronte a me, in tutta la sua stupefacente avvenenza: il volto diafano, le labbra rosee e carnose piegate in un sorriso compiaciuto, il naso dritto, regolare, la mascella squadrata e il fisico scultoreo che avrebbe fatto concorrenza a quello di un adone sceso in terra...

Sospirai, l'espressione sognante, e quando sentii una lieve risatina divertita proruppere dalla sua bocca mi riscossi, scuotendo il capo con forza, mentre le mie gote si coloravano di un pudico rossore.

- Ciao, Mike, come va?- pigolai con voce dolce, e i suoi occhi chiari, splendenti come lapislazzuli preziosi si illuminarono.

- Alla grande- mormorò, per poi aggrottare la fronte - Bella...- continuò, imbarazzato, e sentii distrattamente il battito del mio cuore accelerare il suo ritmo cadenzato - non è che ti andrebbe...-

- Ma che bella coppia!!!- mormorò una voce acuta e cristallina alle mie spalle, e io mi voltai, scocciata, incenerendo con lo sguardo quella smorfiosa di Lauren che, gli occhi verdi ridotti a fessure, squadrava il mio volto accigliato con un'esprezzione di puro disprezzo.

Sbuffai, irritata , e lei sorrise, avvicinandosi a noi con passi felpati, come un felino selvaggio in procinto di stanare la sua preda. Sapevo che la sua era soltanto gelosia...lei e Mike erano stati insieme per parecchi mesi, prima che, per ragioni apparentemente sconosciute, lui la mollasse in tronco, senza alcuna scusa o giustificazione...eppure non potevo fare a meno di irritarmi al pensiero che quell'oca giuliva senza cervello fosse riuscita a conquistare un ragazzo bello, intelligente e gentile come Mike.

- Che vuoi, Lauren?- sillabò quest'ultimo con voce alterata, e la ragazza sorrise, un sadico luccichio ad illuminare il suo volto pallido e smunto.

- Nulla, stavo semplicemente ammirando i tuoi tentativi di abbordare le ragazze, Mike! Con me non ti sei fatto tanti problemi a...-

- Ehi!- sbottai con voce irata, avvicinandomi a lei e stringendo i pugni.

- Non provare mai più a paragonarmi a te!- continuai, e sulle sue labbra rosse e carnose, colorate da un orrido lucidalabbra brillantinato, fiorì una smorfia di disprezzo.

- E tu chi saresti, scusa?- mormorò, sovrastandomi con la sua altezza.

Aggrottai la fronte, infuriata - Di sicuro sono migliore di una stupida oca senza cervello!!- risposi, e vidi i suoi occhi ardere dalla furia. Fece un passo avanti, un altro e un altro ancora, e proprio quando iniziai a pensare che si sarebbe scatenata una bella rissa con i fiocchi, una voce suadente e cristallina interruppe la nostra diatriba.

- Che succede qui?- sbottò Edward, afferrandomi per un polso e parandosi di fronte a me. Alzai gli occhi al cielo, esasperata.

- Ed, non ti ci mettere anche tu!!- trillai, ma lui mi ignorò, posando lo sguardo su Lauren, che si era improvvisamente immobilizzata, gli occhi fissi sul volto di Edward, che contemplavano ogni centimetro della sua pelle quasi con venerazione.

- Ciao, E-edward- balbettò, rossa di vergogna, e io non potei fare a meno di emettere una risatina divertita, che mi fece guadagnare un' occhiata risentita da parte di Lauren.

- Allora?- mormorò Ed, lanciando uno sguardo in tralice alla ragazza, che sospirò sognante, probabilmente per riordinare lo scorrere caotico dei suoi pensieri.

Alzai gli occhi al cielo, esasperata:Edward era indubbiamente un bel ragazzo, ma proprio non riuscivo a capire il motivo per cui tutte le ragazze che incontrasse si imbambolassero in sua presenza, come se avesse degli strani poteri paranormali che riuscissero ad incantare l'intero genere femminile!!

Lauren alzò lo sguardo, determinata, lanciando un' occhiata d'apprezzamento a Edward.

- Beh, io e Isabella- pronunciando il mio nome con palese disprezzo - abbiamo avuto una piccola discussione...ma adesso è tutto risolto, vero cara?- continuò con voce smielata, e io repressi un grugnito di rabbia.

- Certo, come no!!- sbottai, prendendo per mano Edward e trascinandolo con me verso l'ingresso della scuola, senza degnare Lauren della benchè minima considerazione.

Salutai Mike con una mano, per poi addentrarmi nell'edificio scolastico.

-Possibile che tu ti debba sempre mettere nei guai?- sbraitò Edward, irritato, e io alzai gli occhi al cielo, reprimendo un sbuffo d'esasperazione.

- E tu possibile che debba sempre metterti in mezzo?- replicai, e il suo sguardo si addolcì, divenendo quasi divertito. Mi strinse per la vita, baciandomi teneramente i capelli.

- Ammettilo, che se non ci fossi io tu non riusciresti nemmeno...- all'improvviso si bloccò, e i suoi occhi si spalancarono dalla sorpresa, mentre il suo colorito cereo divenne più marcato; le sue guance, infatti, sembrarono prender letterarmente fuoco, e con uno sguardo sognante lasciò andare la sua mano, allontanandola dalla mia. Quando un profumo forte e penetrante mi giunse alle narici voltai il capo di scatto, incontrando lo sguardo limpido e malizioso di Tanya fisso su Edward. Indossava un paio di blue-jeans aderentissimi, che fasciavano le sue gambe toniche e tornite, una maglia nera in plexligas dalla pudica trasparenza, che risaltava il suo seno sodo e prosperoso;

i capelli le ricadevano in morbidi boccoli infuocati lungo schiena, contornando il suo pallido viso dai lineamenti fini, delicati, di una bellezza eterea, irraggiungibile. Quando la ragazza lanciò un' occhiata lasciva a Edward repressi una risatina di scherno, per non urtare la sensibilità del mio migliore amico, che era diventato rosso dalla vergogna, le gote infuocate e gli occhi spalancati dalla sorpresa. Tanya ci passò davanti in quel momento, ondeggiando come un odalisca scesa dal deserto, e per alcuni istanti vidi il volto di Edward impietrirsi in una maschera imperturbabile, ma potevo scorgere l'ammirazione nei suoi lineamenti marcati e spigolosi, e quasi riuscii a sentire il ritmo cadenzato del suo cuore accelerare il suo lento intercedere.

Ridacchiai silenziosamente, battendogli una mano sulla schiena in segno di conforto, e lui si riscosse, lanciandomi un' occhiataccia.

- Prima o poi ti noterà- gli assicurai, sincera, e lui sospirò, improvvisamente rattristato.

Più prima, che poi... pensai, piccata, afferrando la sua mano calda e confortante e trascinandolo verso la nostra prima lezione della giornata.

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- Io...io non capisco- mormorai, rigirandomi il piccolo bigliettino rosso fra le mani, in cui spiccava una scritta ornata di strass dorati, che preannunciava l'imminente ballo di San Valentino che la Forks High School aveva indetto per noi studenti del quinto anno.

Edward sospirò, accarezzandomi i capelli.

- Cosa non capisci?- chiese con voce suadente, e io sospirai, rigirandomi sul letto e allontanando il capo dal suo petto. Appoggiai la testa ai gomiti delle braccia, lanciandogli un' occhiata risentita.

- Non capisco come abbia fatto un ragazzo bello, simpatico e dolce come Mike a stare con una gallinaccia frigida come Lauren!!- Edward alzò gli occhi al cielo, giocherellando con una ciocca dei miei capelli scuri.

Appoggiò il capo sul cuscino, chiudendo per un istante gli occhi, e quando li riaprì scorsi un' ombra di fastidio oscurare il suo sguardo magnetico e lucente.

- Beh, Bella, se c'è una cosa che non hai ancora capito di noi uomini è che...-

- Oh no!- lo interruppi, infuriata, alzando la voce - non tornartene un' altra volta con questa storia, Ed, perchè non me la bevo più, ormai!! Non venirmi a dire che i maschi ragionano solo con...quello- abbassai la voce, sibilando - perchè non ti credo!! Non tutti gli uomini sono uguali!!-

- Cosa te lo fa credere?- sbottò lui, irritato, lanciandomi un' occhiataccia - cosa ti fa credere che Mike sia il principe azzurro della situazione?

- Beh...- mormorai sognante, mentre sentivo le farfalle invadermi lo stomaco nella più dolorosa delle morse - Tralasciando il suo aspetto fisico,di lui mi piacciono molte cose...- continuai vaga, e lui aggrottò la fronte, perplesso.

-Cosa?- insistette, accarezzandomi i capelli.Mi accoccolai meglio sul suo petto, respirando il suo profumo, e lui sospirò.

-E' così tenero, impacciato...quando sono triste riesce sempre a strapparmi un sorriso, e ogni volta che mi si avvicina sento qualcosa di strano...credo di essermene innamorata, Eddy!!- affermai con voce sicura, e lui si irrigidì, stringendomi fra le braccia con più forza. Alzai lo sguardo, confusa, tentando di spiegarmi il motivo dello strano silenzio che si era cristallizzato nell'aria, carica di tensione e aspettativa, e sul suo volto dalla bellezza eterea, irraggiungibile, scorsi un sorrisino derisorio che fece imporporare le mie guance di un pudico rossore.

-Eddy...ma che...-

-La nostra Bella si è innamorata!!- cantilenò, afferrandomi per i fianchi e buttandomi a peso morto sul letto. Sussultai, sorpresa, quando le sue mani si posarono sul mio ventre, solleticando la mia pelle, e una risata isterica prese possesso del mio corpo. Tentai di liberarmi, inutilmente, finchè un rumore stridulo ci riscosse, facendo immobilizzare entrambi.

-Ragazzi, vi si sente dall'altra ala della casa!- sbraitò Emmett, ma il sorriso che era fiorito sulle sue labbra rosee e carnose dimostrava quanto la nostra piccola parentesi lo avesse divertito. Edward ridacchiò, scostandosi lievemente da me, per poi afferrarmi per i fianchi e trascinarmi sul letto, costringendomi a posare il capo sul suo petto. Continuò ad accarezzarmi i capelli, mentre una luce particolare albergava nello sguardo profondo di suo fratello.

-Comunque...come mai strillate più del solito?- proseguì, e io lanciai un'occhiata implorante a Edward...se gli avesse confessato il mio "piccolo segreto", sarebbe stata la fine.

Nel vero senso della parola.

Ed alzò le spalle, ostentando indifferenza, ma un sorriso derisorio era fiorito sulle sue labbra, preludio di un qualcosa che lo avrebbe molto divertito.

E infatti...

-Bella si è innamorata!!- strillò, a voce alta e tonante, mentre un pudico rossore imporporava la mia pelle adamantina.

Il silenzio si cristallizzò nell'aria, lacerato all'improvviso da un urletto isterico proveniente dall'uscio aperto della porta.

-Cosa?- trillò Alice, la sorella minore di Edward, e la sua testa corvina spuntò dallo stipite, causandomi un sobbalzo di paura.

-Ho sentito bene?- un altra voce si aggiunse al nostro idillio...Jasper, il ragazzo di Alice.

-Bella si è innamorata?- questa volta era stata Rosalie a parlare, la fidanzata storica di Emmett.

Edward scoppiò a ridere, lanciandomi un'occhiata dispettosa, sghignazzando del rossore che si era impadronito del mio volto.

-Allora, Bella?- tuonò Emmett, curioso, e Edward ridacchiò, solleticandomi il collo con il suo dolce respiro.

-Si, Isabella- sottolineò con foga il mio nome completo, memore di quanto mi infastidisse l'esser chiamata in quel modo - digli pure di chi ti sei innamorata...-

-Andiamo, siete ridicoli!- lo interruppi, lanciandogli un'occhiata ammonitrice, e lui rise, stringendomi con dolcezza per la vita.

-Che c'è, Bells, hai paura che ci scappi il morto?- Emmett scoccò uno sguardo strano a Ed, che si irrigidì, per poi rilasciare uno sbuffo frustrato.

Aggrottai la fronte, perplessa - Veramente Edward sa chi è...- mormorai, ma l'urlo di giubilio di Alice mi interruppe.

-Allora è vero!! E' vero che ti sei innamorata!-

Alzai gli occhi al cielo, irritata dalla sua esuberanza, notando soltanto in quel momento che il suo sguardo sembrava percorrere il mio pallido volto come alla ricerca della scottante verità che, in ogni caso, mi sarei rifiutata di rivelare...soprattutto a loro.

-NO!- urlai, esasperata, arrossendo di fronte agli sguardi curiosi dell' "allegra famigliola" - Non sono innamorata, va bene?-

Edward ridacchiò, stringendomi con forza per i fianchi, e la sua voce, quando parlò, si diradò nell'aria, carica di tensione e aspettativa, lacerando il silenzio che era si era improvvisamente cristallizzato nella stanza.

-Bells, devi imparare che non si dicono le bugie!- scherzò, afferrandomi per i fianchi e solleticandomi il ventre con le mani. All'appello di unirono anche Alice e Emmett che, ridendo, si ancorarono con forza alla mia vita, contribuendo alla mia capitolazione. Scoppiai in una risatina isterica, suscitando l'ilarità generale.

-Avanti, ammettilo che sei innamorata!- trillò Alice, sibillina, saltandomi addosso e imprigionandomi nella sua morsa d'acciaio. Risi ancora, contorcendomi e tentando di liberarmi dalle loro prese, ma loro continuarono imperterriti con la loro punizione, ignorando le mie proteste urlate a gran voce.

-E va bene!- sbraitai infine, rossa in viso, e il silenzio si cristallizzò nell'aria, stemperato dalle risatine di Edward. Gli lanciai un'occhiataccia, e lui aggrottò la fronte, perplesso.

-Che c'è?- mormorò, caustico, e io sbottai, irritata

-Non riesci proprio a tenere la bocca chiusa, vero?- le sue labbra si piegarono in un sorriso sarcastico, lo sguardo illuminato da una luce pericolosa.

-Sei la prima ragazza che mi dice una cosa del genere- ridacchiò,malizioso, e io gli tirai un cuscino addosso, irata.

-Idiota!-

Anche Alice rise, accarezzandomi con dolcezza i capelli.

-Come fai a sopportarlo?- sussurrò, e io alzai gli occhi al cielo, irritata, fingendo un sospiro d'esasperazione - credimi, me lo chiedo anch'io tutti i giorni- eppure, quando vidi le labbra rosee e carnose del mio migliore amico distendersi in un sorriso divertito, pensai che, nonostante tutto, erano proprio quelle le caratteristiche che lo rendevano unico ai miei occhi...e non lo avrei scambiato per nessun altro ragazzo al mondo.
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Questa storia si è classificata prima al contest "Festivity", indetto da Bella_Kristen e Cullenuzza. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Di certo non io, per una serie di motivi che non sto qui a spiegare, fra cui il poco tempo in cui l'ho scritta e ideata , e non mi sarei mai augurata di giungere a questi risultati! Mi sento pertanto in dovere di ringraziare le organizzatrici del contest per avermi dato quest'opportunità, e per l'accurata analisi alla mia storia, che riporterò nel prossimo capitolo. E' la primissima volta che mi cimento in una commedia ( chi mi conosce sa che amo i drammi e vari piagnistei ^^ ), e sono felice che questo primo, e credo ultimo tentativo abbia avuto i suoi risultati. Come le giudici stesse hanno ribadito, in questa storia mi addentrerò in molti dei clichè ripercorsi nel fandom, dandogli però una diversa interpretazione...spero comunque che la ff sia di vostro gradimento! Colgo inoltre l'occasione per augurare a voi tutte un sereno Natale, ricco di quella magica atmosfera che tanto amo e che spero abbia avvolto anche voi. Le mie lettrici hanno precedentemente deciso che il missing- moment che dovrò pubblicare sarà un outtakes di "Ombra", per cui esso verrà al più presto postato sulla mia pagina autore...e se avrò tempo scriverò qualcosa anche su "Il mondo Intorno a te"!Che altro dire? Ah, si, questa è l'immagine su cui la storia è basata, e la potete trovare qui. Il prossimo capitolo verrà pubblicato a breve, sperando che vogliate darmi un parere per questo primo aggiornamento!Un bacio, E.
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                                                             This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.
  


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